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F. Raymond J. Finch, MM Gli associati laici e la miss. ad gentes IntraText CT - Lettura del testo |
Possibilità per missionari laici
Siamo assai consapevoli che ci sono possibilità e opportunità per sacerdoti e religiosi per quanto riguarda la missione ad gentes, però ce ne sono meno per i laici in missione. Tendiamo a considerarli come persone che aiutano nei nostri progetti, piuttosto che missionari a pieno titolo. In molti luoghi, si tende a persuadere i laici a riempire il divario causato dalla mancanza di vocazioni clericali; ai missionari laici vengono affidati compiti che il sacerdote o il religioso non possono svolgere per mancanza di tempo. I laici in missione, soprattutto le famiglie, hanno la capacità di mettersi in contatto con settori della società che altrimenti rimarrebbero emarginati. Hanno anche la possibilità di mettersi in contatto con persone non collegate alla Chiesa attraverso il lavoro, la loro condizione sociale o professionale. La sfida è quella di capire come promuovere la vocazione dei missionari laici e non considerarli come sostituti di sacerdoti e religiosi/e, ma piuttosto come un dono prezioso per tutta la Chiesa.
Un'altra sfida importante è quella di aiutare gli associati a reintegrarsi nella comunità della Chiesa locale che li invia. La vocazione dell'associato/a è unica nel rapporto che l'associato/a mantiene con la chiesa che lo invia. Dobbiamo ancora scoprire come sfruttare al massimo i missionari associati che ritornano e promuovere la dimensione missionaria della chiesa nella loro comunità. Dobbiamo scoprire le possibilità di valutare meglio il ruolo del missionario associato come costruttore di un ponte tra due culture e due chiese.