34-balie | balli-datag | datam-ferme | fermi-invog | invol-offen | offer-quist | racce-saria | saro-tacer | tacit-zuffa
grassetto = Testo principale
Libro, Paragrafo grigio = Testo di commento
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4 3, 14| che essi la cosa migliore abandonano, che è la ragione, e essa
5 1, 25| suoi piaceri rallegrata. Abandonata dal vago Enea la dolorosa
6 2, 30| la loro persona, ma così abandonatamente la portano le più volte,
7 3, 15| ombre della vera, che voi abandonate. I vostri animi sono eterni:
8 1, 35| queste tormentate membra abandoni ciascun die, le quali, più
9 3, 14| parte e quella che è la loro abandonino e a dietro lascino giamai? -. ~-
10 1, 25| se medesima miseramente abandonò uccidendosi, alla qual morte
11 1, 21| dilungatosi fra 'l giorno abbaglia chi lo rimira, così bene
12 2, 21| seguaci, la quale, d'ogni abbagliaggine purgandogli, fa che essi,
13 3, 13| dire si può, ma caligine e abbagliamento e menzogna), così, né più
14 3, 1 | se ella questi più cari abbellimenti della nostra caduca e mortal
15 | abbiate
16 1, 31| notte e lamentata e con abbracciamento lungo e sospiroso e lagrimevole
17 2, 18| disiderosamente l'uno l'altro abbracciando. Ma che dico io questi fiori
18 2, 11| vostri uffici e i nostri abbracciare, molto meno si dee dir di
19 3, 13| avete tu e i tuoi compagni abbracciato, Lavinello, a me oggimai
20 2, 11| nel mondo in quella guisa, abili all'une fatiche e all'altre,
21 2, 30| disagiatamente vestono, abitano disordinati e maninconosi.
22 2, 19| tra loro, che essi, gli abitati tronchi de gli alberi e
23 3, 20| fiere più gaie che pesci, o abitazioni d'altra maniera che di cavernose
24 2, 1 | che ella si pasca o dove abiti non curiamo, ponendole pure
25 3, 19| quale ancora quello che noi abitiamo è, a rispetto dell'altro,
26 1, 21| dalla male amata sorella gli abominevoli abbracciamenti, la matrigna
27 1, 9 | pensieri, latte che tanto più abonda, quanto più ne sugge l'ingordo
28 1, 36| quali già cadevano in tanta abondanza le lagrime, che niun fu
29 1, 15| ardeva, che io caddi in uno abondevolissimo pianto, del quale l'ardente
30 3, 9 | Gigli, caltha, viole, acantho e rose ~E rubini e zafiri
31 1, 18| medesimi spesse volte ce l'accendiamo, onde poi, quasi Perilli
32 2, 24| sospiro, ogni mormorio, ogni accento, ogni voce? O chi è quello,
33 3, 16| sciocchezza è amar giovani così accesamente cose, che poi amare quelli
34 1, 28| altrui fuoco, a se medesimi l'accesero e ebbero d'aiuto mestiero?
35 2, 19| principio, e gli amanti accesi alle lor donne cantarono
36 3, 3 | compagni promettendo di dire, accettai questo peso. Perciò che,
37 2, 31| passate del suo nuovo e accettevole amadore. Quest'altro beano
38 2, 26| insieme, insieme e del corpo, acci eziandio il pensiero, il
39 1, 21| medesimo, fatto grande, accieca ogni nostra ragione e consiglio.~ ~ ~
40 2, 30| costume, né parlare, né accoglienza, né motto, né giuoco hanno
41 2, 15| drappo schietto care membra accolse~Donna sì vaga e bella, come
42 3, 9 | quel che diletta, inseme accolto ~E posto col piacer, che
43 2, 11| tuttavia con sì fatta legge accomandandoleci e la dura necessità in maniera
44 2, 12| subbio, che voi diceste, accomandata; la qual nel vero a me pare
45 2, 10| quegli argomenti avolti e accomandati.~- Altramente vi parranno
46 2, 24| d'alcun soave strumento accompagnato, tocco dalle loro dilicate
47 3, 9 | col vostro penser non s'accompagne, ~E quando il giorno breve ~
48 3, 13| intelletto, che è la parte di lei acconcia e presta allo 'ntendere
49 3, 1 | chiami, alle quali più s'acconvenga ne gli uffici delle donne
50 2, 15| alcuna dell'altre già dette s'acconviene. ~ ~ ~Sì rubella d'Amor,
51 1, 3 | quello la soave voce di lei accordando e dolcissimamente cantando,
52 3, 19| come esse in un tempo e accordanti sieno e discordanti tra
53 2, 31| dolcissima cosa è per certo accordarci col suo volere e quella
54 2, 29| non si possano, o forse s'accordassero per lo innanzi di lasciarci,
55 1, 14| sorda, con la mia fortuna accordatasi, non m'ascolta, forse perché
56 2, 8 | 8-~ ~Ora si può accorgere Perottino come, senza volere
57 3, 12| maravigliare mostrò che s'accorgesse. Là onde io, preso ardire,
58 2, 3 | la quale assai tosto v'accorgeste quanto egli, già nell'entrar
59 3, 15| pascete di vano disio, e non v'accorgete che elle sono ombre della
60 1, 21| andare al nostro male ci accorgiamo, non pertanto ce ne sappiam
61 1, 33| dolori. ~E perché più m'accori ~L'ingordo error, a dir
62 1, 7 | pentimento rassicurate, s'accorsero, raccogliendo le parole
63 2, 8 | per quello che io di voi m'accorsi e in me conosco, non poco
64 1, 6 | del picciol rio, Gismondo, accortamente rassettatosi e pel viso
65 2, 21| non che madonna Berenice, accortasi di ciò, subitamente disse: -
66 3, 9 | ritrarlo ad altrui le rime accorte. ~Ben ha da voi radice ~
67 2, 26| più alle divine qualità s'accosta, chi ben guarda, che alle
68 1, 5 | sommo di chi vi si fosse accostar voluto, ugualmente in ogni
