34-balie | balli-datag | datam-ferme | fermi-invog | invol-offen | offer-quist | racce-saria | saro-tacer | tacit-zuffa
grassetto = Testo principale
Libro, Paragrafo grigio = Testo di commento
2503 3, 21| ad esso con casto affetto offeresse i suoi disii? O figliuolo,
2504 1, 22| nascono, le quistioni, le offese, e troppo più avanti ne
2505 | ogn'
2506 1, 32| duol s'avanza~ Lo cor, ch'ognior più largo a pianger riede;~
2507 1, 33| Sfogo con l'onde, e or d'un ombilico ~E de l'arena li fo penna
2508 2, 3 | con queste nuvole ti vai ombreggiando la tua bugia, niuna soda
2509 1, 33| e più mi sono amici ~D'ombrosa selva i più riposti orrori; ~
2510 1, 25| vostra cera, noi con gli omeri nudi rimanendo, quasi novelli
2511 2, 21| ciocchette scendendo e dolcemente ondeggianti per le gote, mobili ad ogni
2512 3, 7 | trovando Lavinello via come onestamente ricusare gliele potesse,
2513 2, 15| sano~Vaghezza in lei sol d'onestate ha spento.~O fortunato il
2514 2, 27| treccia e 'n gonna.~E se gli onesti preghi~Qualche mercede han
2515 1, 7 | possa per ciascun sempre onestissimamente parlare. Ma de' miei compagni
2516 3, 10| cerco e giro ~Suoi tanti onor, che sol un non ne lasso; ~
2517 2, 31| il pregio della schifeltà onorando, ora i frutti della dimestichezza
2518 1, 5 | a riguardare. Dall'altra onorati allori, lungo il muro vie
2519 3, 7 | le quali noi come sorelle onoriamo. Ma, lasciando ciò andare,
2520 2, 26| nel pensiero, che io già, operandolo ella, ne' loro avenimenti
2521 2, 26| ancora, che i sentimenti operar non si possono se non nelle
2522 2, 2 | tuttavia, quello che in voi operassero, io non cerco: me veramente
2523 2, 15| appellazioni alle diverse operazion loro, così chiamano amanti
2524 1, 15| cotanto incendio resistere, operò la crudeltà di quella donna,
2525 2, 15| aiutato dalla sciocca e bamba oppenione de gli uomini che, senza
2526 1, 15| ardente cuore bagnandosi opportuna medicina prendeva alle sue
2527 2, 7 | loro amori, né da alcuna opposta difficultà nell'andare ad
2528 1, 3 | tra noi ben conosciute~L'opre tue, come là dove risplende~
2529 2, 20| luogo. Che se il dire delle orazioni, che io fo, dee essere scritto
2530 2, 14| lor tempo ora talli, ora orbache, ora frondi, secondo che
2531 1, 25| Niobe per altro sì grave l'orbezza de' suoi figliuoli, se non
2532 2, 30| capello, né barba, né dente ordinandosi, né mano, né piede, come
2533 1, 2 | l'apparecchio delle nozze ordinare bello e grande, e, invitatovi
2534 2, 12| piacer sia, alquanto più ordinatamente parlando, chente sia il
2535 3, 12| tutto dì avenire, volute e ordinate da lei, ma come elle avengano
2536 1, 24| incominciai l'amato stile~Ordir con altro pur che doglia
2537 3, 3 | le mie parole alle vostre orecchie doveano pervenire, e la
2538 1, 12| diversissime angoscie ingombrati e orgoglio e humiltà e improntitudine
2539 2, 13| affetti dell'animo sinistri e orgogliosi trapassare. Ora che vi voglio
2540 2, 31| preziose tutte le gemme de gli orientali tesori, sentirne uscir quelle
2541 3, 3 | altre, in su due bellissimi origlieri, che quivi posti dalle sue
2542 2, 15| Sì ch'ella altrove mai orma non volse;~E più s'invaga,
2543 2, 27| dorme. ~O chi m'insegna l'orme, ~Che 'l piè leggiadro impresse? ~
2544 3, 18| di maraviglioso aspetto e ornata di cari e preziosi vestiri
2545 1, 2 | giovani e di gentili costumi ornate, perciò che prossimani eran
2546 3, 21| sergenti più orrevoli e più ornati, così tutto che noi quel
2547 3, 21| quegli medesimi sergenti più orrevoli e più ornati, così tutto
2548 2, 27| quindi l'alpe il dritto orrido corno, ~Deh or tra voi foss'
2549 1, 33| ombrosa selva i più riposti orrori; ~Ch'io fermo 'l penser
2550 1, 26| dir del vero, che ne gli oscuri abissi tra le schiere sconsolate
2551 1, 9 | pigro ozio de gli uomini, oscurissimi e vilissimi genitori, nelle
2552 1, 8 | maniera, che quello si debba osservare che tu di', che da due incontro
2553 3, 6 | medesimi piace, senza alcuno ostacolo godimento. Ora, sì come
2554 2, 17| tu per aventura in su l'ostinarti non ti mettessi; il che
2555 1, 10| conoscimento o per infinita ostinazione della perduta usanza, il
2556 1, 1 | nel più delle cose l'uso è ottimo e certissimo maestro, così
2557 | ovunque
2558 1, 9 | soverchia lascivia e da pigro ozio de gli uomini, oscurissimi
2559 3, 5 | acciò che ella in noi vana e oziosa non rimanesse, che egli
2560 2, 11| some di due pongono i loro padroni, che, non potendo essi durare,
2561 2, 32| benché alle volte muti paese con noi, pur tuttavia in
2562 1, 9 | che egli di quella moneta paga i suoi seguaci, che egli
2563 2, 17| star cheta; ma io te ne pagherò ancora. - ~ ~ ~
2564 2, 7 | prima me di così bella merce paghiate, che io il mio sì poco lavorio
2565 1, 24| rivolse in pianto;~Che pago mi terrei di queste notti,~
2566 1, 2 | occasione, i loro veri nomi non palesando, di pensar cosa in parte
2567 1, 17| quando ad amar si conducono, palesemente impazzare.~ ~ ~
2568 2, 8 | cresciuti, poi nelle dolci palestre di Venere essercitandosi,
2569 3, 20| questa bassa e fecciosa palla di terra mandati a vivere,
2570 1, 27| già che quelle fredde e pallide imagini, dovunque essi gli
2571 2, 21| nuovo miracolo di pura ambra palpitante in fresca falda di neve.
