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Pietro Aretino
Ragionamento della Nanna e dell’Antonia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


aband-avi | avici-chiam | chiar-dipin | dipoi-fuoru | furan-inves | invet-mirab | miral-pesca | pesch-ricor | ricre-scopr | scord-storc | storn-vento | ventr-zufol

                                                                    grassetto = Testo principale
     Parte,  Capitolo                                               grigio = Testo di commento
2010 ded | ed essi fino al sangue furano, riguardando il luogo dove 2011 ant, gi3| dei servitori vien dalla furfantaria dei padroni. Ma torna in 2012 ant, gi3| sua colpa si fanno mille furfantarie. Ma lasciamiti dire nel 2013 ant, gi3| E certamente il parlar furfantesco è degno da furfanti, perché 2014 ant, gi2| punto smarrirsi si mosse furiosamente, aprendo la turba con i 2015 ded | riguardando il luogo dove fanno i furti come lo riguardi tu; essi 2016 ant, gi2| da fanciulli, pestelli e fusa da lino viterbese, e avea 2017 ant, gi1| Tanto meglio. Le cosce erano fuscelli ricoperti di carta pecorina, 2018 ant, gi2| dormendo. E mal per noi se non fusseno le orazioni delle santarelle: 2019 ant, gi1| a sedere, spalancata la gabbia e misoci dentro il lusignolo, 2020 ant, gi2| di Giusafà sodo, intero e gagliardo.~ANTONIA. Come le dava da 2021 ant, gi2| pacienza del rispetto visto il gaglioffaccio ove lo vide, con un dimenar 2022 ant, gi1| all'amico suo.~ANTONIA. Gaglioffe.~NANNA. Ora, sendo il piacere 2023 ant, gi1| nella capanna mentre il gaglioffone fingendo dormire, facea 2024 ant, gi3| porta doni, piantati i miei galanti (disse la Genovese), il 2025 ant, gi3| lodarmi), perché io la aveva galantina al possibile, e ci parevano 2026 ant, gi1| intanto avendo la mano di fra Galasso calate le vele dello schivo 2027 ant, gi2| gamba a modo di calzoni da galeotti; e facea bel vedere un calcagnetto 2028 ant, gi1| per gire a San Iacopo di Galizia, lo avea raccolto dentro: 2029 ant, gi3| tu te ne pentirai; e quel gallina-bagnata che ti gratta la schiena, 2030 ant, gi1| le punte delle ali delle galline e alcune creste e qualche 2031 ant, gi1| tre ore, onde disse la più galluta: «Il vicario è più lungo 2032 ant, gi1| da un dardo che era del gambo d'un garofano, e la sua 2033 ant, gi2| aggirò che lo ritornò in gangheri: e facendosi schifo del 2034 ant, gi3| seminare scandoli, di ordire garbugli di turbare le amicizie, 2035 ant, gi1| mi ritrassi indietro; e garrendo non so chi, dopo un certo 2036 ant, gi1| le vele dello schivo del garzonetto, che avvedutasene madama, 2037 ant, gi2| di essa. E ritornato suso gatton gattone, entrò dove io dormiva 2038 ant, gi2| travagliandosi mugolava come una gattuccia grattata. Intanto il compagnone 2039 ant, gi3| di quelli. Ah! ah! ah! Mi gavazzo meco stessa pensando al 2040 ant, gi1| pappagallo, uno stornello e una gazzuola ha colei che insegna le 2041 ant, gi3| finocchietti, le ulive e le gelatine che danno gli osti. Puttana 2042 ant, gi3| cuocerlo a fatto, lo feci geloso galantemente, facendo egli 2043 ant, gi1| ultimo avea fatto due mani di gelsomini congiunte insieme, con un 2044 ant, gi1| alla noce di Benevento ogni generazione di streghe e di stregoni. 2045 ant, gi2| NANNA. Coteste quattro generazioni son come il proverbio dei 2046 ant, gi3| Nella guardia di Siena, di Genova e di Piacenza ne ho fatte 2047 ant, gi3| scesa e la salita, e questa gentil creatura del Sole che ci 2048 ant, gi3| volavano pelati pelati e i vini gentili: non ci rimanendo canova 2049 ant, gi1| che fa le lamentazioni di Geremia apostolo.~ANTONIA. Come 2050 ant, gi3| vedesseno le mani; e usava il gergo per mezzano tosto che veniva 2051 ant, gi2| dolcezza. E avea alcuni suoi gesti signorili alcuni suoi modi 2052 ant, gi3| che la mattina ho a ire in gestra: e chi lo avesse veduto 2053 ant, gi2| degli agnusdei e dei nomi di Gesù dipinti col zafferano, venne 2054 ant, gi1| se non di suore, le quali gettano il tempo dietro al tempo.~ 2055 ant, gi3| cominciando a trovar la mia porta ghiacciata, rimproverandomi il bene 2056 ant, gi1| sdrucciola un piede sopra il ghiaccio; e tanto ardiva di apparire 2057 ant, gi2| diamo noi dei guelfi e dei ghibellini) mise in sospetto l'ortolano 2058 ant, gi2| di velluto rosso, con le ghiere di ariento indorato, lo 2059 ant, gi1| potei contenermi di non ghignare: talché 'l padre santo prese 2060 ant, gi2| attempati, non sanza un ghignetto dei vecchi: alla fine si 2061 ant, gi1| desinare non potea contener i ghigni vedendo quelle che erano 2062 ant, gi1| stoppa, ciò mi era avvenuto: ghignò mia madre alla scusa magra, 2063 ant, gi1| superba, e quando io dicessi ghiotta non peccherei in spirito 2064 ant, gi2| sentenza, non si poté tenere la ghiotta-delle-pastinache di non fare un risetto udendo 2065 ant, gi2| città, avea il marito più ghiotto del giuoco che la scimia 2066 ant, gi2| in , che averia desto i ghiri: gli ruppe il sonno. Intanto 2067 ant, gi1| intorno al pisciatoio una ghirlanda di foglie di cavoli che 2068 ant, gi3| levatami su del letto dove mi giaceva, dico sanza aprir la camera, « 2069 ant, gi1| gocciavano una certa cosa gialla.