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Giovanni Verga
Rose caduche

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  • ATTO SECONDO.
    • Scena XI. Adele e detti; indi la signora Merelli e il comm. Gaudenti.
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Scena XI. Adele e detti; indi la signora Merelli e il comm. Gaudenti.

 

ADELE. Che c'è? Un altro duello! Ma, cavaliere, ella diventerà il Don Chisciotte dei bagni! Signori, voi conoscete l'avversione che ho per gli spettri rossi o bianchi… (con grazia), i voi siete troppo galanti per far paura ad una donna!

SIG.RA MERELLI. Mia cara Lucrezia, il Commendatore casca dal sonno e vuole andarsene ad ogni costo. (ad Adele) Mi rincresce, madama, di dovere abbandonare così presto la sua bella festa.

ADELE. Le sarò sempre grata di esserci venuta!

GAUDENTI. Oh! Non è propriamente che io abbia sonno… Ma alcuni lavori urgentissimi… Non son padrone del mio tempo!…

SIG.RA MERELLI. È verissimo! Sa bene… quella nomina di senatore che ci minaccia!… Tanti lavori… tanti fastidi… tante seccature!

ADELE. Le son proprio tenuta del sagrificio che me ne ha fatto… Ma si rammenti sarò più gelosa delle sue occupazioni (con grazia).

GAUDENTI. Madama!… Mi confonde!… Proprio!…

SIG.RA MERELLI. Eh, chissà!… Non potrei prometterglieloveramente… Se ci fermeremo ancora qui… Ma non si può dire quello che avverrà da qui ad una settimana… Il commendatore dovrà forse andare a Firenze… a trovare dei Ministri… dei Senatori… che so io?… (piano alla contessa e ad Adele) E adesso che ho quasi collocata la mia bambina… Ci saranno altre novità forse… Si partirà in due coppie… per un viaggio di luna di miele (prendendo il braccio del commendatore).

LUCREZIA (vedendo che il cavaliere imbarazzatissimo per non sapere che fare è per svignarsela col cappello in mano). Che fate, cavaliere? (ironica) Rimanete, ve ne prego. Non sono egoista, e non vorrei mettere il lutto nella festa!… Non siate in collera con me. Avete avuto torto… (sottovoce e con grazia prendendo il braccio di Avellini). Ma io vi dovrò forse la mia felicità.

(Escono dal fondo la Sig.ra Merelli al braccio del commendatore e Lucrezia con Paolo).

 

 




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