aband-avi | avici-chiam | chiar-dipin | dipoi-fuoru | furan-inves | invet-mirab | miral-pesca | pesch-ricor | ricre-scopr | scord-storc | storn-vento | ventr-zufol
grassetto = Testo principale
Parte, Capitolo grigio = Testo di commento
5018 ant, gi1| cane, un pappagallo, uno stornello e una gazzuola ha colei
5019 ant, gi1| innamorate loro, simigliavano storni ritornati allo olivo donde
5020 ant, gi3| donato il prencipe della Storta, e non ci torna». Il besso,
5021 ant, gi3| volere; e io farò vista di storzar quella che averò in mano».
5022 ant, gi2| alla opera; e la donna, stracca e non isfamata, si pose
5023 ant, gi3| gli rispondo io, «e una stracca-gelosie; lascio mascararsi alle
5024 ant, gi2| pareano due borchie da mula; stracciato, puzzolente, schifo e tutto
5025 ant, gi1| giurare, se io tel credo e stracredo?~NANNA. Io pisciai sanza
5026 ant, gi1| sasso, egli entra in una stradetta lunga e larga mezzo passo,
5027 ant, gi1| mi, rene; e faceano uno stralunare d'occhi, un alitare, un
5028 ant, gi1| testa come si rilievano gli stramortiti nello spruzzargli l'acqua
5029 ant, gi2| facendo il pulicane, che era strana cosa a vederlo: e si calculò
5030 ant, gi3| questo tale facea le maggiori stranezze che io sapea e tanto più
5031 ant, gi2| aperta la camera, lasciandolo strangolare col chiamarla, se n'andò
5032 ant, gi2| non si avere a impiccare e strangolarsi come fecero quelle sciocche
5033 ant, gi2| sfinimenti di cuore che, strangosciato, parea che passasse; e avendo
5034 ant, gi2| respirare facea soffioni strani; e gli amici che doveano
5035 ant, gi1| capegli e di panni molto stranio; e a fede di leale mia pari,
5036 ant, gi3| fanfalughe imaginava ciance stranissime, e tirandole a mio proposito,
5037 ant, gi2| bertone: che di ciò accorta, strappandola di mano al vecchio pazzo,
5038 ant, gi3| poco di resistenza; poi, strappata l'altra di mano alla fantesca,
5039 ant, gi2| maestro Andrea o del buono Strascino, che Dio gli faccia pace
5040 ant, gi1| strascina nella più trista, come strascinò la benedetta anima di mio
5041 ant, gi2| la sua tesoriera come si strazia una manigolda; e oltra che
5042 ant, gi3| dicea col pianto: «Io sono straziata, io non sono apprezzata
5043 ant, gi2| ANTONIA. Perché?~NANNA. Perché straziava la sua tesoriera come si
5044 ant, gi1| Benevento ogni generazione di streghe e di stregoni. E ripostosi
5045 ant, gi1| generazione di streghe e di stregoni. E ripostosi ciascuno a
5046 ant, gi2| deliberò di dargli la stretta e poi, con la autorità delle
5047 ant, gi2| duo lenzoletti grossi e stretti che si stavano con un capezzaletto
5048 ant, gi2| dava alle volte qualche strettina per un passatempo). Ora
5049 ant, gi2| ella, parendo destarsi alle strida del marito, inteso il caso
5050 ant, gi1| porta che fece il medesimo stridore che fanno le cassette delle
5051 ant, gi3| fa per una puttana: una stringa, uno stecco, una nocciuola,
5052 ant, gi3| pareano genti sforzate che si stringano nelle spalle per non poter
5053 ant, gi3| pigliandomi nella gola mi stringea pian piano; poi ripregandomi
5054 ant, gi1| ch'io faccio», «oimè fà», «stringemi», «aitami», e chi con sommessa
5055 ant, gi2| suo, chiudendo gli occhi, stringendo le pugna e rannicchiando
5056 ant, gi2| scapigliata, battendosi le palme, stringendolo forte, disse: «Io sono la
5057 ant, gi3| io con «Non gli voglio» stringo il pugno, lasciandocelo
5058 ant, gi3| meluzze che quanti filosofi, strologi, archimisti e nigromanti
5059 ant, gi1| ficcò le zanne nella canna e strozzolla, mandandone i fanciulli,
5060 ant, gi1| parole:~ ~Fuoco, mio fuoco strugge~quel crudel che mi fugge;~ ~
5061 ant, gi2| dubbio. Veniamo a una che si struggeva di farsi porre il fuso nella
5062 ant, gi1| il pietoso piovano: che, stucco al primo boccone della capra,
5063 ant, gi3| signorie. E non ti credere che, studiando il puttanesimo, fussi un
5064 ant, gi3| ascondere il giovane in uno studiolo, gli faccio aprire, e venuto
5065 ant, gi1| fattole porre la testa in una stufetta, soffiando come un aspido
5066 ant, gi2| che ti ho conto: le cose stupende sono fra le signore e fra
5067 ant, gi2| nello apparir del prete, ne stupì; e il prete, fattosi inanzi,
5068 ant, gi3| questa che ti narrerò fece stupire ognuno. Io nel colmo del
5069 ant, gi3| ragionamenti della Nanna, rimanendo stupita nel pensare al male che
5070 ant, gi2| in bocca: e se non che mi stuzzicai con un pestello di metallo
5071 ant, gi2| altri a casa si ritenne il successore del cavaliere: che, col
5072 ant, gi2| giù, disse: «Lecca-piatti, succia-broda, pianta-mandragole, pappalasagne,
5073 ant, gi3| che non fece nella bocca succiandola come un uovo nato allora
5074 ant, gi1| che pare che se lo voglia succiare nel modo che egli sugge
5075 ant, gi2| i romiti si chiamavano «succumbi» e «incumbui». La mezza
5076 ant, gi2| più disgraziato e il più sucido che si vedesse mai. Egli
5077 ant, gi2| sanza baleni; e fattole sudar le tempie, le fe' dire: «