~ANTONIA. Tu hai una acuta 2070 ant, gi1| insieme, con un fides di viole gialle. Dopo questo una si diede 2071 ant, gi2| avea naso da fiutare il giallo delle rose, né dita da serrare 2072 ant, gi1| lo dimandavano «il fio di Giampolo», secondo me veneziano, 2073 ant, gi3| farci far suso un canto di Gian Maria Giudeo: e nol feci 2074 ant, gi1| spinse fuora un pezzo di giannettone che togliea il vanto a quel 2075 ant, gi2| anche loro il luogo suo nel giardinetto, in mezzo del quale facea 2076 ant, gi2| quale diede lo olio santo al giardino della gentildonna (che se 2077 ant, gi2| suo trotto entrò in sul gigante.~ANTONIA. Nanna, non sai 2078 ded | essere nel monistero come i gigli negli orti, si sono lordate 2079 ant, gi3| collo; e piantato il suo giglio nel mio orto, gli cavava 2080 ant, gi1| dinanzi alla imagine di san Gimignano, con lettere che dicano « 2081 ant, gi1| fragola in bocca allo orso, gimmo altrove.~ANTONIA. Dove giste?~ 2082 ant, gi3| per eccellenza, e averò il ginetto del Reverendissimo, che 2083 ant, gi2| tuoi imbriacamenti, i tuoi giocacchiamenti, i tuoi puttanamenti hanno 2084 ant, gi1| alle buone moniche: e il giocar di mano con le bagattelle 2085 ant, gi2| a far lume a quelli che, giocati i denari, se ne givano bestemmiando, 2086 ant, gi1| preti e secolari che aveano giocato a dadi e a carte tutta notte: 2087 ant, gi3| vendetta, se ne partì come un giocatore dalla baratteria sendogli 2088 ant, gi2| storcea come un di questi tuoi giocatori quando cade un dado o una 2089 ant, gi2| brigata che in casa sua giocava, la quale con gran riso 2090 ant, gi2| tuttavia per ispegnersi, giocavano alcuni quattrini rubacchiati 2091 ant, gi3| tavola, «Orsù» diceva io, «giochiamo duo giuli di confetti, e 2092 ant, gi1| questo e ora quello, cotal gioco avea ragunati una gran frotta 2093 ant, gi2| in tre anni si mangiò si giocò e si chiavò tutti i denari, 2094 ant, gi1| richiederla delle cose sue, tutta gioconda, tutta umana, gli giva incontra; 2095 ant, gi1| spazzo:~ ~, demonia, mia gioia, ~ch'ei venga o che si muoia.~ ~ 2096 ant, gi1| gatta alla quale gli amanti giolivi, occupati, non davano cura; 2097 ant, gi3| quelli dal sapone, latte e gioncata, calde arroste e lesse, 2098 ant, gi3| mascara in mano, dico al mio giorgio: «Beato chi ti può vedere: 2099 ant, gi2| mostrava in pontificale con una giornea sparsa di tremolanti dorati 2100 ant, gi2| poverina, che avea voglia di giostrare con le lance della notte, 2101 ant, gi1| che mi dividea donde si giostrava) parlar alla muta; e io 2102 ant, gi1| rivestire gli ignudi; ella, così giovanetta come io ti ho detto, si 2103 ant, gi1| investì nello utriusque del giovanetto, che sguizzò come una anguilla 2104 ant, gi2| acqua, parendole che le giovasse non poco, onde cominciaro 2105 ant, gi2| ANTONIA. La ho fatta.~NANNA. Giòvati?~ANTONIA. Sì, egli se ne 2106 ant, gi3| raccendersi si spegne, né gli giovava menarerimenare, né dito 2107 ant, gi2| fanciulli e i villani il giovedì, il venerdì e il sabato 2108 ant, gi1| se consumassimo la nostra gioventudine co' vetri». «Sai tu, sorella,» 2109 ded | fuora alla ombra tua (che li gioverà come giovano quelle dei 2110 ded | lasciva scrisse Ovidio, Giovinale e Marziale, ma per esser 2111 ant, gi1| le suore del letto, e i giovincelli, e il generale, e colei 2112 ant, gi1| sparve come un raggio dalla girandola, mi condusse sempre percotendomi 2113 ant, gi3| non si può dire: e con un girar di chiappettine lo feci 2114 ant, gi3| o con altri; e dato una giravolta, trovando la porta chiusa, 2115 ant, gi1| dello svogliato: né potea girci gusto veruno se non quello... 2116 ant, gi1| tanto si vedea quanto le girelle mosse dal vento sopra d' 2117 ant, gi1| per mettersi in ordine a girgli incontra, comandandoci prima 2118 ant, gi1| mi voglio sfratare e girmene con un giovane a Napoli, 2119 ant, gi3| fece pensare a dar voce di girmi con Dio; e mandato per un 2120 ant, gi3| partiva da me, parendogli girne bene a non aver tocche delle 2121 ant, gi2| mano alla usanza di san Girolamo, movea a pietà tutto il 2122 ant, gi1| gimmo altrove.~ANTONIA. Dove giste?