GIULIETTA. Signora?
ADELE. Fate entrare un po' d'aria. Si soffoca
qui!… (a Lucrezia sorridendo). E questi benedetti nervi ci fanno dei brutti
scherzi!… Come siamo matti e come siamo deboli!… che c'importa di tutti questi
discorsi a lei ch'è così felice… e a me… che non ho di che lagnarmi?… (a
Giulietta) Piove?
GIULIETTA (dopo aver aperta l'invetriata della
terrazza). A momenti sarà un diluvio! Ecco una carrozza con delle signore che
scappa a tutta corsa per i primi goccioloni. Viene qui, ha passato il cancello.
ADELE. Delle signore!…
GIULIETTA. Mi sembra anche di averle riconosciute.
LUCREZIA. Saranno le nostre cacciatrici che son
cacciate a lor volta dalla pioggia. Mia madre e la Contessa Baglini.
ADELE (imbarazzata). Ah!… da me!… Veramente… sono
lietissima… (a Giulietta). Andate a ricevere quelle signore. (Giulietta via).
LUCREZIA (affacciandosi inquieta alla terrazza).
Ma i signori cacciatori dove saranno con questo bel tempo?… È un vero
finimondo! Glielo avevo pur detto a Paolo di rimandare codesta maledetta caccia
ad un altro giorno… Ma nossignore! s'ha a fare il gradasso… anche a rischio di
buscarsi una infreddatura e peggio!… Lui! un avvocato!… Mi vuol sentire il
signor avvocato!
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