69 3, 4 | buono e reo, sì come io m'accostarò di far lor chiaro. E quantunque,
70 2, 1 | giardino, e nel vago praticello accoste la chiara fonte e sotto
71 1, 6 | egli abbia, oggi non ci si accosterà egli giamai -.~- Dunque -
72 2, 12| chente sia il suo errore m'accosterò di farvi chiaro. - ~ ~ ~
73 2, 32| anzi, sì come numero che s'accosti a numero, vie maggior somma
74 1, 12| servi amanti traboccando accozza con gravosa disparità. Perciò
75 2, 8 | di leggiero nelle carte s'accozzano che nel cuore? Chi non sa
76 1, 29| dolerci in questa maniera ci accresca dolore e misera cosa sia
77 2, 32| compone le liti, fa le nozze, accresce le famiglie. Insegna parlare,
78 3, 5 | sgombramento di sciocchezza, accrescimento di valore, fuggimento d'
79 1, 30| animo ora il suo aversario accusando e ora la sua donna non iscusando,
80 1, 35| con più lungo ramarico t'accuso che ella non fece, non se
81 1, 32| pietade~Le mie speranze acerbamente ha spento,~Di pena in pena
82 1, 30| molte altre ne rinascono più acerbe spesse volte e più gravi;
83 1, 19| ancora avea parlato, anzi acerbetta che no, disse: - Ingiuria
84 2, 2 | rapacissimo rubator di quiete, acerbissimo recator d'affanno, sceleratissimo
85 1, 24| voi lo stile~Sì vago, ch'acquetava ogni altrui pianto:~Or me
86 2, 27| antica~E mille alte querele acqueteresti;~Ch'uno talor direbbe:~‘
87 2, 2 | guadagnare, le lagrime gli acquistassero, ciò è la vostra fede alle
88 2, 32| fatica e con alcun sudore acquistate fanno il trionfo maggiore.
89 2, 27| mai:~Sì fûr le tue saette acute e calde,~Di che 'l mio cor
90 2, 21| ancora maggiormente, con acuto sguardo mirandola e giudicandola:
91 1, 36| pensiero si riavesse, il drappo addimandarono, vaghe mostrandosi di vederlo,
92 2, 3 | attrista sempre ogni cuore e addolora, pare altresì che di necessità
93 3, 18| della Reina sono usciti, s'addormentano, e così dormono infino a
94 3, 17| coloro i quali a gran notte addormentati con pensiero di levarsi
95 2, 27| E di valor mi spoglia,~S'adempia una mia voglia~Dopo tante,
96 2, 30| cortese maniera cercano d'adestrar la loro persona, ma così
97 3, 17| nostro buon guardiano non s'adiri e in balìa ci lasci del
98 2, 7 | vegga nel corso de' fiumi adivenire, i quali dove sono più impediti
99 3, 20| a noi adivien quello che adiverrebbe ad uno, il quale, ne' cupi
100 3, 20| altro possa essere, a noi adivien quello che adiverrebbe ad
101 2, 1 | buon costume ricoperta né adombrata si tengono. Oltre a ciò
102 2, 8 | dipignerà lieto, e l'altro se lo adombrerà doloroso, sì come una stessa
103 2, 3 | nulla altro il loro amore adopera, se non che quelle cose,
104 1, 1 | grazioso ufficio per coloro adoperarsi, i quali, delle cose o ad
105 1, 17| gli altrui, non ho quasi adoperato altro, sì come tu hai veduto,
106 2, 26| così egli per l'animo s'adopra, che è suo, infinite dolcezze
107 1, 12| alcuna fiata, essi il fanno adorar da gli uomini e consacrangli
108 3, 21| essi sono in un tempio, ad adorare oggimai si disporranno,
109 2, 30| quale a cittadinesca vita s'adordina, nelle onorate bisogne della
110 1, 34| bagnato. Che comunque s'adormenta il corpo, corre l'animo
111 3, 21| appigliano, sì come pianta in aduggiato terreno essi poco allignano
112 3, 11| vivea, egli era nondimeno affabilissimo, e poteasi di ciò, che altri
113 2, 12| giugnere al vero, quanto più s'affanna di ragionarne, tanto egli
114 2, 10| altresì se, questo malvagio affannatore de gli animi nostri da noi
115 1, 34| morsi di non sopportevoli affanni sempre rinuova. Questi è
116 2, 23| raccontarsi! Senza fallo quale più affannosa cosa può essere che il veder
117 1, 19| nella iniqua sua causa s'affatica, aguzzando la punta del
118 2, 5 | altra sia vera, dove egli afferma che amare senza amaro non
119 2, 13| come quelle che buone sono, affermano ne gli uomini essere naturali
120 3, 16| membra tremanti e deboli affettare i giovenili pensieri? Se
121 1, 18| pungenti spine il cuore affligendoci e così nuove maraviglie
122 2, 13| prudente e costante uomo né affligersi né attristarsi giamai, e
123 1, 35| volte disaventurosamente v'affoghiamo. Né solamente ne' men chiari
124 2, 3 | sia? Quasi che le navi che affondano nel mare, de' venti che
125 2, 17| Ma tu per aventura non t'affrettare. Perciò che, come che a
126 1, 5 | dall'erbe, mormorando s'affrettava di correre nel giardino.~ ~ ~
127 3, 20| per nodrirci e quali per agevolarci nati, veduto le città, le
128 2, 1 | infinite altre, che a queste aggiugner si potrebbono, se gli uomini
129 1, 10| Gismondo di parlare; ma lo aggiugnervi che per altro rispetto amaro
130 2, 22| credere che a quel solo aggiugnessero, che in ispazio di poca
131 3, 10| E come salirei dov'ella aggiunge, ~Io basso e grave e ella
132 3, 5 | altri animali non avea, aggiunse ne' nostri animi le parti
133 1, 18| io t'ho dette, l'arco v'aggiunsero e gli strali, per darci
134 3, 17| piaceri ci si dimostrano, aggogniando, non pasciamo l'animo, ma
135 1, 33| contrada. ~Amor, se ciò t'aggrada, ~Almen fa con Madonna ch'
136 2, 17| di ciò, che più di dire t'aggraderà, lungamente ragionare. -