~NANNA. A un fesso che ci 2123 ant, gi1| quelle che erano le notte gite in carnafau: e domesticata 2124 ant, gi2| risponde il suo uomo. E gitolo a trovare, la sera istessa 2125 ant, gi3| notte passata, si levò e gitosene dove era mia madre a dormire 2126 ant, gi2| mio in sul non-voglio. E gitosi il maestro con una dozzina 2127 ant, gi2| propria ingordigia che si gitta un riarso dalla febbre a 2128 ant, gi3| facendone egli romore grande, gittandomigli in grembo dicea: «Babbo, 2129 ant, gi2| vendicasse con Dio che lasciò gittarla giù, disse: «Lecca-piatti, 2130 ant, gi2| cuore battente aspettava di gittarsi al collo del ghiottone con 2131 ant, gi1| sua tentazione; onde io gittatami come una di quelle di 2132 ant, gi3| allo aprir della borsa; e gittatogli , disse: «Tògli, maestro, 2133 ant, gi3| in pegno per le uova: che gittatole in un credo sanza proposito 2134 ant, gi3| che Dio ce ne guardi). E gittatomisi uno inginocchioni ai piedi, 2135 ant, gi2| lapidata da te; e forse mi gitterò in un cacatoio: che, purché 2136 ant, gi3| del quale accattato calze, giubbone, cappa, saio e berretta, 2137 ant, gi2| vita dei santi Padri, e poi giudicatemi al fuoco e a quello che 2138 ant, gi3| cristei, i manuscristi, i giulebbi, le onzioni, il pagamento 2139 ant, gi1| per il pater noster di san Giuliano, per i salmi penitenziali, 2140 ant, gi3| dritto: ora si fanno chiamare Giulie, ora Laure, ora Lucrezie, 2141 ant, gi3| e tosto che il telaiuolo giunge, gridando io che tu la scanni, 2142 ant, gi2| Antonia, giunte dove aveano a giungere e fatto ciò che avevano 2143 ant, gi1| per paura che il non ci giungesse a spiare i fatti d'altri, 2144 ant, gi2| e se la presenza di essi giungeva alla fama: e mi giurò la 2145 ant, gi1| via croce, che tosto che giungi a essa, stai buona pezza 2146 ant, gi2| altro, fino a casa: che vi giunsero a punto che il Sole si avea 2147 ant, gi3| ivi si beve, si mangia, si giuoca, si chiava, si riniega e 2148 ant, gi3| viso amaro che parea un giuocatore che avesse perduto i denari 2149 ant, gi3| Credilo tu?~ANTONIA. Ci giuocherei l'anima mia contra un pistacchio.~ 2150 ant, gi3| XX.», in capo a sei altri giura averne .XIX. Ma parliamo 2151 ant, gi3| giustiziare allo «scampa, scampa», giuracchiando di fare per amor mio gli 2152 ant, gi3| il giovane in prigione e giuragli sospetto fuggitivo»; onde 2153 ant, gi1| fatto del mio tesoro, e giurando che verria tosto a me; e 2154 ant, gi3| benedirà per sempre», e giurandoli di farlo, gli diede licenza 2155 ded | osservatrici della castità giurata, come ella istessa nel ragionamento 2156 ant, gi2| disse per la terra, e nol giurerei, perché io non ci tenni 2157 ant, gi3| fattolo venire, dopo mille giuri e scongiuri caparrò la mia 2158 ant, gi2| entrando nella valle di Giusafà sodo, intero e gagliardo.~ 2159 ant, gi2| Tizzone.~ANTONIA. Tu sei giusta, e non favelli a passione.~ 2160 ant, gi1| ella rispondeva: «Parevati giusto, il mio papero il mio cigno, 2161 | gl' 2162 ant, gi3| chiedesse la limosina, non gline dariano, se bene ne hanno 2163 ant, gi3| una veste di raso ranciato gloriosa; e non lo aresti colto fuora 2164 ant, gi1| e canute, gli occhi che gocciavano una certa cosa gialla.~ANTONIA. 2165 ant, gi3| una penitenzietta, con due gocciole di acqua benedetta, ogni 2166 ant, gi3| prestanza fattami.~ANTONIA. Gocciolone.~NANNA. Lasciato il trarre 2167 ant, gi2| testamento, acciò che non goda del mio un mio nimico, uno 2168 ant, gi3| onorevole, quando veniva per goder d'essa, gli faccio dire 2169 ant, gi2| bene delle cose nostre, goderete di esse in vita». E non 2170 ant, gi2| venne in quella frenesia di goderne che mosse quella sprezza-sagramento ( 2171 ant, gi1| per me, ma non per te che godi fino del latte della gallina, 2172 ant, gi1| di questa sepoltura, e godiamo della nostra etade come 2173 ant, gi2| fu un savio che disse: «Godiamoci d'essa qualche , poi Dio 2174 ant, gi1| mano dandosi a correre, godono di vederle girare sì che 2175 ant, gi1| fa per non rimanere poi goffe nel letto, come rimangono 2176 ant, gi3| serbassero pe' miei appetiti, e i goffi mi lodavano per discreta 2177 ant, gi3| poveretti mormoravano nelle loro gole a modo che fanno in quelle 2178 ant, gi3| e visto in un cantone il goluppo di tutti quanti i panni 2179 ant, gi2| malizia, cominciò a storcersi, gonfiandosi la gola col ritenersi del 2180 ant, gi1| macine, e che avea le gote gonfiate come colui che suona la 2181 ant, gi1| fantasima, dimenandosi tutta e gongolando, gli dicea: «Son queste 2182 ant, gi3| se egli udendomi dir ciò gongolava; e partito colui da me, 2183 ant, gi1| Intanto le moniche cavatosi le gonne e i fratini le toniche, 2184 ant, gi3| essa e con la mano alla gota, mirava il Tevere che parea 2185 ant, gi1| bollivano dui capponi che per le gotti non poteano più muoversi, 2186 ant, gi3| suso e gli dico: « e governare il cavallo, acciò che subito 2187 ant, gi3| fuora, volse la sorte che il governatore passò di ivi; e fatto trarre 2188 ant, gi2| spiccate. E mentre egli gracchiava, ella mi pungeva il fianco 2189 ant, gi2| avemaria infilzata, una graffia-santi e una scopa-chiese, e sempre 2190 ant, gi1| oimè, trista a me», un graffiar di volto, un squarciar di 2191 ant, gi2| Io son levata. Oimè, il granchio mi ha preso nel piede dritto.~ 2192 ant, gi3| NANNA. Perché acquista grandemente una puttana quando può vantarsi 2193 ant, gi2| disse provando la pannocchia grandissima: «Facciamo qui i tabernacoli».