Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovanni Verga
I nuovi tartufi

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO   Sala in casa di Prospero a Firenze addobbata per festa. Specchi, lumi e fiori: usci nel fondo e laterali; ai due lati due tavole da the; più avanti un tavolino con giornali e lettere; accanto poltrone.
    • SCENA XII   Tonio e detti.
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

SCENA XII

 

Tonio e detti.

 

Tonio. Lustrissimo.

Prospero. Fa' portare il the, il punch, le paste, i liquori e i rinfreschi.              

Tonio. (borbottando) Fa' portare! Come se ci fosse altri che io per portare tutta questa roba! (esce).

(Sassarini, la Signora Beghini e gli altri invitati cominciano ad assettarsi come se si preparassero ad un vero assalto).

Rodolfo. (da sé) Misericordia che disposizioni d'attacco!

Tonio. (ritorna con un vassoio di paste in una mano e quello pel the nell'altra. Gli invitati lo accerchiano e pare che vogliano rovesciarlo insieme ai vassoi).

Prospero. (di cattivo umore piano a Rodolfo) Che razza di gente è questa?

Rodolfo. (piano a Prospero) Sono antropofaghi! Si salvi chi può!

(Tonio va via e ritorna con altri vassoi pieni. Prospero gli fa dei cenni).

Tonio. Che vuole, lustrissimo?

Prospero. (piano) Asino! non recarne tanto alla volta!

Tonio. Ah, va bene! (parte. Prospero va in giro e cerca di smorzare qualche candela senza farlo scorgere).

Prospero. (borbottando) Che saccheggio! che appetito! Non mi ci colgono più! Se venisse Sua Eccellenza non avrei neppure una crosta di pane da offrirgli.

Tonio. Illustrissimo.

Prospero. (irritato) Che c'è? Ancora!...

Tonio. (interdetto) No... non ne porto più... non è per questo.

Prospero. Che diavolo dici?

Tonio. Sono in cucina quelli... non li tocco.

Prospero. (fa segni in contrario) Spiegati, imbecille!

Tonio. (risoluto) Non vengo per questo, no, non vengo per questo!... Le paste e i rinfreschi che mi ha raccomandato di non portare sono in cucina... Oh, non li tocco io, se non lo comanda! Stia tranquillo... Non vengo per questo...

Prospero. Questo diavolo in forma d'asino mi farà perdere la pazienza!

Tonio. (sempre più imbarazzato) Vengo per dirle che di là, in anticamera, aspettano...

Prospero. Chi aspetta? Sua Eccellenza forse!... Lumi! lumi! (per accorrere)

Tonio. No, no; la risposta di questa lettera...

Prospero. Asino! imbecille! ti caccio via!... perché non dirlo subito? Dalla qui; vediamo cos'è... Forse una scusa di qualche mio collega per non aver potuto... oppure di Sua Eccellenza... Eh!... vediamo; col permesso di loro signori... Capiscono?... sarà forse una scusa di Sua Eccellenza!... (legge):

 

«Per due cappellini di Parigi.  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .   L.  160

Per un'amazzone di velluto.  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .   L.  520

Per due abiti di stagione.  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  L.  735

Per biancheria minuta .  .  .  .  .  .   .  .  .  .  .  .  .  . L.  400

_________           

Totale .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  L.1815.

 

Per una broche in brillanti .    .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . L. 1000

Per una paio d'orecchini .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . L.   340

Per un braccialetto in brillanti .  .  .  .  .  .  .  .  .  . L. 1300

_________           

Totale .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .   .  .  .  .  .  .  . L. 2640»

 

 (Resta stupito, ricomincia a leggere qualche parola, indi): Che cos'è questo?... Come mi riguarda? Avranno sbagliato indirizzo. Ah! ecco la lettera... Signor Carlo Montalti... è per mio figlio!... (legge):

«Mio caro,» Eh! eh! «Ti acchiudo le noterelle del gioielliere e della sarta. Costoro non vogliono più aspettare e mi annoiano maledettamente per essere pagati. Pensaci tu, mio caro; e se non hai quattrini cavali a babbo Prospero ch'è tanto spilorcio quanto tu sei generoso» (a misura che legge abbassa la voce e si allontana da chi potrebbe ascoltarlo, con segni di collera violenta) Ah! ah!... Per me questi complimenti! (legge):