137 1, 27| profonde, pure in sul ferro aggravandosi che gl'impiaga. Né mancherà
138 2, 11| case, nelle piume e ne gli agi riposando, menare a tempo
139 1, 34| travagliati, la sera almeno, agiate le membra ove che sia e
140 2, 10| di rimanerti, senza fallo agiatissimamente vi ti puoi spaziare a tuo
141 2, 24| quelli e con dolce maraviglia aguagliando? O pure con quanta soavità
142 1, 34| girato. Non posso, o donne, aguagliar con parole le pene, con
143 1, 19| iniqua sua causa s'affatica, aguzzando la punta del suo ingegno,
144 | ai
145 1, 11| sollecitati, sì come d'Horeste e d'Aiace e d'alcuni altri si scrive.
146 3, 8 | un, né da l'altro ardisco aitarmi; ~Sgombrimisi del petto
147 3, 19| parte, fermò la terra, quasi aiuola di questo tempio; e d'intorno
148 2, 31| confortando e consigliando e aiutando, esse si deleguano, come
149 2, 20| prendendo e strignendo, come se aiutar di non so che ne la volesse,
150 2, 15| esso pure se gli ritiene, aiutato dalla sciocca e bamba oppenione
151 1, 18| attempati e canuti ribambire; alato, non per altro rispetto
152 1, 10| giovevole intendere, che albergano ne' nostri animi, amati
153 2, 19| mai bastevolmente lodata Alceste, e quelle coppie si trovarono
154 3, 9 | poco ~Per levarmi da lei l'ale non stende, ~Meraviglia
155 2, 11| che facciano là oltre l'Alessandria tale volta i cameli, di
156 3, 20| che frondi più belle che alga, o campi più vaghi che di
157 1, 34| fondi de' fiumi e le lievi alghe marine, per alcun spazio
158 2, 31| tutto il petto sentirsi allagare della dolcezza, non altramente
159 1, 15| così vi sarebbe il cuore allagato dentro, che io mi sarei
160 1, 34| riposo, né intramissione, né alleggiamento hanno alcuno de' lor mali:
161 2, 10| vaghe. E madonna Berenice, alleggiato di sé un giovane alloro,
162 2, 25| alcuna fiata dare a' lor guai alleggieramento e, quasi un muro, così alcun
163 1, 2 | acciò che egli tra gli allegri dimorando si rallegrasse,
164 1, 12| miseria infelici, quando e allegrissimi sono e dolorosissimi una
165 3, 9 | vostri, ~Una sol voce in allentar lo spirto ~Mi lassa in mezzo '
166 3, 17| ciò sia cosa che, del loro allettamento presi, si lascia il vivere
167 2, 31| uno col piacer dell'altro allettando in molti doppi crescono,
168 3, 15| così possenti maniere d'allettevoli vaghezze, che le nostre
169 3, 21| aduggiato terreno essi poco allignano le più volte. Ma se pure
170 3, 5 | dar loro ne' nostri animi alloggiamento e stato. Ma non a ventura
171 2, 10| alleggiato di sé un giovane alloro, il quale nello stremo della
172 3, 8 | serena; ~L'andar toglieva l'alme a la lor pena ~E ristorava
173 | Almen
174 1, 21| quella che egli si trae dall'aloe loro, poi che in esse col
175 2, 6 | imposta, Madonna, - disse alora Gismondo - e io senza condizione
176 1, 2 | stremi gioghi delle nostre alpi sopra il Trivigiano, è,
177 2, 17| ebbevi di quelli che più altamente estimando vollono credere
178 1, 17| lei pervenuta, sdegnando alteramente la propria vita, il suo
179 1, 9 | prima vista, egli nondimeno alterando si va le più volte di giorno
180 | altrettante
181 2, 27| entrai, disposte a tanto alzarme;~Che, perché Amor favelle~
182 3, 10| parte sazio, ~Che vorria alzarsi a dir de la mia donna; ~
183 2, 6 | levasti ~Da terra e 'n cielo alzasti, ~E al mio dir donasti un
184 3, 12| gli occhi verso il cielo alzati e per picciolo spazio con
185 2, 31| suo nuovo e accettevole amadore. Quest'altro beano le lettere
186 2, 15| tieni altresì per perduto. Amala semplice e puramente, sì
187 3, 21| altramente che se un solo amandolo ne godesse. Perciò che quella
188 2, 14| cagion di piagnere così amaramente, come egli fa vie più spesso
189 2, 11| quello che noi oggi Amore e amarci chiamiamo. Per che se alcuno
190 1, 21| meglio ci verrà la costui amarezza conosciuta, sì come quella
191 1, 31| e con un fiume sempre d'amarissime lagrime intorno al tristo
192 2, 3 | dolere. Perciò che se l'amarle parte alcuna di doglia ci
193 2, 14| natura delle piante, essi non amarono giamai. Perciò che non amò
194 1, 10| sanità; ché se egli non l'amasse da natura, impossibile sarebbe
195 2, 18| gli alberi la terra non amassero e la terra loro, ad essi
196 2, 15| Perottino. Perciò che se tu amassi, temperato sarebbe il tuo
197 1, 24| Alor ch'io incominciai l'amato stile~Ordir con altro pur
198 3, 6 | malvagio; e tu in questa parte amatore di bellezza non sarai, o
199 2, 10| noi, a guisa di Narciso, amatori divenir volessimo di noi
200 3, 13| rimare non sapevi, sì l'amavi tu assai, sì come cosa bella
201 2, 11| Lenno e le guerreggevoli Amazone con loro grave danno sentirono,
202 2, 21| un nuovo miracolo di pura ambra palpitante in fresca falda
203 3, 19| ma di quella salutevole ambrosia, il cui sapore mai non tormenta,
204 2, 17| quelle cose che per noi amendar non si possono è opera senza
205 3, 6 | sottilmente, né come fai ameresti tu già, né quello, che ti
206 2, 19| santo nome della riverenda amicizia, il quale onde nasca per
207 2, 30| signori. Essi non hanno amicizie, essi non hanno compagnie.
