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Pietro Aretino
Ragionamento della Nanna e dell’Antonia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


aband-avi | avici-chiam | chiar-dipin | dipoi-fuoru | furan-inves | invet-mirab | miral-pesca | pesch-ricor | ricre-scopr | scord-storc | storn-vento | ventr-zufol

                                                                    grassetto = Testo principale
     Parte,  Capitolo                                               grigio = Testo di commento
501 ant, gi2| di donne e di bambini. E avicinandosi già alla lupa, la quale 502 ant, gi2| paio di stivalacci di suo avo; le scarpette erano ben 503 ant, gi1| ritondetto, lucea come faria un avorio che avesse lo spirito; e 504 ant, gi1| sette chiese che io mi sono avotita di fare la quaresima che 505 ant, gi2| petrarchesca Madrema-non-vole), avutone .XX. cominciò a far come 506 ant, gi2| cade di mano che non te ne avvedi, e tutta si rompe; ed è 507 ant, gi1| schivo del garzonetto, che avvedutasene madama, postasi a sedere, 508 ant, gi3| duca di Milano e del papa avvenire; volendo che le stelle fossero 509 ant, gi2| voce. E fra le altre volte avvenne che volendola seguir fuor 510 ant, gi1| naturale nella sua natura?»; e avventandosigli con un morso gli lasciò 511 ant, gi1| lasciano imbolare le borse, si avventaro ai detti frutti nella guisa 512 ant, gi2| ascoltava la predica, stava per avventarsi alla amica, nel partirsi 513 ant, gi2| della suocera che non si gli avventasse al viso e cavassegli gli 514 ant, gi1| la quale tu dovesti per avventura conoscere (oh, ella fu che 515 ant, gi1| Ed era beata, non pure avventurata, quella a cui veniva preso 516 ant, gi3| ogni modo Roma è per le avventurate e non per chi non ha ventura; 517 ant, gi1| dalla stoppa, ciò mi era avvenuto: ghignò mia madre alla scusa 518 ded | immortale un morso dove ti avverrà di darmelo: ché anche i 519 ant, gi1| calda come la suora che mi avvertì di quello che io avea a 520 ant, gi2| Intesissimo ti ho.~NANNA. Ma avvertisci che ti ho conto delle suore 521 ded | cera di gran maestri. E avvertite, satrapi, che fra i gran 522 ant, gi3| sopra un suo ronzino, si avvia meco: e presami per la mano, 523 ant, gi2| egli se n'è ito.~NANNA. Ora avviamoci passo passo inverso casa, 524 ant, gi2| il suo pendaglio fu fatto avviare in mezzo a una schiera di 525 ant, gi1| veruna cosa della vigna, si avviaro a casa di Nanna che stava 526 ant, gi2| serrò l'uscio della vigna; e avviàrsi, sanza dir altro, fino a 527 ant, gi3| posero in capo della fante; e avviatasela inanzi con un fiasco di 528 ant, gi1| percosse tutto il core. E avviatici ratti donde uscivano le 529 ant, gi3| ANTONIA. Salda un poco: non si avvide egli che tu non facesti 530 ant, gi1| cenato io che al fiato mi avvidi che egli era pasciuto come 531 ant, gi1| fioco fioco, e allora si avvisaro che quello era il creato 532 ant, gi3| ladri ricordi, che crudeli avvisi, che traditori discorsi 533 ant, gi1| non aver dato così fatto avviso né a muta né a sorda, tosto 534 ant, gi2| tolta per innamoramento, avvistosi di non potere averne figlio 535 ant, gi1| oggi è la Madalena nostra avvocata che non si fa niente; e 536 ant, gi2| di lui, gli fe' dire la A B C al contrario: e il cattivo, 537 ant, gi1| disse: «Il gran soldano di Babilonia fa noto a tutti i valenti 538 ded | come a scimia, né come a babuino, ma come a gran maestro. 539 ant, gi1| ciascuna. Giunta ivi, il baccalaro appunto apriva la bocca 540 ant, gi3| assassinamenti son questi? a Baccano non si farebbeno», e levando 541 ant, gi3| volendo dire altro, il mio baccellone mi tira la veste e dice: « 542 ant, gi1| e mentre questa tenea il bacchettone in mano quella scansò la 543 ant, gi3| le pecchie al suono del bacino, o vero le api intorno ai 544 ant, gi1| fortemente a questo assalto badessale e avendo pure in mano il 545 ant, gi1| uno staio, con duo lombi badiali, grandone, biancone, un 546 ant, gi1| il giocar di mano con le bagattelle è meno difficile a imparare 547 ant, gi1| giorni ungendomi spesso e bagnandomi con acqua rosa, feci intendere 548 ant, gi2| altra volta in angoscia; e bagnatole i polsi con aceto rosato, 549 ant, gi3| col poco e spesso; e son baie quelle che dicono che tanto 550 ant, gi3| un giulio, un grosso e un baiocco; perché veniva in campo 551 ant, gi3| volesse dire «monello», «balchi», «dughi» e «trucca per 552 ant, gi2| serbatoio, fece tre tuoni sanza baleni; e fattole sudar le tempie, 553 ant, gi2| cordone rassodato in un baleno, se lo tirò sul corpo.~ANTONIA. 554 ant, gi2| venti discalzi dietro con balestre <e> con arme da birri, parte 555 ant, gi1| scaricò le some, ed essi il balestro; e finito il giuoco, non 556 ant, gi2| toccava terra quando caminava, ballando sempre con gli occhi; e 557 ant, gi2| fosse una capitana; vedila ballare, una cervietta; odila cantare, 558 ant, gi2| figliuola col segnale delle balle nel viso.