34-balie | balli-datag | datam-ferme | fermi-invog | invol-offen | offer-quist | racce-saria | saro-tacer | tacit-zuffa
grassetto = Testo principale
Libro, Paragrafo grigio = Testo di commento
501 1, 2 | similmente, in suoni e canti e balli e solennissimi conviti l'
502 2, 15| aiutato dalla sciocca e bamba oppenione de gli uomini
503 1, 2 | era molto e perciò che da bambina cresciuta se l'avea, assai
504 1, 9 | sugge l'ingordo e assetato bambino. Per che egli crescie in
505 2, 30| più volte, né capello, né barba, né dente ordinandosi, né
506 1, 7 | ma io sono assai debole barbero a cotal corso. Per che meglio
507 3, 11| passeggiare, canutissimo e barbuto e vestito di panno simile
508 2, 30| famiglia, né cavallo, né barchetta, né giardino hanno essi,
509 2, 28| nelle nostre diportevoli barchette alle volte pigliando aria
510 2, 27| lungo error m'appagherei, ~E basciando l'erbetta, ~Di mille miei
511 2, 17| spazio dimorate, mormorando e basciandosi amorosamente stettero, non
512 2, 21| raccendere disiderio di basciargli in qualunque più fosse freddo
513 3, 12| soavemente prendendo, mi basciò la fronte. Nuova cosa mi
514 2, 33| Gismondo, del tuo avere a bastanza ragionato o no, noi siam
515 2, 16| ffar la vita de gli uomini bastassero trista e cattiva, ma, di
516 3, 6 | spiritale, puro. Questi bastava che tu hieri ci avessi lodati,
517 2, 1 | proposteci dalla natura ci bastavano, noi pure i campi, le selve,
518 2, 16| se io pure il potessi, mi basterebbe egli il dì tutto intero
519 3, 7 | picciolo primier cerchio bastevoli, non che elle ardissero
520 1, 8 | muore niuno in così fatte battaglie: entravi pure e appigliati
521 2, 20| che tuttavia poco maestra battagliera mi sia. Ma così ti dico
522 3, 6 | come a suo vero obbietto, batte e stende le sue ali per
523 2, 17| compagnia il meglio che poteva battendo l'ali, tutti spruzzandogli,
524 2, 30| stessi. Così quello, che né battitura di maestro, né minaccie
525 2, 2 | a guisa di fanciullo ben battuto. E se pure egli ancora non
526 2, 31| accettevole amadore. Quest'altro beano le lettere della sua cara
527 3, 10| Vedendo Dio per l'anime beate, ~Provi questo piacer, di
528 3, 8 | Al suon de' primi suoi beati accenti. ~Quante dolcezze
529 2, 5 | venture, ma pure le sue beatitudini non racconti? Delle quali
530 2, 17| maraviglia. E poi chinato i becchi nell'acqua cominciarono
531 2, 22| dolcezza sopra dolcezza beendo, l'uno dell'altro inebbriandosi. ~ ~
532 2, 2 | nimica fortuna ridersi e beffarsi de' suoi giuochi, che, lasciandosi
533 2, 31| delle cene: o pàrtiti, o bei. Oltre a.cciò quanta contentezza
534 1, 19| suoi sermoni. Parlisi a suo bell'agio egli oggi quanto ad
535 3, 2 | intendiamo che sono suti così belli e così vaghi, non ci avete
536 3, 3 | come l'altre, in su due bellissimi origlieri, che quivi posti
537 1, 3 | E tornerian con la prima beltade~Gli anni de l'oro e la felice
538 2, 15| compagnia.~Quanto Amor vaga, par beltate onesta~Né fu giamai, né
539 2, 26| sue belle parti? O Amore, benedette sieno le tue mani sempre
540 2, 21| mille volte seco stesso benedicendo. Vede dopo questi le morbide
541 1, 35| nel mondo e da lui assai benignamente ricevuto, nel seno de' miei
542 3, 1 | scienze si volgono, segni e berzagli d'ogni nostra opera e pensamento.
543 2, 17| volte e più per ciascuna bestemmiandosi, non senza ramarico de'
544 3, 19| malvagio in ciò, che con le bestievoli voglie non si mescola, sì
545 2, 17| nimica la nostra misera bestiuola veduta, e amore quell'altro,
546 1, 30| niega il potere nelle sue biade por mano, onde egli tanto
547 2, 27| vestigio serba ~Di quella bianca man, che tese il laccio, ~
548 2, 17| venir due colombe volando, bianchissime più che neve, le quali,
549 1, 5 | latora del giardino i marmi bianchissimi di due finestre, che quasi
550 3, 6 | pure ragionar ci volevi, biasimandogli a tuo potere e avallandogli
551 1, 7 | tosto di lodare Amore che di biasimarlo v'ingegnereste, sì come
552 2, 17| ttorto aremmo la fiera aquila biasimata, di cui cotanto ramaricati
553 2, 13| e il rallegrarsi non è biasimato in alcuno, se non in quanto
554 3, 1 | che saranno molti che mi biasimeranno in ciò, che io alla parte
555 3, 7 | aventura potrei oggi senza biasimo d'arroganza recitarne alcuna,
556 1, 11| illecite fiamme di Mirra e di Bibli e del colpevole e lungo
557 2, 32| fanciulle piante e, sotto le bionde e liscie cotenne, insegna
558 1, 20| no, confessare adunque ti bisognerà, né ti potranno gli amanti
559 2, 7 | elle, sì come di ciò non bisognevoli, alcuna memoria delle loro
560 3, 2 | ragionatone, licenziatigli, a' bisogni della notte e al sonno diedero
561 2, 8 | assai spesso e delle loro boscareccie prede, pigliando per le
562 3, 11| andassi, pervenni a quel boschetto, che, la più alta parte
563 1, 12| che le vaghe fiere da' lor boschi e gli alti alberi dalle
564 2, 27| E del bel fianco e de le braccia istesse, ~Che stringon la
565 2, 27| salde;~Ma ch'io non cerchi e brami~Di pascer le gran fami,~
566 2, 18| pesci maschi seguitati dalle bramose femine, e essi loro si concedono
567 1, 23| quanti assenzi ciascuna sua brevissima dolcezza sia comperata?