208 3, 13| e ètti caro di saperla e amila molto ancor più, che tu
209 2, 30| arte o fatica o ingegno o ammaestramento alcuno non può fare, fallo
210 2, 5 | innocenti amanti gittati e ammassati. Alla qual cosa fare, acciò
211 3, 4 | maniere ciascuno e con più amminicoli s'è ingegnato di sostentare
212 1, 12| trovarono, co' quali cantando amollivano la durezza di que' popoli
213 2, 17| mormorando e basciandosi amorosamente stettero, non senza festa
214 2, 21| lampeggiar due occhi neri e ampi e pieni di bella gravità,
215 2, 18| mie donne, che io troppo ampiamente incominci a dir d'Amore
216 1, 4 | cortigiani si raunavano nelle ampie sale del palagio, dove si
217 3, 16| traboccando. Di che io ti posso ampissima testimonianza dare, che
218 2, 1 | in più contrade palagi ampissimi gli fondiamo; e la celeste
219 1, 14| 'l passo.~Così 'l viver m'ancide,~Così la morte mi ritorna
220 1, 26| medesimo incresce, o donne, l'andarmi cotanto tra tante miserie
221 1, 29| dolore e misera cosa sia l'andarsi così lamentando senza fallo
222 3, 11| senza sapere dove io m'andassi, pervenni a quel boschetto,
223 3, 19| non ci fu, perché noi l'andassimo di mortal veleno pascendo,
224 1, 17| molte volte rischievoli andatori di notte, portatori d'arme,
225 2, 30| sollecitato, di diversi costumi s'anderà ornando, d'arme, di lettere,
226 2, 27| grave,~E esse ultime van, ch'anderian prime;~Amor più forti lime~
227 1, 18| come farfalle ad essa n'andiam per diletto; anzi pure noi
228 3, 12| che mi pare che tu sii, andiamci colà, e sì sederai e io
229 2, 31| tempo più contenti. Ma che v'andiamo noi pure tuttavia di molti
230 3, 22| andrò, né tu con quello v'andrai, né altro di questi luoghi
231 3, 22| né io con questo panno v'andrò, né tu con quello v'andrai,
232 1, 3 | che pria la punse Amore,~Andromeda ebbe sempre affanno e noia;~
233 1, 34| lamento, né per angoscie l'angoscia si fa minore; anzi ogni
234 1, 35| disusate forme di paura; tu in angosciosa vita ci fai vivere e a crudelissime
235 1, 31| crudeli; sono le brievi angosciose; sono le riconciliagioni
236 1, 30| dolente a morte, tra mille angosciosi pensieri durissima fa la
237 1, 24| Or fugge al suon del mi' angoscioso stile~Né mai, per rimembrarle
238 1, 34| e con più nuove guise d'angustia tiene i sentimenti sgomentati
239 1, 22| caminando, tanto il calle più angusto diviene, così noi primieramente
240 1, 36| fregiato, e per drento alcuno animaluzzo, secondo il costume greco,
241 2, 18| amando tra loro. Né pure gli animanti soli, che hanno il senso,
242 2, 8 | del vecchio Eaco o dell'animoso arringo di Phetonte si ragioni
243 1, 11| più gravi historie e gli annali più riposti ne son macchiati.
