M. ANDREA Cercate voi padrone?
MESS. MACO Messer sì.
SANESE Ha nome messer Maco de
Coe...
M. ANDREA A proposito! Io vi
domando se voi volete stare a padrone.
SANESE La notte di Beffana fece
ventidue anni.
M. ANDREA Lassa parlare a lui,
manigoldo.
MESS. MACO Lasciami favellare, tu
sei un tristo e parli inanzi a me.
M. ANDREA Che sete voi venuti a
fare a Roma?
SANESE Per vedere il Verbum caro
e il Giubileo.
MESS. MACO Tu ti menti per la
gola, ch'io ci son venuto per acconciarmi per papa con qualche imperadore o re
di Francia.
SANESE Voi volesti dire per
cardinale con qualche papa.
MESS. MACO Tu dici il vero, il
mio Sanese!
M. ANDREA Voi non potete essere cardinale
si prima non diventate cortigiano: io son maestro di farli, e per amor del
paese son per farvi ogni apiacere.
MESS. MACO Ago vobis
gratis.
SANESE Non vi dico io che gli è
dottore?
M. ANDREA E anche lo esser dotto
vi farà onore, massime con li bergamaschi; ma dove alloggiate voi?
MESS. MACO A Roma.
M. ANDREA Sta molto ben; in qual
loco, dico io?
SANESE Per una via lunga lunga...
M. ANDREA Tu fai onore a[l] tuo
padrone.
MESS. MACO Spettate, ch'io l'ho
in su la punta della lingua il suo nome: Botto..., Scotto..., Arlotto...,
Scarabotto..., il Biliotto..., Ceccotto; Ceccotto, ah, colui che ci ha
alloggiati; uno omo molto savio e favorito de l'imperatore.
M. ANDREA Per Dio, ch'io ho caro
d'avervi cognosciuto, e per amor vostro adesso vado per il libro che insegna
fare e' cortigiani; e con questo libro si fece uomo, essendo bestia, el
Cardinale de Baccano e Monsignore della Storta e l'Arcivescovo delle Tre
Capanne.
MESS. MACO Andate, di grazia!
M. ANDREA Adesso adesso ritorno,
e trovaròvi in casa Ceccotto.
SANESE Come aveti voi nome?
M. ANDREA Andrea, al piacere
della Signoria Vostra.
MESS. MACO De chi?
M. ANDREA Senatus PopulusQue
Romanus! Io vado.
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