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Giovanni Verga Cavalleria rusticana IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena terza. La gnà Lola dalla prima viottola a destra. Turiddu e Santuzza.
GNÀ LOLA Oh, compare Turiddu! Che l'avete visto andare in chiesa mio marito? TURIDDU Non so, comare Lola, arrivo in questo momento. GNÀ LOLA Mi disse: vado dal maniscalco pel baio che gli manca un ferro, e subito ti raggiungo in chiesa. Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di Pasqua, facendo conversazione? TURIDDU Comare Santa qui, che stava dicendomi… SANTUZZA Gli dicevo che oggi è giornata grande; e il Signore, di lassù, vede ogni cosa! GNÀ LOLA E voi che non ci andate in chiesa? SANTUZZA In chiesa ci ha da andare chi ha la coscienza netta, gnà Lola. GNÀ LOLA Io ringrazio Iddio, e bacio in terra. Si china a toccare il suolo colla punta delle dita che poscia si reca alle labbra. SANTUZZA Ringraziatela, gnà Lola, quand'è così, Che alle volte si dice: «Quello, nella terra su cui posa i piedi, non è degno di metterci il viso. TURIDDU Andiamo via, gnà Lola, che qui non abbiamo nulla da fare. GNÀ LOLA Non v'incomodate per me, compare Turiddu, che la strada la so coi miei piedi, e non voglio guastare i fatti vostri. TURIDDU Se vi dico che non abbiamo nulla da fare! SANTUZZA (trattenendolo per la giacchetta). No, abbiamo da parlare ancora. GNÀ LOLA Buon pro vi faccia, compare Turiddu! E voi restate qui pei fatti vostri, ché io me ne vo pei fatti miei, Via per andare in chiesa. |
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