568 3, 19| non avuti, e tutti sono brevissimi e di fugitivo momento? Né
569 3, 2 | e di quelli di Gismondo brievemente raccogliendo, la somma delle
570 3, 14| bere si china, dove, la briglia ritraendo, non gliele vieti
571 2, 25| levasse alle volte o pietre o bronchi o altro che vi può cadere
572 2, 2 | mondo fosse, in lui ha ogni bruttura della nostra vita versata,
573 1, 35| col piè attuffati nelle brutture terrene in maniera, che
574 3, 1 | menzogne, quasi di mille buccie, coperta e fasciata. Per
575 3, 17| queste misere e manchevoli e bugiarde vaghezze, che a quello immenso
576 2, 3 | sì come quegli che nel buio era, di quinci a me piace
577 3, 18| essere stati solamente di cacciagioni, di pescagioni, di cavagli,
578 2, 19| dure ghiande tralasciando, cacciarono le compagne fiere. Crebbe
579 1, 20| sono i porti riposo e delle cacciate fiere le selve loro, così
580 2, 8 | antichi uomini, che delle cacciatrici Ninfe favoleggiarono assai
581 2, 23| gragniuola, la quale pur ora cadde in sul mio. Io non mi debbo
582 1, 29| Perottino, che de gli occhi gli caddero alquante subite lagrime
583 1, 15| amore io ardeva, che io caddi in uno abondevolissimo pianto,
584 3, 5 | sostegno delle sue ragioni, che cadeano, co' naturali disii ne '
585 2, 23| ferigno animo, che nelle cadenti loro lagrime possa tener
586 2, 17| viso divenuta vermiglia - cadesse, Gismondo, il restio, io
587 1, 11| solo amore traffitti, non cadessero. Né di Tarquinio altresì
588 1, 36| il si pose, da' quali già cadevano in tanta abondanza le lagrime,
589 1, 25| rimanendo, quasi novelli Icari, cadiamo nel mare. Cotali sono i
590 2, 8 | seminati denti dall'errante Cadmo o delle feraci formiche
591 3, 1 | abbellimenti della nostra caduca e mortal parte ha, come
592 1, 27| profondo d'ogni miseria caduto, a doversi dilungare nel
593 1, 15| morte può ne gli amanti cagionar la noia del vivere, così
594 1, 15| vivere, così può bastare a cagionarvi la vita la gioia che essi
595 1, 10| dolore da altro che d'amore cagionato non sia; o io bene le tue
596 1, 1 | quasi per lo continuo e di calamita e di scorta non faccia mestiero,
597 2, 7 | Perottino, che egli così caldamente ci ha raccontati. Onde non
598 3, 19| ghiacci, nevi, freddi, caldi vi sono, e febbri e fianchi
599 3, 16| esse tutte ad ogni brieve caldicciuolo s'ascondono di picciola
600 3, 1 | De' quali tuttavia non mi cale. Perciò che se essi non
601 3, 16| tu, il velo della mondana caliggine dinanzi a gli occhi levandoti,
602 3, 21| animo, se egli da queste caliggini col pensiero levandosi e
603 3, 13| né luce dire si può, ma caligine e abbagliamento e menzogna),
604 2, 2 | egli è, più si conviene calpestando valorosamente la nimica
605 1, 35| a lei piacque e di me la calse, vissi buon tempo, vie più
606 3, 9 | poi tornan minori. ~Gigli, caltha, viole, acantho e rose ~
607 2, 18| colpevole Amore dalle fiere calunnie di Perottino. ~ ~ ~
608 2, 11| Alessandria tale volta i cameli, di lontani paesi le nostre
609 1, 1 | che per contrada non usata caminano, qualora essi, a parte venuti
610 1, 1 | prima o solcati pelaghi o caminati sentieri della vita, quasi
611 1, 5 | non era dal terreno, in un canalin di marmo, che 'l pratello
612 1, 24| stato~Tinse in oscuro i suoi candidi giorni.~Sparito è 'l sol
613 2, 21| a.cciò quella parte del candidissimo petto riguardando e lodando,
614 3, 21| puro e innocente a quelli candori passando, le grandi opere
615 2, 32| come il sole, quantunque cangi segno, sempre chiaro si
616 2, 15| maga mia che, di rubesta,~Cangia ogni voglia in pia.~Bel
617 3, 16| preso avessimo, d'uomini ci cangiamo in fiere; né in che guisa
618 1, 24| notti,~Col bel suggetto suo cangiâr lo stile~E con le mie venture
619 2, 9 | lieto sen'venne: ~Così cangiaro albergo, e da quell'ora ~
620 2, 27| gentile~Poggiando per lo ciel, canoro e bianco,~E fora il mio
621 1, 24| i dì d'ogni altro stato.~Cantai un tempo e 'n vago e lieto
622 3, 10| dolce ogni martiro, ~E 'l cantar, che potria mollire un sasso. ~
623 1, 4 | reina si conveniva di fare. Cantate adunque dalla damigiella
624 1, 3 | ora.~ ~Detta dalla giovane cantatrice questa canzone, la minore,
625 2, 24| questa, se aviene che elle cantino alcuna delle nostre canzoni
626 1, 3 | usata, questa canzonetta cantò con tanta piacevolezza e
627 1, 12| voce d'un di que' primi cantori, dietro alla quale ne venivano
628 3, 11| lentamente passeggiare, canutissimo e barbuto e vestito di panno
629 1, 3 | fare non era usata, questa canzonetta cantò con tanta piacevolezza
