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Pietro Aretino
La cortigiana

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


abate-cerch | ceri-fango | fano-manca | manda-potri | potro-spall | sparl-zucch

                                                      grassetto = Testo principale
     Parte,  Capitolo                                 grigio = Testo di commento
501 1, 1| del toro, e' carri, con ceri e pimpinelli e mille gentilezze 502 | certa 503 | certamente 504 0, pro| altre cose, e che siate certissimi che dentro vi si farà una 505 0, pro| voglio sapere, quanto ad un certum quid, che erbe sono in cotesto 506 3, 16| smemorata! Io ho date le cervella a rimpedulare; spettate, 507 1, 23| un che voglia mandar e' cervelli per le poste. E mi penso 508 5, 22| l'hanno più longhe ch'e' cervi; ma so ben questo, che così 509 4, 10| chiariròmi s'io son pur da Cervia!~ ~ ~ ~ 510 4, 4| avverbio; e chi asino è, e cervio essere si crede, perde l' 511 5, 7| Veramente messer Gabriel Cesano e messer Giovan Tomaso Manfredi 512 4, 4| essere messer Angelo de Cesis, e ogni col favore de 513 4, 1| M. MERCURIO Le nespole si chiamano pillole a Roma, e voi ne 514 2, 4| ora che quasi mi potrei chiamare contento sono assalito da 515 2, 6| grazia, son sempre la prima chiamata a nettare denti, a cavare 516 2, 3| moglie de messer Luzio, e la chiamava per nome, la maneggiava 517 0, pro| cristioro o quel che diavol si chiami, et ora vuoi ch'io lo getti 518 0, pro| povero gintilomo che si chiamò ser Apollo; il qual, o fosse 519 3, 16| lasciata vedere?~ALOIGIA Per chiarirme de doe cose grande. E questa 520 4, 10| naturale come torno a casa, e chiariròmi s'io son pur da Cervia!~ ~ ~ ~ 521 0, pro| star queti; orsù, ch'io vi chiarisco ch'io vi vitupererò tutti, 522 5, 1| Valerio, solo.~ ~Or mi sono io chiarito d'un gran forse. Se 'l padrone 523 0, pro| questa in Romagna e quella in Chiasso e Caliope in Toscana. O 524 5, 3| spada! Potta, che sì ch'io chiàvola!~M. ANDREA Temprate la collera; 525 2, 6| fussi mezzo agosto, la farìa chiedere da' rioni, per mezzo di 526 2, 26| pesadeos, vigliacco, che chiero matarti!~MESS. MACO Oimè, 527 0, arg| ella più contrafatta che la Chimera, più spiacevole che 'l fastidio, 528 0, pro| struzzi, che padiscono e' chiodi.~ISTR. ARG. Io li ho messo 529 4, 19| domani andate al cassieri de' Chisi, ché vi saranno contati 530 1, 14| la gatta di Masino?~ROSSO Chiudeva gli occhi per non pigliare 531 5, 15| villano ch'ha un poco di ciambellotto intorno, non fa el monsignore, 532 2, 25| che non l'ho!~ZOPPINO Tu cianci gaglioffo; come el pan val 533 5, 10| quello?~ROSSO Gente che va cianciando.~PARABOLANO Son anche le 534 2, 19| diciannovesima. Grillo, solo.~ ~Che cicalone e simpliciotto è questo 535 2, 26| banchieri fiorentini, ché i cicaloni ingrassano a queste coglionerie 536 5, 18| disgrazia de voi signori, che ciechi di giudizio, per un vano 537 1, 24| mille belle cose che un cieco pagarìa un occhio per vederle.~ 538 5, 12| lodare la mia donna e il ciel di cotanto dono?~ROSSO Non, 539 2, 6| pendono, mollette da pelare ciglia, un fiasco de lacrime d' 540 0, pro| per industria saliron in cima al monte, e assai, credendosi 541 5, 22| per onorevole cosa, come i cimieri. Et anche te ricordo che 542 2, 6| occhi agl'impiccati, per cimiteri, de notte, a cavare l'unghie 543 3, 7| un beneficio che valeva cinquanta scudi. Gli diedi el primo 544 1, 12| meritano niente, el re di Cipri, e 'l principe de Fiossa 545 0, pro| levassi dal volto di questa città, vi credevate che ci fussi 546 0, arg| Omero fu litigato da sette cittade, e ognuna per suo l'ha sempre 547 4, 11| ERCOLANO Non mi stare a civettare su per le finestre.~TOGNA 548 5, 22| Vàdasi a riporre el Poggio co' le Facezie!~PARABOLANO 549 1, 14| topi.~PARABOLANO Tal mi cocessi altra fiamma, ch'io viverei 550 2, 5| sentito l'odore e corso in cocina, volse anch'egli pagare 551 4, 1| soldato al tempo di Bartolomeo Coglion!~GRILLO Padrone, serà meglio 552 0, arg| per babione, Venezia per coglione, e sin a Matelica. Ma, per 553 0, pro| come per la lira si può cognoscere, e molti anni cantò in banca, 554 1, 24| repentina pleno semel orbe cohissent ~Tres sumus in bello, vaccinia 555 3, 8| dire bene e male? Qui te colgo!~PARABOLANO Ah, ah, ah!~ 556 | colla 557 5, 15| un banchetto, e ci avanza colli, piedi e capi di pollami 558 1, 16| pensate altro...~ROSSO Se' tu colonnese o ursino ?~PESCATORE Tengo 559 1, 16| spezzata e l'altra tutta d'un colore.