Ogni giorno più ero favorita dal Signore
in maniera particolare, la povera anima mia cercava ad ogni suo costo di
piacere al suo Dio, esercitandosi nelle sante virtù, ma particolarmente nella
mortificazione e nel raccoglimento, nel silenzio; ma tutta intenta a sollevarmi
verso Dio, che fortemente mi tirava, passavo le settimane intere senza
interrompere né il silenzio né l’orazione, a confronto delle burle e degli
scherni che ricevevo dai parenti, ma la grazia di Dio mi rendeva affatto
insensibile a tutte le burle e gli scherni. Tanto erano frequenti i favori del
Signore, che ero affatto stupita da questo. I miei parenti prendevano motivo di
biasimare la mia condotta; ma il mio spirito, con la grazia di Dio, si faceva
sordo a tutte le loro querele, non cercava altro che piacere all’oggetto amato.
Mortificavo il mio corpo con quotidiane disciplina e cilizio per non
gustare le buone vivande della tavole usavo dell’assenzio per amareggiare la
bocca; mi trattenevo per lo spazio di tre quarti d’ora in orazione, sostenendo
sopra le mie spalle un legno gravissimo in forma di croce, il più delle volte
in questa orazione penosa ero favorita da Dio in maniera particolare, che non
soffriva alcuna pena nel soffrire il gravoso peso, come ancora alle volte mi
trattenevo unita con le braccia in croce per lo spazio di tre quarti d’ora con
tanta dolcezza e soavità che questo breve tempo mi pareva un momento, molto più
mi sarei in queste orazioni trattenuta, se l’obbedienza non me lo avesse
impedito, molto grandi erano le grazie che a tutte le ore ricevevo dall’amoroso
Signore, ammettendomi alle volte a
trattare familiarmente con lui. Sotto la forma di fanciulletto mi compariva,
ora consolandomi, ora facendomi sperare un grado molto alto di perfezione.
Avevo particolare trasporto ai frutti, e fin dai primi momenti che mi diedi
a servire Dio, ne feci a lui un sacrificio, promettendogli di mai più gustare
alcun frutto per amor suo. Facevo delle mortificazioni ripugnanti alla natura,
ma poi mi furono proibite dal mio buon padre; il mio spirito, contento di
obbedire, senza alcuna pena lasciò subito questa mortificazione. Cresceva in me
ogni giorno più il fervore di piacere al mio buon Dio e ne cercavo da lui il
saperlo, con frequenti preghiere lo supplicavo acciò degnato si fosse
manifestarlo.
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