630 3, 15| scoprendoci, santissima, capacissima, maravigliosa? Elle non
631 3, 12| m'avea, movendo verso la capanna il passo, con lieto e tranquillo
632 2, 30| portano le più volte, né capello, né barba, né dente ordinandosi,
633 1, 12| dalle ree si ritraessero, né capeva in quegli animi ristretti
634 1, 5 | del muro, per quanto essi capevano, vi si vedea, che dall'uno
635 2, 17| quali, di fitto sopra i capi della lieta brigata il lor
636 3, 15| arbitrio d'arrischiare il capitale da lei donatoci sempre in
637 1, 3 | fanciulle furono spenti e freddi carboni:~ ~Amor, la tua virtute~
638 3, 10| Quand'io sarò di questo carcer fora, ~Far di me stesso
639 3, 22| sviluppandomi e di questo carcere volando fuora, possa, da
640 2, 5 | i vepri, le lappole, la carda, i pruneggiuoli e le altre
641 2, 25| doloroso, quale mente così carica di tempestosi pensieri,
642 2, 25| que' diletti ci fa essere carissimi e dolcissimi, quale è egli,
643 1, 16| piace~Veder in polve questa carne ardita,~Che vostro e mio
644 2, 22| di chi la mira; o forse carolando e danzando muovere a gli
645 3, 15| poscia che ebbe alla troiana Cassandra l'arte dell'indovinare donata,
646 1, 33| risento e dico: O penser casso, ~Dov'è Madonna?, e 'n questa
647 3, 5 | donna mi disporrò, o pure di casta e di temperata quello, che
648 2, 6 | mandasti ~Pensier leggiadri e casti, altero dono. ~Tu sei, la
649 2, 15| corso humano,~Bellezza e castità dolce concento.~L'una mi
650 3, 21| intentamente e ad esso con casto affetto offeresse i suoi
651 2, 13| non può altrove essere il cativello che dove l'ha posto Perottino;
652 2, 16| uomini bastassero trista e cattiva, ma, di meno assai, gl'inferni
653 2, 15| agevolmente s'ingannano le anime cattivelle de gli uomini, e quanto
654 3, 18| cacciagioni, di pescagioni, di cavagli, di selve, di fiere, essa
655 1, 5 | giardino, maestrevolmente cavata, nella quale una vena non
656 3, 20| abitazioni d'altra maniera che di cavernose pietre, o altre elementa
657 2, 27| Rilucesse ad altrui~La mia celata gioia;~E perché poi si moia,~
658 2, 24| come quella che, dalle celestiali armonie scesa ne' nostri
659 2, 23| primieramente della sua celletta uscì, egli non arebbe al
660 2, 29| nostra Reina desinando e cenando facciamo. Perciò che delle
661 3, 2 | che festeggiato si fu e cenato e confettato, né altro attendendosi
662 2, 31| gli antichi fecero delle cene: o pàrtiti, o bei. Oltre
663 2, 16| cotestui, come se egli al centinaio s'appressasse, a guisa de
664 1, 17| ragionando le historie di centomila amanti che si leggono, sì
665 1, 12| cadere tuttavia, e chi nel centro della terra e ne gli abissi
666 1, 21| cercarla, e così seguendola e cercandola a trabocchevoli e disordinati
667 1, 1 | convenevole ora schifandole e ora cercandole, travagliati e smarriti
668 3, 2 | 2-~ ~ Perciò che, cercandosi il dì dinanzi delle tre
669 3, 1 | trovato averanno ne' primi cercari, comunque loro paia potersene
670 1, 21| sospigne a seguirla e a cercarla, e così seguendola e cercandola
671 2, 28| tenendo sicura, pure si cercasse compagnia; e così, volto
672 3, 11| mi diede a quello che io cercava; perciò che, incontro passandogli,
673 1, 23| da noi prima sono state cerche oltra misura. E perciò che
674 2, 15| si può disidereresti tu o cercheresti giamai. Perciò che, oltre
675 1, 13| lievi e istrane cagioni cerchino di fuggire la lor propria
676 2, 23| che, se il romitello del Certaldese veduta v'avesse, quando
677 | certe
678 2, 28| appresso avenute con la certezza del pensiero dilettandoci,
679 | certi
680 1, 35| micidî si converrebbe, sono certissimamente e roche e poche. Tu d'amaritudine
681 3, 13| dare, e quelle che sono sue certissime, propriissime, necessariissime
682 1, 1 | delle cose l'uso è ottimo e certissimo maestro, così in alcune,
683 2, 16| imaginando, egli è un solitario cervo divenuto, che poi, a guisa
684 2, 3 | la cagion della morte di Cesare o di Nerone altro che il
685 2, 10| dicessi che io di così fatto cessamento non tema, perciò che Amore
686 2, 10| cessando, necessaria cosa è che cessino e manchino eglino con esso
687 1, 12| Né altro fu la dilettante cetara d'Orfeo, che le vaghe fiere
688 2, 25| abissi Orfeo con la sua cetera, Cerbero rattenne il latrare
689 3, 11| spaziare si fermava e, stato ched egli era così un poco, a
690 1, 4 | passarsi, e così concedere chell'altre donne di sé facessero
691 2, 23| oggi a tua posta fare star chete. Io per me voglio esser
692 2, 17| e de' giovani, che tutti cheti le miravano con maraviglia.
