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Giovanni Verga Rose caduche IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena XIV. Paolo, indi Tonio, poi Lucrezia.
PAOLO (mentre sta per avviarsi anche lui, al passare vicino ai vetri della serra ascolta con sorpresa). La voce di Lucrezia! LUCREZIA (dentro la serra). Non lo voglio e non lo voglio! Non l'amo ecco!… Non basta stimarlo!… Mi avete promesso tante volte di domandare la mia mano!… Che aspettate altro?… Cattivo! FALCONI (dentro la serra). Ohimè!… per ora non posso, ve l'ho pur detto! Ma vi proverò che il mio amore arriva sino all'eroismo!… Sì, mi sacrificherò alla vostra felicità… Sposate il signor Avellini… Siate felice anche con un altro!… Io sono amico del signor Avellini assisterò alla felicità di lui tutti i giorni… ma non cesserò mai di amarvi! TONIO (a Paolo). Signore è in tavola (via). LUCREZIA (di dentro). Oh, Dio! C'è gente! (uscendo e vedendo Avellini). Ah!! (si cela il viso fra le mani). PAOLO (freddamente, offrendole il braccio). Andiamo a tavola, madamigella.
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