5078 ant, gi2| letto e dire «Noi siamo sudate».~NANNA. Compita la confessione,
5079 ant, gi3| veggio il famiglio che tutto sudato, con la cappa ad armacollo,
5080 ant, gi3| trovando gli altri panni sudici, mi fe' citare a Corte Savella:
5081 ant, gi2| tre luoghi; e condita dal sudiciume del capo che egli non si
5082 ded | nella maniera che diranno i suditi loro a chi gliene dimanda,
5083 ant, gi2| volendome aprir le cosce, sudò più che non fa chi batte
5084 ant, gi2| nel collarino un orlo di sudore indurato talmente che parea
5085 ant, gi1| che si pose a sedere il suffraganio...~ANTONIA. Ora tu hai detto
5086 ant, gi1| stando ' ascoltare, odono sufolare con un suono fioco fioco,
5087 ant, gi1| succiare nel modo che egli sugge a lei le poppe. Certo volevamo
5088 ant, gi3| Porzia, patrizia romana», e suggella le lettere con un segno
5089 ant, gi1| al letto; e calcando il suggello nella cera a più potere,
5090 ant, gi2| gambe col ginocchio, le suggellò la lettera, tanto accorgendosi
5091 ant, gi1| tutta in lussuria, tutta in sugo, inginocchiata ai suoi piedi,
5092 ant, gi1| intorno quella moresca che si suole veder far dagli Ongari al
5093 ant, gi1| mi abbai, e son povera e superba, e quando io dicessi ghiotta
5094 ant, gi3| festa?~NANNA. Con mille suppliche ne ebbe una voltarella,
5095 ant, gi3| farvela; chiedete pure»; «Vi supplico» disse egli, «a venire a
5096 ant, gi3| mangia uno aglietto e una susina acerba: e ti giuro per la
5097 ant, gi2| sentendosi scuotere il susino non da marito, ma da amante,
5098 ant, gi3| che le vendeva; ed egli si svaligia di una collana che si faceva
5099 ant, gi3| essi. Ciò che dovette dire svegliandosi, pensalo tu.~ANTONIA. Questa
5100 ant, gi3| detto fiocamente, fatta svegliare la fantesca che dormì sempre
5101 ant, gi3| poveretta che io sono, sventurata, disgraziata, voglio entrare
5102 ant, gi1| ANTONIA. A che modo?~NANNA. Lo sventurato venne in tanto sfinimento
5103 ant, gi3| prelato niuno che non fusse sverginata per me.~ANTONIA. Ah! ah!
5104 ant, gi1| chi la trovò ebbe dello svogliato: né potea girci gusto veruno
5105 ant, gi2| grandissima: «Facciamo qui i tabernacoli».~ANTONIA. Era grande, la
5106 ant, gi2| le quali stavano in un tabernacolo goffo di rame sdorato per
5107 ant, gi3| in su le fogge». E io mi taccio così un pezzo, poi mi gli
5108 ant, gi2| Ma vegnamo a una madonna tàcciola, alla quale venne voglia
5109 ant, gi3| Dio volesse...», e qui si taceva. Io che mangiava da zappatore
5110 ant, gi2| Ed egli mi dicea: «Se tu taci, buon per te»; e così dicendo
5111 ant, gi3| a dirmi: «E' si sia»; e taciuto con un sospiro che mi fece
5112 ant, gi1| simigliante a quel lof tof e taf che fanno i piedi dei peregrini
5113 ant, gi2| fu prigione, fino al tuff taff delle bombarde le facea
5114 ant, gi1| quei corti capegli che, tagliandomi lo avanzo colui che mi vestì
5115 ant, gi3| panno per le calzette, mi si tagliano e mi si portano indi a duo
5116 ant, gi3| ANTONIA. Bello.~NANNA. Per tagliarla, venne la sera determinata,
5117 ant, gi3| toltami la misura, me ne tagliasse e cuscisse una veste, credendosi
5118 ant, gi3| prieghi in minacci, facea tagliate crudeli, e «Al corpo, al
5119 ant, gi1| quei capegli che mi fur tagliati in chiesa, dicendo che gli
5120 ant, gi2| mai, e con una berretta a tagliere; con una cappa di rosato
5121 ant, gi1| sepoltura sono ritratti tutti i Taliani che ella ripose in questo
5122 ant, gi1| mammelle, il battitoio e il tamburo come bascia la balia al
5123 ant, gi1| battaglie che io vedea, votai la tampella della orina fredda, ed empitola
5124 ant, gi1| gliene avesse presa con le tanaglie.~ANTONIA. Io rinasco, io
5125 ant, gi1| giostra, e dopo il «tara tantara», disse: «Il gran soldano
5126 ant, gi3| quanti Giudei dietro con tapezzarie, lenzuola, stagni, secchie
5127 ant, gi1| bandì la giostra, e dopo il «tara tantara», disse: «Il gran
5128 ant, gi1| lancia sua fino al calce nel targone dell'amica; e perché il
5129 ant, gi3| avendo lo amore che ha il tarlo, tanto gli è caro uno quanto
5130 ant, gi3| basciarmi e in popparmi né per tartufi, né per carcioffi, né per
5131 ant, gi1| che io abbia gustato né tartufo né cardo.~NANNA. Tu mi riprendi
5132 ant, gi2| avea bestiale!~ANTONIA. Taruoli! ~NANNA. Madonna sta-in-villa
5133 ant, gi1| appoggiato al muro, e la tasca piena di tozzi dava da trastullarsi
5134 ant, gi1| quelle de' mariuoli con le tasche dei balocchi che si lasciano
5135 ant, gi2| disperato, per le piazze, per le taverne, per le barbarie e per le
5136 ant, gi1| abeverava il bracco alla tazza che si gli sporgeva in fuore,
5137 ant, gi1| quella cosa, contrafecero i Tedeschi con il brindisi: e pigliando
5138 ant, gi3| l'altra; e tosto che il telaiuolo giunge, gridando io che
5139 ant, gi2| che le vecchie dicevano, temendo non ci si perdere dentro,
5140 ded | fastidioso, ed essi importuni; tu temi ognuno e fai temere ciascuno,
5141 ant, gi1| temea più mia madre che non temo io non so che, di subito