693 1, 3 | alle quali udire ciascuno chetissimo e attentissimo era stato,
694 1, 11| scrittori alcuna volta il chiaman fuoco, perciò che, sì come
695 2, 2 | nostro vivere morte più tosto chiamar si può che vita; dove egli,
696 2, 26| posto che pure da sé non chiamassero a loro la mia mente così
697 2, 26| mente così spesso, sì la chiamerebbeno mille luoghi che io veggo
698 3, 20| uomini, che qui fossero, chiameremmo noi miseri e di loro ci
699 1, 17| si leggono, sì come nelle chiese si suole fare, nelle quali
700 2, 33| amorosi diletti gli aveste chiesti e dimandati. E a me ora
701 2, 23| non arebbe al suo padre chiesto altra papera da rimenarne
702 2, 21| saette, quasi una nuova chimera fingendosi, non altramente
703 3, 14| egli vi va e a bere si china, dove, la briglia ritraendo,
704 2, 17| miravano con maraviglia. E poi chinato i becchi nell'acqua cominciarono
705 1, 36| quella guisa per buona pezza chino stando non si movea, da'
706 2, 27| ode e disperde.~Così mai chioma verde~Non manchi a la tua
707 3, 22| terra sostenga o qual muro chiuda questo corpo, non è da curare,
708 1, 5 | viva selce soprastrata, si chiudeva dalla parte di verso il
709 3, 10| tacendo passo, ~Che mi stan chiuse al cor sì dolcemente! ~Poi
710 2, 23| alquanto le ebbe lasciate cianciare e ridere, in viso madonna
711 2, 1 | sollecitando, con molto studio i cibi più preziosi cerchiamo,
712 2, 22| que' corpi e, quasi col cielabro, dormono loro gli occhi
713 2, 21| segno di sicura onestà; e le ciglia d'ebano piane e tranquille,
714 3, 20| mescola; ha l'aria, che li cigne; ha il fuoco; ha la luna;
715 2, 27| selva oscuro humile,~Andrei cigno gentile~Poggiando per lo
716 | cinque
717 3, 19| medesimo bisognoso e ripieno; e cinselo di molti cieli di purissima
718 2, 19| empierono, e le città si cinsero di difendevole muro, e i
719 2, 11| ferro in mano e di ferro cinti discorrendo guerreggiare?
720 1, 8 | compagni, con le mani a cintola ti starai: egli conviene
721 2, 21| e di là in due pendevoli ciocchette scendendo e dolcemente ondeggianti
722 3, 16| beveraggio della maliosa Circe preso avessimo, d'uomini
723 3, 15| parte si veggono di questa circonferenza che intorno ci si gira,
724 3, 20| ampiezza, né strettezza lo circonscrive, ma del suo stato si contenta,
725 3, 19| tutta questa soda e ritonda circunferenza, che terra è detta, maggiore,
726 2, 33| prometti di dire, o io ti fo citar questa sera dinanzi la Reina;
727 2, 30| signori si fa caro, quale a cittadinesca vita s'adordina, nelle onorate
728 3, 18| quale mercatante, quale cittadino, quale anziano nelle sue
729 3, 11| che di radici d'erbe e di coccole salvatiche e d'acqua e sempre
730 1, 32| E un penser la strugge~ Cocente sì, ch'ogni altro danno
731 1, 15| misero e tormentato cuore in cocentissimo fuoco posto, nel quale stando
732 1, 15| che, rassodandosi per la cocitura del fuoco tutto quello che
733 | cogli
734 2, 8 | trattando, si dispongono di coglier frutto de' loro ingegni
735 2, 16| frutto aspettasse più di cogliere per lo innanzi de gli anni
736 3, 1 | natura portando, lasciata la cognizione delle cose, vivono a caso;
737 3, 1 | delle lettere e in queste cognizioni de' loro otii ogni altra
738 1, 3 | si commise ancora,~Vide Colco Medea lieta e secura;~Poi
739 2, 18| comporre insieme si potessero e collegar due viventi, potenti alla
740 2, 29| tutti e tre congiunti e collegati? Ohimè, niun condimento
741 3, 20| prati e delle selve e de' colli la dipintissima verdura
742 1, 24| terrei di queste notti,~Senza colmar de' miei danni lo stile;~
743 2, 17| ecco dal monte venir due colombe volando, bianchissime più
744 2, 2 | ha voluto e, per meglio colorire la sua menzogna e il suo
745 2, 21| volte contendono con la colorita freschezza delle matutine
746 1, 30| solo di poca e debole e colpata speranza pascendosi, sostenta
747 2, 2 | recato, che egli incontro a' colpi d'una femina si possa o
748 3, 9 | armato tiemmi, ~Sostiene il colpo e gir oltra no 'l lassa, ~
749 2, 15| fior, cui par uom mai non colse.~Così l'appaga e parte la
750 2, 20| facendo la usiamo; come il coltello, che alla bisogne de gli
751 2, 26| buon lavoratore per li suoi colti, così egli per l'animo s'
752 1, 4 | giovani che il sonno delle coltre regali e le favole dell'
753 2, 26| rende l'animo di questa coltura, tanto da doverci essere
754 1, 8 | fie di vergogna, se tu, combattendo i tuoi compagni, con le
755 1, 7 | parole or una or altra il combatterono, che egli alla fine vinto
756 1, 8 | Perciò che non sono questi combattimenti di maniera, che quello si
757 1, 8 | faccia con due guerrieri combattitore. - Non t'è buona scusa cotesta,
758 1, 12| parimente gli assalgono e combattono ad un tempo; o quando, con
759 1, 20| come città da' suoi nimici combattuta, in continuo tormento il
760 2, 27| che si dilegue~Lo cor nel cominciar de le parole;~Né giamai
761 2, 17| chinato i becchi nell'acqua cominciarono a bere, e di questo a bagnarsi
762 3, 2 | Gismondo e dalla sua cagione cominciatasi, non ristette prima di dire,
763 3, 2 | stelle nel cielo aveano cominciato a riprendere da ogni parte
764 2, 20| potesse parlare. Ma donde comincierò io, o dolcissimo mio signore?