2572 3, 22| avere, quella d'un torbido e paludoso rigagno. Là dove allo 'ncontro
2573 3, 19| male per noi dall'antica Pandora scoperchiato, ci assalirono;
2574 2, 11| caccia, de' quali l'uno il paniere e l'altro il nappo rechi,
2575 1, 17| suo, fece la bella asiana Pantea, fece in quella del suo
2576 1, 11| quelli de' veri amori; già di Paolo e di Francesca non si dubita
2577 2, 23| suo padre chiesto altra papera da rimenarne seco e da imbeccare
2578 1, 28| un altro m'invii, mi si para davanti la novità de' principii
2579 3, 8 | some, ~De le cose parean di paradiso ~Scese qua giuso in terra, ~
2580 3, 3 | Vostra Altezza ripensando; e pareami avere mal fatto quando io,
2581 3, 8 | mie care some, ~De le cose parean di paradiso ~Scese qua giuso
2582 2, 17| d'ogniuno, che alle donne pareano pure la più dolce cosa del
2583 1, 2 | congiunta, ma ancora di parentado. Dove essendo ella questo
2584 3, 17| che in alcuna parte ti paressero mancanti, non lo appagheresti
2585 3, 22| lieto e volentieri vi va e pargli uscire d'un misero e lamentoso
2586 1, 5 | cresciuti, due selvette pari e nere per l'ombre e piene
2587 2, 29| averrà che davanti ci si parino le gioie de gli altri sentimenti,
2588 2, 9 | lieti e felici amanti, parlandone o scrivendone ci trastulliamo:
2589 2, 30| maraviglierebbono che voi parlaste in questa maniera, e risponderebonvi
2590 2, 7 | lodandola, diverse cose parlavano. Ma Gismondo, a cui parea
2591 2, 20| solo, per molto che noi ne parliamo, in alcuna guisa capere.
2592 1, 19| dovesse avere i suoi sermoni. Parlisi a suo bell'agio egli oggi
2593 3, 8 | aver dinanzi sì bel viso parmi, ~Sì pure voci e tanto alti
2594 1, 34| dinanzi a gli occhi non vi paro: e queste medesime sono,
2595 1, 28| mille fiate adiviene che una paroletta, un sorriso, un muover d'
2596 1, 23| felicità porrebbe due tronche parolette o un brieve toccar di mano
2597 3, 20| cose solamente vere cose ci parrebbono, e la vita, che ivi si vivesse,
2598 3, 2 | detto cosa niuna. Fatecene partecepa, ché egli ci sarà caro -.
2599 3, 22| da così fallace albergo partendomi, là onde io mi mossi ritornare
2600 2, 21| dalle radici ugualmente partendosi e nel sommo segnandolo con
2601 3, 19| altro, stretta e menomissima particiuola. Senza che qua ogni cosa
2602 3, 1 | quando si vede che alcuni da particolare affezione sospinti, altri
2603 2, 9 | e con gioia di loro pure partir da loro si possono? Ma questo
2604 3, 9 | altro albergo, ~Del mio ti partirai, ~Se quanto rozza sei conoscerai. ~ ~ ~
2605 3, 17| perciò, né men tristo ti partiresti da' piaceri che avessi di
2606 2, 9 | ritornino per favole, quali si partirono, e seco ne portino la tua
2607 1, 36| ora parea loro di quindi partirsi, sollevato e dolcemente
2608 2, 31| quell'altre, subitamente partite e da ciascuno la metà toltane
2609 2, 31| antichi fecero delle cene: o pàrtiti, o bei. Oltre a.cciò quanta
2610 1, 13| spiriti, i quali a forza partivano, e dona sostentamento alla
2611 2, 9 | i nostri cuori da noi si partono, ma che essi sanno eziandio
2612 3, 20| della quale gravido egli partorisce, e il suo parto è questo
2613 2, 14| loro, e di tale amor pregni partoriscono al lor tempo ora talli,
2614 1, 10| mentre essi novellamente partoriti in loro cura dimorano. Allora,
2615 2, 14| da cui tutti nacquero, partoriva, né mai ha fine il loro
2616 1, 23| quanto la felicità ci è paruta maggiore. Allora ci lamentiamo
2617 3, 3 | non m'erano per lo adietro parute. Per che io mi tenni essere
2618 2, 10| quello che essi infino a qui paruti vi sono me ne maraviglio
2619 2, 10| che tu il possa; così mi parvero a forte subbio quegli argomenti
2620 2, 1 | nostre ornando e meglio pascendole e più onorata dimora dando
2621 1, 29| speranza e di disiderio pascendolo, de' quali quantunque alcuna
2622 1, 30| debole e colpata speranza pascendosi, sostenta miseramente a
2623 1, 35| mio. Ma io non guari il pascerò. -~ ~ ~
2624 3, 17| dal senso, che cerca di pascersi, la imagine del cibo voluta,
2625 3, 15| occupati, a guisa di Narciso vi pascete di vano disio, e non v'accorgete
2626 1, 35| poche. Tu d'amaritudine ci pasci; tu di dolor ci guiderdoni;
2627 3, 17| dimostrano, aggogniando, non pasciamo l'animo, ma lo inganniamo.