~NANNA. Ah! ah! 559 ant, gi1| angeli che guidassero i balli celestiali.~ANTONIA. Non 560 ant, gi1| non che quella che finì il ballo prima soccorse la compagnetta 561 ant, gi1| venne una ferrarese che ballògentilmente, che fece 562 ant, gi1| mariuoli con le tasche dei balocchi che si lasciano imbolare 563 ant, gi3| favellando alla toscana un balocco senese, pare a me.~ANTONIA. 564 ant, gi2| lo aspettavano come polli balordi; e le cicale, ammutite per 565 ant, gi1| facendo cenni e atti da balordo, « con Dio» gli disse 566 ant, gi3| i doppioni mirandolini, balordon balordone tiravano a sé 567 ant, gi3| doppioni mirandolini, balordon balordone tiravano a sé i denari dei 568 ant, gi2| adocchiasse una chiesa per balzarvi dentro. E già gli alocchi 569 ant, gi3| come uno che ha fretta. E balzato fuori di casa venne in sul 570 ant, gi2| giuso, con una scuffia sanza balzo, di taffettà rotto in tre 571 ant, gi1| cofano il pane che parea bambagia rappresa, e lo porse a quella, 572 ant, gi1| narra le novelluzze alle bambine dicendo: «Io ho una mia 573 ant, gi1| per il troppo bere come le bambole degli specchi; poi velati 574 ant, gi1| menare, un dibattere, che le banche, le casse, la lettiera, 575 ant, gi3| finito un pasto che passò un banchetto (dove non assaggiai se non 576 ant, gi3| simile a un boccone che uno banchiere avaro ha rubato alla sua 577 ant, gi3| allogati i denari in un banco, sanza saputa di essi raschio 578 ant, gi1| tempie dei vescovi pendono le bande delle mitere. A piè dello 579 ant, gi1| tengono il loro istrumento, bandì la giostra, e dopo il «tara 580 ant, gi2| di esso furo appiccate le bandiere, lo stocco col fodro di 581 ant, gi1| et amen».~ANTONIA. Bel bandimento: il suo maestro gliene dovette 582 ant, gi2| bastone, ciò che le facea bandiva per le piazze.~ANTONIA. 583 ant, gi2| rincriccava udendo andare il bando da sua parte: e in tal 584 ded | fecero portare in su la bara da duo etiopi col pifero 585 ant, gi2| e con quella scioperata, barattando alcuni suoi oli, saponetti 586 ant, gi3| NANNA. Ha da fare che i barbagianni, tenendosi sicuro per la 587 ant, gi3| e si hanno a portare in Barbaria le mie gatte; le mie gatte, 588 ant, gi2| per le taverne, per le barbarie e per le botteghe ne fece 589 ant, gi1| sparisce la strada dinanzi ai barberi che corrono il palio o, 590 ant, gi3| foggia che saltellano i barbi e le lasche fuora della 591 ant, gi1| detto la bella Tina) e ser Barbieraccio (che cotal nome fu quello 592 ant, gi3| accennato di ciò un mio barbiere, me ne fece dare un motto: 593 ant, gi1| non davano cura; né al barlotto, caduto sottosopra, che 594 ant, gi2| lasceriano scorticare alla san bartolomeesca che lasciarsi toccare pure 595 ant, gi1| battitoio e il tamburo come bascia la balia al suo figliuolo 596 ant, gi3| cosa e chiedegli la tale; bascialo nel tal modo e accarezzalo 597 ant, gi1| otta; e tu, pinchellon mio, basciami; così tu, colomba mia»; 598 ant, gi1| alle mele dell'angelone, basciando ora lui e ora lei, facea 599 ant, gi3| feci tutto risentire; e basciandogli il viso, muove a dirmi: « 600 ant, gi1| gittò le braccia al collo, e basciandola non men saporitamente che 601 ant, gi1| in nome della badessa a basciar la mano a sua Signoria reverendissima. 602 ant, gi1| con dirgli che in vece mia basciasse il suo maestro, rimasa sola 603 ant, gi1| bella riverenza; ed ella, basciatami nella fronte, disse non 604 ant, gi2| catenella che avea al collo. Io basciatola nella fronte, nella bocca 605 ant, gi2| facendone una con le dita, la basciò. «Come no?» le dico io, « 606 ant, gi1| gli davano i più dolci basciozzi del mondo, e faceano a gara 607 ant, gi2| risponderle per in busse e per in basse, allegando le sue ragioni 608 ant, gi3| che la Luna fusse sorella bastarda del Sole; e saltando dai 609 ant, gi2| partito di vedere quanti galli bastasseno ad una gallina; e data la 610 ant, gi3| fodre dei guanciali non sono bastate a mille miglia»; e io dato 611 ant, gi1| demonio, mi lasciai porre il basto da un frate che era venuto 612 ant, gi3| pagando i piatti del suo, gli bastò giurare di non accattar 613 ant, gi1| risparagnato un monte di bastonate alle sue spalle: onde ella 614 ant, gi1| che sendo in frega per le battaglie che io vedea, votai la tampella 615 ant, gi3| chiesa tuttavia piangendo e battendo le palme, me ne venni a 616 ant, gi3| col capo sul collo altrui, battendogli il core, si mosse passo 617 ant, gi2| gridi alti; e scapigliata, battendosi le palme, stringendolo forte, 618 ant, gi2| lupa, la quale con il cuore battente aspettava di gittarsi al 619 ant, gi2| montaro in sul noce, e lo battero in modo che ella se ne cominciò 620 ant, gi3| chi fosse quello che mi batteva la porta; e gita alla gelosia, 621 ant, gi3| gente che andò mai a veder battezzare Giudei, non ci arriverebbe 622 ant, gi2| per istanotte del vostro battisteo». La pecora, che non avea 623 ant, gi1| la bocca, le mammelle, il battitoio e il tamburo come bascia 624 ant, gi3| poteva quietare tanto le era battuta la porta: e lascia pur frappare 625 ant, gi1| certa pania bianca che parea bava di lumache. Ora egli me 626 ant, gi2| del farsetto di raso di bavella tutto rotto e sfilato che 627 ant, gi1| Attendi a me. Ella avea bavosa e moccicosa la bocca e il 628 ant, gi2| necessità virtù, le risposte: «Be', che te ne pare, moglie 629 ant, gi2| anno alla padrona.