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Giovanni Verga Rose caduche IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena V. Tonio e detti.
TONIO. È giunto l'avvocato Avellini in compagnia di un altro signore. CONTESSA. Ah! sarà quel giovanotto di cui mi si è tanto parlato, e che il nostro Paolo mi deve presentare. (a Tonio) Pregate quei signori di venirci a raggiungere qui. (Tonio via). È un signor Giliotti; lo conoscete forse, cavaliere? FALCONI. No. Non è stato presentato al Club. CONTESSA. Infatti sarebbe stato difficile… È un poeta. FALCONI. Un poeta! Ma avrete tutti i sette peccati mortali alla vostra tavola! GAUDENTI. Bravo! Grazioso! CONTESSA. Quando sarebbe bastata la sola gola, non è così? Del resto rassicuratevi, è un poeta che porta il cappello a cilindro e si fa pettinare all'inglese. LUCREZIA. Un poeta! Che gusto! Mi farò mettere in versi il proverbio che il cavaliere Falconi scrisse sul mio album. CONTESSA (con lieve tinta d'ironia). Un proverbio del cavaliere!… Deve essere un proverbio galante di prima forza! GAUDENTI. Infatti ci voleva qualche cosa di spiritoso… di galante… LUCREZIA. Peccato che sia stato scritto in un accesso di galanteria nera!… (ironica) Un bel proverbio del resto… ed anche gentile!… «Le rose cascano e le spine rimangono…». Il cavaliere non ha voluto dirmi se ci sieno poi delle rose che durano più delle spine. FALCONI (con galanteria). Sì, quelle che somigliano a lei! LUCREZIA (inchinandosi con sussiego ironico). Ooh! GAUDENTI. Bravo! Ben detto! SIG.RA MERELLI. Ne domanderemo a cotesto signor poeta. CONTESSA. Son veramente curiosa di conoscerlo… Me l'hanno dipinto come una specie di originale. È un poeta che ha finito per diventare uno spirito forte passando per tutte le possibili stravaganze. GAUDENTI Ci son degli originali originali, e degli originali che sono brutte copie. FALCONI. Sarà la brutta copia di lord Byron col mantello di Mefistofile. CONTESSA. Badate, cavaliere! Che la lingua dei poeti è pericolosa… quanto la vostra spada. FALCONI (inchinandosi con galanteria in aria spavalda). Se fossimo ai tempi dei cavalieri erranti vi risponderei: Gliela reciderò, bella dama, per deporla ai vostri piedi. CONTESSA. Oibò! Si dice che per noi donne… una sia anche troppa!
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