244 1, 4 | quantunque in niuna stagion dell'anno non sia buono, pure la state,
245 2, 2 | malagevole cosa è che l'annodargli non è stato, io, la verità
246 3, 18| quale cittadino, quale anziano nelle sue città, di cure
247 2, 31| almeno da nuovi diletti aombrate, sì ne gli oblii delle passate
248 3, 17| sembianze del cibo e di questi aombrati diletti e vani, ma del cibo
249 1, 19| che a me pare d'esserci apen'apena venuto -. ~A cui Sabinetta,
250 2, 15| mano,~Né trezza di fin oro aperse al vento,~Né 'n drappo schietto
251 1, 16| con la mano in ver di lui aperta sostandolo, a madonna Berenice
252 2, 15| uom mai non colse.~Così l'appaga e parte la molesta~Secura
253 3, 17| conformare si possano e di lei appagarsi giamai. Che quando bene
254 3, 1 | potersene sodisfare, si terranno appagati, estimando che se più oltre
255 3, 1 | alcun dubbio cercheranno, appagheranno se stessi per cercarne poco,
256 2, 27| Ivi del lungo error m'appagherei, ~E basciando l'erbetta, ~
257 3, 17| paressero mancanti, non lo appagheresti perciò, né men tristo ti
258 3, 10| Pascomi sempre e d'altro non m'appago. ~E chi non sa quanto si
259 2, 1 | l'animo de gli uomini non appaia, ma egli è di gran lunga
260 1, 1 | scorgono, né cosa alcuna appar loro che regga la lor via,
261 1, 1 | essi avenute o da altri apparate o per se medesimi ritrovate
262 1, 30| non con altro cuore gli apparecchi e le feste che vi si fanno
263 2, 32| più viva forza pieni ci apparecchia i ritorni loro; dolcissimi
264 1, 19| parole Perottino e tacevasi, apparecchiandosi di riparlare, quando Gismondo,
265 3, 3 | ascoltatrice e più alta giudice apparecchiata, ciò a me non dovea essere
266 1, 2 | cara. Per che vi fece l'apparecchio delle nozze ordinare bello
267 1, 18| dolorosissimo, così la prima apparenza d'Amore, in quanto sembra
268 1, 1 | così al vero somiglianti apparenze d'openioni fatto incerto,
269 2, 28| bella donna mi può davanti apparere, che io incontanente nelle
270 1, 2 | che a nobili cavalieri s'appartenesse d'avere. Costor per aventura,
271 2, 1 | considerazione che loro s'apparterrebbe d'avere, vie più bello sarebbe
272 3, 3 | materia più ampia essere m'apparvono d'assai, che elle non m'
273 2, 15| fare alcuna con diverse appellazioni alle diverse operazion loro,
274 2, 3 | fievole e falsa parte t'appigli con fievoli e false ragioni
275 3, 15| amori, alla men buona parte appigliandoci, la migliore abandonare,
276 2, 3 | alle tre maniere de' mali appigliandoti, argomenti che ogni doglia
277 3, 14| la nostra, alla men buona appigliarci, che è l'altrui? -. ~- Possiamo -
278 2, 23| occasione di motteggiarlo appigliatesi con gran festa. Ma egli,
279 1, 8 | battaglie: entravi pure e appigliati comunquemente tu vuoi -.~-
280 2, 11| ciascuno alla sua metà s'appigliava. Il che poi tutti gli altri
281 3, 21| che nella giovanezza non appiglino questi pensieri o, se appigliano,
282 2, 9 | Indi tanta baldanza appo voi prese ~L'ardito fuggitivo
283 2, 28| turbi, non scoglio che s'apponga lo ritiene. Amor gli presta
284 1, 20| ritorni quello che io ora appongo a lui, alla sua richiesta
285 1, 12| che i vostri scrittori gli appongono, perché il fanno eglino
286 1, 14| miseria infinita,~Che l'uno apporta e l'altra non recide.~ ~ ~
287 1, 10| fanno la loro schiera, ci apportano senza fallo dolore e più
288 2, 2 | di riposo, di dolcissimo apportator di gioia, di santissimo
289 3, 19| facitore del dì e della notte, apportatore del tempo, generatore e
290 1, 30| sollecitudini e di diversi tormenti apportatrici. Perciò che alcuno piagne
291 2, 32| quelle medesime feste non ci apporti e non ci doni, che alle
292 2, 30| ora più di gentili costumi apprendendo, quale si dà all'armeggiare,
293 1, 31| ne gli animi fanciulli s'apprendono, sì come il caldo alle tenere
294 1, 10| appresi.~- Anzi le avete voi apprese bene e dirittamente, - rispose
295 1, 10| io bene le tue parole non appresi.~- Anzi le avete voi apprese
296 3, 10| Ardirà de la vita unque appressarlo; ~E pur ch'un poco mova
297 2, 12| destinato luogo s'affretta d'appressarsi, tanto più da esso caminando
298 2, 16| come se egli al centinaio s'appressasse, a guisa de gl'infermi perduti,
299 3, 6 | quanto tu hieri ci hai apprezzandogli ragionato, e sì riaverai
300 3, 6 | openione, a noi dalle più approvate schuole de gli antichi diffinitori
301 2, 32| fanno che più veracemente l'appruovano quando che sia. Crescono
302 2, 21| giardini di rose se gli aprano allo 'ncontro e sentesi
303 3, 9 | infiamma le campagne, ~E quando aprono i fiori, ~E quando i rami
304 2, 12| più tosto una di quelle d'Aragne, che a quella di Penelope
305 3, 8 | da gir con lei tu sempre arai. ~Alor mi scossi e, qual
306 1, 18| essere quelle d'un buono arciere che ci saettasse; le quali
307 1, 20| il fuoco bagni o le nevi ardano o il sole non dia luce.