~ANTONIA. Beate quelle che si sanno cavare 630 ant, gi1| camino, se ne diero più che i beati Paoli.~ANTONIA. Ah! ah! 631 ant, gi2| abbrusciamo i piedi come al beatissimo Tizzone.~ANTONIA. Tu sei 632 ant, gi2| qualcuni, e non ci trovo le beatitudini che la gente si crede, però 633 ant, gi3| o Laura, o Cecilia, o Beatrice, ~sia vostro essempio ormai 634 ant, gi2| spendere e del giocare, egli becca della padrona.~NANNA. Non 635 ant, gi1| volgono gli ortolani e i beccafichi perché cuochino e non si 636 ant, gi1| si sente beccare il core beccandosigli una oliva.~ANTONIA. Io sto' 637 ant, gi3| che ci entrano a dosso per beccar due o tre volte di un grosso 638 ant, gi1| parea il luogotenente delle beccarie di tutto il mondo: e afferratone 639 ant, gi3| finestre d'un granaio, che beccatone dieci granelli vola via, 640 ant, gi1| io mi metto la mano alla becchina, e immollandola tiro a me, 641 ant, gi3| anzi a morirmi per i suoi begli occhi. Il giovane, cavandone 642 ant, gi3| ammalata acciò che i miei belli-in-casa mi guarischino: e voi medico 643 ant, gi1| fiutatole un tratto la bella bellina, le diede due spinte che 644 ant, gi1| dicendomi volea pormi in mano un bellissimo coltello col manico d'ariento 645 ant, gi2| lettere di spiziale? Egli è un bello-in-campo, e buono solamente a pascermi 646 ant, gi1| Arcolana, dava quelle lode alla beltà sua che danno quelli che 647 ant, gi1| quel viso arcigno che a Belvedere fa quella figura di marmo 648 ant, gi2| facevano vedere a lei che, bendata, sanza parole, grave, maninconica 649 ant, gi1| laldetta; e dopo la messa, benedetti i miei panni monachili che 650 ant, gi1| scorgono.~ANTONIA. Dio la benedica.~NANNA. Ah! ah! ah! Io mi 651 ant, gi1| datomi l'incenso con il benedicamus e con lo oremus e con lo 652 ant, gi1| così fece ciascuno: e la benedicite che ella disse alla tavola 653 ant, gi1| ANTONIA. Lasciamo ir le benediciti. Levate dalla tavola, dove 654 ant, gi1| parea che egli avesse a benedir le palme: e con i suoi canti 655 ant, gi3| porrai cosa inanzi che te ne benedirà per sempre», e giurandoli 656 ant, gi1| bella figlia», altri mi benediva, altri mi bevea con gli 657 ant, gi3| volgere le spalle al primo benefattore: che, fatto stocchi e tolto 658 ant, gi2| morire; ed essendo egli benestante, mia madre, che come ti 659 ant, gi1| frati, come alla noce di Benevento ogni generazione di streghe 660 ant, gi1| facea un facchino che ogni bergamasco gliene avrebbe data vinta, 661 ant, gi2| dir «treccolare», e non «berlingare», e «sciabordo», non «insensato», 662 ant, gi1| ridere, perché sepellì il berlingozzo che era tocco la mattina 663 ant, gi1| avendo empito il vetriolo bernardo di acqua scaldata per lavar 664 ant, gi3| riguardano. Elle staranno in berta con uno che si tiene loro 665 ant, gi2| nelle mani del Sole suo bertone: che di ciò accorta, strappandola 666 ant, gi3| di mille altre puttane e bertoni~ ~E tremo a mezza state 667 ant, gi1| e ficcò la freccia nel berzaglio alla bella prima; e l'altra 668 ant, gi3| Storta, e non ci torna». Il besso, che voleva essere conosciuto 669 ant, gi2| giocati i denari, se ne givano bestemmiando, al dispetto del padrone 670 ant, gi3| speziarie, e i bordelli bestemmie, menzogne, ciance, scandoli, 671 ant, gi2| avea sodo! oh egli lo avea bestiale!~ANTONIA. Taruoli! ~NANNA. 672 ded | la Fortuna ancora nelle bestie tien mano, e però ti tolse 673 ant, gi2| pianta-mandragole, pappalasagne, bevi-vendemmia, tira-corregge, gratta-porci, 674 ant, gi2| veniva alla lingua, un cotale bevitore, pieno di chiacchere, ci 675 ant, gi1| alla fonte, dicendo averci bevuto indegnamente, e che ella 676 ant, gi1| persone mangiaro, sempre bevvero, sempre dormiro, sempre 677 ant, gi2| occhio che ci bisognò la biacca con lo olio rosato, ne la 678 ant, gi2| romitorietto, le diè la biada. Egli la coricò sopra una 679 ant, gi1| latte? egli avanzava di bianchezza la luna in quintadecima, < 680 ant, gi1| lombi badiali, grandone, biancone, un certo caca-pensieri , 681 ant, gi1| porta, l'altra suora, che biasciava come una mula vecchia, perché 682 ant, gi2| Egli lo fece due volte alla biasima-tutte sanza levare il becco da 683 ant, gi1| disciplina, la zia della bibbia e la suocera del testamento 684 ant, gi2| il conte» per non so che bicocca con le mura smerlate, con 685 ant, gi2| con una mano tenesse il bigòlo (dicono elle) con un secchio 686 ant, gi1| ritirato in dentro e con il bilico in fuora. Vero è che ella 687 ant, gi2| corona di peli innanellati biondi come lo oro, la quale si 688 ant, gi2| centinaia nel monestero