~ 2194 ant, gi1| menare in un luogo che averai grandissimo piacere: e udirai non pure 2195 ant, gi1| con duo lombi badiali, grandone, biancone, un certo caca-pensieri , 2196 ant, gi1| boccone che se ne fa alla grappa più che delle lamprede; 2197 ant, gi1| e con la zampa tenta di grappare la carne che ella per trascuraggine 2198 ant, gi3| afferro: tu con tal via grappasti tutti i denari che dai tuoi 2199 ant, gi2| maestro, si voltò in , e grappato il salvum me fac con furia 2200 ant, gi1| la prudente badessa gli grappò la reliquia: e porgendole 2201 ant, gi2| sua moglie si stava nella grascia a mezza gamba; la quale, 2202 ant, gi2| duo giorni mi vedrete più grassa che mai», e lasciandola 2203 ant, gi1| gambe alte due sorelline grassettine, frescoline, con quattro 2204 ant, gi1| fitto nell'ossa, né per grassezza sospinto in fuore, ma con 2205 ant, gi3| odi. Con una candela di grasso d'uomo acceso ho provato 2206 ant, gi1| voglia di farci vedere alla grata e alla ruota: dove non potemmo 2207 ant, gi1| mi levo suso e rispondo gratia plena; e in questo apro 2208 ant, gi2| che ci si fece sopra una graticola di ferro: e ciascuna che 2209 ant, gi3| quel gallina-bagnata che ti gratta la schiena, giuro a dios 2210 ant, gi2| bevi-vendemmia, tira-corregge, gratta-porci, scannaminestre, rompi-quaresima», 2211 ant, gi1| giù le calze ha piacere di grattarsi: guai sono il veder montare 2212 ant, gi3| pugni su la tavola, con grattature di capo, con spassaggiature 2213 ant, gi1| questo formaggio con la mia grattugia: con questo, che tu metta 2214 ant, gi1| Io voglio» disse ella, «grattugiare questo formaggio con la 2215 ant, gi1| quello che tocca i tasti al gravicembalo non ne sa tanto; e come 2216 ant, gi3| via di mia madre che sono gravida: e cotal cosa confermò il 2217 ant, gi1| popolo d'Israelle che ella graziosamente albergò e contentò sempre 2218 ant, gi2| gran mercatante, giovane, grazioso, motteggere e sì innamorato 2219 ant, gi2| diciate le messe di san Gregorio».~ANTONIA. Béccati questa 2220 ant, gi1| spaventa le rane poste in un greppo, a testa alta fra l'erba, 2221 ant, gi1| E così stando, venne un gricciolo al baccelliere, e si deliberò 2222 ant, gi2| porchetta grattata, non gridai se non quando la menchia 2223 ant, gi3| core». A cotal voce tutti gridaro: «Non è niente, son fumosità 2224 ant, gi3| dicea: «Babbo, babbo, non gridate, non ci fate fare il mal 2225 ant, gi1| non voglio, orsù mo', io griderò; prima mi lascerei segar 2226 ant, gi3| sospiri, nascevano alcuni gridetti misti con morditure di dita, 2227 ant, gi2| scontrava, a tutti torceva il grifo, dicendo «Che cappone», « 2228 ant, gi3| bottega.~NANNA. Un vecchio grimo, grinzo, rancio, lungo e 2229 ant, gi3| NANNA. Un vecchio grimo, grinzo, rancio, lungo e magro, 2230 ant, gi3| chiamatami giuso, proferendomi la groppa, io la accetto; e tolto 2231 ant, gi2| abbracciarmi, mi trova tutta in un groppo raccolta nella sponda; e 2232 ant, gi2| fargli mostrare le dita grosse del piede: e se la averebbero 2233 ant, gi2| ricoperta da duo lenzoletti grossi e stretti che si stavano 2234 ant, gi1| gamba mancina a usanza della grue, e fermatasi tutta nella 2235 ant, gi3| NANNA. Quanti denari ho io guadagnati con mettere in mezzo questo 2236 ant, gi1| hai, e con ciò che ella si guadagnerà, tosto diventerà una reina»: 2237 ant, gi1| ripongono le spade nelle guaine. Io all'odore del piacer 2238 ant, gi1| pancia che la gualcò come è gualcata dalla gualchiera una pezza 2239 ant, gi1| gualcò come è gualcata dalla gualchiera una pezza di panno. In ultimo 2240 ant, gi1| mappamondo in su la pancia che la gualcò come è gualcata dalla gualchiera 2241 ant, gi2| vezzeggiava soavemente la guancia con la mano; ed io dicea 2242 ant, gi2| larga che lunga, postogli un guanciale in su la bocca, postavisi 2243 ant, gi3| cordelline delle fodre dei guanciali non sono bastate a mille 2244 ant, gi1| a me, e vedendola con un guanto da vescovo parato, mi reco 2245 ant, gi3| mascarare?», «Io sono una guarda-casa» gli rispondo io, «e una 2246 ant, gi1| caca-pensieri , un cotale guarda-feste, troppo buono per il proposito 2247 ant, gi2| amica si accorge del mio guardare, e io mi accorgo del suo 2248 ant, gi2| saccomanno il magazzino e la guardarobba della lavoratrice nostra: 2249 ant, gi2| fogge trovate da lei, molto guardate, mostrandosi talora con 2250 ant, gi3| che, quando si gli diceva «Guàrdati dalla tale» egli entrava 2251 ant, gi3| parlarmi: e il Sepolcro non fu guardato dai Farisei come era guardata 2252 ant, gi1| le unghie dalle cosce; e guardatolo un tratto, lo veggio tutto 2253 ant, gi1| che avea una voce da far guardie, e sì penetrativa e tonante, 2254 ant, gi3| guai a chi mi faceva un guardo torto, che ne averei dato 2255 ant, gi3| fregaggioni un'altra. E al guarir mio i capponi volavano pelati 2256 ant, gi3| confessore è come il medico, che guarisce più tosto il male che si 2257 ant, gi3| i miei belli-in-casa mi guarischino: e voi medico posta che 2258 ant, gi2| gliela mangiasse: «Io ho guarito la natura fuora di natura 2259 ant, gi2| e sotto della veste una guarnaccia di ciambelloto frustra di 2260 ant, gi2| di natura del tale, e non guarrò la tua gamba?». Questa natura 2261 ant, gi2| donnesca è simile a una guastada di cristallo che, usata 2262 ant, gi1| fingendo che avessero rotte guastade e ciò che c'era. E lanciate 2263 ant, gi1| mezzo d'essi acconcio una guastadetta piena d'acqua nanfa, simile 2264 ant, gi2| legata per ardersi. Né si guastando i frati punto, chiamato 2265 ant, gi3| ora»; e io queta tuttavia guastandomi di lui pelle pelle; e fingendo 2266 ant, gi1| detti proprio atti a farle guastar la quaresima o a rompere 2267 ant, gi1| pesava la lor lana, non si guastaro niente: anzi, la traditora 2268 ant, gi2| sapendo che i rispetti sono i guastatori delle contentezze e che 2269 ant, gi1| ANTONIA. Ohibò!~NANNA. Non ti guasterò più lo stomaco con la vecchia 2270 ant, gi3| tavoletta tutti i nomi dei miei guasti, e compartite fra essi le 2271 ant, gi1| appena che io soffersi di guatarla: ella avea in capo da venti 2272 ant, gi2| olio in essa come hanno i guatteri dei conventi; e sotto della 2273 ant, gi2| di stalla, al cuoco e al guattero.~ANTONIA. Zoccoli, zoccoli.~ 2274 ant, gi3| quale (fattolo diventare un guazzetto cotto al fuoco dai miei 2275 ant, gi2| dell'anima che diamo noi dei guelfi e dei ghibellini) mise in 2276 ant, gi1| porco le setole con occhi guerci, digrignendo i denti, rignendo 2277 ant, gi2| le mie limosine mi fanno guerra: possa io morire se te ne 2278 ant, gi1| cordone nello anello», «guglia nel coliseo», «porro nello 2279 ant, gi1| NANNA. E così mi lasciava guidare da lui come lo orbo dalla 2280 ant, gi1| amica, pareano angeli che guidassero i balli celestiali.~ANTONIA. 2281 ant, gi2| le maniere e a tutte le guise (dicea la petrarchesca Madrema-non-vole), 2282 ant, gi2| Io non mi potendo tenere, gustando il pane unto, di non mi 2283 ant, gi3| giva predicando; vien poi gustandomi: lo aloè è una manna. Sì 2284 ant, gi1| pisciare sanza che io abbia gustato né tartufo né cardo.~NANNA. 2285 | han 2286 ant, gi3| questo? Gli altri uomini hannolo così grande? Adunque mi 2287 ant, gi3| Però io che la ho cara e holla, convertita dal predicatore 2288 ant, gi1| tu avuto marito?~NANNA. Hollo avuto.~ANTONIA. Non fosti 2289 ant, gi1| vermiglio e bianco, ma robini e iacinti stillati. E finito di acconciare 2290 ant, gi1| credere credimelo, io vidi Iacob ebreo che con una gran securtà 2291 ant, gi1| la carità per gire a San Iacopo di Galizia, lo avea raccolto 2292 ant, gi1| uno, per non parere una ignocca averei preso il mio. E per 2293 ant, gi3| furfante, spilorcio, goffo, ignorante», gli diedi della porta 2294 ant, gi1| l'opre del rivestire gli ignudi; ella, così giovanetta come 2295 ant, gi3| mio essere buona robba), imaginai di farmi murare in Camposanto.~ 2296 ant, gi2| non pur fare uno uomo, ma imaginare: a giuramenti falsi, a omicidi, 2297 ant, gi3| poderi e di mie fanfalughe imaginava ciance stranissime, e tirandole 2298 ant, gi1| per cadere; e mentre ti imagini gli stinchi suoi e le braccia 2299 ant, gi1| questa. Le due che aveano imballato le cose loro erano ritornate 2300 ant, gi3| avessi cagione di farmi imbasciadrice, mi raddoppiò i presenti 2301 ant, gi3| Spagnuoli, dubitando che lo imbasciatore non gli fesse fare un Xse 2302 ant, gi3| mia tale tratta ben questi imbasciatori».~ANTONIA. Perché dicea 2303 ant, gi3| lasci uscire di mano, non ti imbatterai mai più a così buona spesa», 2304 ant, gi1| simigliavano rondini che imbeccassero i rondinini. E non ti potrei 2305 ant, gi3| intenzione di non dargli la imbeccata: e appunto mi si recava 2306 ant, gi3| mettessi le mani alla bocca, mi imbeccava con le sue, sostenendomi 2307 ant, gi1| la diligenza usata nello imbellettare il tavolino non volea essere 2308 ant, gi2| gracchiare ne venne a lui più imbellettata che mai, risoluta di farsi 2309 ant, gi3| povere vesti, dei poveri imbertonati; e cominciando da un mio 2310 ant, gi1| balocchi che si lasciano imbolare le borse, si avventaro ai 2311 ant, gi1| delle predette, una camerina imbossolata alla cortigiana, molto leggiadra, 2312 ant, gi2| mani ne' suoi fatti non le imbratta», e dato del calcio nello 2313 ant, gi1| si sazi per via di questi imbratti che non hanno né bascio, 2314 ant, gi2| sei contento mo'? I tuoi imbriacamenti, i tuoi giocacchiamenti, 2315 ant, gi1| Pàrti che cotesto tuo viso imbriacato ne' pensieri si convenga 2316 ant, gi2| di favellare, ah? diserto imbriacone». E andando dietro, tanto 2317 ant, gi2| maritate e le puttane si fanno imbrunire dai cani e dai porci, ma 2318 ant, gi2| le gatte che sborrano e imiagolano. Intanto eccoti uno che, 2319 ant, gi2| perché si gli cocessero dure, immaginalo tu.~ANTONIA. Io l'ho bello 2320 ant, gi2| ANTONIA. Io l'ho bello e immaginato.