~PESCATORE Come piace a 560 5, 18| PARABOLANO Valerio, la colpa è d'amore che contro al 561 1, 13| tormenti che castigono le colpe!~PARABOLANO Per mia fe' 562 5, 5| rendere! Ve' che ci l'ho colta, la ribalda! Povero a me, 563 0, pro| ancora quasi cacciò mano a un coltello per darmi, con dire ch'io 564 3, 10| MACO Gli farò portare delle coltrici, perché serìa un peccato!~ 565 1, 21| avere, e s'io posso niente, comandami.~PESCATORE Ti ringrazio. 566 0, arg| un Accursio e un Serapica comandare al mondo, che uno era stato 567 2, 6| bevuto el figliolo de la sua comare, per troppo amore.~ROSSO 568 2, 1| CAPPA A sua posta! Io non combattei mai a' mie die; ma per una 569 0, arg| òmini, e che vederete doe comedie in una medesima scena nascere 570 0, pro| molto bene; sì che questi comentatori di vocabuli del Petrarca 571 0, pro| fur poeti e poetesse. Ora, cominciandosi a sapere che suso quel monte, 572 3, 6| l'ultimo, ché le donne si cominciano a usare poco in Corte, bench' 573 1, 22| PARABOLANO Quanto odii comincio avere con la vita!~VALERIO 574 0, pro| dolce lingua di monna Laura, cominciò a comporre in sua laude. 575 1, 23| di lui si facci solenne commemorazione a laude e gloria de la reverenda 576 4, 19| saranno contati i denari per commissione de messer Maco.~M. MERCURIO 577 4, 7| vero ch'i' ho da vivere da commodo gintilomo e non mi sarìa 578 3, 3| PARABOLANO Quel ch'io sono è a comodo de li miei amici, come sa 579 2, 6| mondo. Non fu mai la meglior compagna, né mai fu donna vecchia 580 4, 7| Egli si sol dire che in compagnia el mal si fa minore; ma 581 2, 6| ALOIGIA Ammaliò il suo compare, per compiacere a un amico.~ 582 1, 9| salario.~CAPPA È pur gran compassion quella d'un suo camariero 583 5, 20| Signoria perché l'esser troppo compassionevole e bona m'ha fatto errare; 584 4, 15| ROMANELLO Io son contento, se tu comperi la cappa per tuo fratello; 585 1, 16| Nissuna, perché or or l'ha compero l'altre lo spenditore de 586 1, 1| quelli che vostro avolo comperò tre lire e mandòlo a Corsignano, 587 2, 5| messono tanto per uno e comperòrla e cotta per mangiarla insieme, 588 2, 6| Ammaliò il suo compare, per compiacere a un amico.~ROSSO Questo 589 2, 2| anche vespero?~M. ANDREA E compieta, con i tratti de corda! 590 3, 16| matutini e le Messe, le compiete e' vespri, e loro mangiono 591 3, 15| e vestiremo di sorte che compiremo di farlo pazzo pubblico, 592 1, 7| è questo 'spedale' senza compitarlo, e dice così:~Le starne 593 2, 11| Egli canta improviso e compone i più ladri versi e le più 594 5, 22| pregalo per parte mia che ne componga una comedia.~VALERIO Lo 595 0, arg| ristorativo e in questa sua composizione, ch'è buona a fare ridere 596 1, 4| La riforma de la Corte, composta per il Vescovo di Chieti! 597 1, 24| torrete casa, farete veste, comprarete cavalcature, faremo banchetti 598 2, 5| pena è accettato, [ha] a comprarsi l'acqua e il fuoco, e quando 599 4, 6| non so che veleno che li comprò...; basta che...~PARABOLANO 600 5, 7| la sua cortesia. Io li ho comunicato le mie nove, e la minore 601 4, 13| maestro Andrea ha uno specchio concavo che mostra li òmini al contrario, 602 2, 5| t'è fatto carezze, te si concede un mezzo famiglio. Or pensa 603 4, 5| Velletri; ma prima che abbia conchiuso questo, ser Valerio ha avuto 604 0, arg| per via de una ruffiana conclude il parentado, e il magnifico, 605 3, 6| parte de la catena, e poi concludi a posta tua.~ALOIGIA Io 606 0, pro| leggeresti bene il processo o la condemnazione a un podestà. O che cicalare 607 5, 15| e subito vuol ch'io gli conduca le gintildonne? E io con 608 0, arg| res]te mai ch'un omo si conducessi a tanta castroneria. E mi 609 2, 8| celare tanta passione mi condurrà a estremo fine...; ma consigliami 610 4, 5| che non serìa possibile a condurvela altrimenti: e questa comodità 611 3, 5| scioperato di Maestro Andrea ha condutto el vostro Messer Maco, come 612 5, 1| innocenzia può assai; e delibero conferire questo caso con monsignor 613 1, 23| essalti e ogni loro detto gli confermi. E per Dio, ch'un simile 614 1, 15| el pesce a un frate che confessava. La favola si sa per tutto.~ ~ ~ ~ 615 3, 16| vero, ho saputo per via de confessione che quelli di Verucchio 616 2, 18| a irsi con Dio. Ma io mi confido in santa Aloigia che ne 617 5, 15| penso l'odore del vaso ti conforta tutto.~ALOIGIA Lordi, gagliofli!~ 618 4, 22| sì che piglia[te] cose confortative.~PARABOLANO L'è pur da ben, 619 5, 15| terribile!