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Pietro Aretino La cortigiana IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena terza. Parabolano, Rosso e Aloigia.
PARABOLANO Che fa l'anima mia? ALOIGIA More per Vostra Signoria, ma... PARABOLANO Dio m'aiuti: che vuole dire questo 'ma'? ROSSO Egli è stato un atto da tristo! PARABOLANO Chi ha fatto questo atto? ALOIGIA Non se vorrìa mai far apiacere a persona. ROSSO El vostro Valerio... PARABOLANO Qual Valerio? Che ha fatto Valerio? ALOIGIA E' ito a dire al fratello di Laura che Rosso e io gli roffianamo la sorella; ma fate che non siano mie parole!... PARABOLANO Può essere? ROSSO Io scoppio e non posso stare queto. Il più mal uomo di Roma, ha morto una dozzina de bargelli e porta l'arme al dispetto del Governatore; e Dio voglia che voi ne andiate netto. PARABOLANO O traditore! Adesso gli caccio nel petto questo pugnale, linguaccia frascida! ALOIGIA Signor, non ci mentoàti in questa cosa, per l'amor de Dio, ché ci rovinaresti! PARABOLANO Furfante! Egli mi sta molto bene, ché l'ho tratto del fango al dispetto suo, e hollo fatto uomo de mille ducati d'entrata. ROSSO Egli è quel ch'io dico: io m'accorsi ch'egli cercava d'assassinarvi e sòmmi stato cheto perché Vostra Signoria non dicessi ch'io fossi riportatore di frasche! PARABOLANO Venite un poco in casa, ch'io crepo di doglia.
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