«La vita allegra che vogliamo fare quando non avrai più nessuno che tenga i cordoni della tua borsa!» Eh! eh!... vi pare! ci metteremo rimedio! ci metteremo rimedio (in collera, legge):

«Dimani alla Pergola si dà la nuova opera d'Apolloni. Fissa un palchetto e viemmi a prendere in carrozza col solito mio mazzo di viole. Tua: Giulia di Roccabruna». Ah, c'è anche un Post scriptum! Sentiamo che dice il post scriptum. (legge):

«Amerei avere qualche cosa di nuovo per domani sera, come un braccialetto o una broche. Non occorre che t'incomodi molto; mi basta una cosetta da 1000 o 1500 lire!» (resta stupito e colla lettera in mano).

Tonio. Che cosa devo dire a quell'uomo che aspetta, lustrissimo?

Prospero. (sottovoce arrabbiato) Va al diavolo con lui!

Ferdinando. (facendo il segno della croce) Pazienza, pazienza, mio caro!... Vediamo che c'è... Perché impazientarvi così?!...

Prospero. (come sopra) C'è che quel birichino di mio figlio un giorno o l'altro mi farà fare uno sproposito... 4455 lire!... bagattella! ... bagattella! E ancora ci vorrebbe una cosetta! (con amara ironia)... Così, un 1000 o 1500 lire! Scusate s'è poco! ... Soffoco! soffoco! ... Se non fosse per la gente che ho in casa... per i riguardi del mondo.

Ferdinando. Pazienza, pazienza, mio onorevole amico!

Prospero. (come sopra) Pazienza, eh?! La ce ne vuole! la ce ne vuole!... 4455 lire!... e una cosetta da 1500! Ma mio figlio mi deruba! mio figlio mi rovina!... Mio figlio mi mette sulla paglia!

Ferdinando. (tirandolo ancora più in disparte) Bisogna pensarci... Non comprometta la dote della Maria...

Prospero. Che?! che?! La dote della Maria?!... Vorrei vedere anche questa, corpo di!...

Ferdinando. Chi lo sa?

Prospero. Ci metterò rimedio, ci metterò rimedio!... Lo farò chiudere in una casa di correzione!...

Ferdinando. Oh, questo poi!... Bisogna essere indulgenti... Pensate alla parabola del figliuol prodigo... Basterebbe semplicemente assicurare la dote della Maria con una buona donazione... si potrebbero anche simulare atti di vendita... Ma Casa di Correzione!... Oibò!

Prospero. Donazione?... atti simulati!... Ma questo sarebbe spogliarlo, rovinarlo!... e infine quel birbante è mio figlio...

Ferdinando. Non capite che sarebbe una semplice minaccia... Poiché quando egli poi sarà per rientrare nel retto sentiero, sua sorella... quell'angelo di morale che tutti conosciamo, senza dubbio avrà la coscienza di restituire...

Prospero. Quand'è così vedremo, vedremo... ci penseremo.

Ferdinando. (piano a Giorgio) E Carlo che non viene!

Giorgio. (come sopra) Verrà, e conciato per benino!

Prospero. (confuso) Domando scusa all'illustre società... Ma quel biglietto inatteso...

Tonio. Che cosa ho da dire, lustrissimo, a quell'uomo che aspetta la risposta?

Prospero. Mandalo al diavolo!

Tonio. Credo che non ci vorrà andare. Ha detto che non parte se non è pagato.

Prospero. (arrabbiato sottovoce) Zitto! o ti rompo una sedia sulla testa!... Digli che ritorni domani... Digli che pago io... (Tonio esce) Non ne posso più!... Schiatto! schiatto!

Ferdinando. (piano) Coraggio, mio illustre amico! Ci metteremo rimedio... con una donazione ben combinata!... Ma sempre con carità paterna!...

Prospero. Non ne posso più! Ho perduto la testa!... Quel birichino mi sciupa in un'ora 4455 lire... e una cosetta di 1500! Assassino!...

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License