CONTESSA (con doppio senso ironico). Caro signor
Avellini, mi pare che sia tempo di reclamare il vostro ballo. (al Falconi)
Cavaliere! Che lo scherzo di cui parlano i vostri amici vi riguardi un
pochino?!… No, davvero! Non vi lascerò scappare così facilmente! Miei cari,
aiutatemi a trattenere il cavaliere che vuole andarsene… Scommetto che ha paura
del vostro scherzo!
LUCREZIA (con ironia). Sarebbe vero, cavaliere? Ma
invece quello che vi resti di meglio a fare per sostenere la vostra riputazione
di uomo di spirito è di riderne pel primo.
FALCONI (imbarazzato). Signore mie!…
LUCREZIA (c.s.). Perdonateci, cavaliere. Io non vi
nominerò i colpevoli, ma intercederò per essi. Voi altri signori del Club avete
messo alla moda le scommesse… e noi fummo tentati di scommettere… Una pazzia!
Una fanciullaggine!… (con grazia). Guardateci, e scoprirete il reo! La
riputazione del vostro spirito sembrava così incontestabile che ci fu chi ebbe
il capriccio di metterlo in dubbio, e siccome il vostro lato vulnerabile è la
vanità… (veramente voi non ci avete colpa, poiché le vostre numerose conquiste
hanno giustificato la vostra vanità) così vi si attaccò da quel lato. (piano e
con doppio senso ironico accennando alla contessa) Chissà se qualcuno dei colpevoli
non si sia prestato allo scherzo per mettere alla prova la vostra costanza?
(dandogli la lettera di lui alla contessa, trovata nel cappello invece della
sua). Dimenticate lo scherzo e procurate per l'avvenire di non smarrire più i
vostri autografi! In quanto a noi… (con grazia, prendendo la mano di Avellini),
vi promettiamo di non ridere dell'avventura che fra noi due… accanto al fuoco…
FALCONI (con collera). Io invece vorrei trovare
qualcheduno che ridesse onde renderlo responsabile di questo cattivo scherzo!
PAOLO (con ironica calma). Caro cavaliere, se cerca un
gerente responsabile di questo scherzo procuri anzitutto di non farlo ridere…
poiché uomo che ride è uomo disarmato.
FALCONI (minaccioso). Signore!
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