2628 3, 10| Di cota' viste vago, ~Pascomi sempre e d'altro non m'appago. ~
2629 3, 11| cercava; perciò che, incontro passandogli, con molta riverenza il
2630 2, 25| Leggesi ne' poeti che, passante per gli abissi Orfeo con
2631 2, 27| dove più non pote altro passarme,~S'io voglio poi sfogarme,~
2632 1, 4 | del giorno separatamente passarsi, e così concedere chell'
2633 1, 4 | nostri letti giacere, che noi passassimo nel giardino, e quivi al
2634 3, 20| quelli che non si veggono passerai, e le vere cose che ivi
2635 3, 17| io di certo gli loderei e passerei nella tua openione in parte,
2636 2, 10| quasi pelago senza onda, passeremo; solo che dove noi, a guisa
2637 2, 25| sono, non crediate che elle passino il primo cerchio. Perciò
2638 2, 27| Deh or tra voi foss'io, ~Pastor di quel bel colle ~O guardian
2639 2, 29| assaporiamo. Così ora alla pastura delle dolcezze de' due primi
2640 1, 33| cader, con gli occhi miei patteggio ~A farne un del mio pianto
2641 3, 3 | sue ali il mio picciolo e pauroso ardire, con buona licenza
2642 1, 34| sonno brieve e penoso e paventevole e spesse fiate non meno
2643 1, 26| ché questa stessa tema e pavento sono di molti altri mali
2644 1, 22| contende, pone in quistion pazzamente la sua vita. Ma non si veggono
2645 1, 13| pene. Non pare a voi nuova pazzia, o donne, che gli amanti
2646 2, 3 | a mangiarne ti mettesti, pazzo senza fallo saresti tenuto
2647 3, 16| che comportevolmente non peccanti. Senza che esse tutte ad
2648 3, 11| i miei compagni, per le pedate dell'altre due mettendosi,
2649 1, 21| questo non ne viene, a vita peggior che morte senza fallo ci
2650 | pel
2651 1, 1 | nelli non prima o solcati pelaghi o caminati sentieri della
2652 3, 8 | vidi poi, ~Vago amoroso e pellegrin fra noi, ~Rimembrando di
2653 2, 6 | Donna passar leggiadra e pellegrina, ~Fûr giamai medicina, ~
2654 1, 33| Veggio un che dice: O tristo pellegrino, ~Lo tuo viver fiorito è
2655 1, 23| egli ha così lungamente penato per acquistare. Chi non
2656 1, 26| è uno fra gli altri, cui pende sopra 'l capo un sasso grossissimo,
2657 2, 6 | Sì è dolce e soave.~ ~Pendeano dalla bocca di Gismondo
2658 2, 21| tempie, di qua e di là in due pendevoli ciocchette scendendo e dolcemente
2659 2, 27| Dolcezza e versi amor d'ogni pendice,~Dal dì che la mia donna~
2660 3, 1 | nostri giudicii minore e meno penetrevole la veduta, tanto più né
2661 2, 8 | che con le punte de' loro penetrevoli sguardi prendono gli animi
2662 1, 22| sentiero, ma quanto più in esso penetriamo caminando, tanto il calle
2663 1, 25| nostro danno fallite, la penitenza è fine. O amara dolcezza,
2664 1, 18| colori della loro miseria pennellata, a tutte queste cose, Lisa,
2665 1, 35| che vuole che io di così penosa vita pasca il mio. Ma io
2666 1, 24| stato,~Meco si duol di sì penose notti;~E se 'l fin si prevede
2667 2, 30| verso. Veggono, ascoltano, pensano tutte le cose ad un modo.
2668 3, 15| belle creature ci siamo, e pensate quanto dee esser bello Colui,
2669 1, 21| e trae a dolorosi e non pensati fini. Né giova spesse volte
2670 3, 19| figliuolo, se me udirai; e penserai che esso tutto questo sacro
2671 2, 32| nelle dorate camere le menti pensose de gli alti re. Tranquilla
2672 2, 28| via piè innanzi piè solo e pensoso portar se stesso, che io
2673 1, 9 | si guadagnerà; e non si penta, poscia che egli questo
2674 2, 12| Ma non per tutto ciò si pente, o donne, né si ritiene
2675 1, 31| oltre sono passato, non mi penterò di ricordarmi.~ ~ ~
2676 1, 25| a' tuoi possessori che il pentirsi; o vaghezza che, come fumo
2677 3, 15| credere che la natura, quasi pentita d'avere tanti gradi posti
2678 3, 15| dell'indovinare donata, pentitosi e quello che fatto era frastornare
2679 1, 7 | già mezzo tra se stessa si pentiva madonna Berenice d'avergli
2680 2, 15| in cui mirar mai non mi pento:~Sì novamente me da me disciolse~
2681 1, 32| meraviglia è ben com'io non pera.~ Non pero già, ma non rimango
2682 3, 9 | ch'Amor tanto s'avanzi ~Perc'ha la face e l'arco, ~Quanto
2683 2, 32| l'altro non tocco e non percosso da persona. O Amore, e qua'
2684 2, 22| gli occhi de' riguardanti percotendo. E pure queste tutte essere
2685 1, 1 | che, quale vento soffi e percuota conoscendo, non sia lor
2686 2, 28| Le quali, posto che pure perdano dalle passate, in quanto
2687 2, 3 | loro poppanti figliuoli perdendo si dogliono, il caso tristo
2688 2, 3 | noi ci dogliamo, se non perdendole; anzi manifesta cosa è egli
2689 3, 15| ingombrato, ne' terrestri amori perdendosi può del divino dimenticarsi,
2690 1, 4 | mese si incomincia egli a perder molto della sua dolcezza
2691 2, 17| io ti conchiusi che del perdere delle cose che noi amiamo,
2692 2, 3 | il che se non fosse, il perderle, che se ne facesse, e il
2693 2, 13| che egli a dire avea si perdesse, niente gioverebbe l'aver
2694 3, 15| da lei donatoci sempre in perdita, ma in guadagno non mai.