308 1, 15| abondevolissimo pianto, del quale l'ardente cuore bagnandosi opportuna
309 1, 28| loro, che gli occhi vaghi e ardenti non presero ne' dilettevoli
310 1, 18| conosciuto fosse prima che vi si ardesse, o quanto meno ampia sarebbe
311 2, 27| foco ~Di sì begli occhi ardeste? ~E so ch'Amor in voi sempre
312 1, 15| donna, per lo cui amore io ardeva, che io caddi in uno abondevolissimo
313 3, 10| temerà, né altra indignitate ~Ardirà de la vita unque appressarlo; ~
314 1, 10| i' mi sarei taciuta, né ardirei dinanzi a Gismondo di parlare;
315 3, 8 | Né da l'un, né da l'altro ardisco aitarmi; ~Sgombrimisi del
316 1, 12| suole avenire; o quando ardiscono e temono in uno medesimo
317 3, 7 | bastevoli, non che elle ardissero di lasciarsi in così ampio
318 1, 13| stato provato, appena che io ardissi d'imaginarlomi, non che
319 1, 16| Veder in polve questa carne ardita,~Che vostro e mio mal grado
320 1, 30| vostre fiamme più chiaramente ardono che noi le nostre non soglion
321 1, 6 | assai bello e spazioso campo aremo oggi da favellare -.~E,
322 1, 33| or d'un ombilico ~E de l'arena li fo penna e foglio; ~Indi
323 1, 17| egli è pervenuto. Amava Argia sanza fallo oltre modo,
324 1, 9 | poscia che egli questo argine ha rotto, se per aventura
325 2, 15| fecero i Giganti che s'argomentassero di pigliare il cielo, guerreggianti
326 2, 12| se quello è vero che tu argomentavi, che fruire non si possa
327 2, 3 | questo secondo primieramente argomentò, a voi, madonna Berenice,
328 1, 7 | sassosi e rincrescievoli aringhi ci concederai poter fare -.~
329 2, 33| convien lasciare del mio aringo, che io correre non posso.
330 1, 7 | gran fatto pigliar cosa che arma contra te non sia. Ma tu
331 2, 19| muro, e i lodati costumi s'armarono di ferme leggi. Allora il
332 3, 21| né tetto si sale. Né d'armati fa bisogno, né di scorta,
333 1, 7 | non sia. Ma tu nondimeno àrmati, ché a me non parrebbe vincere,
334 3, 8 | Lieto, cortese e tardo, ~Armavan sì felici e cari lumi, ~
335 2, 30| apprendendo, quale si dà all'armeggiare, quale ad usar magnificenze
336 2, 15| Secura leggiadria.~Caro armellin, ch'innocente si giace,~
337 2, 3 | Perottino, sì come io già truovo armi con le quali ti vinco? Ma
338 2, 24| quella che, dalle celestiali armonie scesa ne' nostri corpi e
339 1, 30| le mira, che se elle gli arnesi fossero e la pompa della
340 3, 3 | risguardo più avanti, buona arra mi può esser questa di dovere
341 1, 30| inchinevoli solete essere e più arrendevoli a gli assalti d'Amore che
342 2, 15| più s'invaga, quanto men s'arresta~Per la solinga via.~Dolce
343 2, 8 | vecchio Eaco o dell'animoso arringo di Phetonte si ragioni o
344 2, 32| egli nelle fortune e ne gli arrischiamenti, egli ad uomini, egli a
345 3, 15| servono, avere dato arbitrio d'arrischiare il capitale da lei donatoci
346 3, 2 | non si sarebbe di leggiero arrischiata, non che di raccontargli
347 3, 7 | potrei oggi senza biasimo d'arroganza recitarne alcuna, sì come
348 1, 34| minore; anzi ogni giorno arroge al danno e esso d'ora in
349 1, 25| allegrezza il dolore. Ruppe ad Artemisia la fortuna con la morte
350 2, 21| subito modo e, mirabilmente artificiosi divenendo al loro ufficio,
351 2, 17| fosse, preso l'una con gli artigli, ne la portò via. L'altra
352 1, 16| core~Face la fiamma che l'asciuga e 'ncende.~Così quanto si
353 1, 20| fattibile che sia che l'acque asciughino o il fuoco bagni o le nevi
354 1, 11| tristo o ancora con gli occhi asciutti trappassare? Né pur di loro
355 3, 3 | disputata, il vedere allo ascoltamento de' miei amorosi ragionamenti
356 1, 12| tutta in sul lato sinistro ascoltandolo si riposava, così ne 'l
357 2, 27| intorno si vedea, ~Ch'ad ascoltar scendea, ~E le fere seguir
358 2, 13| egli il facesse, a loro l'ascoltarlo non increscerebbe giamai,
359 3, 4 | disagio a Vostra Maestà d'ascoltarmi. Perciò che nel vero così
360 2, 13| pregandole che attentamente l'ascoltassero, perciò che, dove poche
361 2, 24| mille guise da gli orecchi ascoltata, ci dona dolcezza in mille
362 3, 7 | che le loro non abbiamo ascoltate?~- Se io rime avessi, Madonna, -
363 3, 3 | poteano, avea loro maggiore ascoltatrice e più alta giudice apparecchiata,
364 3, 1 | uomini e quelle donne che me ascolteranno; anzi, quanto essi vedranno
365 2, 24| ragioniamo, dove altri non gli ascolti che Amore, il quale allora
366 3, 16| ogni brieve caldicciuolo s'ascondono di picciola febbre che ci
367 1, 11| Troiano e d'una Greca tutta l'Asia e tutta l'Europa raccendessero.