come i biricuocoli a Siena. E venendo questo 689 ant, gi1| non si udiva altro che bisbigliare del visetto mio: che ancora 690 ant, gi3| arbori? Io fui serrata con bisbiglio di tutto il popolo: chi 691 ant, gi3| per sua grazia: per lui, bisognando, vo' morire». In questo 692 ant, gi1| medaglia tacque, scusandosi che bisogneria che rinascesse il Burchiello 693 ant, gi3| cocina e la casa avevano di bisogno, e datogli una o due volte 694 ant, gi2| paletta dal fuoco rifrustava bistialmente il maestro, e se ella venuta 695 ant, gi1| frate buonissimo brigante, bisuntone, che contava una fola a 696 ant, gi2| che Titone becco rimba(m)bito volea ascondere la camiscia 697 ant, gi1| togliea il vanto a quel di Bivilacqua: e parve quel trombone che 698 ant, gi2| perdi-giornata: col quale sfogai la bizzarria, non a mio modo, ma il meglio 699 ant, gi2| Ma dimmi, il romito e la bizzoca non rimasero morti?~NANNA. 700 ant, gi2| sollecitandolo a bere di un gran boccale di vino bianco che avea 701 ant, gi1| di latte il visetto, il bocchino, le manine, il corpicello, 702 ant, gi1| d'un garofano, e la sua boccia lo servia per ferro: che, 703 ant, gi2| mandandole giuso come si manda un boccon caldo che fa il mal pro', 704 ant, gi3| non assaggiai se non dieci bocconcini masticati a bocca chiusa, 705 ant, gi3| assimigliava a una di queste boccucce che tengono serrate le figure 706 ant, gi3| Consolazione, marchiate dalla bolla con che san Giobbe segna 707 ant, gi1| io sento il polmon che mi bolle come un laveggio di trippe»; 708 ant, gi3| cura che scemassero per bollire, gli diede a mia madre che 709 ant, gi3| dallo aceto, con un pan bollito si cenò, dando però altro 710 ant, gi1| loro corse al fuoco dove bollivano dui capponi che per le gotti 711 ant, gi2| beata Lena dallo Olio a Bologna.~ANTONIA. Quella fu l'altra 712 ant, gi1| poco ritornò ciascuno a bomba; solo il baccelliere fu 713 ant, gi2| fino al tuff taff delle bombarde le facea con bocca, scagliandosi 714 ant, gi1| volgea al cielo tuttavia borbottando seco; poi, tolta una figurina 715 ant, gi3| Spàcciati, bestia», udendola borbottare mi lievo suso; e andata 716 ant, gi2| venia dalle possessioni, borbottava, se venivano polli ella 717 ant, gi2| di Giobbe che pareano due borchie da mula; stracciato, puzzolente, 718 ant, gi3| puntaletti, di nastretti e di bordelletti; il quale accolto da me 719 ant, gi3| speziali le speziarie, e i bordelli bestemmie, menzogne, ciance, 720 ant, gi1| la cassa ripiegata, e il bordone, sul quale era una tavoletta 721 ant, gi1| del festone co' fiori di borrana scritto il nome del vicario 722 ant, gi1| passeggiare in sul passo grave di Bortolameo Coglioni. Intanto le moniche 723 ant, gi2| parole, gonfiata come una botta si partì e ritornossi a 724 ant, gi2| le lasciavano andare a bottacci: e non si udiva se non uh, 725 ant, gi1| cavato lo stoppino della botte e lo volea porre nel vaso 726 ant, gi2| per le barbarie e per le botteghe ne fece istoria.~ANTONIA. 727 ant, gi1| versavano erano di quei bottoncini di aranci spuntati pur allora 728 ant, gi3| la mia fantesca che non bottoneggiasse di me, talora diceva: «Questo 729 ant, gi3| a naso, però che questi bracchi cortigiani scovano di tratto 730 ant, gi1| alla ferrata, abeverava il bracco alla tazza che si gli sporgeva 731 ant, gi2| ficcandogli gli occhi nella brachetta che spuntava fuore il capo 732 ant, gi3| nacque il puttanesimo, e se brami intendere come divora una 733 ant, gi2| non glielo toglieva delle branche, mal per lui.~ANTONIA. Egli 734 ant, gi3| risponda, si metteva poi sul bravare «Puttana, porca, al corpo 735 ant, gi1| sforzò con i fatti e con le bravarie a voltarsi in ; e fattole 736 ant, gi3| cento, i quali operava a far bravate nel modo che ti dirò. Quegli 737 ant, gi2| ANTONIA. Che rispose il suo bravo-in-piazza?~NANNA. Perdette la favella 738 ant, gi2| dato di occhio a questa brigatella: e fitto che ebbe il goffo 739 ant, gi2| Maestro, tenete in su la briglia la bocca e le mani, e serviteci 740 ant, gi1| aver veduto: che neve? che brina? che latte? egli avanzava 741 ant, gi1| contrafecero i Tedeschi con il brindisi: e pigliando il generale 742 ant, gi2| E dimesticatasi con il brodaiuolo che le portava spesso degli 743 ant, gi2| ingordezza che va il frate al brodo, si a pasturare della 744 ant, gi1| bontà del frugatoio che mi bruniva il secchio; e standomi fra 745 ded | come ascondi tu le tue bruttezze con la veste che ti ho fatto.~ 746 ant, gi1| diavoli non debbeno esser brutti come si dipingono». E stando 747 ant, gi2| saprà mai, perché è tanto brutto e goffo che, se ben lo dicesse, 748 ant, gi3| NANNA. Dunque mi hai per bu..., uòh, uòh..., per bugiarda?~ 749 ant, gi1| Melchisedech»; e volendo vedere la buca di donde egli era apparso, 750 ant, gi2| converso che con la saccoccia bucata da tutti i lati in su la 751 ant, gi3| della infirmità; e io per i buchi della gelosia vedendolo 752 ant, gi1| ANTONIA. Come?