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Giovanni Verga
La lupa

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  • ATTO SECONDO.
    • Scena prima. Mara, poi Nanni.
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Scena prima. Mara, poi Nanni.

 

Mara è occupata ad ornare la casetta con ramoscelli di mortella e lampioncini di carta colorata. Entra Nanni dalla porta in fondo, e va ad abbracciarla, commosso.

 

MARA                            (sorpresa e tutta contenta). Ah! ah!… Che buono!…

In atto di gentil ritrosia.

Cosa fate adesso?… Possono vedere i vicini!

NANNI                            Portami qua mio figlio; voglio baciare anche lui.

MARA                            Siete stato a confessarvi?.

NANNI                            Sì, lo vedi.

MARA                            (sorridendo). È questa la penitenza che vi ha dato il confessore?

NANNI                            No, non è la penitenza… sono contentoChiama il bambino.

MARA                            Sentiamo, che gli avete detto al confessore?

NANNI                            Ah!… allora mi confesso con te adesso

MARA                            (come sopra). Non me lo potete dire, sentiamo?

NANNI                            (tornando ad abbracciarla). Basta, ti voglio bene, e te lo meriti.

MARA                            (cogli occhi luccicanti di riconoscenza). Proprio proprio, me ne volete?

NANNI                            Sciocca, adesso! sciocca! Fa bisogno?…

MARA                            (quasi piangendo dalla contentezza). Sì, vi credo, ora! vi credo! Avete la faccia che vi credo!

Chinandosi a baciargli la mano.

Benedetto!… le buone feste che mi date!… benedetto!…

NANNI                            (commosso anche lui). Basta, sciocca!… povera sciocca!… Basta ora!

MARA                            (col cuore riboccante). Voglio dirvelo! Mi avete dato tante pene! Tanto mi avete fatto penare, senza saperlo voi stesso!…

NANNI                            (imbarazzato). Io?…

MARA                            (mettendogli una mano sulla bocca). Sì, non mi dite altro. Non mi fate parlare

Guardandolo amorosamente viso contro viso e scuotendo il capo.

Ma ora no, è vero? Ora volete bene a me sola?…

NANNI                            Vedi!…

MARA                            No, non andate in collera.

Sorridendogli amorevolmente.

Vedete che mi confesso io stessa con voi?… Prima ero io che non vi volevo… Sapete… m'ero messa una cosa in testa… una brutta cosa!…

Con impeto di tenerezza e le lagrime agli occhi.

Ma ora no! Ora siete il padre dei miei figli… Siete il padrone!… tutto!… No, basta, non ne parliamo più. Ora il Signore mi ha fatto la grazia!

NANNI                            (tra commosso e imbarazzato). Bene, bene

MARA                            (tornando a baciargli le mani, una dopo l'altra). Ora vi ringrazio!

Giungendo le mani con fervore e levando il viso al cielo.

Signore vi ringrazio!

Piange di consolazione nel grembiule.

NANNI                            Bene. Questa è ora la conclusione, invece di essere contenta, come dici?

MARA                            (con calore, asciugandosi gli occhi). No, sono contenta! Voglio accenderle di tutto cuore le lampade a Maria Addolorata! Tutte le lagrime che ho pianto di nascosto voglio metterle in quelle lampade!

Torna a disporre i lampioncini alla finestra.

NANNI                            (aiutandola, commosso anche lui, e collo stesso fervore religioso). Dio sia lodato!… Ce lo renderà bene alla raccolta! I seminati sono un paradiso!… Chiama il bambino che così si diverte anche esso, ti dico.

MARA                            (tutta vibrante di emozione, mentre seguita a ornare di fiori la finestra). Aspettate… Un momentoTermino qui prima… L'ho lasciato apposta dalla vicina… Stanno vestendolo per la processione… tutto di bianco!… Andrà cogli angioletti nella processione… con un canestro di fiori!… Ora ve lo faccio vedere. Anima pura! È lui che mi ha ottenuta la grazia!… Ora ve lo chiamo.

Chiamando dalla porta in fondo.

Agrippino!





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