5142 ant, gi2| che sempre negli altri tempi il cane-dello-ortolano alla
5143 ant, gi3| credo come alle quattro tempore, e più tre volte, mi farai
5144 ant, gi3| che sono lacciuoli che si tendono agli sciocchi le virtù che
5145 ant, gi3| alla staffa, nella quale teneano solamente la punta del piede,
5146 ant, gi3| a voltargli il sedere; e tenendogliene in grembo, per cotale invito
5147 ant, gi3| gridando io «Oimè, oimè». Tenendolo così distende la mano e
5148 ant, gi3| le carte, tanto si ponno tener di non ci fare quanto una
5149 ant, gi1| uno cresciuto inanzi ai dì tenero e lungo, dagli altri si
5150 ant, gi1| quella erba-da-buoi, cioè il teneron lungone, in una tavoletta
5151 ant, gi2| veniziana che con una mano tenesse il bigòlo (dicono elle)
5152 ant, gi1| per che conto le suore lo tenessero caro. E in cotale dibattimento
5153 ant, gi2| mantenerla intera se non la tenessi sempre chiavata in un forzieri;
5154 ant, gi3| entrare a spartirgli, perché tenevano con le spalle di modo chiusa
5155 ant, gi1| ANTONIA. Io credo che lo tenevi fiutandolo spesso, come
5156 ded | toglierti qualunque cosa tu ti tenga fra le unghie; tu sei sì
5157 ant, gi2| su la sponda del pozzo, tennero per fermo che vi si fusse
5158 ant, gi2| cantando il vespro in sul tenore dei frati; e si dicea che
5159 ant, gi1| la fante e con la zampa tenta di grappare la carne che
5160 ant, gi1| che importa più. Dico che tentandomi il demonio, mi lasciai porre
5161 ant, gi2| cingea, che gli spiriti che tentano i romiti si chiamavano «
5162 ant, gi1| smascellato?~NANNA. E partitici a tentoni dalla ciancia che facea
5163 ant, gi1| si possa empire d'acqua tepida. E che ti vado allungando
5164 ant, gi1| dentro e visto la sua vita al termine detto, lanciatosi a lei
5165 ant, gi2| per le finestre e per i terrazzi, che cianciare di lei con
5166 ant, gi1| nomi che i diavoli non gli terrebero a mente; poi, aggirandosi
5167 ant, gi1| risentivano come le case per i terremoti.~ANTONIA . Fuoco!~NANNA.
5168 ant, gi1| Noi andammo in una camera terrena, ampia, fresca e tutta dipinta.~
5169 ant, gi1| io gli avea fatto del mio tesoro, e giurando che verria tosto
5170 ant, gi1| la corona della virginità tessuta di fiori di rose e di viole,
5171 ant, gi1| sarìa udita da Campidoglio a Testaccio, e fece una essortazione
5172 ant, gi3| mano alla gota, mirava il Tevere che parea che si ridesse
5173 ded | Fortuna ancora nelle bestie tien mano, e però ti tolse di
5174 ant, gi1| al sì e no al no: se non, tientelo.~NANNA. Non sai tu che l'
5175 ant, gi3| portare in un catino di acqua tiepida una figurina di carne di
5176 ant, gi2| che ad altrui appiatta la tigna. Quanto di buono ci si vedea
5177 ant, gi3| costeranno altro che .XXV. ducati tignosi; le gatte son promesse,
5178 ant, gi1| un mese nella testa a un tignoso.~ANTONIA. Ancora santo Nofrio
5179 ant, gi1| perduto l'appetito per il timor del sangue, dissi che volea
5180 ant, gi1| che tu metta l'arpione nel timpano del tuo figliuolo spirituale;
5181 ant, gi2| convento, andava all'aia, al tino e alle case de' contadini,
5182 ant, gi1| che, mezza aperta, parea tinta nel sangue del core; e sopra
5183 ant, gi2| sangue del pollo che avea tinti i lenzuoli e la camiscia
5184 ant, gi3| altro, il mio baccellone mi tira la veste e dice: «Non più,
5185 ant, gi2| pappalasagne, bevi-vendemmia, tira-corregge, gratta-porci, scannaminestre,
5186 ant, gi3| imaginava ciance stranissime, e tirandole a mio proposito, diceva
5187 ant, gi1| vado seco. E caminato un tirar di sasso, egli entra in
5188 ant, gi3| che visto i duo, volendosi tirare indietro, pervenuto in capo
5189 ant, gi2| similitudine, prese per il migliore tirarsi in sul corpo il maestro:
5190 ant, gi3| pezzi dagli Spagnuoli»; e tiratami dentro, mi rendé più grazie
5191 ant, gi3| nella barba e datogli due tiratelle dolci dolci, gli dico: «
5192 ant, gi3| egli si stava duo dì in sul tirato, e non potendo più raffrenare
5193 ant, gi2| quale, non pur la prova, tirava a sé le malsodisfatte come
5194 ant, gi3| mirandolini, balordon balordone tiravano a sé i denari dei convitati,
5195 ant, gi1| becchina, e immollandola tiro a me, e vedendola con un
5196 ant, gi3| appresso, si levò suso e tirommi fuora di gamba le calze,
5197 ant, gi1| Piramo e quella poverina di Tisbe, che Dio gli accompagni
5198 ant, gi3| Né ti credere che i bei titoli che si danno da loro stesse
5199 ant, gi2| levaro appunto in quello che Titone becco rimba(m)bito volea
5200 ant, gi2| piedi come al beatissimo Tizzone.~ANTONIA. Tu sei giusta,
5201 ant, gi2| gliele mise dietro; ma non toccando né di qua né di là, disse: «
5202 ant, gi3| tavola; e se qualche volta toccano una grossa chiave, il fanno
5203 ant, gi3| che la fanno sanza punto toccargli: ma non piansi mai se non
5204 ant, gi1| del mondo e cominciando a toccarla, ridea con alcuni detti
5205 ant, gi3| sdentato, si spassava in toccarmi, in basciarmi e in popparmi
5206 ant, gi3| parendogli girne bene a non aver tocche delle stacciquieto.~ANTONIA.