~NANNA. Cenato e rassettate 2321 ant, gi3| di chiappettine lo feci immattire così bestialmente di me, 2322 ant, gi1| la mano alla becchina, e immollandola tiro a me, e vedendola con 2323 ded | in premio del mio farti immortale un morso dove ti avverrà 2324 ant, gi3| fitto della strada che ci impaccia col passarci a tutte l'ore»; 2325 ant, gi2| intrecciati con un crinetto che impacciandole un occhio gliene facea chiudere, 2326 ant, gi3| d'essa venne con le mani impacciate di cartocci e di ampolle. 2327 ant, gi3| levar seco; e rimasi gli impaniati in secco come una tirata 2328 ant, gi3| una camera locanda tutta impannarazzata; e stateci così otto , 2329 ant, gi1| le finestrette alzando le impannate, scorgendo per il lume della 2330 ant, gi3| odore.~ANTONIA. Ogni si impara cose nuove.~NANNA. Dopo 2331 ant, gi3| agli sciocchi le virtù che imparano le puttane; e costano più 2332 ant, gi3| tanti punti a quelli che imparavano, quanti ne insegna una di 2333 ant, gi2| redine, parve uno abate impastato che scaricasse le minestre 2334 ant, gi3| leggenda di santa Chiepina, e impaurita dallo inferno che ho visto 2335 ant, gi2| chiodacci di legname che impaurivano le donnicciuole: e detta 2336 ant, gi3| fatto disperare, fallire o impazzare altrui.~ANTONIA. Sanza invidia.~ 2337 ant, gi3| padrona di casa, che era impazzata di me sì le parsi aggraziata, 2338 ant, gi3| bocca di latte, che la farà impazzire col suo non stare in proposito 2339 ant, gi2| giudicando la gente che fosse impazzita per il dolore della morte 2340 ant, gi3| ah! Mi ricordo vederlo impazzito nel mirarmela: egli la toccava, 2341 ant, gi2| scemando le mobilia, ora impegnando un lenzuolo e ora vendendo 2342 ant, gi2| bilancia talmente che, prima impegnata e poi venduta la casa, anzi 2343 ant, gi3| tu fai con lo assai e ti impegni per darmi, togli tutto in 2344 ant, gi3| quale ci feci stare chi le impegnò, chi l'aveva in pegno, colui 2345 ant, gi3| noi donne siamo savie alla impensata e pazze alla pensata. Pure 2346 ant, gi3| usava, che quella della imperadora è una favola: pigliando 2347 ant, gi3| nane con le quali fanno le imperadrici.~NANNA. Io per me non sono 2348 ant, gi3| mille, e uno d'essi con voce imperiale mi dice: «Putta viegia, 2349 ant, gi1| poltrone si rimase fuoruscito, imperò che egli era cotanto sconcio 2350 ant, gi1| un cagnaccio stallone», impetrò udienza e cominciò: «Dui 2351 ant, gi3| mancò poco che non lo fece impiccar caldo caldo.~ANTONIA. Non 2352 ant, gi2| che, per non si avere a impiccare e strangolarsi come fecero 2353 ant, gi2| il traditore, fu menato a impiccarsi nelle forche della scelerata.~ 2354 ant, gi2| volea il podestà che si impiccasse per non dare quella allegrezza 2355 ant, gi3| alla ombra, con funi di impiccati, con unghie di morti, con 2356 ant, gi1| uncino delle sue forche impiccò il pietoso piovano: che, 2357 ant, gi2| su le carni.~ANTONIA. Ne impiscio santa Verdiana.~NANNA. Ella 2358 ant, gi3| Ma parliamo delle cose importanti. Quanti meschini ho io fatto 2359 ant, gi3| davi del voi nelle cose di importanza, ah! ah! ah!~NANNA. Al primo 2360 ant, gi3| tu sapessi quello che mi importò quella sera andarmene fuora 2361 ded | sei fastidioso, ed essi importuni; tu temi ognuno e fai temere 2362 ant, gi3| nel modo che con le penne impregnano la nebbia quei che paiono 2363 ant, gi3| quello che ci piantò quello impregnativo; ed è pazza chi si vanta 2364 ant, gi2| stava per sempre se non impregnava: venendo, dopo il parto 2365 ant, gi3| tu.~NANNA. È vero; e mi impregnavano con gli occhi nel modo che 2366 pie | è in questo Paese degli impressori che abbiano bene cotesta 2367 pie | fare del vostro Dialogo, imprimendolo commodità a certi mie' padroni 2368 ant, gi3| tre parole secondo la tua impromessa, che io affogo... uòh, uòh, 2369 ant, gi1| semplici mattoni, e così male incalcinate le commessure del muro, 2370 ant, gi3| incantare, anzi avendolo già incantato, il maestro mi sollecita; 2371 ant, gi2| Contamelo.~NANNA. Un frate che incantava gli spiriti e ne avea piene 2372 ant, gi1| ella riposti tosto tosto gl'incantesimi, gli aperse.~ANTONIA. Così 2373 ant, gi3| ma alla fine questi tuoi incanti con erbe secche alla ombra, 2374 ant, gi3| una frulla a petto allo incanto che ti direi se fosse lecito 2375 ant, gi1| palme: e con i suoi canti mi incantò sì, che ce lo lasciai ire... 2376 ant, gi3| madre; tristo per chi ci si incapestra! perché, se ben sono vecchie 2377 ant, gi3| certissimo.~NANNA. E guai per chi incappa nella mani di puttana che 2378 ant, gi1| testa non infreddasse, lo incappellò con il verbigrazia: talché 2379 ant, gi1| nel terzo un core di rose incarnate trapassato da un dardo che 2380 ant, gi2| sì ribaldo, che lo aversi incarnato con la madre si potea dire 2381 ant, gi2| sul tuono del coro: «Et incarnatus est». ~ANTONIA. Io mi credea 2382 ant, gi3| cappa e volato alla stalla, inchinandosi a ogni famiglio si fa insegnare 2383 ant, gi2| si spargeva in testa si inchinava con una riverenza che parea 2384 ant, gi1| desco, è carta, penna e inchiostro, io vo' fare la sua natività», 2385 pie | di aprile .MDXXXIV. nella inclita città di Parigi.