Parte, Capitolo
1 ded | forma di gatto, sì come era Pitagora un filosofo sotto
2 ant, gi1| scuffia d'oro sopra la quale era la corona della virginità
3 ant, gi1| abate; e dopo la badessa era la tesoriera, e appresso
4 ant, gi1| della tavola letto, se non era un bel fanciullo che vi
5 ant, gi1| fece del paniere? e che c'era dentro?~NANNA. Piano un
6 ant, gi1| io t'afferro.~NANNA. Ed era beata, non pure avventurata,
7 ant, gi1| quattro facce: nella prima era la vita di santa Nafissa,
8 ant, gi1| amore, che non viene?~ ~Ella era anco dipinta in piedi, e
9 ant, gi1| potria narrare il tutto? Ivi era dipinto il popolo d'Israelle
10 ant, gi1| animo di basciarmi; e io che era nata di madre di misericordia,
11 ant, gi1| protettore del monistero era quello che con il tic tac
12 ant, gi1| la novella che il vescovo era poco lontano. Onde levatosi
13 ant, gi1| in cinque o sei ore che era stata ivi; e tenendo in
14 ant, gi1| fisando il dritto nel foro che era fra mattone e mattone, veggio...
15 ant, gi1| sesso, il cui volto non era per magrezza fitto nell'
16 ant, gi1| e colei alla quale egli era sopra, colui il quale gli
17 ant, gi1| sopra, colui il quale gli era dietro, con quella dalla
18 ant, gi1| per il vino. E così io che era quasi incordata per il disconcio
19 ant, gi1| lo stimolo: il pizzicore era grande e la testa del cefalo
20 ant, gi1| Egli è certo che Nanna era a' pessimi partiti. E stando
21 ant, gi1| sepellì il berlingozzo che era tocco la mattina a pranzo
22 ant, gi1| NANNA. Quella luschetta era una suora tutta sollazzevole,
23 ant, gi1| Or per dirti, mentre io era adirata con le mie risa
24 ant, gi1| diceria bisognò all'amica, che era di poca levata; e nello
25 ant, gi1| rotte guastade e ciò che c'era. E lanciate del letto, prima
26 ant, gi1| quello che posso considerare, era stata assassinata dal confessore.~
27 ant, gi1| tuttavia la sua che non era punto differente da quella
28 ant, gi1| allora si avvisaro che quello era il creato del confessore,
29 ant, gi1| che brontolando diceano, era per aver trovato chiuso
30 ant, gi1| che con il suo monsignore era venuto il dì proprio: e
31 ant, gi1| trapassato da un dardo che era del gambo d'un garofano,
32 ant, gi1| gaglioffo e porco e poltrone era il nome dal dì delle feste;
33 ant, gi1| spalle; ed entrato dove era aspettato il messere, ivi
34 ant, gi1| di bucato. Il mulattiere era d'un venti anni o circa,
35 ant, gi1| fiato mi avvidi che egli era pasciuto come l'oche dei
36 ant, gi1| e il bordone, sul quale era una tavoletta col miracolo,
37 ant, gi1| pervenimmo alla sarta, che era ai ferri col sarto suo maestro:
38 ant, gi1| peta profumate. E visto che era maschio, chiamaro il padre
39 ant, gi1| vedere la buca di donde egli era apparso, tirandomi il mio
40 ant, gi1| a me, dai suoi fratelli era stata misa dove io fui posta
41 ant, gi1| fuoruscito, imperò che egli era cotanto sconcio che non
42 ant, gi1| NANNA. Egli diceva che non era cosa più in odio alla natura
43 ant, gi1| mosche e delle formiche, era forte riscaldato nel volere
44 ant, gi1| buono!~NANNA. Dentro ci era una diceria lunga lunga;
45 ant, gi1| collo; e che la mia fronte era più serena che il cielo,
46 ant, gi1| lodò; e che la mia voce era simile al canto del gloria
47 ant, gi1| credea che mi mandasse: egli era coperto di velluto verde,
48 ant, gi1| che più di alcuna altra si era domesticata meco; e dicendomi «
49 ant, gi1| non è più quello ch'egli era al tuo tempo: io pensava
50 ant, gi1| il basto da un frate che era venuto da Studio, guardandomi
