Digressione.
Spero di avere adempiuto
a quanto vostra paternità reverendissima mi ha comandato nei passati fogli,
cioè di manifestare quali fossero le mortificazioni che esercitavo, avendole
nei passati fogli solo accennate e a bella posta occultate. Avendo nel presente
foglio fatto la dichiarazione, spero di aver soddisfatto alla santa obbedienza.
Ecco manifestato quanto, con la grazia di Dio, praticai per molto tempo,
fin tanto che dall’obbedienza quelle mortificazioni più ripugnanti mi furono
proibite. In mezzo a queste mortificazioni il mio spirito era sempre intento e
rivolto all’oggetto amato; sospirava il felice momento di arrivare alla sommità
del Santo Monte, dove mi aspettava il mio Signore. Finalmente, una mattina,
dopo la santa Comunione, nel mese di giugno 1808, fui condotta nella terza
isola, che è quanto dire che con la grazia di Dio passai al terzo stato, dove
la povera anima mia ricevette una particolare giustificazione.
Oh, come si accese di santo amore la povera anima mia! Dal divino Spirito
fui tragittata in questa terza isola, mentre, come dissi, le altre due isole da
me abitate per l’addietro, erano di rimpetto al Santo Monte, ma questa terza di
cui intendo parlare mi pareva si trovasse ai piedi del Santo Monte, dove
l’anima mia con ogni facilità dall’isola passava a godere l’amenità del sacro
Monte, tutte le volte che Dio si degnava chiamarla per unirla a sé intimamente.
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