~NANNA. Per un bucolino fatto in esso perché si 753 ant, gi2| voglia di mandar fuore le budella. Egli, udito il tutto, con 754 ant, gi2| porri; e datogli suso un buffetto, disse: «Questo è al piacer 755 ant, gi1| menava, dicea le più dolci buffonarie del mondo; e io udendo ciò 756 ant, gi2| risa che si faceano alle buffonerie del nostro da bene maestro 757 ant, gi2| per venire a me, vide il bufolo colcato nel suo luogo che 758 ant, gi1| sopra d'esso, di fiori di bugalossa avea ritratti i suoi occhi 759 ant, gi3| perché sempre si aggiunge bugia alla verità, e qualche volta 760 ant, gi3| perché ci sono più mosche che buoi, e per un gran maestro che 761 ant, gi2| delle maritate ci sono delle buonissime: e prima si lasceriano scorticare 762 ant, gi1| d'altri, udimmo un frate buonissimo brigante, bisuntone, che 763 ant, gi1| l'Ancroia e Drusiana di Buovo d'Antona in canto figurato.~ 764 ant, gi1| bisogneria che rinascesse il Burchiello a dirne una minima particella, 765 ant, gi2| picchia», «ciancia», e non «burla», e la «guisa» che tu hai 766 ant, gi3| lasciamiti dire nel modo che io burlai favellando alla toscana 767 ant, gi2| cominciò a risponderle per in busse e per in basse, allegando 768 ant, gi2| lui, gli fe' dire la A B C al contrario: e il cattivo, 769 ant, gi1| alla libera, e «cu', ca', po' e fo'», che non sarai 770 ant, gi3| quelle che dicono che tanto caca un bue quanto mille mosche: 771 ant, gi1| grandone, biancone, un certo caca-pensieri , un cotale guarda-feste, 772 ant, gi3| mio segretario. Onde il caca-stracci, pieno di letizia, si 773 ant, gi2| per non essere di quelle cacasotto che non le basta lo animo 774 ant, gi2| e forse mi gitterò in un cacatoio: che, purché mi ti lievi 775 ant, gi2| acqua che io bevea, glielo cacciai nella poppa manca: e non 776 ant, gi2| il pedagogo?~NANNA. Come cacciar via? Di lì a otto giorni 777 ant, gi1| allo olivo donde gli avea cacciati allora allora quello «oh, 778 ant, gi1| fantasia: e il zoticone, cacciatole il roncone nella siepe, 779 ant, gi2| palagio, nel tuo stato»; e cacciatoselo nella pancia accostatasi 780 ant, gi2| notte che io ebbi.~ANTONIA. Cacciossi via il pedagogo?~NANNA. 781 ant, gi2| insegnato dalla potta che mi cacò, e vo' dir «treccolare», 782 ant, gi1| di Camaldoli: e mirandolo caddi in tentazione...~ANTONIA. 783 ant, gi3| sconciatura: che quando la vide, cadendogli giù le lagrime, ne fece 784 ant, gi3| mi laudava, mi serviva, e cadendomi qualche cosa di mano ricogliendola 785 ant, gi3| che volete». A tal parola, cadutagli l'ira nella caldaia, tutto 786 ant, gi3| intinto nello olio, col mento cadutogli sul petto, con la bocca 787 ant, gi3| duo pugni delle mani onde caggia nella pena.~NANNA. A punto 788 ant, gi1| la vedemmo scherzare in cagnesco con un peregrino che chiedendole ( 789 ant, gi1| piazza mi fermai a vedere una cagnoletta in frega che avea due dozzine 790 ant, gi1| seggiola), la stola e il cagnoletto, e un foglio di carta increspato 791 ant, gi1| di qua e chi di , e il cagnone, fatto arco della schiena, 792 ant, gi1| cagnaccio che uccise la cagnuola (come raccontò la novella 793 ant, gi1| subito ci saltò dentro, e i cagnuoli seco. Il cane poltrone si 794 ant, gi1| masticava e la mordeva come un cagnuolino la gamba o la mano, per 795 ant, gi1| ottenere che il nerone, il caino, il giuda le ripiantasse 796 ant, gi2| le malsodisfatte come la calamita uno ago o un filo di paglia. 797 ant, gi2| far cantare con esso la calandra. E nel dirmi la facitrice-delle-fusa-torte « 798 ant, gi1| avendo la mano di fra Galasso calate le vele dello schivo del 799 ant, gi1| senza fondo, per una fune si calava su la fava di uno sterminato 800 ant, gi3| fu nella chiesa, visto la calca grande pensai di farla mia, 801 ant, gi1| rovesciatoli le brache fino alle calcagna, mise il cristeo alla sua 802 ant, gi2| galeotti; e facea bel vedere un calcagnetto che gli scappava fuora della 803 ant, gi2| salitagli a dosso, menando i calcagni gli facea fare come faceva 804 ant, gi1| fatto bene.~NANNA. E così calcandomi sopra la sua schiena, mi 805 ant, gi2| fermatasi la giustizia, calcandosi la gente l'un l'altro, si 806 ant, gi1| incartò la lancia sua fino al calce nel targone dell'amica; 807 ant, gi3| Lasciato il trarre dei calci, mi gitto seco nel letto 808 ant, gi3| verità: e le murava sì con la calcina dei miei giuramenti nel 809 ant, gi1| giovane di prima barba la calcò suso uno scabello, feci 810 ant, gi3| dughi» e «trucca per la calcosa», erano assassinati come 811 ant, gi2| strana cosa a vederlo: e si calculò da essi per nigromanzia, 812 ant, gi3| parola, cadutagli l'ira nella caldaia, tutto contento mi basciava 813 ant, gi3| sapone, latte e gioncata, calde arroste e lesse, fino alla 814 ant, gi1| padre e preso per le ali il calderino del figliuolo, distruggendosi 815 ant, gi1| risentono i membri assiderati al calor del fuoco, e il piovano 816 ant, gi2| ricoglieva la polvere che ella calpestava, e la spargea nella berretta 817 ant, gi2| gli avea posto nome «il Calvario», in mezzo del quale era 818 ant, gi2| demonio non le inghiottisce calzate e vestite: ché la loro verginità 819 ant, gi3| del velluto: e datolo al calzolaio che sa la mia mesura, in 820 ant, gi1| arìa commosso l'ermo di Camaldoli: e mirandolo caddi in tentazione...