765 1, 33| lontano, ~Piangendo a lor comincio: O lieta e saggia ~Vita
766 1, 7 | donne, che io a' vostri commandamenti sono di portar tenuto, non
767 3, 2 | che quello che la Reina commandasse, avendo ella tra le più
768 2, 20| artefice che il ferro, del commesso male istrumento, ad alcun
769 2, 20| colpa, sì come del misfatto commettitori, non all'artefice che il
770 1, 3 | fallita.~Mentre ad Amor non si commise ancora,~Vide Colco Medea
771 1, 11| violenta, niuna che così ci commuova e giri, come questa fa,
772 2, 30| amicizie, essi non hanno compagnie. Né sono giovati da gli
773 2, 17| con Dio. Avea traffitte le compassionevoli donne la subita presura
774 1, 23| brevissima dolcezza sia comperata? Certo non hanno tante conche
775 3, 17| ella empiere giamai possa e compiere alla nostra vera sodisfazione
776 3, 6 | della loro convenenza, più compiuta e più piena. È adunque il
777 2, 32| maninconia, rimuove le paure, compone le liti, fa le nozze, accresce
778 1, 20| rotonde e segnate raunando e componendo, le quali per aventura più
779 2, 18| quantunque per viva forza comporre insieme si potessero e collegar
780 1, 16| Quanto d'Amor che questo vi comporte;~Anzi di me, ch'ancor non
781 3, 4 | 4-~ ~ Comportevoli poteano essere amendue le
782 3, 16| pochissime sono le più che comportevolmente non peccanti. Senza che
783 2, 3 | querela assai acconciamente compose: ciò sono che amare senza
784 2, 30| allora più interamente si comprende, qualora più allo 'ncontro
785 2, 7 | folle errore di Perottino comprenderete. E certo se egli avesse
786 3, 6 | quanta quella dell'animo sia comprendiamo. Né ad altro fine ci fu
787 2, 6 | attendo, ~Più tosto no 'l comprendo, ch'io lo scriva. ~Vita
788 2, 29| malagevolissimamente con la stimativa si comprendono, non che con la lingua si
789 2, 19| nella quale ogni cosa è compresa, se d'Amore non fosse piena,
790 3, 3 | questo fatto considerate, compresi che se la fortuna, avendo
791 2, 26| a me pare oggimai d'aver compreso che a ciascuna di voi piacciono
792 3, 17| conformità delle voglie, quella comunanza de' pensieri, della fortuna,
793 3, 18| governare le famiglie e le comunanze o di fare somiglianti cose,
794 3, 5 | per lo quale noi Amanti comunemente ci chiamiamo; con ciò sia
795 1, 8 | entravi pure e appigliati comunquemente tu vuoi -.~- Lisa, Lisa,
796 1, 14| disse - se questo Idio ti conceda, Perottino, il vivere lietamente
797 1, 20| prepararsi alla risposta concedendogli che a me di venire alla
798 1, 7 | rincrescievoli aringhi ci concederai poter fare -.~Ora quivi
799 1, 4 | separatamente passarsi, e così concedere chell'altre donne di sé
800 3, 17| por davanti e la scielta concedergli di tutte loro e riformare
801 1, 10| cose dolorose. E se pure si concedesse alcuno potersi trovare,
802 2, 18| bramose femine, e essi loro si concedono parimente, e così danno
803 2, 17| ragionamenti poca ampiezza conceduta, veduto per l'ombre che
804 2, 25| io dissi raddoppianti i concenti loro, quale animo può essere
805 3, 15| privilegi servarsi, che ella concessi ha loro; a noi, che signori
806 3, 15| diveniamo, ella ci abbia concesso libero e agevole inchinamento;
807 2, 3 | altresì che di necessità si conchiuda che da amore amaro alcuno
808 1, 10| in sé pate, quel medesimo conchiudendo, Madonna, vi raffermo, che
809 2, 10| argomentando dell'animo, ci conchiuse che amare altrui senza passione
810 2, 17| pur dianzi, quando io ti conchiusi che del perdere delle cose
811 2, 12| veggo io che ne segua quella conchiusione che tu ne traevi, che Amore
812 1, 20| aviso di Sabinetta, e così conchiuso che si facesse, in quello
813 3, 21| convenevole né si procaccia, né si conciede, né si disidera. E al corpo
814 1, 10| disse, per aventura il non conciederti le sconcie cose eziandio
815 1, 20| ragionamenti sono le vere conclusioni; né giova, dove queste manchino,
816 2, 32| qua' liuti o qua' lire più concordemente si rispondono, che due anime
817 3, 17| pensieri, della fortuna, quella concordia di tutta una vita in due
818 3, 22| altro, che eternamente ci condanna a dolere -. ~- Queste cose
819 2, 16| per niente ne gli amorosi condimenti non può aver luogo. E poscia
820 2, 8 | sua natura ella si sia, condire in modo si può, che ella
821 2, 31| sapore sì dilettevole ne condiscono, che d'altro cibo alle loro