2695 1, 33| expresso ~Che per cercar altrui perdo me stesso. ~D'erma rivera
2696 3, 10| voce mia, Madonna il mi perdoni, ~Che 'n tutto dal nostr'
2697 2, 10| per me volentier vorrei, e perdonimi Perottino, che tu sciogliere
2698 2, 17| nella fonte e quasi dentro perdutane, pure alla fine riavutasi
2699 1, 12| quale ogni caldo vital perdutone si raffredda come ghiaccio,
2700 1, 1 | quegli uomini, a' quali nel peregrinaggio di questa nostra vita mortale,
2701 3, 22| tosto morte è, che noi qui peregrinando viviamo, a tante noie, che
2702 3, 5 | a nostro migliore e più perfetto stato; il quale amore se
2703 3, 19| stabile e di convenevole perfezion piena, ché né morte v'è
2704 1, 21| trabocchevoli e disordinati pericoli e a mille miserie ci conduce.
2705 1, 28| e furono ad essi di più perigliosa febbre cagione? Quanti già
2706 1, 31| rinovagioni de gli amori passati perigliose e gravi, in quanto più le
2707 1, 18| accendiamo, onde poi, quasi Perilli nel proprio toro, così noi
2708 1, 13| stoltamente e miseramente non perisca chiunque, da semplice follia
2709 2, 3 | nel cui governo sono, gli permuta, con ciò sia cosa che Amore
2710 3, 1 | intorno alle quali, sì come a perni, tutte le scienze si volgono,
2711 3, 16| quanta miseria sien pieni li perottiniani amanti e Perottino medesimo
2712 3, 5 | amare lo intendere, amare la perpetuagione di se medesimi, i figliuoli,
2713 3, 5 | animali, s'andasse col mondo perpetuando, ricoverandosi di tempo
2714 1, 3 | affanno e noia;~Poi ch'a Perseo si diè, diletto e gioia~
2715 2, 23| sogliono recare all'altre persone, a gli amanti alcuna volta
2716 2, 12| sollecito e, come ci dicesti, perturbato. Cotale è il nodo, madonna
2717 3, 2 | e la cagione risaputasi, pervenne la novella di bocca in bocca
2718 3, 11| sapere dove io m'andassi, pervenni a quel boschetto, che, la
2719 1, 17| miseria e in un tempo con lei pervenuta, sdegnando alteramente la
2720 1, 1 | essere alla nostra notizia pervenute, tutte quasi in uno specchio
2721 3, 18| solamente di cacciagioni, di pescagioni, di cavagli, di selve, di
2722 1, 33| Torno al bel viso, come pesce ad esca, ~E con la mente
2723 2, 2 | alcun di noi, che pure il pesco dalla mela conosciamo, abbia
2724 1, 31| giova. Perciò che in amore pessima cosa è la lusinghevole usanza,
2725 1, 32| Che può far lacrimar le petre stesse;~ E perché sian più
2726 2, 8 | dell'animoso arringo di Phetonte si ragioni o di mille altre
2727 2, 15| rubesta,~Cangia ogni voglia in pia.~Bel fiume, alor ch'ogni
2728 3, 17| Reina delle Fortunate isole piacciamo. Ma tu forse di questa Reina
2729 3, 12| essi vogliono, s'onori, piacciavi al voler loro di sodisfare,
2730 1, 4 | dormire o, ciò che più le piacea di fare facendo, la parte
2731 1, 12| Sabinetta non meno che a me piacerai, le quali possono altresì
2732 2, 30| girando, accende una voglia di piacerle, la quale è poi d'infinite
2733 3, 17| non tanto per sé soli ti piacessero, quanto perciò che essi
2734 2, 33| perciò che alle donne pure piaceva che ancora egli dicesse,
2735 2, 32| severe leggi de gli uomini la piacevolissima della natura mescolando,
2736 2, 32| giuochi, d'allegrezze, di piacimenti, di venture, di gioia, di
2737 3, 17| ricordare, né intendo di qual piacimento vi parliate -.~- Dunque
2738 2, 17| erano le parole della donna piaciute, sì come quegli che tuttavia
2739 2, 15| veder non suolse,~Dolce ogni piaga, che per voi mi resta~Beata
2740 2, 27| calde,~Di che 'l mio cor piagasti,~Ove ne gli occhi suoi nascosto
2741 1, 27| in giorno fanno le loro piaghe più profonde, pure in sul
2742 1, 17| suo morto marito gittatasi piagneva, sì come si dee pensare
2743 2, 4 | la cui tiepidezza e le piagnevoli querele, poi che le somiglianze
2744 2, 21| onestà; e le ciglia d'ebano piane e tranquille, sotto le quali
2745 1, 35| in vita, vogliono che io pianga bene infinitamente le mie
2746 1, 32| cor, ch'ognior più largo a pianger riede;~ E pensa e ode e
2747 1, 36| incominciò, gli occhi che forte piangevano rasciugandosi e esso, che
2748 1, 17| il suo morto marito non pianse solamente, ma ancora seguìo.