~ 821 ant, gi3| pascono di aria.~ANTONIA Camaleonti vuoi dir tu.~NANNA. È vero; 822 ant, gi1| Egli mi condusse in una cameretta posta nel mezzo di tutte 823 ant, gi2| mandato oltre, spinta la mia cameriera su di sopra me ne vado al 824 ant, gi2| tutti a dormire in uno suo camerone a terreno: e il più vecchio 825 ant, gi3| cavallo andò fino al mezzo del camin di nostra vita.~ANTONIA. 826 ant, gi2| converso, che durò un mese caminando, fra e notte, le belle 827 ant, gi2| Appena toccava terra quando caminava, ballando sempre con gli 828 ant, gi2| più ceri, più veste, più camisciuole e più tavolette che non 829 ant, gi2| che, potendo scorrere la campagna sanza rispetto niuno, rimandati 830 ant, gi2| il suo campanile di due campanelline; e la capanna attaccata 831 ant, gi3| una collana che si faceva campeggiare al collo, e lasciala in 832 ant, gi3| Galante.~NANNA. Udendo ciò, il camuffato le dice: «Come potrei favellare 833 ant, gi2| uno che avea paura che il canchero non gliela mangiasse: «Io 834 ant, gi2| e «Che tovaglie» e «Che candellieri» e «Che predelle»; e mentre 835 ant, gi1| mirabilia, e che tenea duo pomi candidi come la neve calda. Alla 836 ant, gi2| sempre negli altri tempi il cane-dello-ortolano alla chiesa e per le feste 837 ant, gi2| venne lo odore, avea pestato canella), certo certo mi moriva 838 ant, gi2| certa nepitella in un suo canestrino, venne a starsi con la padrona; 839 ant, gi3| disse egli, «il vostro Canimedo?» (o Ganimede, io non me 840 ant, gi1| popolo raccolto alla festa canina, i gridi al cielo...», onde 841 ant, gi2| che non volea refutare la canna-foglia a petizione dello asino 842 ant, gi2| la terra perdendo ii suo cannone: la fama del quale, non 843 ant, gi1| bene.~NANNA. ...eccoti un canonico, cioè il primocerio, che 844 ant, gi2| raguna i denari per farla canonizzare, che certo ella fu consorte 845 ant, gi1| onde il monistero ne fu canonizzato per santo.~ANTONIA. Ah! 846 ant, gi3| dente in Campo di Fiore dal canta-in-banca, e voltandosi ognuno al 847 ant, gi1| ascoltato sì attentamente un canta-in-panca dagli scioperati, come ascoltavano 848 ant, gi1| tondi, lettere e mille altre cantafavole, e ciò facendo chiamava 849 ant, gi3| polize alle chiese del suo cantarla. E ti vo' dire una particella 850 ant, gi1| accordato con le voci loro, cantava «Divini occhi sereni...». 851 ant, gi1| benedir le palme: e con i suoi canti mi incantò sì, che ce lo 852 ant, gi2| parlargli, entrò in una cantilena una notte col suo marito 853 ant, gi3| meco il tale se lo menò in cantina; la altra poi, il cotale 854 ant, gi1| Ciampolina; e un cherico cantò in sugli organi una laldetta; 855 ant, gi1| sono quelle penne con tre cantoni, o spicchi che si gli debba 856 ant, gi2| che le maritate e che le cantoniere.~ANTONIA. Come così?~NANNA. 857 ant, gi1| voce come s'accordano i cantori o vero i fabbri martellando: 858 ant, gi1| fronte; le sue ciglia folte e canute, gli occhi che gocciavano 859 ant, gi1| alzato i palmi a sì bella canzona?~NANNA. Letta la novella, 860 ant, gi1| diresti ella canta quella canzone che dice:~ ~Che fa lo mio 861 ant, gi3| Puttana che vada in su le canzoni e in sul cantare al libro, 862 ant, gi2| chiacchierarne. E fra le altre capannelle se ne fece una nel mio vicinato, 863 ant, gi2| al fuoco che si pone al capannello sopra il quale si sta legata 864 ant, gi2| e passando a caso dalla capannetta, vide la santa coppia attaccati 865 ant, gi3| mille giuri e scongiuri caparrò la mia verginità, promettendomi 866 ant, gi1| trespolo e adattatosi il capestro al collo, si arrischiava 867 ant, gi3| aveva appiattata sotto il capezzale; e presi da dieci ducati 868 ant, gi2| stretti che si stavano con un capezzaletto in su la paglia: che, sì 869 ant, gi3| matarazzi e di coperte e di capezzali con duo altri con lettiere 870 ant, gi2| anco i cuochi civanzano i capi, i piedi e le cose di dentro 871 ded | lo aver punito con pena capitale colui che uccise il corvo 872 ant, gi2| giurato che ella fosse una capitana; vedila ballare, una cervietta; 873 ant, gi2| sanza un vizio al mondo, càpiti a questo modo? I miei orazioni 874 ant, gi3| mentre vuol darmi il torto, capitiamo in Campo di Fiore; e fermatami 875 ant, gi3| carretta, come andò quella dal capitolo che dice:~ ~O Madrema-non-vuole, 876 ant, gi1| cotanto sconcio che non capiva dove gir gli altri, onde 877 ant, gi2| per un passatempo). Ora il capocaccia dei giostranti in un soffio 878 ant, gi1| rabbia suso le palle dei capofuochi: e infilzatesi in esse, 879 ant, gi3| boccone, e alla fine fingendo capogirgli, doglie di corpo, mal di 880 ant, gi2| averle il prete tratto i capogirli da dosso con due menate?