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Pietro Aretino La cortigiana IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena nona. Messer Maco e Maestro Andrea.
MESS. MACO Maestro Andrea, di dove se viene al mondo? M. ANDREA Per una fenestra larga larga. MESS. MACO E che ci si vien a fare in questo mondo? M. ANDREA Per vivere. MESS. MACO Come se vive, poi? M. ANDREA Per mangiare e per bere. MESS. MACO Io viverò sempre, perch'io mangio come un lupo e bevo come un cavallo. Ma come l'omo ha visso, che s'ha da fare? M. ANDREA A morire sul buco, come i ragnateli; ma torniamo a Gian Manenti. MESS. MACO Che fu questo Gian Manenti? M. ANDREA Gran cortigiano e gran musico, e si rifece ne le proprie forme che vi rifarete voi. MESS. MACO O come? M. ANDREA Starete in molle ne l'acqua tepida. MESS. MACO Faròmi io male a starci in molle? M. ANDREA Fansi male le bombarde, le campane e le torri quando le si fanno? MESS. MACO Non cred'io; ma io mi stimavo che le bombarde, le campane e le torri nascessero come li alberi. M. ANDREA Voi erravate in grosso! MESS. MACO Faròmi io bene? M. ANDREA Arcibonissimo, perché è men fatica a fare un uomo che una bombarda. MESS. MACO Sì, eh? M. ANDREA Messer sì. E bisogna ordinare el medico, le forme e le medicine.
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