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Pietro Bembo
Gli Asolani

IntraText - Concordanze

morte

   Libro,  Paragrafo
1 1, 3 | E già n'aspetto dolorosa morte:~O mia credenza, come m' 2 1, 11| loro disii d'una medesima morte e d'un solo ferro amendue, 3 1, 11| essiglio insieme e della sua morte cagione. Né è chi per vero 4 1, 12| cercano e abbracciano la lor morte insiememente? e per lo continuo 5 1, 13| cercano e abbracciano la lor morte tuttavia. Con ciò sia cosa 6 1, 13| avallato, trabocca alla sua morte così leggiero? Certo niuno, 7 1, 13| molte volte in modo è la morte dinegata, che già dire si 8 1, 13| lungo dolor vinti sono alla morte vicini e sentono già in 9 1, 14| e forte,~Corro per gir a morte,~Così sperando i miei danni 10 1, 14| viver m'ancide,~Così la morte mi ritorna in vita:~O miseria 11 1, 15| argomentare che, sì come la morte può ne gli amanti cagionar 12 1, 16| in vita un uom con doppia morte?~ ~ ~ 13 1, 17| somigliante Laodomia nella morte del suo, fece la bella asiana 14 1, 21| viene, a vita peggior che morte senza fallo ci conduce. 15 1, 22| appetito trasportate hanno la morte de' loro mariti procacciata? 16 1, 25| conduce. Ma io, quantunque la morte mi fosse più cara, pure 17 1, 25| Artemisia la fortuna con la morte del marito la felicità de' 18 1, 25| abandonò uccidendosi, alla qual morte non traboccava, se ella 19 1, 27| esistente e grave. E molti, per morte delle lor donne a capo delle 20 1, 29| Allora, vicini ad ucciderci, morte per estremo soccorso chiamiamo. 21 1, 30| amando, lagrimando, dolente a morte, tra mille angosciosi pensieri 22 1, 32| giorni, e per aspre contrade~Morte chiamando a passo infermo 23 1, 35| pascere oggimai della mia morte quel duro cuore, che vuole 24 2, 2 | che tutto il nostro vivere morte più tosto chiamar si può 25 2, 3 | il nascere d'ogni nostra morte fondamento, e perciò si 26 2, 3 | dire che la cagion della morte di Cesare o di Nerone altro 27 3, 10| Far di me stesso a la morte rapina, ~E 'n più leggiadra 28 3, 19| perfezion piena, ché né morte v'è né aggiugne, né vecchiezza 29 3, 21| due occhi, pieni già di morte, qua giù t'invaghi, che 30 3, 22| vita, la quale più tosto morte è, che noi qui peregrinando


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