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Giovanni Verga Rose caduche IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XI. Il cavalier Falconi e detti.
FALCONI. Caro signor Avellini, mi permetta che io sia il primo a congratularmi con lei della sua buona fortuna. In tutta Toscana non avrebbe potuto fare scelta migliore. PAOLO (sorpreso e freddo). Signore… FALCONI. Via, via, mio caro, mi perdoni se non ho saputo serbare il segreto per esprimerle tutta la mia soddisfazione… Sono amico di casa… ho l'onore di essere intimissimo della signora Merelli… anzi sono stato tanto fortunato da darle il braccio per una mezz'ora… finché il commendatore Gaudenti ebbe la bontà… volle per forza che io gli cedessi il piacere… (piano) A proposito del commendatore, apra bene gli occhi nello stendere il contratto di nozze… altrimenti il commendatore gliela fa… PAOLO (risentito). Signore! FALCONI. Eh! so io quello che dico. La signora Merelli ha ancora dei grilli pel capo, malgrado la sua età… e quel caro commendatore aspira maledettamente ad un canonicato… fosse anche per mezzo di un matrimonio… Mi perdoni… Ho parlato perché nutro una sincera stima per lei. Noi saremo amicissimi; il cuore me lo dice. PAOLO (c.s.). Grazie. FALCONI. Ho avuto sempre una gran simpatia per lei… Proprio! Ci conosciamo da un pezzo in casa della contessa!… ed ora che una fortunata combinazione… Sarei felicissimo di provarle…
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