~ROSSO Non mai conobbi altra paura a' miei , 620 2, 23| Grillo.~ ~M. ANDREA Non vi conosceria el senno, ma bisogna mostrare 621 3, 4| fargli onore? ~MESS. MACO Conoscete voi messer Rapolano?. ~ROSSO 622 2, 1| ROSSO Sì che le son buone e conosciute! Ma se quel pescatore mi 623 2, 15| PARABOLANO Ah, Cielo, perché consenti tu che un mio famiglio mi 624 2, 8| condurrà a estremo fine...; ma consigliami tu, Amore.~VALERIO Signore, 625 3, 4| Rosso.~ ~MESS. MACO Che mi consigliate voi ch'io faccia? ~ROSSO 626 5, 1| Ma che farò io, chi mi consiglierà? Nissuno, so ben; ché s' 627 3, 12| molto miglior mercato el consilio che l'aiuto, del quale ho 628 3, 13| t'ho a dire cosa che ti consolarà; ma entriamo in casa, ch' 629 1, 12| aviati, e anche il Signor Constantino riarìa il principato de 630 4, 6| che quando passate non si consuma di vedervi, e non faccio 631 5, 22| cortigiano.~VALERIO Or andiamo a consumare questa notte in riso ch' 632 2, 5| io mi tornerò in Corte a consumarmi de dispiacere.~ ~ ~ ~ 633 4, 22| mondo.~PARABOLANO Ma io sarò consumato a le cinque. Ma parte che 634 2, 14| le duchesse del mondo si consumino per lui. Ma tu assaggerai 635 1, 22| virtù.~PARABOLANO Io mi consumo!~VALERIO Che voresti voi?~ 636 0, pro| madonne muse bellissime, si consumò el matrimonio, onde nacquero 637 5, 7| perché molto più che non si conta per ognuno è la sua cortesia. 638 4, 1| M. ANDREA Sacramento da contadini.~MESS. MACO A la fe' de 639 4, 13| interprete. Ma s'io vi volessi contare di punto quel che dice, 640 5, 18| che poi siate el primo a contarla, acciò che più presto si 641 4, 19| de' Chisi, ché vi saranno contati i denari per commissione 642 0, pro| dispiacere, perché ella è nata a contemplazione vostra, e mi vien da ridere 643 1, 9| Domenedio lo servissi no 'l contentarebbe mai. E' fa una galantaria 644 5, 6| Donne poltrone, che non ve contentarìano i denari, che si cavano 645 4, 22| digiuno mio; ma son per contentarti; andiamo!~ROSSO Gratis vobis! 646 1, 20| de le bagatelle, e te la conterò più per agio. Io voglio 647 5, 15| le parole in bocca e con continuo fetore e sì fiero, che torrebbe 648 2, 20| impariate certe parole per contrafare la lingua, e se nisun dicessi 649 0, arg| Cortigiana, per essere ella più contrafatta che la Chimera, più spiacevole 650 4, 13| concavo che mostra li òmini al contrario, e come escono de la stufa 651 2, 5| nostri padroni ci dànno contumacia, assaggion vini, se c'è 652 4, 11| Chi due bocche bacia, una conven che li puta. Tu col vino 653 2, 7| messere.~MESS. MACO Non bene conveniunt; con vostra licenzia.~ ~ ~ ~ 654 3, 3| schiava!~ROSSO E come egli è conversevole con la famiglia! Tutti gli 655 2, 13| impazzire d'alegrezza una coperta, e ch'egli scoppia se non 656 5, 15| quelle sporcherie d'ossame coperte di mosche, che spaventaria 657 2, 11| serpentini capelli e fronte corallina e labra di broccato m'hanno 658 4, 13| m'importa e aspetterà, el corbo! Mi era scordato; maestro 659 3, 1| la mia pace, e l'ho per cordial amico, per ottimo compagno 660 4, 15| ROMANELLO Aiutami: da' qua el cordone e lo scapulare; che te ne 661 0, pro| che non so chi toccò il core a nove donne da bene, e 662 2, 5| tali che non trarìano una coreggia per l'anima loro.~SEMPRONIO 663 4, 10| io non vegga ch'io son da Corneto; e questa Aloigia m'ha cavato 664 5, 22| le vidde; dipoi la luna è cornuta, e stassi pur in cielo. 665 5, 22| stassi pur in cielo. Sono cornuti i buoi, che ci fanno tanto 666 5, 22| fanno tanto bene per arare. Cornuto piacque quel medesimo, el 667 3, 6| ROSSO Un bacio! Sta salda, Corona de le Corone de le Reine. 668 2, 13| el basto a' camelli per coronarci su messer Maco de spini, 669 2, 24| eh, eh, ah, ah, ah! El coronare de l'Abbate di Gaeta non 670 0, pro| moderno, e Cinotto, poeta coronato per man di papa Leon, l' 671 3, 6| Sta salda, Corona de le Corone de le Reine. Ohimè ch'io 672 4, 17| è uscito d'una taverna e corremi dietro come un pazzo, e 673 2, 12| dotti, novi, arguti, divini, correnti, dolci e pien di sugo! Ma 674 4, 7| gira el mondo!~FLAMINIO Non correre a furia e usa quel senno 675 5, 15| tignosi; e se 'l Tevere gli corressi dietro, non sarìano per 676 2, 26| ANDREA Di grazia, Grillo, corrigli dietro e rimenalo a casa 677 5, 9| buco dietro! A la strada, corrite, ch'io son morto! Dove fuggo? 678 2, 3| a trovarla, e so ch'e'la corromperìa la castità. Farà ogni cosa 679 5, 4| Biasina, ché messere non se corruccia.