51 ant, gi1| benedizione del predicatore. Ivi era il ricetto di tutti i fottisteri
52 ant, gi1| vedere altro. Che miracolo era, raccogliendosi la gamba
53 ant, gi1| riducemmo in sala, dove era uno apparato per coloro
54 ant, gi1| baccelliere. Ché il baccelliere era quello che, a caso passando,
55 ant, gi1| basso, dove lo staffile si era maneggiato come si maneggiano
56 ant, gi1| pettine dalla stoppa, ciò mi era avvenuto: ghignò mia madre
57 ant, gi2| sapea che la mia verginità era rimasa nelle peste, scannò
58 ant, gi2| mattina tutto il vicinato era in conclave per la mia onestà,
59 ant, gi2| uno che al giudicio mio era di questi che hanno più
60 ant, gi2| marito, se il fante di casa era ben fornito a panni lini;
61 ant, gi2| acqua al necessario che era ivi, odo un parlar cheto
62 ant, gi2| onde il suo marito, che era un cotale infarina-pastinache,
63 ant, gi2| le volea dimandare quanto era che ella si confessò: ed
64 ant, gi2| di gran rendita, la quale era di parentado dignissimo,
65 ant, gi2| riposato in quel dì: ella era una avemaria infilzata,
66 ant, gi2| e quel poco che dormiva era sopra un fascio di ortiche.~
67 ant, gi2| delle dolci.~ANTONIA. Come era fatto lo ermo?~NANNA. Egli
68 ant, gi2| Calvario», in mezzo del quale era un crocione con tre chiodacci
69 ant, gi2| Dove il monte si sedea, era uno orticello al quale i
70 ant, gi2| si potesse migliorare, ed era in errore. Ma dimmi, il
71 ant, gi2| passare per la strada da tanti era donneata, e chi dicea «Beato
72 ant, gi2| annodate insieme; e perché era senza maniche, si serviva
73 ant, gi2| Quanto di buono ci si vedea era la bona grazia del suo viso,
74 ant, gi2| anticaglie, ci contò chi si era impiccato per lui, chi avelenato
75 ant, gi2| del messere?», io, che le era nella anima, non pure nel
76 ant, gi2| di tratto si accorse che era in succhio nel parlare che
77 ant, gi2| te lo ho detto perché mi era scordato), quando ecco che
78 ant, gi2| Onde il suo marito che era meco ai ferri, uscitomi
79 ant, gi2| né perdere la pastura che era verde per lui tutto lo anno,
80 ant, gi2| al toro e al mulo. Ella era sposa di un cavaliere spron
81 ant, gi2| messe a romore ciò che ci era; e vedendo che egli passava,
82 ant, gi2| dietro al corpo: fra i quali era quello dalle anetre, dai
83 ant, gi2| pur della casa sua e gli era morta dietro di modo che
84 ant, gi2| desinare. E il villano, che era di gran parentado, avendo
85 ant, gi2| ciò che ella facea tutto era pieno di dolcezza. E avea
86 ant, gi2| medico, così di notte come era, che gli rimise le ossa
87 ant, gi2| rimbambito nella gelosia era ben misero oltramodo, ma
88 ant, gi2| scorrucciato seco però che ella si era data in preda ad uno di
89 ant, gi2| ciriege: e la sua amorosa era la primiera. Onde si gli
90 ant, gi2| orzo apparecchiato per lei era stato mangiato da altri,
91 ant, gi2| truffare e assassinare, ed era stato in diverse prigioni
92 ant, gi2| corda che cene: e allora vi era per avere sputato nel viso
93 ant, gi2| Ribaldo traditore.~NANNA. Egli era sì ribaldo, che lo aversi
94 ant, gi2| mendico di ogni altro bene, era ricchissimo di tanto mal
95 ant, gi2| nella prigione medesima dove era lo sputa-in-croce. E venendo
96 ant, gi2| i tabernacoli».~ANTONIA. Era grande, la pannocchia che
97 ant, gi2| più tre volte.~ANTONIA. Era grande quanto una di quelle
98 ant, gi2| onorevolmente (però che era ricco onestamente), con
99 ant, gi2| che significava che egli era il re delle ribalderie.