5207 ant, gi1| né mani con le quali ci tocchino i tasti; e quando bene le
5208 ant, gi1| fratoncello secondo, pur tòccogli per sorte, e ficcò la freccia
5209 ant, gi1| simigliante a quel lof tof e taf che fanno i piedi
5210 ant, gi1| altra, postasi intorno la toga del generale, sedendo pontificalmente
5211 ant, gi3| e ti impegni per darmi, togli tutto in credenza: e al
5212 ant, gi3| e gittatogli là, disse: «Tògli, maestro, e và con Dio».
5213 ant, gi3| perdonargli». E dicendo così mi toglie la gatta, facendone io un
5214 ant, gi1| pezzo di giannettone che togliea il vanto a quel di Bivilacqua:
5215 ded | quelli che si arrischiano a toglierti qualunque cosa tu ti tenga
5216 ant, gi3| il mal pro' il mangiar: togliete le mie veste e ciò che io
5217 ant, gi2| osso. Vero è che le calze toglievano di biasimo la palandrana:
5218 ant, gi3| chiamato un facchino, ne toglio quante ne aveva uno che
5219 ant, gi3| allevano per figliuola; e la tolgono di una età che appunto fiorisce
5220 ant, gi3| squinternata la borsa, le dice: «Or tolli, che adoro la signora adoro»;
5221 ant, gi1| fecero le scampanate che mi tolsero delle orecchie, con il loro
5222 ant, gi3| ermesino verde acciò che, toltami la misura, me ne tagliasse
5223 ant, gi1| mi sedea allato, avendone tolti due, me ne diede uno, per
5224 ant, gi3| verginità, promettendomi Roma e toma.~ANTONIA. Bello.~NANNA.
5225 ant, gi1| il mulattiere ed ella: e tomaro come una scimia; e schiavatosi
5226 ant, gi1| incontra; e menatolo nella tomba dove consolava gli afflitti,
5227 ant, gi1| guardie, e sì penetrativa e tonante, che si sarìa udita da Campidoglio
5228 ant, gi1| quattro coscette bianche e tonde che pareano di latte rappreso
5229 ant, gi1| le gonne e i fratini le toniche, esse si misero gli abiti
5230 ant, gi2| che parea un caratello da tonnina per essere più larga che
5231 ant, gi2| apparecchia a piovere: e sì come torbato crolla gli olivi e i ciriegi
5232 ant, gi1| torcere nella guisa che si torceno le donne per le doglie del
5233 ant, gi2| uomini scontrava, a tutti torceva il grifo, dicendo «Che cappone», «
5234 ant, gi1| che avrieno spenti otto torchi; e sospirando caddero per
5235 ant, gi1| membro, ed ella, non avendo torcimanno che le spianasse le sue
5236 ant, gi2| e io, uscita di sotto al torcitoio, sguainato un coltellino
5237 ant, gi3| di capponi e duo filze di tordi, dandogli a chi me gli porti
5238 ant, gi2| ANTONIA. Come quella di un torello?~NANNA. Più.~ANTONIA. Come
5239 ant, gi2| la vergogna, deliberò di torlo per marito inanzi che il
5240 ant, gi1| veder montare il grano, i tormenti sono il veder carestia nel
5241 ant, gi3| carnasciale, il quale è il tormento, la morte e la disfazione
5242 ant, gi2| incartò due voltarelle, e tornando ai compagni, ridendo forte
5243 ant, gi1| bagattella e chi un'altra. E io, tornata in camera, non stei molto
5244 ant, gi3| al mio uomo. Il ragazzo tornato fuora, stato un poco ribatte;
5245 ant, gi3| io resistenza grande, e tornatosi in letto, mentre mi corcava
5246 ant, gi3| casa qua; e mi credei poter tòrne una a pigione, e i denari
5247 ant, gi2| lasciato robba indietro (tornerò ben poi al tristo, sì):
5248 ant, gi2| dirsi nel mio paese. Ma torniamo al converso. Egli lo fece
5249 ant, gi3| farlo, gli diede licenza e tornossi suso. E statasi un pezzo,
5250 ant, gi3| sta pur salda, che egli ti torrà casa e comprerà massericie,
5251 ant, gi1| renduto da me migliaccio per torta.~ANTONIA. Sai tu, Nanna,
5252 ant, gi1| le calze e ritrovato il tortorino, gli faceva tanta festa
5253 ant, gi3| dire: «Non sono io uomo per tòrvi casa e fornivela di tutto
5254 ant, gi3| io burlai favellando alla toscana un balocco senese, pare
5255 ant, gi3| del mangiare odo uno che tosse e sputa; il quale tossire
5256 ant, gi3| gli mette in mano e dice «Tòtegli»; e io con «Non gli voglio»
5257 ant, gi1| lingua dolce», «dàmmela», «tòtela», «spinge forte», «aspetta
5258 ant, gi2| tutti dava la sua: e «Che tovaglie» e «Che candellieri» e «
5259 ant, gi3| mano, data alla Antonia le tovagliette che la mattina avea portate
5260 ant, gi1| muro, e la tasca piena di tozzi dava da trastullarsi a una
5261 ant, gi1| potrei dire il vino che tracannaro e le confezioni che divoraro.~
5262 ant, gi1| la bocca a un fiasco e lo tracannò tutto.~ANTONIA. Domine affogalo.~
5263 ant, gi2| rimase in asso: dando il tracollo alla bilancia talmente che,
5264 ant, gi2| non il corpo, che saria un tradimento a fargli male». Or vuoi
5265 ant, gi2| carte e a dadi falsissimi, a tradire, a ingannare, a truffare
5266 ant, gi3| puttana: perché la monica tradisce il suo consagramento; e
5267 ant, gi1| sapendo che io gli fossi traditrice; e venuto suso e vistami
5268 ant, gi3| quelli di coloro che si gli trae un dente in Campo di Fiore
5269 ant, gi2| basciandolo dicea «Pacienza»; poi traendo uno strido parve che volesse
5270 ant, gi2| il poltroniere e seco si trafficò: così si disse per la terra,
