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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 9 – UN DIO GLORIOSO CERCA LA VITA DALLE SUE CREATURE
      • 3. Gesù Bambino intriso nel proprio sangue
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3. Gesù Bambino intriso nel proprio sangue

 

La povera Giovanna Felice così racconta di sé: In questa santa notte mi portai alla chiesa, mi posi in ginocchioni, e al momento fui sorpresa da intimo raccoglimento: il mio Signore mi donò una particolare cognizione di me stessa. Quanto si umiliò, quanto si annientò la povera anima mia! Qual fosse il dolore di avere offeso il mio Signore non posso spiegarlo. Quante lacrime di contrizione! Mi pareva di morire dal dolore. Ecco, in lontananza, vedo tre messaggeri celesti che verso di me si approssimavano, mi invitavano di andare con loro. A questo invito la povera anima mia sentiva sommo timore. E come è possibile che possa tanto inoltrarmi, mentre sono la creatura più vile della terra? Ma questi rinnovano l’invito; una forza superiore mi obbliga di andare con loro.

Ecco apparire una luce che ci precede e ci conduce al presepio. Vedo questo luogo d’immensa luce ripieno; vedo vago e leggiadro Bambino: in povera culla giaceva, accanto alla suasantissima Madre. Lo splendore del suo volto riempiva il mio cuore di mille affetti, ma, riconoscendomi affatto indegna, non ardivo di entrare, ma mi trattenevo fuori di questo luogo e domandavo perdono, pietà, misericordia. Ma questo divin Bambinello con la sua preziosa manina mi chiamava dolcemente: i suoi replicati inviti mi hanno obbligato non solo ad entrare, ma ad avvicinarmi a lui. Molte erano le anime che gli facevano corona in quel sacro luogo. Somma confusione provai mentre, ai replicati inviti di quel divino Infante, dovetti tanto inoltrarmi, perfino avvicinarmi alla culla. Eppure molto inferiore era la povera anima mia in paragone di queste anime belle, che si trattenevano all’adorazione di questo divino Infante.

Ma qual caso strano sono io per raccontare, con sommo mio stupore: il solo pensarlo mi fa orrore! Mi avvicino dunque alla sacra culla, e con sommo mio stupore, la vedo tutta piena di sangue. Do in dirotto pianto, per vedere il mio caro Gesù appena nato tutto intriso nel proprio sangue.

Ah, Gesù mio, e chi vi ha ridotto in questo stato? Le offese dei suoi nemici, gli oltraggi dei suoi ministri gli cagionavano questo affronto, appena nato. Sono stata sorpresa di sommo dolore e provuravo di offrire i meriti di tutti i santi, particolarmente i meriti di Maria Vergine santissima sua cara Madre.

Ecco, vedo apparire tre messaggeri celesti con tre vasi bellissimi: li presentano a Maria santissima. Prende, questa divina Madre, tutto il prezioso sangue e con somma riverenza lo pone nei tre vasi; si pone in atto supplichevole la divina Signora verso il suo santissimo Figliolo. Restò stupito il mio spirito alla preghiera della Madre santissima verso il suo santissimo Figliolo.

Come già dissi, in questo tempo per parte di intelligenza conobbi qual fosse la cagione di tanto spargimento di sangue di questo divino Infante, appena nato. Meglio sarebbe occultarlo, che manifestarlo! La cattiva condotta di tanti sacerdoti, secolari e regolari, di tante religiose che non si portano secondo il loro stato; la cattiva educazione che si ai figli dai padri e madri, come ancora da quelli a cui spetta simile obbligazione. Siccome queste sono le persone che per parte del loro buon esempio devono aumentare nel cuore degli altri lo Spirito del Signore. Questi, invece, appena nato nel cuore dei suddetti, viene da questi perseguitato a morte con la loro cattiva condotta, e cattive massime. Mi fu manifestato chi erano i tre messaggeri celesti, chi fossero, e a quale oggetto in questo luogo si fossero portati. Questi sono tre angeli di alto grado, zelatori della divina giustizia, da questa commessi per vendicare il suo giustissimo sdegno, provocato da tante indegnazioni e peccati. Erano questi tutto sdegno contro il mondo ingrato, volevano spandere sopra la terra il prezioso sangue, che rispettosi tenevano nelle loro mani in quelli vasi suddetti.

Guai a noi! Sarebbe restato al momento subissato il mondo tutto! S’interpose la Verginesantissima: «Ah, non si eseguisca, o mio diletto Figlio, il tremendo decreto!». Ciò detto, si genuflette sollecitamente ai piedi del suo ss. Figliolo e ci ottiene la grazia. Il divino Infante alza la mano santissima, autorevole e imperiosa: «Fermate, fermate! ». Per ben due volte così disse. I messaggeri celesti dimessero il loro sdegno, e umili e rispettosi si prostrarono ai piedi suoi santissimi. Per ordine di Gesù Bambino consegnarono i tre vasi nelle mani di Maria santissima. Appariscono altri tre èessaggeri celesti: erano questi commessi dalla divina misericordia. Giulivi e contenti si presentano pieni di sommissione, prendono dalle mani della Madre ss. i suddetti vasi, e cantando inni di lode a questodivino attributo, disparvero.

 




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