368 1, 17| morte del suo, fece la bella asiana Pantea, fece in quella del
369 1, 2 | 2-~ ~Asolo adunque, vago e piacevole
370 2, 14| naturali, che sono così asperi e così duri? che se questi
371 3, 6 | amaro, quale dolce, quale aspero, quale morbido, ma che bellezza
372 2, 3 | rispostole, tutta lieta e aspettante d'udire si taceva; là onde
373 2, 16| mondo niuno altro frutto aspettasse più di cogliere per lo innanzi
374 3, 3 | posti dalle sue damigielle l'aspettavano, e ciascuno altro delle
375 3, 19| discordanti tra loro; mirare gli aspetti della mutabile luna; riguardare
376 3, 4 | egli non v'era. Ora non aspettino i miei compagni che io a
377 3, 17| come divini e alle divine aspirano come mortali, che consigliano,
378 2, 3 | venti che loro dal porto aspirarono secondi e favorevoli, non
379 3, 3 | parte che io il prendo, e aspiri ora in ciò che io debbo
380 1, 32| Menando i giorni, e per aspre contrade~Morte chiamando
381 3, 1 | terra per le vene de gli aspri monti e sotto la rena de'
382 2, 29| alcuna tazza e alcun tagliere assaggiamo solamente e assaporiamo.
383 2, 29| contento che gustate ha, assaggiandole e assaporandole, partire
384 3, 16| di picciola febbre che ci assaglia, o almeno gli anni vegnenti
385 3, 9 | alquanto, ~Immantenente poi l'assale il pianto; ~Ma io non ho
386 3, 19| Pandora scoperchiato, ci assalirono; dove là ogni cosa v'è sana
387 1, 1 | oscuro e tempestoso nembo assaliti e sospinti, né stella scorgono,
388 2, 3 | che egli hieri gagliardo assalitore si fosse. - Rispose madonna
389 2, 11| scoperto incontro a gli assalitori, per difesa di noi e delle
390 1, 30| e più arrendevoli a gli assalti d'Amore che noi non siamo,
391 1, 8 | sé riservano il sezzaio assalto, così io le lasciate arme
392 2, 29| gustate ha, assaggiandole e assaporandole, partire le si lasciasse;
393 2, 29| tagliere assaggiamo solamente e assaporiamo. Così ora alla pastura delle
394 1, 32| che mia stella più non m'assecura,~Scorgo le membra via di
395 2, 11| altre, a voi quella parte assegnando, che più è alle vostre deboli
396 3, 19| ordinato giro, e il loro assegnato camino fornissero e fornito
397 3, 19| esso è contenitore, una n'assegnò per ciascuno, e tutte volle
398 3, 22| uomini cotanto amano, per lo asseguimento delle quali si vede andare
399 2, 15| siede,~Che l'alma non gli assembri a mano a mano,~Avezza nel
400 1, 15| mi sprema di così nuovo assenzo d'amore se non quest'uno,
401 1, 9 | più ne sugge l'ingordo e assetato bambino. Per che egli crescie
402 3, 3 | della vostra salutevole assidenza, nell'ampio favor della
403 1, 33| erba non tocchi, ~Spesso m'assido, e più mi sono amici ~D'
404 2, 9 | il vostro core, ~Seco s'assise e più non parve fore.~ ~
405 1, 2 | dimorando si rallegrasse, astretto e sospinto al venirvi non
406 2, 18| mezzano uomo la testa d'Atalante volessi. Ma io nel vero
407 2, 10| vero, saggio fu per certo l'ateniese Timone, del qual si legge
408 1, 24| non sian dietro poi tante atre notti:~Così vicino al riso
409 3, 2 | cenato e confettato, né altro attendendosi che quello che la Reina
410 2, 13| sinistro alquanto inverso le attendenti donne sporto in fuori, pregandole
411 3, 3 | dire di Lavinello non s'attendeva: il quale, fatta riverenza
412 2, 10| vedendo le donne, che tuttavia attendevano che egli dicesse, divennero
413 2, 6 | stendo, ~Quanto piacer n'attendo, ~Più tosto no 'l comprendo,
414 2, 21| brieve silenzio fatta più attenta l'ascoltante compagnia,
415 2, 27| Sovra in su l'ali star attenti e fermi. ~Riva frondosa
416 1, 10| quando madonna Berenice, che attentissimamente le raccoglieva, così a lui
417 1, 3 | udire ciascuno chetissimo e attentissimo era stato, volendo esse
418 2, 2 | verrò, solo che voi alcuna attenzion mi prestiate. Né vi sia
419 2, 16| divenuto, che poi, a guisa d'Atteone, i suoi pensieri medesimi,
420 2, 3 | egli così pienamente ci atterrà, come pare che animosamente
421 2, 13| cortesemente ringraziatenele, e già atteso da ciascuna, poi che egli
422 1, 16| così disse: - Egli non v'attien, Madonna, quello che egli
423 2, 7 | siepe o da sassi maggiori attraversati, più altresì rompendo e
424 2, 3 | odio, in quanto è odio, attrista sempre ogni cuore e addolora,
425 2, 13| costante uomo né affligersi né attristarsi giamai, e soverchio e vano
426 1, 10| intelletto vivendo, non s'attristasse alle volte del suo mal vivere
427 1, 7 | insieme con sua vergogna ci attristerà. Perciò che né voi udirete
428 1, 35| spogliandoci, ci tiene col piè attuffati nelle brutture terrene in
429 2, 27| dietro e da canto, ~E gli augelletti inermi ~Sovra in su l'ali
430 2, 27| fra gli altri sono~Quasi augello di selva oscuro humile,~
431 3, 3 | adunque il così preso di voi augurio, Madonna, in quella parte
