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Giovanni Verga
I nuovi tartufi

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO TERZO   Salottino in casa della Contessa di Roccabruna. A destra uno specchio; un po' indietro un divano. A sinistra un tavolino con l'occorrente per scrivere. Poltroncine, ecc.
    • SCENA XII   Carlo e detti.
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SCENA XII

 

Carlo e detti.

 

Carlo. Mio padre!!...

Prospero. Signorino!... Ehm!... Vostro padre che si vede ridotto a corrervi dietro per impedirvi di rovinare la vostra famiglia... Poiché di voi infine gliene importa meno di un cavolo!

Carlo. Padre mio!

Prospero. (sempre più adirandosi) Via di qua! svergognato! cattivo soggetto!... Rossore della tua onorata famiglia!...

Carlo. Ditemi quel che volete... Ma non alzate tanto la voce, per grazia!

Prospero. Perché non oda quella sfacciata, eh?!...

Carlo. Per grazia, padre mio!

Prospero. Perché non oda un padre che viene a rimproverarle l'onta e la perdizione del figlio suo?!...

Carlo. Per grazia, padre mio!...

Prospero. Oh! non abbiar timore! Non arrossirà quella donna che ti fa firmare per diecimila lire di cambiali!...

Carlo. Quali cambiali?

Prospero. Ma la vedremo! La vedremo! Parlerò a questa...

Carlo. Oh! per pietà!...

Prospero. Alzerò tanto la voce che mi farò udire...

Carlo. (giungendo le mani) Padre mio! ve ne prego!!...

Prospero. Tu l'ami dunque colei?!

Carlo. Sì.

Prospero. Ah! l'ami quella disgraziata!... Tu ami una donna come quella!

Carlo. Io l'amo com'è, padre mio! E l'amo talmente che avrei commesso un delitto se tutt'altri che voi avesse detto la ventesima parte di quello che avete detto di lei!...

Prospero. Minacci?!

Carlo. (quasi piangendo di dolore e di disperazione) No!... padre mio!... No!... Non potrei minacciare!... Ma per pietà!... risparmiatemi!... Soffro tanto!...

Prospero. Piange quel disgraziato!... L'ama tanto adunque!... L'ama davvero!...

Ferdinando. Signor Prospero, moderazione! moderazione! Procuriamo di accomodare le cose alla meglio... Non è conveniente far chiassate qui. Partiamo; Carlo verrà con noi (piano a Montalti) A casa poi parleremo del conto di nozze di Maria... Combineremo le cose in modo... (forte a Carlo) Andiamo! via, Carlo!

Carlo. Io?!...

Ferdinando. Preferite che la arrivi in questo punto? (piano a Carlo)

Carlo. Oh! Dio mio! no!... Ma come fare?

Ferdinando. Lasciatele un biglietto... Adducete qualche pretesto che basti a scusa. (lo spinge verso il tavolino) È vostro padre che ve lo comanda infine.

Carlo. Scriverle?!... (gettando gli occhi sul tavolino) Qui c'è un biglietto (lo prende) Suo!!... (legge sottovoce) «Non vi fate più vedere da me, sarebbe inutile. Non vi amo e non vi ho mai amato; e siccome ora sono stanca di mentire vi consiglio di non cercarmi più...» Impossibile!... C'è un poscritto! (legge un po' più forte) «Se Carlo vorrà conoscere il rivale che l'ha supplantato presso la contessa non ha da fare che aspettare il primo che uscirà dalle sue stanze insieme a lei!...». Impossibile è un'altra scrittura questa!

Prospero. Andiamo o no?!

Carlo. Andare?!... Oh, no!... C'è un mistero!... Un mistero terribile che mi preme scoprire.. Dovesse andarne di mezzo la mia vita!...

Prospero. (irritato) Disgraziato!!

Carlo. (al colmo della disperazione) Bisogna ch'io guardi faccia a faccia l'uomo che ardisce infrapporsi fra il mio amore e Giulia!... (vedendo entrare Giorgio assieme alla contessa) Ah!... Quello!!!

 

 




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