Libro, Paragrafo
1 1, 2 | bella e costumata e gentile era molto e perciò che da bambina
2 1, 2 | l'avea, assai teneramente era da lei amata e avuta cara.
3 1, 2 | qualunque più onorato uomo v'era con le lor donne, e da Vinegia
4 1, 3 | del desinare, che sempre era splendido e da diversi giuochi
5 1, 3 | chetissimo e attentissimo era stato, volendo esse partire
6 1, 3 | cantare, il che fare non era usata, questa canzonetta
7 1, 4 | continuo, fornito che s'era di desinare e di vedere
8 1, 4 | Gismondo, che il più festevole era de' suoi compagni e volentieri
9 1, 5 | 5-~ ~Era questo giardino vago molto
10 1, 5 | quali, perciò che il muro v'era grossisimo, in ciascun lato
11 1, 5 | lei, che guari alta non era dal terreno, in un canalin
12 1, 6 | per età alquanto maggiore era dell'altre due e per questo
13 1, 7 | dette, che il terzo compagno era, acciò che Perottino parlasse;
14 1, 9 | voce avedutisi ciò che egli era. E nel vero chiunque il
15 1, 19| Sabinetta, che la più giovane era delle tre donne, e nel principio
16 1, 32| l viso, che pur dianzi era 'l mio sole,~E gli atti
17 1, 36| rasciugandosi e esso, che molle già era divenuto delle sue lagrime,
18 1, 36| volentieri. Perciò che egli era di sottilissimi fili tessuto
19 2, 3 | come quegli che nel buio era, di quinci a me piace d'
20 2, 3 | dimostrasse ciò che egli era. Il che io già non sapea,
21 2, 6 | Lisa, che più vicina gli era, con più tostana risposta
22 2, 7 | 7-~ ~Assai era alle intendenti donne piaciuta
23 2, 9 | Fin che poi giunto ov'era il vostro core, ~Seco s'
24 2, 13| che tanto di loro piacere era, quanto era di suo, e che
25 2, 13| loro piacere era, quanto era di suo, e che dove a lui
26 2, 13| parlato, del pugno che chiuso era due dita forcutamente levando
27 2, 14| Lavinello, il quale lungamente s'era taciuto, con queste parole
28 2, 15| quello che la sua bellezza m'era graziosa, quantunque ne'
29 2, 17| allori facevano che così era come ella diceva, e sperando
30 2, 17| non aveano, contento già era per seguitare. E ecco dal
31 2, 17| io che bella non sono - e era tuttavia bella come un bel
32 2, 21| quella che garzonissima era, e tra per questo e per
33 2, 25| rattenne il latrare che usato era di mandar fuori a ciascuno
34 2, 33| ragioni, che detto se n'era assai e che egli non era
35 2, 33| era assai e che egli non era oggimai agevole, appresso
36 2, 33| quasi darne sentenza. Ma ciò era niente; perciò che alle
37 3, 2 | loro intendere come la cosa era ita e alquanto sopra ragionatone,
38 3, 4 | quistione dove egli non v'era. Ora non aspettino i miei
39 3, 7 | Gismondo, che diceva che egli n'era maestro, esso così disse: -
40 3, 8 | ad or ch'io ne favelle. ~Era ne la stagion che 'l ghiaccio
41 3, 8 | Tal la mia donna bella ~M'era nel petto in viso e in favella. ~
42 3, 9 | canzoni nate ad un corpo non s'era dimenticata, essendonele
43 3, 11| segnato, dalla vietta ove io era dipartendosi, nella vaga
44 3, 11| querciuoli, tra' quali egli era. Non s'era costui aveduto
45 3, 11| tra' quali egli era. Non s'era costui aveduto di me, il
46 3, 11| fermava e, stato ched egli era così un poco, a passeggiare
47 3, 11| per salutarlo e, se egli era colui che io istimava che
48 3, 11| io avea inteso che egli era scienziatissimo e che, con
49 3, 11| sempre solo vivea, egli era nondimeno affabilissimo,
50 3, 11| volse verso la parte dove io era e, veggendomi, occasione
51 3, 12| prossimanamente passata, gli era nel sonno paruto vedermi
52 3, 12| venni, e dettogli chi io era e tutti gli accidenti di
53 3, 15| pentitosi e quello che fatto era frastornare non si possendo,
54 3, 16| schernendosene conosce di quanto egli era dal convenevole conoscimento
55 3, 22| santo uomo, perciò che tempo era che io mi dipartissi, egli
|