~BIASINA De le tue, becconaccio; 680 0, arg| uscissi in scena, non vi corrucciate, perché Roma è libera e 681 5, 17| sottana, a piedi e solo, corse a vedere come un pazzo, 682 1, 1| comperò tre lire e mandòlo a Corsignano, e non fu esso, così disse 683 2, 5| vescovo, sentito l'odore e corso in cocina, volse anch'egli 684 0, pro| sfaccendati, e ognuno è córso al romore e non è niuno 685 5, 7| conta per ognuno è la sua cortesia. Io li ho comunicato le 686 1, 24| grazia; 'nsegnatemi qualche cortigianeria ora.~M. ANDREA Voluntieri. 687 4, 1| quotiens vult diventare Cortigianos novissima dies pillole et 688 5, 2| ritornassi e che gli rompa la coscia. Gli è già notte e non comparisce; 689 2, 2| mangiare quella pina, e costi ciò che la vuole.~ ~ ~ ~ 690 1, 7| abbin nome a Roma, m'ha costo questa leggenda; e bon per 691 | costoro 692 0, arg| spiacevole che 'l fastidio, più costumata che l'onestà, più suave 693 0, pro| voi che sète nobilissimi, costumati e virtuosi. E non credete 694 1, 12| creanza e che gli è fedele e costumato!~VALERIO S'è un bugiardo, 695 | cotesti 696 1, 12| Messia vien più oggi che crai.~VALERIO Questo è chiaro 697 3, 9| si fanno?~MESS. MACO Non cred'io; ma io mi stimavo che 698 2, 19| questo la natura, ch'egli si creda che gli asini tenghino scuola? 699 5, 18| signori, che così facile credenze date agli asentatori e maligni, 700 4, 7| disgrazia del padrone, perché se crederà che sia causato per i miei 701 3, 7| mezz'ora in qua; ma se tu me crederai, attenderai a servire.~FLAMINIO 702 0, pro| volto di questa città, vi credevate che ci fussi sotto la torre 703 2, 5| quello per la morte del quale credevi esser ricco, tormentono 704 1, 12| faceva gran male a dare tanto credito a un villano, essaltando 705 5, 7| lodare questo vescovo di Cremona, perché molto più che non 706 4, 11| l'amore, e le porterai se crepassi, geloso imbriaco!~ ~ ~ 707 1, 13| scema e per le lode non si cresce?~VALERIO Lo so benissimo, 708 4, 7| che per tuo amore a me è cresciuto.~VALERIO Io voglio stare 709 4, 15| vedere come la fa de le crespe a iosa.~ROMANELLO Eccomi!~ ~ ~ ~ 710 0, pro| lascivi', 'unti', 'liquidi cristalli', 'unquanco', 'quinci e 711 0, pro| che erbe sono in cotesto cristero, perché se tu ci avessi 712 4, 17| cappe sagrate per deleggiare cristiani? Mettetelo nella segreta 713 0, pro| questo argumento, serviziale, cristioro o quel che diavol si chiami, 714 5, 15| carne de' santi?~ROSSO E de' Crocefissi! Ma io dico la madre di 715 1, 24| Gli archi gli cognosco per cronica e gli ho veduti per lettera 716 5, 22| maggiori maestri. E se tu fussi cronichista sapresti che le corna vennero 717 2, 15| de chi e de come amor vi crucifigge? E non mi fa profetizzare 718 0, pro| giustoonesto; né si crucifiggono così per poco le persone.~ 719 3, 6| Parabolano e salvare noi che lo crucifigiamo.~ROSSO O dimmi come?~ALOIGIA 720 5, 7| Corte, quanto se' tu più crudele che l'inferno! E che sia 721 2, 5| per la sanità sua. Cose crudeli a desiderare la morte a 722 5, 15| Roma per acconciarsi? O che crudeltà son queste? Ma ascolta!...~ 723 3, 6| locande, a lavare panni e a la cucina e a vendere le candele.~ 724 5, 15| peggio: cavoli, navoni e cucuzze, sempre in minestra; dico 725 | cui 726 5, 2| dormo; il cu... cu... culiseo è... è sul mio letto; mènemi 727 2, 20| figliolo, gli pagherò la culla a la fegatella, ghiotta, 728 2, 6| la taverna, con sbirri, cuochi, messi, preti, frati e fra' 729 1, 16| povero omo, perché io ho il cuor generoso.~ROSSO Sei sono 730 2, 6| tradimento, unghie de gufi, cuori d'avoltori, denti di lupi, 731 1, 24| Si deus est animas prima cupientibus artem~Silvestrem tenui noli 732 2, 8| mio novo accidente non ti curare sapere.~VALERIO Qui manca 733 5, 11| osservi la fede, e non si curi così, per la prima volta, 734 4, 1| MERCURIO Pillolarum romane curie sunt dulciora!~MESS. MACO 735 5, 22| dal Limbo, ch'io non mi curo; e cognosco signori che 736 | dagli 737 1, 24| meditaris avena ~Dic mihi Dameta recumbens sub tegmine fagi.~ 738 4, 2| esser el ministro.~ALOIGIA Dammi la tua parte de la catena 739 2, 1| Belvedere, arìa spesi i miei danari in una ostaria ch'almeno 740 0, pro| entroron seco nel monasterio e dandosi a la virtù steteron non 741 3, 7| non sarò mai causa de la dannazione de l'anima de niuno cortigiano.~ 742 3, 7| in disagio per i passati danni. E credi a me, che quando 743 3, 15| da cortigiani e prima li daremo una presa de pillole.