5271 ant, gi1| ritorno al fesso che vidi tralucere per il lume che per la venuta
5272 ant, gi3| questo che ti narrerò son trame di me sola: e se tu sei
5273 ant, gi1| sole si mette in ordine per tramontare, onde io abbreviando farò
5274 ant, gi3| sentircelo il valente uomo ci tramortì suso. E la mattina venuta
5275 ant, gi2| molta gente dietro. Ella tramortita cadde in terra; e portato
5276 ant, gi3| suoi negozietti co' quali trampellava la vita; che venutale a
5277 ded | tua ingordigia ogni cosa trangugi, ed essi con la loro divorano
5278 ant, gi2| bella razza: i maturi son trangugiati e a noi si danno gli acerbi»;
5279 ant, gi1| ai capponi e al pavone: e trangugiava bocconi smisurati, e bevea
5280 ant, gi1| ravvivai un pochetto; e per trapassar l'ozio, ritorno al fesso
5281 ant, gi1| muoia, ecco il coltello: trapassatemi il petto, e vedrete nel
5282 ant, gi1| un core di rose incarnate trapassato da un dardo che era del
5283 ant, gi1| volpone non iscappasse della trappola, sel misero a sedere in
5284 ant, gi3| coperta di letto di seta trapunta, o spalliera, o quadro di
5285 ant, gi2| andare or ora in palagio e trarla di prigione col fuoco, e
5286 ant, gi2| correre alla prigione e trarnela col fuoco; la quale, fatta
5287 ant, gi2| mise in succhio parecchi di trarsici di bona volontà. Ma che
5288 ant, gi2| presolo per lo scapolare e trascinandolo fuora dello uscio, quasi
5289 ant, gi1| mi prese per i ciuffi: e trascinandomi per la sala e poi giù per
5290 ant, gi1| grappare la carne che ella per trascuraggine ha lasciato sola, e se non
5291 ant, gi3| Non per bugiarda, ma per trascurata nel favellare, e credo che
5292 ant, gi2| mugolare», «zampillare» e «trasecolare».~NANNA. Per che cose?~ANTONIA.
5293 ant, gi1| ANTONIA. Io rinasco, io trasecolo!~NANNA. E intertenendo la
5294 ant, gi1| forbì sì bene che pareano trasformati di cristallo in ariento;
5295 ant, gi3| Con alloggiare la turba, trasmutato i suoi ornamenti in letti;
5296 ant, gi3| paternostro, un dì volendomi trassinare a suo modo sopra una cassa,
5297 ant, gi1| pieno di dipinture che si trastullano nella foggia che fanno le
5298 ant, gi3| desinare; al fine del quale si trastullaro con una mezza prevatura
5299 ant, gi1| tasca piena di tozzi dava da trastullarsi a una gatta alla quale gli
5300 ant, gi3| qualcuna di quelle che vi trattano come meritate», onde il
5301 ant, gi2| che arai la tua: tu sarai trattato come tu meriti, tristo,
5302 ant, gi3| divoratomi ogni cosa, lo tratteneva fino a sette e a otto ore
5303 ant, gi2| il vero la balia, che mi tratteresti non altrimenti che mi avessi
5304 ant, gi1| spoglio, aitandomi lui; e trattimi i panni sacrati, mi vesto
5305 ant, gi3| veste d'oro, questo»; e trattomi di sotto ove sedea un cilicio
5306 ant, gi3| fante aprì il canestro: e trattone fuora il sale, per il primo
5307 ant, gi3| rubati. Il buon forestiere, trattosi del letto in camiscia, chiedea
5308 ant, gi2| moccolo ai piedi; ed ella travagliandosi mugolava come una gattuccia
5309 ant, gi1| acconcio un fune ad una travetta, salita suso un trespolo
5310 ant, gi3| egli mi volge a contare le travicelle, e monta suso, e ce ne mette
5311 ant, gi2| col ritenersi del fiato, a travolger gli occhi, a urlare e a
5312 ant, gi2| ogni cosa: una faina, una treccola, una fiuta-schifezze la
5313 ant, gi2| che mi cacò, e vo' dir «treccolare», e non «berlingare», e «
5314 ant, gi3| core, si mosse passo passo, tremandogli le gambe come tremano a
5315 ant, gi3| tremandogli le gambe come tremano a uno che pur allora si
5316 ant, gi2| accovato in un cantone tutto tremante.~ANTONIA. Dovea parere una
5317 ant, gi1| pecorina, e le ginocchia le tremavano sì, che stava tuttavia per
5318 ant, gi3| altre puttane e bertoni~ ~E tremo a mezza state ardendo il
5319 ant, gi1| ma con la via del mezzo tremolante e ritondetto, lucea come
5320 ant, gi2| gli amanti, perduti nel tremolare del suo seno sul quale natura
5321 ant, gi3| NANNA. Mi venne fantasia di trempellare il liuto, non perché ne
5322 ant, gi3| poi con dieci, poi con trenta, e poi col nuvolo tutto
5323 ant, gi2| smugne-conventi, fece tanto che con il trentapaia ci entrò una notte, e aspettato
5324 ant, gi1| lo stomaco con la vecchia trentina, che non so altro di lei
5325 ant, gi2| che non mi dicesse uno dei trentunieri che mi dava alle volte qualche
5326 ant, gi1| portò su la verga fino a un trespido; al quale appoggiata la
5327 ant, gi3| potendo raggiungermi col suo triccare, si rimaneva sopra il ronzino
5328 ant, gi1| quale si salva l'anima nei trionfi del corpo», io volea pur
5329 ant, gi2| avete dette al pozzo dove trionfo in grembo delle vostre orazioni,
5330 ant, gi1| bolle come un laveggio di trippe»; egli facea un lamento
5331 ant, gi2| pianto: «Io non voglio far le tristizie, lasciatemi stare»; e alzando
5332 ant, gi1| Vieni fuora il mio Ettor troiano, il mio Orlando dal quartiere,
5333 ant, gi3| lo faccia; le orecchie mi trombano, ei sarà vero».~ ~NANNA.