2749 2, 3 | ti levasse dinanzi il tuo piatello pieno di buone e di soavi
2750 2, 30| frutto alcuno. Fuggono le piazze, fuggono le feste, fuggono
2751 2, 25| che Amore non purga, alle picchianti dolcezze non può dar via.
2752 3, 1 | pigliare, pure al terreno si piegasse, ma dove fossero i segni
2753 1, 14| dirò. - Mossono a pietà i pieghevoli cuori delle donne queste
2754 2, 27| eterna,~Pietà ti stringa e pieghi~A darne segno or meco,~E
2755 1, 32| tristo e rio;~ Ch'io dico pien d'error e di paura:~ Ove
2756 1, 32| i dolci lumi de l'altrui pietade~Le mie speranze acerbamente
2757 1, 33| sott'ombra; ~Di sì vera pietate Amor m'ingombra. ~Qualor
2758 1, 30| A colui, servente d'una pietosa divenuto, la fortuna niega
2759 3, 16| indonnano, co' loro piaceri pigliandoci, che poi ad altro non pensiamo,
2760 1, 19| noi fie più dilettevole il pigliarci questo solazzo e diporto
2761 2, 25| durare senza mai riposo pigliarsi, così l'animo senza alcuna
2762 3, 6 | rappresentano col pensarvi, e pìgliassene, ogni volta che a noi medesimi
2763 3, 19| lume da quello splendore pigliassero, che è reggitore de' loro
2764 3, 18| di sole che sormonti vi pigliate pensiero, poscia che io
2765 2, 25| valore parimente. Per che pigliatelo sicuramente per vostro duca,
2766 2, 25| sentir quegli dell'altre piglierebbe, quanta ella farebbe del
2767 1, 9 | levando il viso, disse:~- Ora piglisi Gismondo ciò che egli si
2768 2, 19| occhi della fiera Diana fra Pilade e Oreste fu la magnanima
2769 2, 19| e per le selve ignudi e pilosi e salvatichi a guisa di
2770 2, 8 | fingimenti variando, l'amorosa pintura riesca a gli occhi de' riguardanti
2771 2, 20| viene, a cui servono le pinture, similmente ho io testé
2772 3, 19| debole e inferma: venti, piogge, ghiacci, nevi, freddi,
2773 1, 29| sien dell'aere i venti e le pioggie famigliari. Ma che dico
2774 3, 8 | anni volgendo il ciel non piove, ~Qual'io le sento al cor,
2775 1, 11| de gl'infelici amori di Piramo e di Tisbe, delle sfrenate
2776 2, 11| delle nostre case, nelle piume e ne gli agi riposando,
2777 | pochissima
2778 | pochissime
2779 2, 11| bisogne fa mestiero, e sì poco poderosi che, oltre alla sua metà
2780 2, 27| humile,~Andrei cigno gentile~Poggiando per lo ciel, canoro e bianco,~
2781 3, 15| diveniamo Idii, ella il poter poggiare ci abbia tolto e negato.
2782 3, 16| dilettino so io considerare: pogniamo ancora che falso diletto
2783 2, 27| volo~Da l'uno a l'altro polo;~Là dove or taccio a tuo
2784 1, 12| a guisa di pietra, senza polso, senza spirito, mutolo e
2785 1, 32| infermo e lento,~Nebbia e polvere al vento~Son fatto e sotto '
2786 2, 21| riguardanti la vaghezza de' dolci pomi che, resistenti al morbido
2787 1, 30| gli arnesi fossero e la pompa della sua sepoltura. Altri
2788 2, 3 | fossero da dovere essere ponderate e riguardate. Che se pure
2789 2, 19| leggiere e deboli alle ponderose forze d'Amore, lungamente
2790 1, 22| mentre del perduto contende, pone in quistion pazzamente la
2791 2, 1 | dove abiti non curiamo, ponendole pure innanzi più tosto le
2792 2, 2 | verità dinanzi a gli occhi ponendovi, conoscere vi farò quello
2793 1, 16| compassionevole così disse:~ ~Voi mi poneste in foco,~Per farmi anzi '
2794 2, 18| aventura più. Perciò che ponete mente d'ogni'intorno, belle
2795 3, 19| essere alcun disio buono, che ponga ne' diletti delle sentimenta
2796 2, 8 | qualità delle cose che le si pongon sopra. ~ ~ ~
2797 1, 20| Se tu di' che sì, tu ti poni in manifesto errore, perciò
2798 2, 28| Perciò che a lui né passo, né ponte, né porta si rinchiude.
