8 – CONOSCEVO COSE RIGUARDANTI L’INFINITO AMORE
Descrivo la maniera che tenevo di orare,
la maniera che teneva Dio in sollevare il mio spirito, acciò più chiaramente
possa vostra paternità reverendissima conoscere se la povera anima mia va
soggetta a inganni o a illusioni diaboliche: mi rimetto in tutto e per tutto al
prudente e dotto suo giudizio.
Proseguo: Ero dunque bene spesso favorita dal
Signore nelle orazioni. Fatta la orazione preparatoria, l’anima si sprofondava
nel suo nulla, nel mettersi alla presenza di Dio; ricordevole dei miei
misfatti, piangevo dirottamente con abbondanti lacrime le colpe mie. Da questa
umiliazione e contrizione passava lo spirito ad un tratto di quiete perfetta:
questa veniva originata da una viva fede, da una certa speranza che Dio si
degnava infondere nell’anima mia. Quando lo spirito si tratteneva in questa
perfetta quiete, allora per vie immaginarie Dio mi dava a conoscere cose molto
belle, riguardanti l’infinito suo amore. Prendo a raccontare quel poco che Dio si degnerà ricordare alla
mia mente, mentre lo prego a darmi grazia di soddisfare all’obbedienza.
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