~GRILLO 744 2, 10| inamorato, che remedio mi daresti tu?~VALERIO Trovare una 745 1, 9| Vogliamo noi, una notte, dargli d'una accetta sul capo, 746 4, 18| ufficio, ha il torto a non darli la referma per dieci anni 747 2, 17| marzapani a Siena, ve ne darò uno per questa buona nuova!~ 748 5, 7| buoni: il Reverendissimo Datario e Ravenna. Gli altri: guarda 749 5, 13| Signore, piano, venite queto, datemi la mano.~PARABOLANO O Dio, 750 1, 14| PARABOLANO Fai conto che debba essere un imbriaco come 751 1, 24| così l'anticaglie. Ma le debbono essere tutte grotte, l'anticaglie?~ 752 0, pro| sola, io publicarei tutti i defetti vostri, ché gli ho meglio 753 1, 9| d'una mula, e or non si degna toccar l'oro macinato con 754 3, 3| PARABOLANO Veneranda madre mia, degnàtive ascoltarmi vinte parole 755 5, 12| dolcissime ambrosie, non ti degnerai tu ch'io, che son tutto 756 1, 12| principato de Macedonia, né si degnerebbe del governo di Fano.~FLAMINIO 757 4, 1| accursiesca e serapichesca non si degnon poi né con amici né con 758 2, 13| tempie a niuno e non si degnono se non con l'imperatori 759 4, 17| con le cappe sagrate per deleggiare cristiani? Mettetelo nella 760 5, 15| Magliana.~ROSSO S'io me delettassi, arìa trattato da signore 761 3, 7| FLAMINIO In effetto io son deliberato mutare padrone, perché disse 762 4, 4| Aloigia menarò robbe nove denanzi e de dreto a la porta al 763 2, 1| mongana, barbacano o ambracano dentrovi!~CAPPA Sta bene! Se le taverne 764 2, 11| faròmi cortigiano, favente Deo, per amore vostro, perché 765 5, 12| cui la mia vita e morte depende?~ROSSO Questo è stato un 766 2, 1| altro che de logge o camere depinte.~CAPPA Rosso, queste lamprede 767 0, pro| santo in mare ~ El turco deroccando e tartussando ~ Che Dio 768 0, pro| Sippa' è vocabulo antiquo, 'deroccare' e 'tartussare' moderno, 769 2, 5| sanità sua. Cose crudeli a desiderare la morte a chi non ti offese 770 1, 22| fatiche.~VALERIO Da chi desiderati voi questo premio?~PARABOLANO 771 5, 15| boccone, che ci caccia col despettoso suono de la bacchetta, e 772 0, pro| fratello in Corte e con tutti i dessagi del mondo lo mantiene, perché 773 | dessi 774 5, 2| presto, che dormirò da non destarme le bombarde del [del] 775 1, 20| ch'è stata fatta, tanto destra che non se ne sarebbe accorto 776 2, 6| ché tu vali più che un destro a chi ha preso le pillole.~ ~ ~ 777 5, 18| un sì gintilomo si lascia desviare ne le mani d'una ruffiana 778 2, 10| VALERIO Quello ch'amor vi dettarà.~PARABOLANO S'ella l'avesse 779 1, 24| ANDREA Dite.~MESS.MACO~Si deus est animas prima cupientibus 780 3, 16| Pietro ogni , per mia devozione.~ALOIGIA Dio ve 'l perdoni; 781 3, 11| chi per el mal che Dio gli dia! El Rosso me debbe cercare. 782 2, 5| capo a le genti a guisa di diadema.~SEMPRONIO Ah, ah, ah!~FLAMINIO 783 2, 6| fare a me: tu vòi che gli diamo ad intendere che la stia 784 2, 11| che la fata Morgana e la Diana stella. Sì che spettate 785 1, 23| dico io, che son dotto, diàngli pur dentro, acciò che agosto 786 4, 7| possibile che i signori dìano così facile credenza a le 787 1, 24| musam meditaris avena ~Dic mihi Dameta recumbens sub 788 2, 5| mangiar soli in camera e dicano che 'l fanno perché doi 789 0, pro| imparato un certo proemio, diceria, sermone, filostoccola, 790 1, 14| don Cerimonia spagnolo, e dicevano de andare a cena a non so 791 1, 1| bella Siena.~SANESE O non ve dicevo io che Roma era un poco 792 3, 16| sarete tornato, vorrò che mi diciate le messe de San Gregorio, 793 1, 1| grande che Siena, e voi diciavate: non! E a Siena c'è lo Studio, 794 2, 1| non combattei mai a' mie die; ma per una di queste lamprede 795 5, 15| tratton bene? Quattro alice o diece sarde marce e vintecinque 796 2, 6| una galanteria!~ALOIGIA Diede el veleno al marito de la 797 3, 7| valeva cinquanta scudi. Gli diedi el primo aviso e non volse 798 4, 1| diventare Cortigianos novissima dies pillole et aque syropus 799 4, 16| fugge col saio e il giudeo dietrogli, da frate.~ ~ROMANELLO Al 800 0, pro| non essere pur parenti, la differenzia de le lingue che si leggono, 801 2, 9| ma el soverchio amore mi diffida d'ogni salute. Pur ogni 802 2, 6| gintilezze.~ROSSO Riscòtila con digiuni, fagli dire le messe de 803 2, 26| dietro e rimenalo a casa e digli che abbiamo burlato seco 804 1, 3| Andreas.~SANESE Or così gitevi digrossando con le profezie.