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Giovanni Verga
Rose caduche

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  • ATTO TERZO.
    • Scena IV. Giulietta e detti.
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Scena IV. Giulietta e detti.

 

GIULIETTA. Signora?

ADELE. Fate entrare un po' d'aria. Si soffoca qui!… (a Lucrezia sorridendo). E questi benedetti nervi ci fanno dei brutti scherzi!… Come siamo matti e come siamo deboli!… che c'importa di tutti questi discorsi a lei ch'è così felice… e a me… che non ho di che lagnarmi?… (a Giulietta) Piove?

GIULIETTA (dopo aver aperta l'invetriata della terrazza). A momenti sarà un diluvio! Ecco una carrozza con delle signore che scappa a tutta corsa per i primi goccioloni. Viene qui, ha passato il cancello.

ADELE. Delle signore!…

GIULIETTA. Mi sembra anche di averle riconosciute.

LUCREZIA. Saranno le nostre cacciatrici che son cacciate a lor volta dalla pioggia. Mia madre e la Contessa Baglini.

ADELE (imbarazzata). Ah!… da me!… Veramente… sono lietissima… (a Giulietta). Andate a ricevere quelle signore. (Giulietta via).

LUCREZIA (affacciandosi inquieta alla terrazza). Ma i signori cacciatori dove saranno con questo bel tempo?… È un vero finimondo! Glielo avevo pur detto a Paolo di rimandare codesta maledetta caccia ad un altro giorno… Ma nossignore! s'ha a fare il gradasso… anche a rischio di buscarsi una infreddatura e peggio!… Lui! un avvocato!… Mi vuol sentire il signor avvocato!

 

 




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