5334 ant, gi1| toccò il primo aringo al trombetta: che facendo sonare il compagno
5335 ant, gi1| bastone nella foggia che i trombetti tengono il loro istrumento,
5336 ant, gi1| Bivilacqua: e parve quel trombone che ritira fuora colui che
5337 ant, gi1| che in un carobino, in un trono e in un sarafino alberghi
5338 ant, gi1| stavano alla vedetta, le trottàr dietro, il cagnaccio, in
5339 ant, gi3| non si vide mai; ed egli trottatomi alquanto dietro, non potendo
5340 ant, gi2| feci che, uscito del suo trotto entrò in sul gigante.~ANTONIA.
5341 ant, gi2| di buoni denari di alcune trottole da fanciulli, pestelli e
5342 ant, gi2| assoluzione, venne a lei, e trovandola tutta rischiarata nel volto,
5343 ant, gi2| spesso la mano quasi volesse trovarci menda: e fatto riscontrare
5344 ant, gi3| per passare, ordinò che trovasseno .XXV. ducati veneziani per
5345 ant, gi1| e questa usanza, abbila trovata chi vuole, non mi piace
5346 ant, gi2| di alcune vesti a fogge trovate da lei, molto guardate,
5347 ant, gi3| Certamente non ci sono i migliori trovatori del vin buono degli imbriachi:
5348 ant, gi3| notificava la lor notte, se ne trovavano ingannati spesso spesso:
5349 ant, gi2| marito venisse, dove ci troveremmo noi?». Ed ella mi dice: «
5350 ant, gi3| o per digiunare, non ci troveria né altare né quaresima.
5351 ant, gi3| dei più belli nomi che si trovino, il quale mutano tuttodì;
5352 ant, gi2| essi per nigromanzia, e trovossi che il cane che guardava
5353 ant, gi3| monello», «balchi», «dughi» e «trucca per la calcosa», erano assassinati
5354 ant, gi2| tradire, a ingannare, a truffare e assassinare, ed era stato
5355 ant, gi3| che tu li vedi nuove, ne truovi cento delle spelate; e rido
5356 ant, gi2| dove fu prigione, fino al tuff taff delle bombarde le facea
5357 ant, gi1| sasso, al suon del quale si tuffano nel rio quasi tutte in un
5358 ant, gi2| tutto il mondo a chi volea tuffarsi per essa nel pozzo, sendo
5359 ant, gi2| nel serbatoio, fece tre tuoni sanza baleni; e fattole
5360 ant, gi3| stando indietro gli sbricchi turati, lo féro battere alla mia
5361 ant, gi3| ascoltando ode uno che stando turato nella cappa disse: «Chi
5362 ant, gi3| scandoli, di ordire garbugli di turbare le amicizie, di indurre
5363 ant, gi2| starsi con la padrona; e turbatosi il tempo, venne un vento
5364 ant, gi1| sopra come i rei nei pali turcheschi; e se non che quella che
5365 ant, gi1| ci vidi anco uno di quei Turchi disgraziati che si lasciò
5366 ant, gi3| mostrando a ciascuno una turchinetta di poco valore che io gli
5367 ant, gi3| fioccavano ancora quando il mio tutto-fumo mi dice, vedendomi stare
5368 pie | inclita città di Parigi.~ ~<UBERTINUS MAZZOLA~Artium et Medicinae
5369 ded | ardirei di adorare, né di ubidire, né di lodare altro che
5370 ant, gi2| parea una civetta nella uccellaia cotanti amadori la guardavano,
5371 ant, gi3| dargliene mai, carpii la via di uccellarlo. E che feci? Io avea due
5372 ant, gi3| balia; né ci appariva uno uccelletto, né un frutto primaticcio,
5373 ant, gi2| insalate, una nidiata di uccellini, un mazzetto di fragole
5374 ant, gi2| il padre le fosse stato ucciso dinanzi agli occhi. Io rivestitami
5375 ant, gi2| di campana il popolo, che udendogli la più parte, abandonando
5376 ant, gi2| sugli occhi al buon marito, udendole chiedere il prete. Ella
5377 ant, gi1| abbrusciarla con tutto il monestero udendone biasimo. E per tornare a
5378 ant, gi2| meritava mille. Il quale rise udendosi dir dal cavaliere: «Egli
5379 ant, gi1| quello che interviene a me udendoti ragionare?~NANNA. No.~ANTONIA.
