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Pietro Aretino
La cortigiana

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  • LA CORTIGIANA
    • ATTO SECONDO DE LA CORTIGIANA
      • Scena decima. Parabolano e Valerio.
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Scena decima. Parabolano e Valerio.

 

PARABOLANO Valerio, s'io, come tu dici, fussi inamorato, che remedio mi daresti tu?

VALERIO Trovare una ruffiana e scrivere una lettera.

PARABOLANO E se la non la volessi?

VALERIO Di questo state sicuro, ché mai né letteredenari sono refiutati da le donne.

PARABOLANO E che vorresti ch'io gli dicessi?

VALERIO Quello ch'amor vi dettarà.

PARABOLANO S'ella l'avesse per male?

VALERIO Io vi ricordo che le donne sono di più molle carne e de più tenere ossa di noi.

PARABOLANO Quando manderesti tu questa lettera?

VALERIO Spettarei la opportunità del tempo.

PARABOLANO Scempio, io t'ho pur fatto parlare: io ho altro caldo che d'amore.

VALERIO Padrone, ma per voi non si pigliava San Leo, poi che non vi basta l'animo d'ottenere una donna.

PARABOLANO Né per questo scema una dramma del mio tormento. Or entriamo in casa, ché l'essere solo più mi contenta che con altrui ragionare.

 

 

 




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