~MESS. MACO 805 2, 26| Grillaccio ladro, tu mi dileggi! Or da' qua e' mia panni, 806 4, 6| ROSSO Si non ch'io non mi diletto di riportare, vi direi de 807 1, 14| compera de le lamprede, e dilli che le mangi per amor mio, 808 2, 11| busardo come gl'astrologhi del diluvio, vi voglio leggere una pìstola 809 2, 21| muta solamente la cappa e dimandagli poi s'e' ti vuol portare 810 3, 13| entriamo in casa, ch'io mi ho dimenticata una lettera di cambio.~FLAMINIO 811 4, 17| se Vostra Signoria non fa dimonstrazione, io sto con tale che ve 812 4, 7| quel senno ch'hai sempre dimonstro, perché adesso ne va l'avanzo 813 | dinanzi 814 4, 4| si crede, perde l'amico e dinari non ha mai. So ch'io t'ho 815 5, 15| madre di San Luca, perché se dipinge bue e la madre è una vacca.~ 816 1, 16| Vostra così farò!~ROSSO Farai dipingere la mia arme dove tu vendi 817 5, 15| colori che un grembiule da dipintori e lavata nel sevo de le 818 3, 6| vole la mitria con le belle dipinture perché non se dicessi pe ' 819 0, pro| Sarà qualche satrapo che dirà essere venuto per avere 820 5, 22| intertengono, e domattina dirai la cosa per ordine a Pattolo, 821 3, 15| lo metteremo in molle e dirèmoli che sono forme da cortigiani 822 4, 6| PARABOLANO E tu che li diresti?~ROSSO Parlerei con le mani! 823 4, 6| denti secchi. Ma che glie direte voi, in prima giunta?~PARABOLANO 824 0, pro| stando a sì gran disconcio dirìa a messer Domenedio che ' 825 2, 6| ALOIGIA Però tu sei uomo diritto, perciò te rincresce!~ROSSO 826 1, 22| VALERIO Dove s'hanno a dirizzare queste lettere?~PARABOLANO 827 3, 7| primo aviso e non volse dirne per me una parola, ma l' 828 2, 15| ROSSO Levàtimi di tinello e diròvi ogni cosa, ancora che no ' 829 4, 2| eccomi qui.~ROSSO Aloigia, a dirtelo in una, Valerio mi vuole 830 2, 11| trovate el tempo dove io possa dirvi millanta parole, le quale 831 3, 7| signor è anche fastidioso, in disagio per i passati danni. E credi 832 4, 7| gintilomo e non mi sarìa discaro senz'altra servitù de riposarmi; 833 3, 16| però troppo guasto in le discipline, perché s'io non anderò 834 4, 5| la sua maestra quando la discipula trova sì gran cose improviso. 835 4, 1| ora?~M. MERCURIO Eh? Oh, discosto da qui un gran pezzo.~MESS. 836 3, 12| voluntieri con Valerio, perché è discretissimo giovene e servente e vuolmi 837 3, 1| PARABOLANO Virtuoso, savio, discreto e da bene è 'l Rosso, messer 838 4, 19| il corpo?~MESS. MACO Io disfatto! Io non son io! Regnum tuum.... 839 1, 9| fronte.~CAPPA O Cristo, io ne disgrazio il priore di Capua.~ROSSO 840 3, 12| me disperarei, e fu pur disonesto il tradimento usato a Cesare, 841 1, 11| hai ardire d'aprir bocca, disonor del vituperio? E tu, Cappa, 842 3, 7| tu ire, adesso, ch'è in disordine tutto il mondo? Se vai a 843 3, 12| maggiori òmini di me, me disperarei, e fu pur disonesto il tradimento 844 3, 7| è ricco. Né bisogna però disperarse, perché 'l guadagno de la 845 3, 10| ritrovata, staviamo come disperati e la Signora v'ha fatto 846 0, pro| o fosse per voto o per disperazione, fattoci un romitorio, si 847 1, 22| volte il troppo bene, e mi dispero quando un vostro pari si 848 4, 15| voglio provare.~ROSSO Non mi dispiace vedere come la torna bene 849 0, pro| facessi un gran conto di dispiacerli. Aprezza tanto la grazia 850 5, 11| questa fronte ch'io gli dispiacessi!~ALOIGIA Spasseggiatevi 851 0, pro| t'importa egli il volere disputare del parlare? Tu non dovevi 852 3, 8| la mia a respondervi. E diteme un poco, padrone. Non è 853 3, 3| sa qui el mio Rosso; ma ditemi, di grazia, con che faccia 854 2, 12| andate, via, presto a la diva!~ ~ ~ ~ 855 0, arg| il papa se prima non si diventa cortigiano; e facilmente 856 0, arg| mondo. E così, di pecora diventando un bue, pone il sigillo 857 4, 19| specchio, ch'io mi sento diventato un altro! O che pena ho 858 2, 1| corpo di queste cose sante e divine, io crepo e vienmi l'anima 859 2, 12| limati, dotti, novi, arguti, divini, correnti, dolci e pien 860 1, 16| un par de calze a la mia divisa.~PESCATORE Mi basta la grazia 861 4, 6| PARABOLANO Domattina lo in mano de la Corte,~ROSSO 862 4, 3| in casa, ch'io crepo di doglia.~ ~ ~ ~ 863 3, 8| bocche, ti parrìa altra dolcezza trovare che nel greco e 864 5, 12| mie indegne labia nelle dolcezze tue? O serene luci de la 865 2, 12| arguti, divini, correnti, dolci e pien di sugo! Ma c'è un 866 2, 23| intendi, gocciolon mio dolciato?~MESS. MACO Io v'afferro; 867 3, 5| Rosso, qui la mia madre dolcissima, e voi Messer Maco verrete 868 5, 12| soave, dove amore stilla le dolcissime ambrosie, non ti degnerai 869 5, 18| fatto credere troppo: non ti dolere di me.