2799 1, 26| nostra felicità, molti torti pontelli con gli altrui danni o forse
2800 1, 26| ragionando, quante lascia da poppa alcuna nave gocciole d'acqua
2801 2, 3 | tue fiere alcun de' loro poppanti figliuoli perdendo si dogliono,
2802 2, 11| le leggi a' popoli e le poppe a' figliuoli e tra i loro
2803 2, 21| vestita, la forma di due poppelline tonde e sode e crudette
2804 2, 26| animo dato al corpo, che al porco si dia il sale, perché egli
2805 2, 29| è da credere, donne, che porgan tutti e tre congiunti e
2806 1, 24| petto e stile.~Amor, tu che porgei dianzi a lo stile~Lieto
2807 2, 18| disiderando e esso volontariamente porgendogliele, si fossero insieme al generare
2808 1, 12| e consacrangli altari e porgongli voti e dannogli l'ali da
2809 3, 9 | tanta dolcezza, ~Che no 'l porian contar lingue né inchiostri; ~
2810 2, 1 | coloro che, nelle lucide porpore e nelle dilicate sete e
2811 2, 29| sposo che, quando Amore gli porrà dinanzi le vivande delle
2812 1, 23| luogo di somma felicità porrebbe due tronche parolette o
2813 2, 1 | non siamo, e molta cura porremmo nel conservarle sane e,
2814 2, 8 | di piacere e di diletto porsero, ramorbidando gl'inacerbiti
2815 3, 16| la piacevolezza, i vaghi portamenti, i dolci ragionamenti, i
2816 1, 28| l giorno si vede che un portamento, un andare, un sedere sono
2817 3, 1 | e, la colpa alla natura portando, lasciata la cognizione
2818 2, 11| paesi le nostre mercatanzie portanti per le stanchevoli arene,
2819 3, 20| Ma se alcuno Idio vi.cci portasse, Lavinello, e mostrasseleci,
2820 1, 17| rischievoli andatori di notte, portatori d'arme, salitori di mura,
2821 2, 17| una con gli artigli, ne la portò via. L'altra per la paura
2822 3, 3 | e la imagine di voi mi posi innanzi, subitamente e le
2823 1, 16| non mi discioglio».~Ma che poss'io? con leggi inique e torte~
2824 3, 13| tu prima che la sapessi e possedessila non facevi. La qual cosa
2825 3, 1 | cose da ogniuno agevolmente possedute sono a ciascuno parimente
2826 1, 20| volte adiviene che l'uom non possegga quello che egli disidera,
2827 3, 13| sono tutte quelle che si posseggono; ché, tosto che noi alcuna
2828 3, 15| fatto era frastornare non si possendo, le diede che ella non fosse
2829 1, 20| signore è semplicemente possessor chiamato, quantunque non
2830 | possiam
2831 1, 9 | questo solo ben si debbono e possonsi sempre giustamente ramaricare.
2832 2, 27| risponda~Là, dove più non pote altro passarme,~S'io voglio
2833 3, 11| nondimeno affabilissimo, e poteasi di ciò, che altri avesse
2834 3, 2 | d'aria volentieri, noi vi potemo andare tutte ora per lo
2835 2, 11| da principio conoscea e, potendoci più agevolmente d'una maniera
2836 1, 16| di sporvi delle sue rime, potendol fare. Perciò che egli una
2837 1, 7 | sì si tace -.~Quivi non potendosi più nascondere Perottino,
2838 2, 18| e collegar due viventi, potenti alla generazione, pure se
2839 1, 11| ruine d'antichi seggi e di potentissime città e delle provincie
2840 1, 20| Amore fa, il quale, sì come potentissimo veneno, al cuore ne manda
2841 2, 17| alquanto ci dimorassimo, sì il poteremmo noi fare, perciò che il
2842 3, 1 | sono che, disperando di poterla in ogni quistion ritrovare,
2843 3, 1 | disagevole porto, non sperando di poterlo pigliare, levasse dal governo
2844 3, 2 | la Reina si levasse, per potervi poi andare quella sera ancora
2845 3, 6 | godere de' quali nella nostra potestà giace e godendone nulla
2846 | poteste
2847 2, 6 | te possiamo lodare come potevam lui.~- Dura condizione m'
2848 | potevano
2849 | potevi
2850 | potreste
2851 2, 15| ha portato? Che dunque è, potrestemi voi dire, se egli non è
2852 | potrete
2853 3, 10| martiro, ~E 'l cantar, che potria mollire un sasso. ~O quante
2854 | potute
2855 3, 20| modo ciò sia, nella nostra povera stimativa non cape. Ma se
2856 3, 8 | Mio tesoro infinito ~Così poveramente t'hai vestito. ~ ~ ~
2857 2, 32| spilunche e nelle semplici e povere capanne i duri e vaghi pastori.
2858 2, 1 | nel giardino, e nel vago praticello accoste la chiara fonte
2859 2, 30| giorno, o pure nel vago prato entra della poesia e quivi,
2860 2, 1 | parole di Perottino nel precedente libro aver conosciuto. Quantunque
2861 1, 19| chiaro conosciuto per le precedenti ragioni da chi per aventura
2862 1, 12| monti le sode pietre e i precipitanti fiumi da' lor corsi ritoglieva,
2863 1, 22| giugnere quando che sia la lor preda, pongono tutte le forze
2864 1, 30| donna crudele, il quale pregando, amando, lagrimando, dolente
2865 2, 13| attendenti donne sporto in fuori, pregandole che attentamente l'ascoltassero,
2866 3, 7 | che la Reina cortesemente pregava che al tutto lo facesse
2867 2, 27| n gonna.~E se gli onesti preghi~Qualche mercede han teco,~
2868 2, 6 | ci piaccia, ma noi te ne preghiamo: anzi avea io per me già
2869 2, 6 | non bisogna egli che voi preghiate o sollecitiate, - rispose
2870 3, 16| cotanto cercar si debbano e pregiare, quanto Gismondo ne ha ragionato?
