Libro, Paragrafo
1 1, 6 | mormorio dell'acque che c'invitano a ragionare e con
2 1, 10| si disdice. Se pure non c'è disdetto il trametterci
3 1, 10| fortuna caduti, a noi stessi c'incresciamo, l'amore delle
4 1, 19| conceduto, di quello che c'è passato poi che noi ci
5 1, 23| ramarichiamo di noi stessi, allora c'incresce il vivere, sì come
6 1, 24| più chiare notti,~Di quel c'ebb'io, né 'l più felice
7 1, 24| l'ha converso in pianto?~C'or foss'io morto alor, quando
8 1, 24| or le spiego in pianto,~C'ha fatto amara di sì dolce
9 1, 29| tanto più d'alcuna cosa c'invogliamo, quanto ella c'
10 1, 29| c'invogliamo, quanto ella c'è più negata, ha questo Amore
11 1, 35| pruove; tu de' nostri mali c'indisii; tu di cosa trista
12 1, 35| crudelissime e dolorosissime morti c'insegni la via. E ora ecco
13 2, 10| che elle istrane sieno, c'impassioni. ~ ~ ~
14 2, 12| fruire è solo quello che c'impassiona, non veggo io
15 2, 20| affine che noi bene operiamo c'è data, e non perché male
16 2, 24| regola de gli occhi vostri c'insegna le più volte quest'
17 3, 5 | sia d'intorno a quello che c'è piaciuto si gira, perciò
18 3, 8 | dica e possa contentarmi; ~C'aver dinanzi sì bel viso
19 3, 11| questo colle si sale, che c'è qui dietro, senza sapere
20 3, 15| quella farci salire che c'è sopra. Perciò che ella
21 3, 19| maggiore, per cui noi cotanto c'insuperbiamo, della quale
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