~VALERIO Io mi dolgo 870 2, 4| armi feminili e con questo dolermi non acquisterò io chi più 871 2, 8| ancora che 'l nascondere il dolore vostro proceda d'amore, 872 2, 5| fastidi, tutte quelle febbre e dolori che ha avuto nel male quello 873 1, 21| Cappa.~ ~PESCATORE Roma doma! Oh, credi, ch'è 'l Paradiso, 874 4, 9| ALOIGIA Bon omo, l'Antonia mi domandava quando era la stazzon a 875 3, 1| PARABOLANO Né che 'l mercante domandi denari de' drappi.~VALERIO 876 5, 18| acciò che più presto si domentichino le tue gioventudini.~PARABOLANO 877 0, pro| scemare la fatica a Apollo, si domesticorono sì con coloro che erono 878 4, 1| propositio hanc!~M. MERCURIO Domine, usquequo vos non inteligitis 879 4, 1| sufficit. Andiamo, in nomine Domini.~ ~ ~ ~ 880 1, 14| Paternità, Omnipotenzia, Viro, Domino, e tutto il mondo'; e farìa 881 4, 19| MESS. MACO Laudate pueri Dominum! Io sono in fatto racconcio 882 3, 3| el credo!~ROSSO Egli ci dona l'anno più veste che non 883 1, 14| carciofi, pecora?~ROSSO Donatili doi fiaschi di Mangiaguerra; 884 4, 21| marito ce trovò...~ROSSO S'è donche accorto che...?~ALOIGIA 885 1, 23| impazzire uno, fosse che gli doni officio o beneficio, anzi 886 3, 16| riconsolata: impalare le povere donnicciuole! Dio e gli orazioni vostre 887 3, 7| mille scudi a interesse e donògnene; e così restò guasta la 888 5, 2| sono imbriaco, no. Io dor... dormo; il cu... cu... 889 5, 7| li parlerò inanzi ch'io dorma, e saperò dove nasce il 890 2, 16| ch'egli potrìa venire a dormir seco; ma che, scognosciuto, 891 5, 8| ANDREA E cacciàtolo di casa dormiremo con la Camilla. Tic, toc. 892 5, 2| mènemi su, pre... presto, che dormirò da non destarme le bombarde 893 5, 17| credendosi che, essendo la notte dormita seco, gli avessi fatto tal 894 2, 12| sentenziosi, tersi, limati, dotti, novi, arguti, divini, correnti, 895 1, 1| Siena c'è lo Studio, c'è' Dottori, fonte Branda, fonte Beccia, 896 5, 15| tante mani annoverate, che doventano più succidi che non è la 897 0, pro| mondo lo mantiene, perché doventi messere e reverendo, perché 898 2, 18| sì che sì, che sì ch'io dovento più gran maestro che Marforio. 899 5, 10| dire parola.~ROSSO Anzi doverete cicalare come un mercato!~ 900 5, 15| l'astinenzia.~ALOIGIA Se doverìan vergognare!~ROSSO Mattina 901 5, 4| porca vacca...!~BIASINA Voi dovete essere qualche villano, 902 1, 19| SAGRESTANO Tuo padre ti dovette lasciare la sua maladizione.~ 903 5, 20| benissimo ogni male, ché non ci doveva venire; e Aloigia ha fatto 904 0, pro| disputare del parlare? Tu non dovevi finire mai più, acciò ch' 905 4, 9| conscienzia! ~TOGNA Tu 'l dovresti avere di grazia!~ERCOLANO 906 2, 6| da bene!~ALOIGIA Come una draga e una paladina andava a 907 2, 10| Né per questo scema una dramma del mio tormento. Or entriamo 908 3, 1| mercante domandi denari de' drappi.~VALERIO Bisogna pur pagare 909 2, 17| voi siete! Or, Zoppino, drento in casa; e ordinaremo quello 910 4, 4| robbe nove denanzi e de dreto a la porta al padrone, e 911 1, 16| Saviamente. Pur fa' che la dritta sia spezzata e l'altra tutta 912 4, 10| questa Aloigia m'ha cavato di dubbio. Io voglio fare el briaco 913 5, 20| vedervi stare sì mal d'amore e dubitando che per troppo amore voi 914 2, 20| maestro!~M. ANDREA Non dubitate, ma bisogna che voi impariate 915 5, 15| e gli promette di farla duchessa di Campo Salino e de' la 916 2, 14| quarantina; e crede che tutte le duchesse del mondo si consumino per 917 3, 1| vivo de poesie, e non sarà dui giorni ch'io vo' dare licenzia 918 4, 19| naso! Misericordia, Vita dulcedo... et verbum caro factum 919 4, 1| Pillolarum romane curie sunt dulciora!~MESS. MACO Nego istud, 920 4, 19| Che accidente è questo? Duolvi il corpo?~MESS. MACO Io 921 2, 25| val poco così non volete durare fatica!~MESS. MACO Se 'l 922 0, pro| et valete ? Donque io ho durato tanta fatica a comporre 923 | É 924 | ebbi 925 4, 21| intendere la trama; e a sua eccellenza mi reccomando. A Dio!~ROSSO 926 3, 7| Anderò a Mantoa, dove la eccellenzia del Marchese Federico non 927 4, 2| Iddio il volessi.~ALOIGIA Eccotelo.~ROSSO Come?~ALOIGIA Dirò 928 2, 24| sedere e sta saldo come un edificio.~M. ANDREA Andiamoli presso 929 3, 7| attenderai a servire.~FLAMINIO In effetto io son deliberato mutare 930 1, 24| MACO Che cosa è il Coliseo? Ègli dolce o agro?~M. ANDREA 931 1, 4| Mariano in ottava rima! Egloghe del Trasinio! La vita dell' 932 | eius 933 | Ell' 934 2, 1| l Moro de' Nobili che s'empiono il corpo di queste cose 935 2, 5| come fanno i ribaldoni?