~ ~<UBERTINUS 2386 ant, gi3| nascoso per casa e la state, incolpando il caldo, gli usciva da 2387 ant, gi2| ragionando col marito dopo cena, incominciò a dire: «Io voglio che facciamo 2388 ded | paura, i tuoi vizi sono incomperabili, e i loro inestimabili, 2389 ant, gi1| E così io che era quasi incordata per il disconcio del mirare, 2390 ant, gi2| veste paonazza indosso, increspata da collo che non si ci sarebbe 2391 ant, gi1| cagnoletto, e un foglio di carta increspato in cima ad una canna fessa 2392 ant, gi2| quale stringeva le labbra e increspava le ciglia ad ogni cosa: 2393 ant, gi2| il graffio, con le mani incrocchiate, guardando il cielo dicea: « 2394 ant, gi2| chiamavano «succumbi» e «incumbui». La mezza suora, che mentre 2395 ant, gi2| puzzolente, schifo e tutto indenaiato di lendini e di pidocchi. 2396 | indi 2397 ant, gi3| che zingari, che frati di India? Insomma le puttane hanno 2398 ant, gi2| parlando), e pensò alla più indiavolata sottigliezza di malizia 2399 ant, gi2| i vicini, che sapendo la indisposizione del poveretto non dubitaro 2400 ant, gi2| sciolti i piedi ai polli che indogliti stettero un'ora sanza moversi, 2401 ant, gi2| e mangiando pareva che indorasse il cibo, e bevendo che desse 2402 ant, gi2| e con le buone compagne, indorate a fuoco per man di maestro 2403 ant, gi2| non avete a fare altro che indottrinarmi questo più che mio figliuolo» ( 2404 ant, gi3| spedali. E c'è dei guai a indovinare il padre di quelle che facciamo 2405 ant, gi1| compieta, eh?~NANNA. Tu lo hai indovinato. E appena partì il sopradetto 2406 ded | squarciano le cose che si gli indrizzano, ma se ne forbiscono poco 2407 ant, gi3| disfogare la collera; e indugiando a tornare a loro, pigliavano 2408 ant, gi1| Non è maraviglia il suo indugiare, perché il vescovo, che 2409 ant, gi1| capo pieno di grilli, sanza indugiarmi mi spoglio, aitandomi lui; 2410 ant, gi3| secondo me gli parse che indugiasse più che non pare che indugi 2411 ant, gi1| finiti di crescere quando, indugiato il cibo, divorano le frondi 2412 ant, gi3| mi averai, ingiubileata, indulgenziata e instazzonata di sorte 2413 ant, gi2| collarino un orlo di sudore indurato talmente che parea di osso. 2414 ant, gi3| turbare le amicizie, di indurre odio, di udire dirsi villania 2415 ant, gi2| ruinasse il palco. E fattosi inestare due volte, fingendo di ragionar 2416 ded | incomperabili, e i loro inestimabili, tu fai strano viso a ciascuno 2417 ant, gi2| per essere donne, siamo infamiate dallo atto della ribalda, 2418 ant, gi2| marito, che era un cotale infarina-pastinache, facendo sgombrare la camera, 2419 ant, gi1| credendosi che io fossi caduta inferma per le astinenze e per i 2420 ant, gi2| NANNA. Ella avea un marito infermiccio, che due ore stava levato 2421 ded | medico taglia il membro infermo perché gli altri rimanghino 2422 ant, gi2| Proprio un boia: e però se ne infernetichì la vaga femina (che, a dire 2423 ant, gi2| amando erano andate a porta infieri: sempre con parole puntate 2424 ant, gi2| : ella era una avemaria infilzata, una graffia-santi e una 2425 ant, gi1| palle dei capofuochi: e infilzatesi in esse, ci scambiettavano 2426 ant, gi2| apparecchiato dai seguaci dello infingardo alla buona donna», e così 2427 ant, gi3| pur allora si lieva della infirmità; e io per i buchi della 2428 ant, gi2| piedi-di-trespolo con la testa fumante e infocato, tutto ricamato di porri; 2429 ant, gi1| attendendo al fatto d'arme delle infoiate (io lo dirò pure!), non 2430 ant, gi3| come divora una puttana, informatene con i conviti, se tu vòi 2431 ant, gi1| avea nulla in testa non infreddasse, lo incappellò con il verbigrazia: 2432 ant, gi1| tre spanne, scese giuso, e infrescandosi facea del vino quello che 2433 ant, gi3| al farsi dei compari, a ingabbiare capponi, a fornirsi di pezze, 2434 ant, gi3| chiava, si riniega e si inganna: e chi ci andasse per dire 2435 ant, gi2| falsissimi, a tradire, a ingannare, a truffare e assassinare, 2436 ant, gi3| lor notte, se ne trovavano ingannati spesso spesso: però che 2437 ant, gi3| ANTONIA. Ogni cosa è con inganno al mondo.~NANNA. Sopra tutte 2438 ant, gi3| amico, e appena gli lascio inghiottir sei bocconi, che gli dico: « 2439 ant, gi2| accatta-tozzi, non la potendo inghiottire mi corse sul viso per rompermelo 2440 ant, gi2| cagione che il demonio non le inghiottisce calzate e vestite: ché la 2441 ant, gi2| sanza pigliar mai nulla, si inghiottonì di un di questi pedagoghi 2442 ant, gi3| passatagli la furia, mi si inginocchiava ai piedi con le braccia 2443 ant, gi2| lui tutto lo anno, le si inginocchiò ai piedi: e tanto fece e 2444 ant, gi3| NANNA. Di mi averai, ingiubileata, indulgenziata e instazzonata 2445 ant, gi1| servirti.