822 2, 3 | Amore n'encolperai, che il conditor di loro è, e non ti parrà
823 1, 22| rientrarvi, e con mille dure condizioni, con mille patti iniqui,
824 2, 31| vita, ogni ora del così condotto tempo più contenti. Ma che
825 2, 5 | alcuna ragionevole pruova confermato, sì come quello che non
826 2, 2 | convenevole Perottino, se, confessando la sua debolezza, egli di
827 3, 2 | festeggiato si fu e cenato e confettato, né altro attendendosi che
828 1, 20| quale più del suo ingegno confidandosi che avendo risguardo a quello
829 1, 21| egli, non contento de' suoi confini, passa nelle altrui possessioni,
830 3, 17| bellezza, che qua giù sia, conformare si possano e di lei appagarsi
831 2, 32| altra, fanno dolcissima e conformissima armonia. Pensa della sua
832 3, 17| quando aviene che quella conformità delle voglie, quella comunanza
833 2, 33| spiaciuto vi sono, ben ti so confortar, Lavinello, che tu di quello
834 2, 23| scilinguagniolo. Di che io vi so confortare che non lo tentiate più,
835 3, 3 | rivolto il pensiero, da lei confortato ripresi animo, estimando
836 2, 24| suole essere non men buono confortatore delle paurose menti, che
837 3, 6 | idio si dice essere, io ti conforterei, Gismondo, che tu ora il
838 2, 18| Amore due separati corpi non congiugnesse, atti a generar lor simili,
839 2, 14| stimi, Lavinello, e male congiugni le cose da natura separate -
840 2, 12| vadano, quasi catena gli vi congiunga con inseparabile compagnia?
841 1, 2 | amistà e di dimestichezza congiunta, ma ancora di parentado.
842 2, 18| radici non avesse col terreno congiunte in maniera che, elleno da
843 2, 10| uno che ami te, o amico o congiunto che egli ti sia, ma pure
844 2, 19| primieramente i consapevoli padri conobbero i loro figliuoli da gli
845 1, 1 | quale vento soffi e percuota conoscendo, non sia lor tolto il potere
846 2, 16| vita, poco mostrando di conoscer quanto sia meglio il vivere,
847 3, 9 | partirai, ~Se quanto rozza sei conoscerai. ~ ~ ~
848 2, 30| dir più il vero, non si conoscerebbono essi stessi. Così quello,
849 3, 12| sì come ora in questo mio conoscerti, di che ti maravigli, è
850 2, 33| domane; il quale se noi non conoscessimo più temperato nelle sue
851 3, 12| come ciò sia, che voi lui conosciate, il quale né in questo luogo
852 3, 1 | aperto posta la verità delle conoscibili cose, quando ella né l'argento,
853 2, 20| isperienza avete conosciuto e conosciete tuttavia quali elle sono,
854 1, 12| fanno adorar da gli uomini e consacrangli altari e porgongli voti
855 2, 19| Allora primieramente i consapevoli padri conobbero i loro figliuoli
856 1, 23| prima che egli un piacere consegua? Chi non sa con quante gelosie,
857 1, 23| tanto più oltre modo nel conseguire delle cercate cose ci rallegriamo,
858 2, 32| gli ultimi, più dolci si conservano i primieri. Né per le vecchie
859 1, 13| altrui, e non solamente di conservarla non curano, ma spesso ancora,
860 1, 13| vita e continua cura di conservarlasi, essi odiandola e di se
861 2, 1 | molta cura porremmo nel conservarle sane e, se pure alcuna volta
862 2, 2 | di gioia, di santissimo conservatore delle genti, che egli sempre
863 2, 28| sogliono di loro essere e conservatori fedelissimi e dolcissimi
864 2, 8 | di verità avessero in sé considerandole, quanto udendole esse hanno
865 3, 1 | che una prima e non molto considerata e con lunghe disputazioni
866 3, 3 | d'intorno a questo fatto considerate, compresi che se la fortuna,
867 2, 1 | tuttavia è poco sanamente considerato. Perciò che non che il corpo
868 3, 15| uomo. - Ben voglio che tu consideri, figliuolo, che la natura,
869 1, 10| medesima delle cose, se noi la consideriamo, assai ci può prestamente
870 2, 2 | alle sue molte sciagure considero, duolmene più che mezzanamente,
871 2, 29| rattempero tutto dì. Né consiglierei io già il nostro novello
872 1, 27| questo si pasce, in questo si consola, a questo esso stesso s'
873 1, 27| ramaricano, si tormentano senza consolazione alcuna. Altri, perché a
874 1, 35| cara donna spogliato, dal conspetto de' miei vecchi e sconsolati
875 3, 15| che noi di corpo e d'animo constiamo, il corpo, sì come quello
876 1, 16| quello che egli dir volea, il constrinsero, e fattolsi ripromettere
877 2, 10| che ci si fa, cessano le consuetudini tra sé de' mortali, le quali
878 1, 22| prieghi, in lagrime, in strida consumandosi, mentre del perduto contende,