5380 ant, gi2| scordato), quando ecco che udiamo percuoter la porta alla
5381 ant, gi3| fare, mi insegnò) non volea udirne parola, dicendo: «Adunque
5382 ant, gi3| novellette mi interteneva che tu udissi mai: mi laudava, mi serviva,
5383 ant, gi3| che su l'alba dormisse, e uditolo ronfare, gli lascio la mia
5384 ant, gi1| della tonica della sarta, ma udivamo un grido, e dopo il grido
5385 ant, gi1| contare le risa e voci che si udivano nel donare di un culo di
5386 ant, gi3| avvocato, o procuratore o ufficiale, per conto di qualche lite
5387 ant, gi2| partire, rinunziato il loro ufficio ai grilli, si stavano; onde
5388 ant, gi3| la scesa mi fa cader l'ugola.~ANTONIA. Il noce suol far
5389 ant, gi2| bianco, con la corona di ulivo e una palma in mano la mandaro
5390 ant, gi3| mia anima non sarà delle ultime nello altro mondo, sì come
5391 ant, gi3| corpo non è stato delli ultimi in questo. Madonna no, che
5392 ant, gi1| sue, tutta gioconda, tutta umana, gli giva incontra; e menatolo
5393 ded | chiamarsi come noi, e fa umani gli dèi mentre non si lascia
5394 ant, gi2| nome del convento, della umanità sua le rendé due some di
5395 ant, gi1| robba, tutta pietosa, tutta umile, si siede verbigrazia in
5396 ant, gi1| nello scudellino del colore, umiliatolo prima con lo sputo, lo facea
5397 ant, gi2| ritornatasi suso scarca degli umori che la faceano anfanare,
5398 ant, gi1| liberata"», e ciò detto, allo uncino delle sue forche impiccò
5399 ant, gi1| lasciò dare nella ragna in Ungaria.~ANTONIA. Egli dovea esser
5400 ant, gi1| Onde io, stata otto giorni ungendomi spesso e bagnandomi con
5401 ant, gi3| che hanno ne va in olio da ungersi la barba e a lavarsi il
5402 ant, gi3| traditore; né profumi, né ungiumi, né medicumi mi giovano:
5403 ant, gi2| mettermi in letto me ne unse la bocca di donde uscì Pippa
5404 ant, gi3| aprì, dove trovò unguenti e unzioni per i mali che potessero
5405 ant, gi2| a travolger gli occhi, a urlare e a sbattersi di maniera
5406 ant, gi1| porta, zappava in terra, urlava che parea un leone che avesse
5407 ant, gi1| compagnoni, cercando ascondersi, urtandosi insieme, restavano smarriti
5408 ant, gi3| dì a Roma e poi partirsi, usai di gran forcarie. Io avea
5409 ant, gi2| di certe insalatucce non usate; e ponendo mente a ciò che
5410 ant, gi3| ore: che alle quattro ore usavamo di cenare insieme, e trovato
5411 ant, gi2| buoni anni sia.~NANNA. Ma uscendo di lungherie circa le maritate,
5412 ant, gi2| udir dirsi «Esci fuora»; uscendone con quel viso che fa una
5413 ant, gi1| sarebbe il caso tuo: sì che usciamo di questa spelonca, di questa
5414 ant, gi3| puttane.~ ~A punto col giorno usciro le due del letto; e fatto
5415 ant, gi3| fu preso, e inanzi che ne uscisse pagò gli scotti a doppio,
5416 ant, gi3| ore mi porgevano perché ne uscissi, con dirmi «Si può salvar
5417 ant, gi2| marito che era meco ai ferri, uscitomi da lato corse in sala, e
5418 ant, gi1| distruggono i pegni per le usure, fregava la monina con la
5419 ant, gi1| pallotte, investì nello utriusque del giovanetto, che sguizzò
5420 ant, gi2| fichi secchi, noci, olive, uve cotte nel forno e simili
5421 ant, gi2| si gì a pasturare della vaccina (disse il Romanesco); e
5422 ant, gi2| uscio», «tosto», <e> non «vaccio», «viso», e non «faccia», «
5423 ant, gi3| danno gli osti. Puttana che vada in su le canzoni e in sul
5424 ant, gi2| però se ne infernetichì la vaga femina (che, a dire la verità,
5425 ant, gi3| prestandogli le mie non troppo vaghe. Finito il mio addobbamento,
5426 ant, gi1| presi a vagheggiare come vagheggia chi non l'ha più veduta
5427 ant, gi3| per i fori della gelosia vagheggiando la politezza loro in quei
5428 ant, gi1| pestello di vetro, lo presi a vagheggiare come vagheggia chi non l'
5429 ant, gi1| sorridendo e di fuora lo vagheggio, tuttavia basciandolo e
5430 ant, gi1| sfessi: io ne disgrazio i vagli.~NANNA. Io mi credo che
5431 ant, gi3| il tempo delle mani, non vagliano nulla, e sono come le roselline
5432 ant, gi1| egli è uno ufficiuolo molto vago che lo amico mi manda, cioè
5433 ant, gi1| amica; e perché il colpo valea per tre, fu molto lodato.~
5434 ant, gi2| letto poi le contava le valentarie che fece quando fu soldato,
5435 ant, gi1| Babilonia fa noto a tutti i valenti giostranti che or ora compariscano
5436 ant, gi2| cavaliere e tutte le sue valentie, cantando il requiem eternam
5437 ant, gi3| si fa figliuola del duca Valentino, chi del cardinale Ascanio;
5438 ant, gi2| quel del marito parenti che valessero duo denari, ci si stette
5439 ant, gi1| mano con gli orli della valigia, lo facea torcere come gliene
5440 ant, gi2| miglia: sempre entrando nella valle di Giusafà sodo, intero
5441 ant, gi1| fossi portata a casa, né valse ciance di suora né di monica
5442 ant, gi3| spacciata e ordinate medicine di valuta, tu spiziale le scrive al
5443 ant, gi3| per grandezza, parendomi vanagloria della mia bellezza lo udire
5444 ant, gi3| si dicesse che io fussi vanagloriosa.~ANTONIA. Dio tel meriti.~
5445 ant, gi1| pisciai nel manico della vanga.~ANTONIA. Come?~NANNA. Per
5446 ant, gi3| frittelle, e ne dissi più che i Vangeli non dicono verità: e le
5447 ant, gi3| detto «Costei è la prima vangelista». Io trovava le più ladre
5448 ant, gi3| impregnativo; ed è pazza chi si vanta di conoscere di qual grano
5449 ant, gi3| alcune buone cene, se ne giva vantando, mostrando a ciascuno una
5450 ant, gi3| puttane, non per Dio». E così vantandosi, mi accorgo di dieci scudi
5451 ant, gi1| giannettone che togliea il vanto a quel di Bivilacqua: e
5452 ant, gi3| monsignori: perché son tanti vari i semi che si spargono nei
5453 ant, gi2| ANTONIA. Certo è che il variare delle vivande accresce lo
5454 ant, gi2| belle viette, erano pieni di varie erbe: qua lattuche crespe
5455 ant, gi2| purificava la gente della beata Vastalla.~ANTONIA. Con cento buoni
5456 ded | altro marchese che quel del Vasto, né di osservare altro prencipe
5457 ant, gi3| e mentre motteggi seco, vattene altrove e mostrati penserosa;
5458 | ve
5459 ant, gi2| tratta nel fondo: alcune vecchiarelle dicevano ricordarsi quando
5460 ant, gi3| mia madre dentro, ridendo vedendoci nel letto, mi diede la sua
5461 ant, gi1| immollandola tiro a me, e vedendola con un guanto da vescovo
5462 ant, gi3| mio tutto-fumo mi dice, vedendomi stare come una che vuole
5463 ant, gi3| il sa che dolore ho avuto vedendovi partito sanza dirmi pur
5464 ant, gi3| e in mano il rasoio e ne vederai due leccarsi da capo a piè:
5465 ant, gi2| maestro: che solamente a vedergli pendere al fianco una di
5466 ant, gi1| mi parea cento anni di vederne degli altri per le altre.
