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Giovanni Verga
Rose caduche

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  • ATTO PRIMO.
    • Scena XIII. Adele Landi, la Signora Merelli, il comm. Gaudenti dal viale a sinistra e detti.
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Scena XIII. Adele Landi, la Signora Merelli, il comm. Gaudenti dal viale a sinistra e detti.

 

ADELE. Grazie del suo invito, contessa! Glielo dico venendomi a mettere francamente fra i suoi vecchi amici.

CONTESSA. Madama, io la ringrazio di esser venuta pei miei amici, che avrò l'onore di presentarle, e per me! La signora Merelli e madamigella Lucrezia sua figlia (presentandole).

ADELE. Ebbi già la fortuna d'incontrare la signora Merelli, e mi congratulo con la madre di una così bella signorina (inchinandosi a Lucrezia).

CONTESSA. Il signor Avellini, avvocato distinto, presto… (accennando Lucrezia con lieve tinta d'ironia) sposo fortunato.

ADELE. Signor avvocato, spero di non aver mai bisogno di lei. Ma chissà?… In ogni evento mi rammenterò che ella è fortunato, e che sa benissimo perorare le cause che le stanno a cuore.

PAOLO (quasi con amarezza). Io temo, madama, che la bontà della contessa non le faccia prendere abbaglio riguardo a cotesta mia fortuna!

CONTESSA. Il cavalier Falconi.

ADELE. Ho sentito molto parlare dei cavalli del signore.

FALCONI. Grazie… pei miei cavalli che mi procurano l'onore di esser conosciuto da lei!

ADELE. È una riputazione brillante per uno sportsman. E quando avrò un cavallo bisbetico da ridurre al dovere saprò a chi rivolgermi.

FALCONI. Madama! Ella con uno sguardo ammanserebbe un orso!

ADELE (con significazione). Non vorrei provarmi. Tanto più che gli orsi non hanno spirito Il commendatore Gaudenti senza dubbio?

GAUDENTI. Servitor suo e di queste gentili dame!

ADELE (piano alla contessa guardando colla lente Alberto che se ne sta alquanto in disparte). E quel signore?

CONTESSA (presentandolo). Il signor Giliotti. (Adele ed Alberto s'inchinano).

ADELE (sottovoce al cavaliere). Che cos'è quel signore?

FALCONI (sottovoce). È l'orso di cui parlavamo.

ADELE (c.s. sorridendo). Davvero… (Esamina a lungo Alberto, poi fa un lieve movimento di spalle e domanda sottovoce alla contessa). Che cos'è il signor Giliotti?

CONTESSA (piano). È un poeta.

ADELE (c.s. con un sorriso). Ah!… Avrei dovuto indovinarlo!

FALCONI (sottovoce a Lucrezia). Troviamoci nella serra, nel tempo che andranno via tutti (parte dal viale a destra procurando di non farsi scorgere).

CONTESSA. Signor Giliotti, vogliamo aprire la marcia? (Alberto le il braccio).

LUCREZIA (con vivacità infantile). Ah! la bella farfalla! (parte correndo come se inseguisse una farfalla).

CONTESSA (guardandosi attorno e vedendo che il Falconi è scomparso anche lui, con ironia). Quella cara pazzarella! Commendatore, ella mi sarà gratissimo della fortuna che le procuro! (accennandogli di dare il braccio alla Landi).

SIG.RA MERELLI (afferrando con vivacità il braccio di Gaudenti). Ma commendatore! Avete lasciato correr sola la mia bambina!

GAUDENTI (imbarazzatissimo alla Landi). Egregia signora!… faccio le mie scuse! (alla Merelli). Andiamoci assieme; la troveremo senza dubbio nella sala da pranzo.

ADELE. Oh, senza complimenti. Siamo in campagna (via).

SIG.RA MERELLI (piano al commendatore). Signore! voi vi compromettete (vanno).

CONTESSA (ironica). Mio caro Paolo, ecco una magnifica occasione per fare la corte alla vostra fidanzata. Correte dietro alle farfalle… come il cavaliere. (via con Alberto).

 

 




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