~ 881 ant, gi2| casa». A quel romore il capogrosso divenne nel viso come uno 882 ant, gi2| furore, con spade tratte e le cappe al braccio, altri sanza 883 ant, gi2| intendimento riusciva in un prete cappellano della villa: che, se la 884 ant, gi2| naso e poi odoratemi il cappero». E mentre diceva così, 885 ant, gi1| stucco al primo boccone della capra, dimandò il capretto.~ANTONIA. 886 ant, gi1| intesa se non dalla Sapienza Capranica con cotesto tuo «cordone 887 ant, gi3| che non è vero, perché son capricci che ci entrano a dosso per 888 ant, gi2| meno; ed ella, che parea un caratello da tonnina per essere più 889 ant, gi2| questo: esse sono venti carati più fine puttane che le 890 ant, gi3| non vogliamo comprar la carbonata perché altri si mangi il 891 ant, gi2| e tosto che ella vide il carbonchio, pose le mani in terra per 892 ant, gi1| chinata in terra, con un carbone facea stelle, lune, quadri, 893 ant, gi3| cambio d'essi lasciandoci carboni: ma gli ebbi come intenderai. 894 ded | lordezza, ed essi sempre carchi di unguenti; il tuo volubile 895 ant, gi3| popparmi né per tartufi, né per carcioffi, né per lattovari poté mai 896 ant, gi1| abbia gustato né tartufo né cardo.~NANNA. Tu mi riprendi del 897 ant, gi2| ella: «Alla tua sorella carica di figliuoli e di figliuole, 898 ant, gi2| non le bastando di averlo caricato di tante corna che non le 899 ant, gi3| mano e con duo facchini carichi di matarazzi e di coperte 900 ant, gi3| però ne vedi molti più di carlini che d'oro. E che fa il pungolo 901 ant, gi3| co me voglio murar questa carnaccia questo corpaccio, e questa 902 ant, gi1| che erano le notte gite in carnafau: e domesticata in pochi 903 ant, gi1| alquanto loschetta e di carnagion nera, refutata da tutti, 904 ant, gi1| mio figliuolo naturale, carnale e spirituale sarà un Messia, 905 ant, gi2| notte dello accompagnarci carnalmente, che il dorme-al-fuoco aspettava 906 ant, gi1| nell'alzare della antenna carnefice ~ANTONIA. Ah! ah! ah!~NANNA. 907 ant, gi2| rimasta vedova, né conosce più carnovali, né stazzoni, né vigne, 908 ant, gi1| Come può essere che in un carobino, in un trono e in un sarafino 909 ant, gi3| pensiere di dargliene mai, carpii la via di uccellarlo. E 910 ant, gi3| poche cosette che ha potuto carpire nel fuggirsene»: e tutte 911 ant, gi3| primaticcio, né un fiore che non carpisse suso per me acciò non la 912 ant, gi2| lo facea porre in terra carpone; e accomodatogli una cinta 913 ant, gi3| cavallo né 'l saio, faceva due carriere: e quattro o sei volte che 914 ant, gi2| certi suoi scartabelli di cartapecora piombati, secondo che dicea 915 ant, gi3| con le mani impacciate di cartocci e di ampolle. E ordinato 916 ant, gi3| avea lasciati in sala, come cascano le mandoline pel freddo 917 ant, gi3| sanza olio, e maccaron sanza cascio.~ANTONIA. Io credo che sia 918 ant, gi2| forse cento uova e alquanti casciuoli: egli parea una massara 919 ant, gi3| seco, mise in ordine una casetta dal fiume molto attillata; 920 ant, gi2| prima sotto il letto, per i casi che potessero intervenire; 921 ant, gi2| non potendo vendere una casotta, però che il testamento 922 ant, gi3| Laure, ora Lucrezie, or Cassandre, or Porzie, or Virginie, 923 ant, gi1| medesimo stridore che fanno le cassette delle limosine, allora fui 924 ant, gi2| rimescolare tutta la robba di un cassone per dimostrare di volerlo 925 ant, gi1| il seme alle fave e alle castagne. Or per dirti, mentre io 926 ant, gi2| che la mattina si dovea castigare il fàllo-a-tutti: e si votò 927 ant, gi1| peggio, e di mano in mano gli castigò tutti nello uscire, e gli 928 ant, gi2| gran frapperie. E mentre il castra-porcelli disputava con lo sguscia-lumache, 929 ant, gi2| rallegrandomi con le sue castronaggini, la facea male». E menato 930 ant, gi3| egli avesse dato nel culo a Castruccio. E che sia il vero, sendo 931 ant, gi1| aggirandosi tre volte intorno alle catarattole dipinte, si volgea al cielo 932 ant, gi3| questo tossire non diventi catarro. Spàcciati, di grazia, nel 933 ant, gi1| scimia; e schiavatosi il catenaccio dalla porta, l'altra suora, 934 ant, gi2| ornandolo prima di una catenella che avea al collo. Io basciatola 935 ant, gi2| modo a noia?~NANNA. Per la cateratta che si le allargò troppo 936 ant, gi3| gli faccio portare in un catino di acqua tiepida una figurina 937 ant, gi3| mal franciosi, tradimenti, cattiva fama e povertà ma perché 938 ant, gi1| maledizioni che non aranno i cattivi nel del giudicio. Ma 939 ant, gi3| ammaestrato un facchino cattivo-di-nido che non era punto conosciuto, 940 ant, gi1| tavola, e nello spazzo voglia cavalcarle; e quella medesima pacienza 941 ant, gi2| Torna torna alle nozze della cavaliera.