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Giovanni Verga
La lupa

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  • ATTO PRIMO.
    • Scena sesta. Mara, accorrendo dalla capanna, e detti.
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Scena sesta. Mara, accorrendo dalla capanna, e detti.

 

MARA                            (spaventata, quasi piangente). Mamma! Mamma mia! Che fu?

NANNI                            (a Malerba). Lasciala stare in pace. Sei tu che la stuzzichi ogni momento.

MALERBA                            (ancora irritato). E tu che la difendi!… perché ti fa gli occhi dolci, la lupa!… buon pro ti faccia!

PINA                            (a Malerba mostrandogli il pugno da lontano). Com'è vero che mi chiamano la Lupa!

JANU                            (dando loro sulla voce). Avete mangiato e bevuto, e ora il vino vi alla testa!

Alla gnà Pina:

A voi, scacciamo la tentazione! Andate al fiume per l'acqua piuttosto! Vi rinfrescherà il sangue.

PINA                            (va a prendere la brocca, minacciando sempre Malerba). M'avessero a sbattezzare, vedi!

MARA                            Mamma! mamma! per carità!

La gnà Pina s'avvia colla brocca al fiume dalla sinistra.

MALERBA                            Lupaccia maledetta! Se la piglia con questo e con quello perché non può sfogarsi con Nanni Lasca!

JANU                            (spingendolo verso il fondo a destra). Tu, pensa alle bestie! Vedi se hanno mangiato l'orzo, e la paglia fresca prima di andare a dormire. Hai inteso?

MALERBA                            (brontolando, nell'andarsene). Ho inteso! ho inteso! Però fareste meglio non pigliando a giornata di queste Marie Maddalene che vengono a seminare zizzania!… e a cercarsi gl'innamorati! E con questo vi lascio! Benedicite e buona sera.

Esce.

NELI                            (avviandosi dietro a lui). Benedicite, benedicite.

NANNI                            (a Mara che è rimasta in disparte, asciugandosi gli occhi col grembiule). Non gli badate, gnà Mara; sapete che è una bestia Malerba.

MARA                            (accorata). Perché devono pigliarsela sempre con lei? Non hanno altro che fare?

NANNI                            Vi dico che è una bestia. Lasciatelo cantare dunque.

MARA                            (c.s. e quasi in tono di rimprovero). Vorrei vedervi voi, se parlassero così di vostra madre!…

NANNI                            Ve la pigliate con me adesso?

MARA                            No! me la piglio colla mia disgrazia

NANNI                            Bene, ma io non c'entro… e voi non c'entrate nemmeno. Sapete come si dice: dalla spina, nasce la rosa

MARA                            (accennando col capo, amaramente). Anche voi, adesso!… Sì!… quello che state dicendo!…

NANNI                            Che dico di male?

MARA                            Niente!… Lasciatemi stare anche voi!

Gli volta le spalle ed entra nella capanna.

NANNI                            (stringendosi nelle spalle). Bene. Non me ne importa.

FILOMENA                            (a Grazia e Lia). Andiamo, andiamo ch'è tardi, e il sole si alza presto, domani.

BRUNO                            (fingendo di voler andare colle donne). Pronto! Eccomi qua!

LIA                            (scappa ridendo). Gesummaria!

GRAZIA                            (respingendolo). Voi dalla vostra parte, tentazione!

FILOMENA                            (brandendo una forca). Vedete? C'è questa per voi.

Entra nella capanna con Grazia e Lia.

JANU                            (spingendo Bruno e Cardillo verso il fondo a destra). A cuccia! via, andiamo!

Bruno e Cardillo escono.

Chi è a guardare le pecore adesso?

NUNZIO                            (raccogliendo la sua roba). Io, vossignoria.

JANU                            E perché sei ancora qui, paneperso? Ti piacciono le chiacchiere? Bada che se le pecore vengono a farmi del danno nell'aia ti rompo le ossa.

NUNZIO                            Come ho da fare a guardarle anche di notte? Non me lo dicono prima se vogliono venire nell'aia.

JANU                            Paneperso! Scansafatica!

NUNZIO                            Scansafatica!… dite bene vossignoria!…

JANU                            Va, va, che se no ti arriva qualche pedata.

NANNI                            Va, che qui ci abbado io. Dormo qui al fresco.

Nunzio si allontana dal fondo a sinistra.

JANU                            Bene, santanotte. Occhi alla roba dunque.

Esce dalla destra.

NANNI                            (disponendo la sua roba per dormire). Benedicite, benedicite.

Si ode la voce di Nunzio che si allontana cantando:

«Muta è la viaaaa.
È mezzanotte, e ora vo a trovarlaaaa…»

NANNI                            (facendo eco alla canzone, mentre accomoda la paglia sotto una bisaccia per sdraiarvisi sopra):

«La figlia bella dell'anima miaaa…»

Sedendo sul giaciglio e stirando le braccia.

Ah!… E domani daccapo!

Si ode in fondo, tra i seminati, un fruscio di foglie secche.

Ehi!… Chi è la?… Bestie feroci, o spiriti maligni?…





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