MESS. MACO Maestro Andrea, di
dove se viene al mondo?
M. ANDREA Per una fenestra larga
larga.
MESS. MACO E che ci si vien a
fare in questo mondo?
M. ANDREA Per vivere.
MESS. MACO Come se vive, poi?
M. ANDREA Per mangiare e per
bere.
MESS. MACO Io viverò sempre,
perch'io mangio come un lupo e bevo come un cavallo. Ma come l'omo ha visso,
che s'ha da fare?
M. ANDREA A morire sul buco, come
i ragnateli; ma torniamo a Gian Manenti.
MESS. MACO Che fu questo Gian
Manenti?
M. ANDREA Gran cortigiano e gran
musico, e si rifece ne le proprie forme che vi rifarete voi.
MESS. MACO O come?
M. ANDREA Starete in molle ne
l'acqua tepida.
MESS. MACO Faròmi io male a starci
in molle?
M. ANDREA Fansi male le bombarde,
le campane e le torri quando le si fanno?
MESS. MACO Non cred'io; ma io mi
stimavo che le bombarde, le campane e le torri nascessero come li alberi.
M. ANDREA Voi erravate in grosso!
MESS. MACO Faròmi io bene?
M. ANDREA Arcibonissimo, perché è
men fatica a fare un uomo che una bombarda.
MESS. MACO Sì, eh?
M. ANDREA Messer sì. E bisogna
ordinare el medico, le forme e le medicine.
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