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Giovanni Verga
I nuovi tartufi

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  • ATTO PRIMO   Salotto in casa Montalti; uscio in fondo e due laterali. A destra un canapé; accanto un tavolino da lavoro. A sinistra una tavola da the.
    • SCENA VIII   Emilia, Maria e detti
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SCENA VIII

 

Emilia, Maria e detti

 

Maria. Babbo... abbiamo udito gridare...

Emilia. (a Prospero con giubilo) Lo sei?!!

Rodolfo. (da sé) Ahi! ahi! ahi!

Prospero. (confuso) Altro che esserlo!...

Emilia. (trionfante) Quando ci si mette quel caro dottore!

Prospero. Sì eh?! a far nascere baruffe?! a far dire roba da cani dei galantuomini?!... Non voglio più saperne della medaglia! Non voglio più saperne dell'onorevole!... Voglio rimanere l'illustrissimo signor Prospero.

Emilia. Che sento! che sento! (da sé) Qualcheduna di quel libertino indemoniato. (forte) Oibo! vergogna! Non si cangia così, come un burattino, da un momento all'altro!

Prospero. Si cangia, sissignora, si cangia! È appunto per non voler fare da burattino in mano del signor Codini che si cangia!

Emilia. La vedremo! Oh! la vedremo!

Maria. Addio a Firenze! quanto sono disgraziata!

Carlo. Mamma, lasciaci stare senza deputazione, ma che si possa almeno uscire in istrada senza arrossire!

Emilia. Arrossire! perché arrossire? Dappoco che siete tutti!

Carlo. Tutto il paese è contro di noi, mamma!

Maria. Sfido io! ci son tanti intriganti e tante invidiose!

Emilia. Del paese me ne rido quando si tratta dell'anima, della coscienza, della Religione! Chi grida? Qualche mascalzone? qualche spiantato bramoso d'andarsi ad empire la pancia, a vendersi, a rubare a man salva, come dice il dottor Codini?!...

Maria. O qualche invidiosa che non vedrà mai Firenze eccetto che nelle fotografie!

Rodolfo. (da sé) Che tempesta! Povero signor Montalti! Se resiste è miracolo.

Alberto. Prospero, vedo che i miei consigli sui quali ho insistito per debito d'amico e di galantuomo, mi rendono importuno e... (per partire)

Prospero. No! no! Resta! resta, per bacco! Vedrai come son forte! Vedrai che quando voglio esser padrone anch'io in casa mia!... (sostenuto ad Emilia) Nossignora! e nossignora! Non lo sarò! No! no! e poi no!... Ecco! (respira e prende tabacco).

 

 




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