2871 2, 30| parti insieme tutte lodate e pregiate; onde egli quasi un celeste
2872 2, 1 | nell'oro stesso cotanto pregiato fasciandola e delle più
2873 2, 11| menare a tempo le gravose pregnezze e a cielo scoperto incontro
2874 1, 33| più mi doglio. ~Ivi 'l cor pregno in dolorosi stridi ~Sfogo
2875 1, 33| rimirando, ~Temendo e desiando, ~Prego sovente che di me gl'incresca; ~
2876 2, 28| Gismondo, qualunque terra egli prema ora col piede, te, o Luna,
2877 1, 33| vita ~Del giogo, che la preme ovunque i' vada. ~E la memoria,
2878 2, 22| spaziando con altre donne premere le liete erbe de' verdi
2879 3, 21| compagni, se essi questo Prence corteggieranno per lo innanzi,
2880 1, 7 | smarrita, esso si rimarrà di prender l'arme contra 'l vero; e
2881 3, 20| noi miseri e di loro ci prenderebbe pietà, non che noi più a
2882 1, 3 | puro,~Camin dritto e securo~Prenderia nostra vita, che no 'l prende,~
2883 1, 7 | e quando pure ardisse di prenderlesi, fare no 'l potrà, perciò
2884 1, 6 | maggioranza mi date, e io la mi prenderò -.~E poi che, fatta di loro
2885 2, 23| diletto delle mie lagrime si prendesse. Anzi ti dico io bene che
2886 1, 15| bagnandosi opportuna medicina prendeva alle sue fiamme. E questo
2887 1, 20| stata, più lungo spazio da prepararsi alla risposta concedendogli
2888 1, 28| occhi vaghi e ardenti non presero ne' dilettevoli giardini,
2889 2, 29| elle ci vengano dinanzi, presone il sapore e il saggio, lasciaremo
2890 2, 15| d'Amor, né sì fugace~Non presse erba col piede,~Né mosse
2891 1, 35| tanto mi sia dalla grave pressura de' tuoi piedi col collo
2892 2, 2 | vi sia grave, o donne, il prestarlami, ché più a me si conviene
2893 3, 22| povertà, gli esilii, le presure se sopravengono, il che
2894 1, 24| penose notti;~E se 'l fin si prevede da la vita,~Ad una meta
2895 3, 17| consigliano, che discorrono, che prevedono, che hanno alla sempiternità
2896 2, 31| nelle perle, di cui sono men preziose tutte le gemme de gli orientali
2897 3, 9 | arco, ~Quanto per voi, mio prezioso incarco; ~E or me 'l par
2898 3, 8 | lei, s'aven ch'ella non prezze ~Di star là 've si piagne
2899 1, 9 | amaritudine, niuno altro prezzo merca, niuno appagamento
2900 1, 3 | impetro.~Infin quel dì, che pria la punse Amore,~Andromeda
2901 1, 22| con mille patti iniqui, in prieghi, in lagrime, in strida consumandosi,
2902 2, 25| prendo oggi per lui, ne 'l priego che egli sempre felicemente
2903 3, 15| perciò che egli in questa prigione delle membra rinchiuso più
2904 1, 35| come di stanco e fievole prigioniere, a quello che alle tue molte
2905 3, 14| sono gradi, de' quali il primiero e più basso niuno n'ha sotto
2906 1, 28| para davanti la novità de' principii che questo malvagio lusinghiero
2907 1, 32| mio caro tesoro or chi mi priva,~ E scorge in parte, onde
2908 3, 1 | ci discosta rifiutando, privano del suo fine l'animo e del
2909 1, 11| Lucrezia il prese, e della privazion del regno e dell'essiglio
2910 3, 15| necessità di sempre in quelli privilegi servarsi, che ella concessi
2911 1, 11| hanno la vita de gli amanti privilegiata, per modo che in ogni libro,
2912 3, 17| contentezza nel sonno medesimo procacciamo e a pascere incominciancene
2913 1, 22| la morte de' loro mariti procacciata? Veramente, o donne, se
2914 3, 19| risveglieranno, essi miglior sogno si procaccino di fare, che quello non
2915 2, 27| laccio, ~Onde uscir non procaccio, ~E del bel fianco e de
2916 1, 10| fonte, così ogni doglia procede da qualche amore e, sì come
2917 2, 24| donne ispeditosi, ad essi procedendo così disse: - Le narrate
2918 2, 13| buone sono le cose da lei procedenti, le tre maniere, sì come
2919 2, 3 | odio non verrebbe e non procederebbe giamai, con ciò sia cosa
2920 1, 9 | genitori, nelle nostre menti procreato, nasce da prima quasi parto
2921 2, 1 | la smarrita sanità in lui procuriamo di rivocare; a gli animi
2922 1, 17| in ogni luogo, di cotali prodezze, a rischio della vita de
2923 2, 6 | sollecitartene, se tu non ti proferevi.~- Me non bisogna egli che
2924 1, 1 | udito quello che io mi profero di scriverne, essi prima
2925 2, 16| por fine oggimai alla non profittevole maninconia, che ogni giorno
2926 2, 2 | infin da fanciullo assai profittevolmente essercitato, sì come egli
2927 3, 13| intelletto si muove e volge con profitto d'intorno a quello che a
2928 1, 27| fanno le loro piaghe più profonde, pure in sul ferro aggravandosi
2929 1, 12| terra e ne gli abissi più profondi si dimora. E se voi ora
2930 1, 14| A cui Perottino, un profondissimo sospiro con le parole mandando
2931 2, 17| per venire oggimai alle promesse che io vi feci, entriamo. -
2932 1, 16| quello che egli v'ha testé promesso di sporvi delle sue rime,
2933 2, 3 | pare che animosamente ci prometta, certa sono che Perottino
2934 3, 1 | che venisser dimandati, prometteano incontanente di rispondere.
2935 3, 3 | donne e a' miei compagni promettendo di dire, accettai questo
2936 2, 17| incominciando il ragionare ci promettesti, si fornisca. Ma tu per
2937 2, 33| O Lavinello, o tu ci prometti di dire, o io ti fo citar
2938 2, 18| medesimamente volendo, alla propagazione della spezie loro. Seguonsi
2939 1, 7 | materia che questa non è proponendoci, e voi e me e se stesso
2940 3, 19| fede, per molto che egli si proponga di non inchinare alle ree
2941 2, 10| uomini per alcun nostro proponimento mancar non può, con ciò
2942 3, 17| piacevole e così piena, che proporzion di parti, che in humano
2943 3, 5 | disii è quello di cui ci propose il ragionare Gismondo, e
2944 2, 29| le quali io di tacer vi proposi, acciò che elle in tutto
2945 1, 7 | egli, non si mutando di proposito, ostinatamente il ricusava.
