PARABOLANO È pur dolce cosa amare
et essere amato!
ROSSO Dolce cosa è il mangiare e
'l bere.
PARABOLANO Dolce sarà la mia
Laura!
ROSSO Per chi la vuole! Io per me
fo più stima d'un boccale di greco che non farìa d'Angela greca, e vorrei prima
una pernice che Beatrice; e se per esser ghiotto se gissi in Paradiso, io sarei
a quest'ora in capo di tavola.
PARABOLANO Si tu assaggiassi
l'ambrosia che stillano l'amorose bocche, ti parrìa altra dolcezza trovare che
nel greco e ne le starne.
ROSSO N'ho gustato un migliaro e
de Lorenzina, Madrama non vuole, e de l'altre favorite e non ci trovai mai
altro altro che farfalloni che farìano stomacare un brigantino.
PARABOLANO Tu simigli le grue a
le pernice; abbia rispetto a le gentildonne.
ROSSO Perché, non pisciano come
le villane?
PARABOLANO È pazzia, la mia, a
parlar teco.
ROSSO Pazzia è la mia a
respondervi. E diteme un poco, padrone. Non è più dolce che l'ambrogie che voi
dite, quel mèle che sgocciola da le lingue che sanno dire bene e male? Qui te
colgo!
PARABOLANO Ah, ah, ah!
ROSSO Oh, quei sonettini di
Maestro Pasquino mi amazzorno e meritarìano, disse el barbierario, ch'ogni matina
se ne leggessi un fra la Pìstola e 'l Vangelo; e al cul de mio... che farìano
arrossire la vergogna!
PARABOLANO Tu sei molto pratico
con i poeti.
ROSSO Io fui servitore di messer
Antonio Lelio, e so mille galanterie a mente.
PARABOLANO Deh, ragioniamo
d'Aloigia; andiam dentro.
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