879 1, 30| mezzo delle sue molte voglie consumare. Quell'altro, di donna mutabile
880 3, 1 | loro otii ogni altra parte consumeranno, quello che alquanti uomini
881 3, 19| questi tuoi vaneggiamenti consumi più tosto senza pro, che
882 3, 16| età di fanciulle voglie contaminare, e nelle membra tremanti
883 3, 9 | dolcezza, ~Che no 'l porian contar lingue né inchiostri; ~Né
884 3, 20| le vere cose che ivi sono contempierai, d'uno ad altro sormontando,
885 1, 22| consumandosi, mentre del perduto contende, pone in quistion pazzamente
886 2, 21| non in quanto alle volte contendono con la colorita freschezza
887 3, 19| a quelli, di cui esso è contenitore, una n'assegnò per ciascuno,
888 3, 17| e lumicini, ma non se ne contentano né se ne sodisfanno tuttavia,
889 3, 8 | Tanto ch'io dica e possa contentarmi; ~C'aver dinanzi sì bel
890 3, 1 | d'ogni primo trovamento contentarsi; perciò che se a gli altri,
891 2, 15| gli occhi ti sia tolto, contentati di rimirarle col pensiero,
892 1, 9 | Così detto e risposto e contentato, dopo un brieve silenzio
893 2, 31| l'altra posti di queste contentezze, ora il pregio della schifeltà
894 2, 32| così le nostre ragioni contiamo, così per mano ci prendiamo,
895 1, 26| caduta sgomentandosi, sta continuamente in questa pena. Tale de
896 1, 12| fa ora. - Alle cui parole continuando le due donne e mostrando
897 2, 28| del pensiero dilettandoci, continue e presenti si fanno a noi
898 1, 15| mortalissimi accidenti per la loro contraoperazione vita venendomene, si rimase
899 3, 10| alma inchinarle, quanto si convene, ~E qualche pura scorza ~
900 3, 2 | pensiero di parlarne meno che convenevolmente. Erasi già col fine delle
901 2, 15| ogni altra vesta~Men le si convenia.~Questa vita per altro a
902 1, 29| dolorosissima poi fuor di misura il convenirci la doglia nascondere sotto
903 3, 4 | manifestamente ne segua convenirsi di necessità confessare
904 2, 9 | quello stato a lui non si convenne; ~Fin che poi giunto ov'
905 1, 8 | mettendomi, l'altro, a cui solo converria rimanere, faccia con due
906 2, 19| fiere, senza tetto, senza conversazione d'uomo, senza dimestichevole
907 1, 24| vita?~E chi sì tosto l'ha converso in pianto?~C'or foss'io
908 2, 29| tutte, almeno per onorare il convito, alcuna tazza e alcun tagliere
909 3, 9 | quando il giorno breve ~Copre le rive e le piagge di neve, ~
910 2, 32| sollazzi, sotto le dolci copriture de gli ultimi, più dolci
911 2, 31| lui? Quale, mirando ne' coralli e nelle perle, di cui sono
912 1, 13| dolori, ella quasi giusta corda più spesso al suono della
913 3, 21| e l'armonia che fanno i cori delle divine cose tra loro?
914 1, 2 | famiglia, la quale è detta Cornelia, molto nella nostra città
915 2, 27| l'alpe il dritto orrido corno, ~Deh or tra voi foss'io, ~
916 3, 9 | per l'aere andar e dolce coro ~Di spiriti celesti, s'io
917 2, 19| fiori e di sì dolci frutti coronarnela, che ancora se ne tien vago
918 3, 17| che in queste bellezze corporali terrene e in questi piaceri
919 2, 28| miro, che alla bocca non mi corra sempre: Deh fosse or qui
920 3, 8 | sembiâr di lingua humana: ~Correa da parte una chiara fontana, ~
921 2, 27| E sai, come al suo canto~Correano inverso 'l fonte ~L'acque
922 2, 7 | spaziosa e tranquilla vita correndo, non usano di farsi sentire.
923 3, 1 | monti e sotto la rena de' correnti fiumi e nel fondo de gli
924 3, 8 | mia donna gentile, ~Che correr vi dovea sol una volta. ~
925 1, 14| mi dai, gravoso e forte,~Corro per gir a morte,~Così sperando
926 3, 8 | cristallo e 'l dolce verde ~Mi corse al cor la mia donna gentile, ~
927 3, 11| vestito di panno simile alle corteccie de' querciuoli, tra' quali
928 3, 21| compagni, se essi questo Prence corteggieranno per lo innanzi, sì come
929 3, 9 | bastanti, ~Ne 'nvaghirei mille cortesi amanti. ~Però che da quel
930 2, 30| quale ne' servigi delle corti a gran re e a gran signori
931 2, 13| nella vita, il prudente e costante uomo né affligersi né attristarsi
932 1, 17| per aventura che per più costanti sono e per più saggi riputati,
933 2, 16| ma la miseria medesima costrigni ad essere per se stesso
934 1, 2 | quale, perciò che bella e costumata e gentile era molto e perciò
935 3, 10| la state e 'l verno. ~Di cota' viste vago, ~Pascomi sempre
936 1, 11| si vedrà se cotesta tua cotanta amaritudine si potrà raddolcire.
