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Pietro Aretino La cortigiana IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena sesta. Rosso e Aloigia roffiana.
ROSSO Dove vai tu con tanta furia? ALOIGIA Mo' qua e mo' là, tribulando. ROSSO Che ti manca? Tu governi Roma! ALOIGIA Gli è vero; ma la disgrazia de la mia maestra mi dà questa briga. ROSSO Che ha, male? ALOIGIA L'averà male, e el malanno è pro meriti: si abrucia domattina. Part'egli onesto? ROSSO Né giusto, né onesto: come diavolo abrucia? Ha ella crucifisso Cristo? ALOIGIA Non ha fatto nulla. ROSSO Oh, àrdese la gente per non fare niente? Che cose son queste ladre e ribalde? Or credi a me, che Roma ha presto a ruinare! ALOIGIA L'ha bevuto el figliolo de la sua comare, per troppo amore. ROSSO E non altro? ALOIGIA Ammaliò il suo compare, per compiacere a un amico. ROSSO Questo è una galanteria! ALOIGIA Diede el veleno al marito de la Georgina, perché gli era un tristo. ROSSO El Senatore non sa ricevere gli scherzi! ALOIGIA Rosso mio, l'ha fatto un testamento da reina, e m'ha fatto erede de ciò che l'ha. ROSSO Bon pro'! Che t'ha ella lasciato, se si può dire? ALOIGIA Molte belle cose: lambicchi da stillare, acqua da levare lentigini e macchie di mal francioso, strettoio da ritirare poppe che pendono, mollette da pelare ciglia, un fiasco de lacrime d'amanti, un bicchiere di sangue di nottola, ossa di morti per tormenti e per tradimento, unghie de gufi, cuori d'avoltori, denti di lupi, grasso d'orso e funi d'impiccato a torto. E per il vicinato non se ragiona d'altro; dove, per sua grazia, son sempre la prima chiamata a nettare denti, a cavare la puzza del fiato e mille gintilezze. ROSSO Riscòtila con digiuni, fagli dire le messe de San Gregoro, il paternostro de San Giuliano e qualche orazione, ché la merita. ALOIGIA Credi tu ch'io no 'l facessi, se bisognassi? La poveretta! ROSSO Per piangere non la riarai tu! ALOIGIA Come che quando mi ricordo che sino a gli sbirri gli facevano di beretta, mi scoppia el cuore; e non è però un mese che all'ostaria del Pavone e' la bevette forse di sei ragioni vini, sempre al boccale, senza una reputazione al mondo. Non fu mai la meglior compagna, né mai fu donna vecchia di sì gran pasto e di così poca fatica. ROSSO Però la morte la vuole per sé. ALOIGIA Al beccaio, al pizzicagnolo, al mercato, a la fiera, al fiume, al forno, a la stufa, al barbiero, a la gabella, a la taverna, con sbirri, cuochi, messi, preti, frati e fra' soldati, sempre sempre toccava a favellare a lei, e era una Salamona tenuta. ROSSO Abrucia, impicca, e non ci campa più né un uomo né una donna da bene! ALOIGIA Come una draga e una paladina andava a cavare gli occhi agl'impiccati, per cimiteri, de notte, a cavare l'unghie a' morti per fare certe medecine per el mal del fianco. Si trasformava in gatta, in topo, in cane e andava sopra acqua e sopra vento a la noce de Benevento. ROSSO Come ha ella nome? ALOIGIA Madonna Maggiorina, con reverenzia parlando. Non ti segnare, ché gli è ciò che tu odi. ROSSO A questo modo si fa ragione a Roma? Oh, oh, oh, oh, la mi rincresce pure. ALOIGIA Però tu sei uomo diritto, perciò te rincresce! ROSSO Se fussi mezzo agosto, la farìa chiedere da' rioni, per mezzo di Rienzo Capovacina, di Lielo caporione de Parione. ALOIGIA Se avessino, con la mitria, spuntati gl'orecchi e 'l naso ci si poteva stare, ch'anch'io quando era giovene l'ho provato, e poi [è] un pizzico di mosca; dipoi bisogna provare qualche cosa di qua, per non ire, di là, a casa calda. ROSSO È vero, e' preti dal bon vino ebbero pazienzia, loro che furono squartati. ALOIGIA Quella fu altra ribaldaria e forse che non erano fratelli giurati de la mia maestra? ROSSO Or lasciamo ire le cose coleriche e ragioniamo de le alegre perché morremo anche noi, e Dio el sa se meglio o peggio. Aloigia, noi siamo felici: el mio padrone è inamorato di Laura di messer Luzio. ALOIGIA È mio fratello di latte. ROSSO Ricchi siamo! Egli non l'ha mai scoperto a persona, e sognando hoglielo da lui sentito. Io vorrei... ALOIGIA Taci e lascia fare a me: tu vòi che gli diamo ad intendere che la stia mal di lui. ROSSO Entriamo in casa, ché tu vali più che un destro a chi ha preso le pillole.
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