432 1, 27| amanti duolo sopra duolo s'aumenta e, più che essi dopo le
433 1, 29| quali come crescono, così s'aumentano le nostre doglie, e queste
434 1, 29| sostentante le fiamme sono, ma aumentante, perciò che quanto più si
435 2, 6 | incominciò: ~ ~Né le dolci aure estive, ~Né 'l vago mormorar
436 2, 12| lo non diritto sentiero avacciandosi, si diparte e si discosta
437 1, 35| vita, al cielo con esso s'avacciassimo di salire, di lui per aventura
438 3, 15| noi dietro all'appetito avallandoci sozze fiere diveniamo, ella
439 3, 6 | biasimandogli a tuo potere e avallandogli dovevi tu farlo, che il
440 1, 13| semplice follia d'amore avallato, trabocca alla sua morte
441 2, 27| E meco d'un incendio non avampi? ~Chi verrà mai, che stampi ~
442 1, 33| memoria, di ch'io tutto avampo, ~A raddoppiar i miei dolor
443 3, 8 | acque sue quel dì più vive ~Avanzar per le rive, ~E 'ncontro
444 3, 10| non quando di voi mi sete avare. ~Voi date al viver mio
445 2, 6 | non l'impara, ~Amor, non ave. ~ ~ ~
446 1, 30| poter mancare e rompersi, s'avede quanto sono di vetro tutte
447 3, 20| e così infinite, esso s'avedrebbe quanto egli falsamente credea
448 3, 2 | Ma la Reina leggiermente avedutasene, poi che madonna Berenice
449 2, 13| trapassare. Ora che vi voglio io, avedute giovani, o pure che vi debbo
450 1, 9 | prima faccia della sua voce avedutisi ciò che egli era. E nel
451 1, 30| Alcuno, d'un nuovo rivale avedutosi, entra in subita gelosia
452 1, 20| fele delle passioni che l'avelenano, di necessità si conchiude
453 3, 8 | ali ~Ch'io segua lei, s'aven ch'ella non prezze ~Di star
454 3, 5 | ancor dura. Ma perciò che, avendoci esso a maggiori cose e a
455 1, 12| stratii ad ogni ora ne fa avendol dato; altri ora in fonte
456 | avendola
457 1, 19| primi passi del mio camino, avendom'egli dimandato come ciò
458 2, 6 | forze divenuto. Ma certo, avengane che può, io ne pure farò
459 2, 27| ancor la fiamma mia.~E forse avenirebbe,~Ch'ogni tua infamia antica~
460 2, 15| temperato, né di cosa che avenuta ne sia ti dorresti, né quello
461 3, 1 | meno a quello, che trovato averanno ne' primi cercari, comunque
462 2, 16| assai, gl'inferni tutti n'averebbono e tutti gli abissi di soverchio.
463 2, 15| possono molte cose, come che d'averle niuna speranza ne sia. Ama
464 1, 10| nostra qualità; il che non averrebbe se noi non amassimo i loro
465 1, 18| credo assai apertamente averti, Lisa, dimostrato quali
466 3, 1 | diligente considerazione avervi sopra, né, quando del vero
467 1, 35| terminar la lor vita se me non avesser generato, d'ogni conforto
468 | aveste
469 | avesti
470 | avevate
471 1, 34| piangono gli occhi cattivi, avezzi a non men dormendo che vegghiando
472 2, 1 | egli nel corpo dimora, l'avezziamo. Alle quali cose e ad infinite
473 1, 17| dolori. E già in modo ha sé avezzo nel nostro sangue e delle
474 1, 19| perché a me già nel dolermi aviato giova il favellare bene
475 1, 28| donna lontana, essi stessi s'avicinarono mille martiri? Ahi lasso
476 2, 28| allontano, a niuna parte m'avicino de' nostri liti, che a me
477 3, 5 | ricoverandosi di tempo in tempo, s'avide essere di necessità crear
478 2, 24| raccontamento di ciò che avien loro? un dimandare, un rispondere,
479 2, 16| paesi ne 'l rechi, forse avisandosi, per mutare aria, di risanare.
480 2, 21| per le deretane parti s'avolge in più cerchi; ma dinanzi,
481 2, 15| fortunato il velo, in cui s'avolse~L'anima saga e lei, ch'ogni
482 2, 10| subbio quegli argomenti avolti e accomandati.~- Altramente
483 2, 25| imperversare tralasciarono; gli avoltoi di Tizio, il sasso di Sisifo,
484 1, 34| che pasce del suo fegato l'avoltoio, anzi che il suo cuore a
485 | avrà
486 2, 32| ciascuna, che fatto da sé non avrebbono. Sole bastano, accompagnate
487 | avrei
488 2, 27| con cui~S'io ne parlassi, avria~Voce nel mondo ancor la
489 | avute
490 1, 23| carte vergando non meno le bagna di lagrime che d'inchiostro
491 1, 32| caminando e de l'interna riva~ Bagnando for per gli occhi ogni sentero,~
492 1, 15| del quale l'ardente cuore bagnandosi opportuna medicina prendeva
493 2, 17| cominciarono a bere, e di questo a bagnarsi sì dimesticamente in presenza
494 1, 34| le vigilie sono lunghe e bagnate, il sonno brieve e penoso
495 2, 17| mentre che elle così si bagnavano, fuori d'ogni temenza sicure,
496 1, 20| acque asciughino o il fuoco bagni o le nevi ardano o il sole
497 2, 9 | che segue: ~ ~Indi tanta baldanza appo voi prese ~L'ardito
498 2, 20| volesse, a Gismondo si rivolse baldanzosa e sì gli disse: - Poscia
499 2, 3 | contrari, si debbano con le balene ramaricare, perciò che,
500 2, 11| tempo, per quanto le loro balìe si stenderono, e l'altrui
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