~S EMPRONIO Non io.~FLAMINIO Gli hanno 936 2, 8| de la Corte e de' vostri emuli. Donque voleti ch'a Napoli 937 2, 15| Che pagheresti voi se m'endovinassi de chi e de come amor vi 938 4, 1| farmi carezze, perché gl'entervien el più de le volte che coloro 939 1, 19| aiutorio Altissimi! Dove entrarai? Rispondi.~PESCATORE In 940 5, 4| Sono io, sono, che voglio entrare su e dormire con la Signora!~ 941 4, 3| fatto uomo de mille ducati d'entrata.~ROSSO Egli è quel ch'io 942 3, 7| Valerio.~ ~VALERIO Tu sei entrato in gran farnetico da mezz' 943 1, 19| Rispondi.~PESCATORE In cul, v'entrerò, in culo! Dissi: Ercule!~ ~ ~ 944 0, pro| dal sopra detto Apollo, entroron seco nel monasterio e dandosi 945 1, 24| Chiaro! Ascoltate questo epigramma ch'io ho fatto in mia laude.~ 946 1, 12| n] poco le croniche, gli epitaffi e i privillegi del benemerito 947 0, pro| l Petrarca, per essere eques inorpellato. Così Cinotto, 948 | erano 949 | eravamo 950 | eravate 951 0, pro| quanto ad un certum quid, che erbe sono in cotesto cristero, 952 1, 19| entrerò, in culo! Dissi: Ercule!~ ~ ~ 953 2, 6| testamento da reina, e m'ha fatto erede de ciò che l'ha.~ROSSO Bon 954 | ero 955 0, pro| domesticorono sì con coloro che erono con tanto ingegno saliti 956 5, 20| compassionevole e bona m'ha fatto errare; uh, uh, uh!~PARABOLANO 957 4, 6| coleriche, e punitelo si ha errato. Aloigia questa notte farà 958 3, 9| li alberi.~M. ANDREA Voi erravate in grosso!~MESS. MACO Faròmi 959 5, 18| anzi, vi prego, le facciati escan fora e ridendo ascoltiamo 960 2, 1| me, ne ho invidia a chi esce da stregiare uno cavallo 961 5, 15| ROSSO Penso che domani esco di tinello, se già la cosa 962 4, 13| òmini al contrario, e come escono de la stufa vogliono che 963 4, 5| e Rosso.~ ~ALOIGIA L'ho espedito in doe parole; gli ho promisso 964 3, 10| discrezione!~M. ANDREA Orsù a dare espedizione a quel che s'ha da fare. 965 1, 12| tanto credito a un villano, essaltando la sua nobile e antichissima 966 3, 7| vogliono fare a modo loro, essaltare chi li piace e roinare chi 967 1, 23| gongolano quando gli credi, gl'essalti e ogni loro detto gli confermi. 968 0, arg| cardinale con un papa. Sendo essaudito, e sano e più bello che 969 | esse 970 0, pro| manda i gridi al cielo per esserli stato solo ripportato ch' 971 2, 15| più! Dove son io?~ROSSO In estesis!~PARABOLANO Dormo io?~ROSSO 972 1, 12| nobilità, e in Roma tanto se estima quanto fa el Romanello se ' 973 1, 1| e creduto.~SANESE Io vi estimo più ch'un ducato, v'obedisco 974 2, 8| tanta passione mi condurrà a estremo fine...; ma consigliami 975 4, 1| puttini.~MESS, MACO A l'evangele!~M. ANDREA Sacramento da 976 | extra 977 4, 1| MESS. MACO Trant fabrilia fabri!~M. MERCURIO Messere, cognoscete 978 4, 1| basse!~MESS. MACO Trant fabrilia fabri!~M. MERCURIO Messere, 979 3, 6| Roma, e noi a salvum me fac. Or noi ci siamo intesi; 980 3, 11| ALOIGIA Ma fe', io ho più faccende che un mercato, più lettere 981 4, 1| M. ANDREA Così dicono li facchini.~MESS. MACO A la croce benedetta!~ 982 | facciano 983 5, 18| vituperio, anzi, vi prego, le facciati escan fora e ridendo ascoltiamo 984 3, 6| Corte, bench'io credo che lo faccino perché [non] potendo toglier 985 0, arg| iraconda che la còlera, più faceta che la buffonarìa, è, nel 986 2, 5| ovo e mezzo per frittata e facevalo poi porre ne le forme dove 987 | facevano 988 5, 22| riporre el Poggio co' le Facezie!~PARABOLANO Dite su, che 989 0, arg| si diventa cortigiano; e facilmente gli fa credere ch'un Gioan 990 4, 19| dulcedo... et verbum caro factum est!... ~M. MERCURIO Che 991 1, 24| Dameta recumbens sub tegmine fagi.~M. ANDREA O che vena da 992 1, 12| colui che sa trinciare un fagiano, fare bene un letto o una 993 1, 4| La Caretta; Il Cortigiano falito! Istorie, Istorie!~ ~ ~ ~ 994 4, 14| maggiordomo di Clemente, che fa fallire la regola, al cul de Dio 995 4, 12| molto pauroso! Oh, domin fallo che Cupido pigli per capegli 996 4, 1| MACO Voi mi fate una rima falsa, ché 'bisognat' non è toscano; 997 4, 14| bocconi che furano a le nostre fami. E si non fusse per amore 998 | fammi 999 4, 8| mio senno e lascia ire le fanciullerie.~TOGNA In capo de la fin 1000 4, 3| bene, ché l'ho tratto del fango al dispetto suo, e hollo


abate-cerch | ceri-fango | fano-manca | manda-potri | potro-spall | sparl-zucch

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