937 2, 32| sotto le bionde e liscie cotenne, insegna essere innanzi
938 | coteste
939 2, 16| minore che egli non è. E cotestui, come se egli al centinaio
940 2, 16| vaneggiando e quasi al vento cozzando, dal vero sentimento e dalla
941 1, 29| da istrani accidenti si crea, non perciò menoma il disiderio
942 3, 5 | in noi separatamente si creano, secondo che essa volontà,
943 3, 5 | avide essere di necessità crear in tutti noi altresì, come
944 3, 13| adunque amore, Lavinello, e creasi nella guisa che tu hai veduto,
945 3, 15| Mirate noi, come belle creature ci siamo, e pensate quanto
946 2, 19| mondo e, crescendo egli, crebbero l'arti con lui. Allora primieramente
947 3, 1 | non perché essi nel vero credano e stimino che così sia (
948 1, 7 | sì si troverà; il quale, credendosi d'alcuna occasion dare a'
949 1, 30| quanto sono di vetro tutte le credenze amorose e, nel secco rimanendo
950 3, 1 | altri quistionanti ogni cosa crederanno, senza prima diligente considerazione
951 3, 20| v'avesse altre cose, né crederebbe che frondi più belle che
952 2, 17| bella come un bel fiore - mi crederei dover potere ora parlare
953 1, 18| pensare non che mancamento a crederlo, anzi egli non è altro se
954 2, 16| lui; come che Perottino si credesse hieri che a me non rimanesse
955 1, 7 | doverebbono, se bene altramente credessero che fosse il vero, scherzando
956 2, 31| cciò quanta contentezza credete voi che sia la nostra, quanta
957 1, 3 | tormentar gli avanza poco.~Credetti, lassa, aver gioiosa vita~
958 1, 13| udiste voi, donne, giamai, né credevate che potesse essere, che,
959 3, 15| diede che ella non fosse creduta. Ma tu per aventura che
960 2, 19| insieme col nuovo mondo e, crescendo egli, crebbero l'arti con
961 2, 19| terra e, indi germogliando e cresciendo, a spargerla di sì soavi
962 1, 2 | e perciò che da bambina cresciuta se l'avea, assai teneramente
963 3, 8 | tolta, ~Quando tra 'l bel cristallo e 'l dolce verde ~Mi corse
964 1, 5 | ombroso per lo mezzo in croce il dipartiva, una medesima
965 1, 28| cui riso non ci ha potuti crollare di stato, una lagrimetta
966 2, 23| disse: - Molto dovete esser cruda e acerba voi, Madonna, e
967 1, 34| pene, con le quali questo crudel maestro ci afflige, se io,
968 1, 31| questo, le lunghe discordie crudeli; sono le brievi angosciose;
969 1, 35| angosciosa vita ci fai vivere e a crudelissime e dolorosissime morti c'
970 2, 21| poppelline tonde e sode e crudette dimostrava per la consenziente
971 1, 26| casi. Uccise il suo fratel cugino, che dalla lunga guerra
972 2, 2 | appreso, o seco d'animo dalle culle recato, che egli incontro
973 2, 8 | le foglie della Sibilla Cumea o le voci delle indovinatrici
974 1, 29| tanto egli con più forza cuoce. E questi tutti vengono
975 2, 3 | t'avesse recato, e tu del cuoco ti ramaricassi, e dicessi
976 1, 23| quante fiamme di sdegno il cuocono e ricuocono mille volte,
977 3, 22| ricordandosi che, quale panno cuopra o quale terra sostenga o
978 3, 20| adiverrebbe ad uno, il quale, ne' cupi fondi del mare nato e cresciuto,
979 3, 12| incominciò: -Tanto è largo e cupo il pelago della divina providenza,
980 3, 18| gravandogli e poco di loro curandosi parimente. Ma quelli che
981 1, 13| solamente di conservarla non curano, ma spesso ancora, contro
982 3, 1 | la entrata dimostrano non curasse di por mente. La qual cosa
983 1, 10| della sua patria niente curò di salvarsi, contento di
984 | D
985 1, 23| quanto quello fa che è dalli sproni e dalla sferza d'
986 2, 20| gli uomini fa l'artefice e dàllo altrui, se voi ad uccidere
987 1, 6 | che io gli risponderò, e dammi il cuore di dimostrargli
988 2, 2 | lamentandosi d'Amore, accusandolo, dannandolo, rimproverandolo, ogni fallo,
989 2, 19| alberi e le rigide spilunche dannate, dirizzarono le capanne
990 1, 12| altari e porgongli voti e dannogli l'ali da volare in cielo.
991 2, 21| fronte, con allegro spazio dante segno di sicura onestà;
992 2, 33| invitate tutte e tre e messe in danza, e li tre giovani si rimasero
993 2, 22| mira; o forse carolando e danzando muovere a gli ascoltati
994 1, 4 | sale del palagio, dove si danzava gaiamente e tutte quelle
995 3, 8 | Ma se non son, chi mi darà tante ali ~Ch'io segua lei,
996 2, 13| essi parlar potessero, ne darebbono testimonianza. - ~ ~ ~
997 2, 23| aventura, se io potessi, io darei a lui cagione altresì di
998 2, 29| che voi, belle giovani, dareste alla sposa. ~ ~
999 2, 7 | allora le vostre lode mi darete, quando io ad Amore arò
1000 1, 12| della deità dalle genti datagli, sì come io dico. Perciò
|