100 ant, gi2| intendere che da altrui li era posseduto il suo castello,
101 ant, gi2| niuna sapea andare, e ognuna era sì sfatata che gli piangeva
102 ant, gi2| quanto a chi ci si facea, era fatta la mendatrice di tutte,
103 ant, gi2| limosina, e la differenza che era a darla di mano sua, a quella
104 ant, gi2| una vesticciuola che si era misa per fretta, e postola
105 ant, gi2| che la cervellina non ci era, e chiamatola piano e forte,
106 ant, gi2| ventura per il manico. Ed era una pietà il vedere la povera
107 ant, gi2| scompisciare ognuno. Ed era grande spasso ad udire i
108 ant, gi2| e che certo certo ella era ridotta in qualcuna. E udendo
109 ant, gi2| lampada; e tutto procacciando, era padrone del tutto poi, dilettandosi
110 ant, gi2| prigione sanza luce, che ci era l'acqua alta una spanna,
111 ant, gi2| facendo il pulicane, che era strana cosa a vederlo: e
112 ant, gi2| contando nella maniera che era vissa nel pozzo, dando ad
113 ant, gi2| monicaria sopra tutto, e mi era di piacere che non pure
114 ant, gi2| fuggire, vendé ciò che ci era e poi mi condusse qui in
115 ant, gi3| la padrona di casa, che era impazzata di me sì le parsi
116 ant, gi3| poteva quietare tanto le era battuta la porta: e lascia
117 ant, gi3| disse: «Chi è quella che era pur dianzi alla finestra?»;
118 ant, gi3| niente»; e spiando egli se io era donzella, gli rispose: «
119 ant, gi3| le mani su la arpa (che era molto bene accordata), storcendomi
120 ant, gi3| mettersela e levarsi, da me era pigliato con dire: «Orsù,
121 ant, gi3| si levò e gitosene dove era mia madre a dormire con
122 ant, gi3| prima, tosto si seppe dove era: e moresca degli amanti
123 ant, gi3| si usa in Roma, e io che era della buccia delle puttane,
124 ant, gi3| fra gli altri uno al qual era obligata: ma una puttana,
125 ant, gi3| il signore; e sempre io era la prima visitata da tali
126 ant, gi3| cattivo-di-nido che non era punto conosciuto, lo fo
127 ant, gi3| avessi dato un reame, tanto era impaurito degli Spagnuoli,
128 ant, gi3| venuto per i denari non era di paragone, così la chiave
129 ant, gi3| paragone, così la chiave non era del forzieretto. E facendo
130 ant, gi3| squarciato un mio ritratto, che era appiccato nella mia camera,
131 ant, gi3| sendogli detto cattivo. Mi si era scordato: egli rompeva le
132 ant, gi3| medico, inteso che la notte era stata per passare, ordinò
133 ant, gi3| zappatore quando egli non ci era, tuttavia in sua presenza,
134 ant, gi3| e nel pormi a sedere. Ed era da ridere quando piangeva
135 ant, gi3| nel dirgli mia madre che era maschio e che gli simigliava.
136 ant, gi3| volesse a corteggiarmi, che era forza a spendere un giulio,
137 ant, gi3| la perdonava egli poi, se era persona niente di conto?~
138 ant, gi3| francese, del quale ella era piena.~ANTONIA. Ohibò!~NANNA.
139 ant, gi3| nella pena.~NANNA. A punto era uno di quelli. Ah! ah! ah!
140 ant, gi3| tra i cani e tra le gatte era fra loro. E appostando ognuno
141 ant, gi3| trovava, il minor pezzo era la orecchia»; e non ti credere
142 ant, gi3| fama del voler farmi murare era sparta per tutto, tratto
143 ant, gi3| voglio essere crocifisso». Ed era una compassione e uno spasso
144 ant, gi3| guardato dai Farisei come era guardata io da essi. Pure,
145 ant, gi3| dubitare.~NANNA. Che spasso era a vedere, nel mezzo del
146 ant, gi3| diedi a una persona che mi era più segreta che il confessore;
147 ant, gi3| catena.~ANTONIA. La tua era una utile bottega.~NANNA.
148 ant, gi3| sparse per tutto che io era al pollo pesto e allo olio
149 ant, gi3| avea donata, e quando egli era meco, sempre gli diceva: «
150 ant, gi3| uno altro: egli che non era uso a cotal burle, togliendo
151 ant, gi3| la mascara: e perché non era modanese, lo rimandai per
152 ant, gi3| signora nel comandar, come io era nel nome. ~ANTONIA. Dormì
153 ant, gi3| puttana di mia madre; io ne era certa di quello che mi interviene:
154 ant, gi3| che passava vedesse chi era colei che lo aveva a cavalcare;
155 ant, gi3| però che lo imbriaco se lo era dimenticato: e se io non
156 ant, gi3| là goffo goffo. E come io era in Borgo o in Banchi (fango
157 ant, gi3| quando venne a Roma, che gli era a core quanto a me il pelarlo.
158 ant, gi3| essendo il suo famiglio che era ito a rimenare il cavallo (
159 ant, gi3| giurava che il suo zucchero era amaro a comparazione.~ANTONIA.
160 ant, gi3| non ci parevano i peli, ed era fessa sì bene, che non ci
161 ant, gi3| cacciato dalle nozze ove era ito sanza esserci invitato.~
162 ant, gi3| non ti volea dire, che non era da credere che il primo
163 ant, gi3| eh, chò!~ANTONIA. Perché era cosa che lo poteva fare
164 ant, gi3| stati, quando ella sola era creditrice di tanto, e anco
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