5467 ant, gi2| la potta da Modona, per vedersi sberrettare dagli sfaccendati
5468 ant, gi3| pelava altrui sanza che mi si vedesseno le mani; e usava il gergo
5469 ant, gi1| forbiti e i più lieti che mai vedessi: e pigliando per mano ciascuno
5470 ant, gi3| manicava con gli occhi, e non vedeva mai la mia fantesca che
5471 ant, gi3| cadde giuso ed essi che non vedevano lume per la ira, si gli
5472 ant, gi1| come un olio, ed ecco che vediamo la celletta della cuoca
5473 ant, gi2| ella fosse una capitana; vedila ballare, una cervietta;
5474 ant, gi3| che si credevano rimanere vedovi di me (che buon per loro
5475 ant, gi2| di fame là giù, e non ti vedrò più rifare la terra con
5476 ant, gi2| avea una vena di dolce, e vedutogli un volto rubicondo a suo
5477 ant, gi3| circa; e perché i miei amici veggano che tu fai con lo assai
5478 ant, gi2| il diavolo sta con quelle vegghiando e dormendo. E mal per noi
5479 ant, gi3| che la notte che gli feci vegghiare a usanza di sparviere se
5480 ant, gi3| volevano sanza spogliarsi vegghiarmi. E venuta la mattina, fur
5481 ant, gi1| sempre dormiro, sempre vegghiaro, sempre andaro, sempre stettero;
5482 ant, gi1| magnificat: e apertolo, veggiolo pieno di dipinture che si
5483 ant, gi1| quelle fossettine che si veggiono nel mento e nelle guance
5484 ant, gi3| delle spelate; e rido quando veggo fare miracoli ai drappi
5485 | vel
5486 ant, gi1| fingendo dormire, facea vela della camiscia nell'alzare
5487 ant, gi1| bambole degli specchi; poi velati dal vino come dal fiato
5488 ant, gi1| di fra Galasso calate le vele dello schivo del garzonetto,
5489 ant, gi2| lasciandola affiocata nello sputar veleno, si chiuse in camera pensando
5490 ant, gi1| viso di Marforio, tutto velenoso, la sforzò con i fatti e
5491 ant, gi2| cervi, sendosi guasta di un vende-leggende, con uno scartoccio di pepe,
5492 ant, gi3| fa robba, e acquaiuoli, vende-legne, vende-olio, quegli dagli
5493 ant, gi3| acquaiuoli, vende-legne, vende-olio, quegli dagli specchi, quei
5494 ant, gi3| Io aveva debito con un vende-tele .XXV. ducati, e non facendo
5495 ant, gi2| impegnando un lenzuolo e ora vendendo una tovaglia, alla fine
5496 ant, gi3| gentiluomo.~ANTONIA. Perché vendesti tu le massarizie?~NANNA.
5497 ant, gi3| appiccato nella mia camera, per vendetta, se ne partì come un giocatore
5498 ant, gi3| spesso il mal francioso fa le vendette dei mali arrivati: ed è
5499 ant, gi3| quante ne aveva uno che le vendeva; ed egli si svaligia di
5500 ant, gi3| averei dato al boia per vendicarmene.~ANTONIA. Il male è male,
5501 ant, gi2| fuora dello uscio, quasi si vendicasse con Dio che lasciò gittarla
5502 ant, gi2| possibile?~NANNA. Io te la vendo come io la comperai da tutto
5503 ant, gi2| che, prima impegnata e poi venduta la casa, anzi gittata, divenne
5504 ant, gi1| prima mi lascerei segar le vene, Dio me ne guardi; nol farò
5505 ant, gi1| schiavata la serratura, il venerabil prete ne fece segno con
5506 ant, gi2| comune. A questo romito venerabile pose lo animo la moglie
5507 ant, gi3| trovasseno .XXV. ducati veneziani per far non so che stillamenti,
5508 ant, gi1| di Giampolo», secondo me veneziano, che tiratosi dentro a una
5509 ant, gi3| che quelli miei sbricchi venghino a quattro ore: che alle
5510 ant, gi3| Roma con meco.~ANTONIA. Veniamoci.~NANNA. Con buon ricordo
5511 | venimmo
5512 ant, gi2| egli parea una massara veniziana che con una mano tenesse
5513 ant, gi3| a belle vesti e a gran ventagli la sua vecchiezza, fatto
5514 ant, gi2| di cacciare il caldo col ventaglio delle ciance, Antonia posato
5515 ant, gi2| belle lumache e forse da venticinque prugnoli fra certa nepitella
5516 ant, gi2| dando al limbo terrestre ventisette anime non nate. E inteso
5517 ant, gi1| appiattandosi per buon rispetto le ventose nel pettignone. ~ANTONIA.
5518 ant, gi1| di non mangiare più cibi ventosi, e lasciatosi colcare, e
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