~NANNA. Ella se lo tolse 942 ant, gi2| menava più puzza del suo cavalierato che non ne mena il Mainoldo 943 ant, gi2| tutti i propositi dicea «Noi cavalieri», e nel comparire i solenni 944 ant, gi3| san Giobbe segna le sue cavalle in sul viso, e anco da qualche 945 ant, gi2| stato, montava sopra una cavallessa piena di semola, che centomilia 946 ant, gi3| begli occhi. Il giovane, cavandone alcune nottate e alcune 947 ant, gi3| prigione ai rioni che ne gli cavano per la festa di mezzo agosto. 948 ant, gi3| puote al suo aversario per cavargli duo pugni delle mani onde 949 ant, gi1| onde lo cavo fuora, e nel cavarlo restai con quel cociore 950 ant, gi2| né modo che ella potesse cavarsene la fantasia, pensò di fare 951 ant, gi2| gli avventasse al viso e cavassegli gli occhi con le dita. Ma 952 ant, gi3| una puttana di non farne, cavati fuora denari, cominciavano 953 ant, gi1| che uno stallone rotta la cavezza si avventa alla cavalla, 954 ant, gi3| egli mettere il fuso nella cavicchia, non volsi mai. Egli mi 955 ant, gi2| che avea fama di avere la caviglia simile al toro e al mulo. 956 ant, gi1| maravigliare ognuno: ella facea cavriole che non le avria fatte un 957 ant, gi1| che non le avria fatte un cavriuolo con una destrezza, Dio, 958 ant, gi2| stato cotto il culo co' ceci; e tenne la favella uno 959 ant, gi3| o Lorenzina, ~o Laura, o Cecilia, o Beatrice, ~sia vostro 960 ant, gi1| con essa contra il muro i cedri di vetro, ricoprendo il 961 ant, gi1| era grande e la testa del cefalo grossa, onde sentiva passione 962 ant, gi2| pasta dopo lui, non potendo celar le risa, le lasciavano andare 963 ant, gi1| rispetto. E non potendo io celare il male da basso, dove lo 964 ant, gi1| angeli che guidassero i balli celestiali.~ANTONIA. Non por bocca 965 ant, gi1| ed ecco che vediamo la celletta della cuoca mezza chiusa 966 ant, gi1| sarebbe orrevole ogni gran cembalo.~ANTONIA. Ah! ah! ah! Io 967 ant, gi1| così venuta la ora di cena, cenaro; e state così un poco, giro 968 ant, gi2| e spiedi, onde, fatta di cenere nel viso tutta si smarrì: 969 ant, gi2| grazia. E saziateci di una cenetta di mille frascherie, di 970 ant, gi2| dinanzi sostenuta dalla cenghia che portano al collo, gridando « 971 ant, gi2| cagna; e correndo alla villa cennò con alcuni tocchi di campana 972 ant, gi3| aceto, con un pan bollito si cenò, dando però altro alla Antonia, 973 ant, gi2| persone che gli spirti erano a centinaia nel monestero come i biricuocoli 974 ant, gi3| lettiera, sanza la manifattura, centonovantanove ducati vel circa; e perché 975 ant, gi1| adormentammo.~ANTONIA. Perdonimi il Centonovelle: egli si può andare a riporre.~ 976 ant, gi2| in publico, co' piedi nei ceppi, con le manette sopra un 977 ant, gi1| dalla loggia il della Ceraiuola.~ANTONIA. Che frutti furo 978 pie | ciascuno gentile spirito gli cerca come si ricercano le cose 979 ant, gi2| lo veggio raggirare, debe cercar partito», «Qual maestro 980 ant, gi3| non fate atto da signore a cercare di sforzare le persone»; 981 ant, gi1| santo Nofrio portava un cerchio da taverna intorno alla 982 ant, gi3| per la buona ventura che cerco per la Pippa, che la lussuria 983 ant, gi3| fumosità che vengano dal cerebro»; e io, con un «Mi sento 984 ant, gi2| un anno vi si attaccò più ceri, più veste, più camisciuole 985 ant, gi1| intorno.~NANNA. Finite le cerimonie e datomi l'incenso con il 986 ant, gi3| questo mi manteneva; e io certissimamente lo accarezzava, non essendo 987 ant, gi2| Perché accorgendosi che la cervellina non ci era, e chiamatola 988 ant, gi2| averebbero portate mille cervi, sendosi guasta di un vende-leggende, 989 ant, gi2| capitana; vedila ballare, una cervietta; odila cantare, una angeletta; 990 ded | altra vertù che salutare Cesare non solo il fecero portare 991 ant, gi1| non lasciando perciò i cherichetti né i fratini, né meno l' 992 ant, gi1| giuso a' piedi non so quanti cherici e altrettanti fratini , 993 ant, gi1| ne andava dietro al drudo cheta come un olio, ed ecco che 994 ant, gi2| cotale bevitore, pieno di chiacchere, ci disegnò sopra; e parendogli 995 ant, gi1| sbevazzare, erano entrati a chiacchiarare, scongiurando il frate che 996 ant, gi2| petegole, stavano due ore a chiacchierarne. E fra le altre capannelle 997 ant, gi3| casa con la padrona, la chiamai; ed egli, apertagli la camera, 998 ant, gi2| madre che tuttavia piangeva chiamando la beata figliuola, e udendo, 999 ant, gi2| giva dietro scuotendola e chiamandola ad alta voce. E fra le altre 1000 ant, gi3| ragionandone sempre e sempre chiamandolo, feci sì che se ne fecero 1001 ant, gi2| lasciandolo strangolare col chiamarla, se n'andò ai famigli, che 1002 ant, gi1| E visto che era maschio, chiamaro il padre d'esso, don guardiano, 1003 ded | Francia: perché ci fa divini a chiamarsi come noi, e fa umani gli 1004 ant, gi3| cappa, sopra una mula; e chiamatami giuso, proferendomi la groppa, 1005 ant, gi3| quando mi parve il tempo, chiamati quelli che si credevano 1006 ant, gi2| cervellina non ci era, e chiamatola piano e forte, di suso, 1007 ant, gi1| mona Marietta (che così chiamossi mia madre, benché per vezzi


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