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Giovanni Verga
La lupa

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  • ATTO PRIMO.
    • Scena prima. Bruno, Malerba, Neli, Cardillo, Grazia e Lia, zia Filomena, Janu, Nunzio.
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Scena prima. Bruno, Malerba, Neli, Cardillo, Grazia e Lia, zia Filomena, Janu, Nunzio.

 

Bruno, Malerba, Neli, Cardillo, Grazia e Lia stanno seduti in crocchio, dopo cena, ascoltando una fiaba che narra la zia Filomena. Compare Janu sull'uscio della capanna, fumando. Nunzio sbocconcella pian piano un tozzo di pan bigio, accoccolato sulle stanghe della treggia, in fondo all'aia.

 

FILOMENA                            (narrando). La Maga dunque…

CARDILLO                            (levando il capo a ogni soffiar di vento). Sentite che scirocco? Domani si vuol sudare il pane!

FILOMENA                            (seccata). Mi lasciate narrare la fiaba?

CARDILLO                            (con una spallucciata). A voi.

FILOMENA                            La Maga dunque se ne stava nel palazzo incantato, tutto d'oro e di pietre preziose, e come passava un viandante, s'affacciava alla finestra per tirarlo in peccato mortale. Giovani e vecchi, vi cadevano tutti!… religiosi anche, e servi di Dio!…

BRUNO                            (ridendo). Bene, bene!

FILOMENA                            Voi che cosa avreste fatto? Se vi ho detto che era una Maga!… e di vecchia si faceva giovane!… bianca e rossa come una ragazza di quindici anni…. con due occhi in fronte che erano due stelle!

MALERBA                            (ghignando). Bene, bene, ditemi dove sta di casa!

FILOMENA                            Dove sta? All'inferno! E volete sapere che ne faceva di quei poveri disgraziati, poi? Con un colpo di bacchetta, paff! li mutava in asini o in maiali, con rispetto parlando. Finché un santo eremita, che venne a saperlo, disse: Qui bisogna che vada io, se no finisce il mondo

CARDILLO                            (colla sua aria bonacciona). Uno che si pigliava le corna altrui, quel santo eremita, e se le metteva in testa!

MALERBA                            (sghignazzando). Eh! eh! avrà voluto provare anche lui!…

FILOMENA                            (scandalizzata). Così parlate dei santi? Allora non dico più nulla.

MALERBA                            Infine non me ne importa. Son storie che si raccontano.

FILOMENA                            Storie? Saranno storie! Però accadevano allora, quando c'era il timor di Dio!

BRUNO                            (in tono di scherzo). No, no, ci credo! Quando vi guardo negli occhi, comare Grazia, ci credo alla Maga!

Le scocca un bacio da lontano colle dita.

JANU                            (gravemente, togliendosi la pipa di bocca). Maga o non Maga, sapete come dice il proverbio? «L'uomo è il fuoco, la donna è la stoppa: viene il diavolo e soffia

BRUNO                            (alle ragazze, facendo per abbracciarle). Soffia tu, che soffio io! Ora son io la stoppa, com'è vero Dio!

GRAZIA                            (lo respinge ridendo). Tenetevi le vostre mani, però!

CARDILLO                            (col fare di un puledro messo a un tratto in allegria). È la favola della Maga che ci ha messo il pizzicore addosso'. Facciamo quattro salti!

BRUNO                            (al ragazzo). Su, su, Nunzio! Mano alla zampognetta!

NELI                            (brontolando). Quattro salti! Vi ringrazio tanto!… Come se fossi stato a spasso tutta la giornata!…

JANU                            Come se fossi stato a spasso! Te la pago la giornata, sì o no?

NELI                            Me la pagate… me la pagateOra ho le ossa rotte. Vi ringrazio tanto.

CARDILLO                            Non gli badate a quel poltronaccio. Su, Nunzio, suonaci il ballo tondo. Qui non si spende nulla.

BRUNO                            (allegro). Comare Grazia, su!… Gnà Lia! Ora comincia il festino!

Nunzio, si alza, cava fuori la zampognetta dalla bisaccia appesa alle stanghe della treggia, e comincia a suonare, dondolandosi goffamente ora su di un piede e ora sull'altro.

MALERBA                            (a Grazia e Lia). Ehi, ragazze!… Si fanno pregare anche loro! Benedetta la gnà Pina che porta l'allegria dove va lei!

Sghignazzando.

Quella sì che non si fa pregare!

BRUNO                            (chiamando ad alta voce verso il fondo della scena). O gnà Pina!… Che diavolo fa sino a quest'ora? Ci voleva tanto a raccogliere quelle quattro spighe?

Torna a chiamare c.s. in tono di scherzo.

O venite qua, gnà Pina bella!





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