M. ANDREA Siciliano, fa' piacere
a questo gintilomo: è una opera de misericordia.
MESS. MACO Maestro Andrea, volete
voi la baia, o pur mi sono scambiato in questi panni?
M. ANDREA Tu parli sanese, perché
i sanesi ogni Natale si fanno uno di cotesti saltimbarchi ricamati; oh, il
gintil manigoldo!
MESS. MACO Adonque, non son io?
M. ANDREA Deh, vanne a le forche!
GRILLO Che tu trovi quel che tu
cerchi, boiaccia!
MESS. MACO Deh, Grillaccio ladro,
tu mi dileggi! Or da' qua e' mia panni, malandrino traditore!
M. ANDREA Fatti indietro, becco,
pesadeos, vigliacco, che chiero matarti!
MESS. MACO Oimè, ch'i' mi son
perduto!
ZOPPINO Dice uno che passa adesso
adesso de qui, che 'l Governatore ha mandato uno bando che chi sapessi, avessi
o tenessi un Messer Maco da Siena, che a pena del polmone lo riveli, perché gli
è venuto a Roma senza bulettino.
MESS. MACO Oimè, ch'io son
spacciato!
M. ANDREA Non dubitare; spoglia
qui queste veste e mettiamole a questo facchino, e tu vestiti el saltimbarco e
così trovandolo el Bargello lo appiccarà in tuo scambio.
MESS. MACO Impiccato, ah!
Misericordia! A la strada, a la strada! Soccorretime, io son morto!
ZOPPINO Tenetelo, tenetelo! Piglia,
para! A la spia, al mariolo! Ah, ah, ah, ah!
M. ANDREA Di grazia, Grillo,
corrigli dietro e rimenalo a casa e digli che abbiamo burlato seco per dare
piacere a la Signora, perché a Roma s'usano queste burle. Perché gli è ben nato
e qualcuno de' suoi il porrìa avere per mal da noi.
GRILLO Andrò, perché me lo pare
vedere come un barbagiannino e avere intorno tutti i banchieri fiorentini, ché
i cicaloni ingrassano a queste coglionerie come fanno nel guadagno de le usure.
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