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Giovanni Verga Rose caduche IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena IX. Il cavalier Falconi dalla terrazza e detti.
ALBERTO (sul divano col viso fra le mani). FALCONI. Signora!… Ma senza di lei il caffè è stato amaro!… la conversazione languisce… c'è il vuoto. Io vengo a reclamare… ADELE (vivamente). Cavaliere, ci credete voi agli amori eterni? FALCONI (un momento sconcertato). Eh?… Se credo agli amori eterni io!… Mi domanda se ci credo!… Ma ci scommetto sopra io!… ADELE. Eppure la contessa non dice lo stesso. FALCONI. Ma veda… la contessa… quello è un altro paio di maniche!… Non è propriamente che non… Ma la contessa… capisce bene?… Lì c'è il lenitivo del sagramento… il matrimonio è un cataplasma, un narcotico, un calmante… E per amore come l'intendo io occorre invece qualche cosa di pizzicante, occorre la salsa del frutto proibito… (sogguardando Alberto e come lasciandosi andare ad una provocazione)… Occorre il fascino della colpa!… il fascino, checché si dica!… Oh, e ci credo!… Ma io capisco il delitto! il mostruoso! l'impossibile! ADELE (quasi fuori di sé). Anch'io ci credo! Ho bisogno di crederci! Voglio crederci! FALCONI. E fa benissimo! Che cosa esiste nel mondo all'infuori dell'amore?… e l'amore perché sia il dio del mondo bisogna che sia eterno… bisogna che sia senza limiti!… bisogna che sia onnipotente! ADELE. Sì, è vero! Lo sento anch'io… (guardando con immensa amarezza Alberto), perché ho ancora del cuore!… Ma voialtri uomini!… egoisti, pusillanimi, meschini! poveri di cuore e di spirito… che potreste voi fare per mostrarmi che abbiate in petto qualche cosa anche voi? FALCONI. Un delitto… o un miracolo! ADELE. Miracoli che durano un giorno!… FALCONI (con galanteria ma sempre guardando con sospetto Alberto). Ah! Madama quando si è bella come voi si ha torto a pensare così! ADELE (amaramente). Oh! mi si era pur detto così! FALCONI (sottovoce). Se non ci fossero tanti testimoni!… Veda… per una sola parola della donna che… so io… Ma io farei stupire il mondo!… ADELE (con amara energia). Non avete dunque paura dei giudizi del mondo voi? FALCONI. Me ne impipo del mondo! ADELE (c.s.). Della gelosia di vostra moglie? FALCONI. Si accomodi… Non mi sono mostrato altrettanto esigente io! ADELE (c.s.). La rompereste con la famiglia, col dovere, coll'onore?… FALCONI. Senza pensarci. ADELE (dandogli la mano). Voi avete cuore, voi!… ed io non me ne ero accorta!… FALCONI (dopo aver sogguardato di nuovo Alberto come decidendosi). Ah!… accada quel che può… Voi siete adorabile! ALBERTO (si alza dopo aver guardato Adele con compassione e parte dalla sinistra). ADELE (con un grido). Ah!… Non è neppur geloso! FALCONI. Ma sarei un Otello (credendo che quell'esclamazione gli fosse diretta). ADELE. Non mi ama più dunque! FALCONI (con calore). Ma io vi adoro. Ma io vi ho amato da anni… Volete che io vi segua in capo al mondo per provarvelo! ADELE. Che m'importa di voi?! Andatevene! Non vedete che non mi ama più! Non vedete che son pazza!… Non vedete che deliro!… FALCONI. Ma, signora… ADELE. Andatevene! Andatevene! FALCONI (sorpreso e sconcertato). Che vuol dire ciò?… Diavolo! Diavolo!… (via dalla terrazza).
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