~ ~E così detto, sanza ingombrarsi di veruna cosa della vigna, 2446 ant, gi1| fame: e se non che la più ingorda, perduta la pacienza come 2447 ant, gi2| tutta in sapore aspettava la ingorda-della-carne-sanza-osso; che, nel lasciare i segnali 2448 ant, gi2| mosse a uno che, con quella ingordezza che va il frate al brodo, 2449 ant, gi2| faccio vista di temere, ingozzando la risposta; alla fine dico: « 2450 ant, gi1| in ordine; e avendo fatto inguintana del sedere di quella lusca 2451 ant, gi1| cortigiano mi porge una cosa inguluppata e una lettera piegata nel 2452 ant, gi3| ANTONIA. E tu sei stata così iniqua?~NANNA. Chi piscia come 2453 ant, gi2| che se lo fece da esso innaffiare come udirai), si saria stato 2454 ant, gi3| gliene diede egli a farlo innamorare di me?~ANTONIA. Non a mio 2455 ant, gi1| reverendissima. E nel comparire all'innamorate loro, simigliavano storni 2456 ant, gi1| nel Cielo.~NANNA. Pareano innamorati che scherzasseno con le 2457 ant, gi2| bel marito del mondo si innamorò di uno di questi che fanno 2458 ant, gi2| con una corona di peli innanellati biondi come lo oro, la quale 2459 | innanzi 2460 ant, gi2| che dicevano essere degli Innocenti, le quali stavano in un 2461 ant, gi3| far bello il ragionare s'inorpella di fanfalughe...~NANNA. 2462 ant, gi2| e con la corona di carta inorpellata che significava che egli 2463 ant, gi3| vendono le uova di fuora inorpellate e di dentro piene di acqua 2464 ant, gi3| piene di acqua di fiume inrosata; e chiamato un facchino, 2465 ant, gi2| si danno gli acerbi»; se insalate, una nidiata di uccellini, 2466 ant, gi1| quando la suora si fosse insanguinata come io. Egli è certo che 2467 ant, gi1| in molle, sentomi tutta insaponata: onde lo cavo fuora, e nel 2468 ant, gi2| sangue un guscio di uovo, insegnandomi prima la arte che dovea 2469 ant, gi2| lo vo' porre dove mi fu insegnato dalla potta che mi cacò, 2470 ant, gi3| che mi stava allato non insegnava tanti punti a quelli che 2471 ant, gi1| bisogna una maestra che insegni la scrima?~NANNA. C'è bene 2472 ant, gi3| facea e aveva a fare, mi insegnò) non volea udirne parola, 2473 ant, gi2| berlingare», e «sciabordo», non «insensato», non per altro che per 2474 ant, gi2| affumicati che si tengono a insignare per le case: il più unto, 2475 ant, gi1| hanno la piatanza si fosse insignorito delle bocche d'ognuno: anzi 2476 ant, gi1| hai una acuta vista, se insino ai lendini scorgi di lontano .~ 2477 ant, gi3| ingiubileata, indulgenziata e instazzonata di sorte che la mia anima 2478 ant, gi3| bene: però che sempre si intabaccano di giovani, e questo è costume 2479 ant, gi1| ANTONIA. O benedetta o intemerata madonna santa Nafissa, ispirami 2480 ant, gi3| Puttana, porca, al corpo dello intemerato e del consagrato che te 2481 ant, gi3| a me qualche bue: e non intendendo ciò che si volesse dire « 2482 ant, gi2| san che dirsi, tosto che intendeno che lo ammalato sciorina 2483 ant, gi3| ella, «perché non ne vuole intender niente»; e spiando egli 2484 ded | per altra cagione che per intendersi della scienza come te ne 2485 ant, gi3| Tu hai del buono negli intendimenti. Fu cosa da smascellare 2486 ant, gi2| il suo occhio dritto. E intendo che quei dalla scuola vogliono 2487 ant, gi2| abbagliava la vista di chi più intentamente le vagheggiava la mano che 2488 ant, gi3| gitto seco nel letto con intenzione di non dargli la imbeccata: 2489 ant, gi2| impossibile a mantenerla intera se non la tenessi sempre 2490 ant, gi3| capelli, ma una matassa interciata d'oro filato.~ANTONIA. Perché 2491 ant, gi1| le sue cifere, le diede a interpretrare alla sua fantasia: e il 2492 ant, gi1| io trasecolo!~NANNA. E intertenendo la piena che volea dare 2493 ant, gi1| brigante è dentro lascialo pure intertenere alla tua fratellina»; e 2494 ant, gi3| più dolci novellette mi interteneva che tu udissi mai: mi laudava, 2495 ant, gi3| ragione di adorarla». E intertenutolo con tal ciancia un tempo, 2496 ant, gi1| discrezione le dava per forza: che intervenia a chi la lavorava come interviene 2497 ant, gi2| per i casi che potessero intervenire; e datosi ad accattar farina 2498 ant, gi2| tu hai inteso.~ANTONIA. Intesissimo ti ho.~NANNA. Ma avvertisci 2499 ant, gi2| essere di buona farina; e intingendo la punta del dito nell'acqua 2500 ant, gi3| Onde rimaso come un topo intinto nello olio, col mento cadutogli 2501 ded | quelle che tuttodì si gli intitolano indegnamente), con allegare 2502 ded | un gran maestro, ti arei intitolato il dialogo della Nanna e 2503 ded | sotto la forma di gallo, ti intitolo le fatiche, anzi lo spasso, 2504 ant, gi2| capegli mezzi raccolti e mezzi intrecciati con un crinetto che impacciandole 2505 ant, gi1| a un monte de noci: che intrigati nella paura, non si rementano 2506 ant, gi2| avea, adirata per avermi inturbolata l'acqua che io bevea, glielo 2507 | invece 2508 ant, gi1| portandomi da paladina, lo spinsi inver me di sorte che poco mancò 2509 ant, gi1| lancia da le due pallotte, investì nello utriusque del giovanetto,


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