2946 3, 3 | presente quistione da Gismondo propostaci, e da lui e da Perottino
2947 2, 1 | agevoli e in ogni luogo proposteci dalla natura ci bastavano,
2948 3, 3 | all'importanza delle cose propostemi e al convenevole di Vostra
2949 3, 13| intorno a quello che a lui è proposto per intendersi e per sapersi;
2950 1, 23| possente impeto all'obbietto propostogli ci trasporta, quanto quello
2951 3, 13| che sono sue certissime, propriissime, necessariissime tacendo
2952 3, 6 | tu ad ogni tempo con le prose e con le rime inalzare,
2953 2, 7 | alcuna memoria delle loro prospere e seconde navigazioni lasciata
2954 3, 12| dormendo egli questa notte prossimanamente passata, gli era nel sonno
2955 1, 2 | costumi ornate, perciò che prossimani eran loro per sangue e lunga
2956 3, 20| alla sua cagione ultima prossimano; nel qual cielo bene ha
2957 2, 27| dubbio di se stesso.~Legge proterva e dura~S'a dir mi sferza
2958 2, 32| per mirar nel suo lontano Protesilao fosse huopo la dipinta cera
2959 2, 14| quello che tu intendi di provarci. Perciò che se essi ritratto
2960 2, 8 | tristi dicono sovente di provare, ma fannolo per porgere
2961 1, 13| testimonianza donare, che l'ho provata, e recarvi in fede di ciò
2962 1, 1 | sentieri della vita, quasi provati e nocchieri e viandanti,
2963 3, 9 | stato; ~E se per lunghe prove il ver s'estima, ~Quantunque
2964 2, 1 | che egli abbia di questi provedimenti mestiero? Il che tuttavia
2965 2, 10| su, non può cosa misera provenire. Non è adunque vero, Perottino,
2966 1, 27| lor donne o da tre parole proverbiose quasi da tre ferite traffitti,
2967 3, 10| Dio per l'anime beate, ~Provi questo piacer, di ch'io
2968 3, 11| Nella qual cosa tuttavia ben provide senza fallo alcuno al mio
2969 3, 12| cupo il pelago della divina providenza, o figliuolo, che la nostra
2970 1, 11| potentissime città e delle provincie istesse cagione. Cotali
2971 1, 7 | Lavinello e me, se ti pare, provocando, meno sassosi e rincrescievoli
2972 1, 7 | Perottino pugneva e lui provocava nel parlare, perciò che
2973 2, 13| che avenga nella vita, il prudente e costante uomo né affligersi
2974 2, 5 | le lappole, la carda, i pruneggiuoli e le altre erbe inutili
2975 1, 22| si cade, o quanti seguaci pruni ci sottomordono i miseri
2976 1, 35| fierissime e acerbissime pruove; tu de' nostri mali c'indisii;
2977 2, 8 | alcuno di que' miracoli pruovino in sé che i miseri e tristi
2978 2, 23| lo tentiate più, ché egli pugne come il tribolo da ogni
2979 1, 7 | fiera tristizia di Perottino pugneva e lui provocava nel parlare,
2980 2, 13| gioverebbe l'aver parlato, del pugno che chiuso era due dita
2981 2, 8 | occhi suoi feriscano di pungentissime saette? La qual cosa per
2982 1, 3 | Infin quel dì, che pria la punse Amore,~Andromeda ebbe sempre
2983 1, 19| s'affatica, aguzzando la punta del suo ingegno, di parlare,
2984 2, 8 | le vaghe donne che con le punte de' loro penetrevoli sguardi
2985 2, 30| dove se dallo spron d'Amore punti non fossero stati, per aventura
2986 2, 15| perduto. Amala semplice e puramente, sì come amare si possono
2987 2, 25| quell'orecchio, che Amore non purga, alle picchianti dolcezze
2988 2, 21| quale, d'ogni abbagliaggine purgandogli, fa che essi, stati semplici
2989 3, 19| cinselo di molti cieli di purissima sustanza sempre in giro
2990 3, 20| la maniera del vivere, la purità dell'aria, la chiarezza
2991 2, 2 | intendea di mostrarvi. Le quai lagrime tuttavia, quello
2992 | qualch'
2993 1, 33| pietate Amor m'ingombra. ~Qualor due fiere in solitaria piaggia ~
2994 | quant'
2995 1, 5 | senza legge e in maggior quantità cresciuti, due selvette
2996 3, 11| simile alle corteccie de' querciuoli, tra' quali egli era. Non
2997 2, 2 | nella fine della sua lunga querimonia ci lasciò piangendo, acciò
2998 1, 1 | Amore, assai diversamente questionandone in tre giornate, affine
2999 3, 2 | raccogliendo, la somma delle loro questioni al meglio che ella seppe
3000 1, 24| altrui pianto:~Or me non queta un sol di questi giorni.~
3001 2, 27| più fosse il ciel sereno e queto ~E 'l seggio ombroso e lieto; ~
3002 3, 13| giorno tutte le genti ne quistionano, quelle parti ad esso dando,
3003 3, 1 | tanto più né a gli altri quistionanti ogni cosa crederanno, senza
3004 1, 20| le selve loro, così de' quistionevoli ragionamenti sono le vere
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