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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 10 – LE CALAMITÀ DELLA SANTA CHIESA
      • 3. Immedesimata con lui
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3. Immedesimata con lui

 

Il giorno 7 marzo 1814 la povera Giovanna Felice così racconta di sé. Prima di ricevere la santa Comunione fui da interno raccoglimento sopita, in questo tempo mi si presentarono i tre santi Angeli, che sono soliti favorirmi, questi m’invitarono di andare con loro. Dopo essermi protestata di essere la creatura più vile, più miserabile della terra, vado obbediente. Questi nobili personaggi mi conducono ai piedi di un monte altissimo, grandissimo, bellissimo, quando sento la voce del mio diletto, che con dolci parole m’invitava, e con le espressioni più amorosose si dichiarava amante purissimo della povera anima mia, e qual diletta sposa la invitava ad unirsi intimamente.

A questi amorosi inviti del castissimo suo amore e dalla soavità che tramandava questo mistico monte, la povera anima mia era penetrata da interna dolcezza, che le cagioava amoroso deliquio. In questo stato provai gli effetti più forti del suo castissimo amore, questo mi rese qual vittima amorosa dell’eterno Dio, che sotto questo magnifico monte mi dava a conoscere la sua immensità: in qualche maniera, per quanto ne sono capace, mentre mi protesto di non potere comprendere con il povero mio intelletto l’infinita immensità di Dio.

A queste cognizioni venivo sopraffatta dall’amore, ma insieme sorpresa da sommo timore per la sua infinita magnificenza. Andavano crescendo gli amorosi inviti del mio diletto. Io desideravo andare speditamente, ma mi mancava la lena; il mio celeste sposo si è degnato mandare prezioso sgabello, sopra di questo sono stata collocata dai santi Angeli condottieri, da benefico vento sono stata sollevata fino alla sommità del monte; arrivata che fui, il mistico monte benignamente aprì il suo immenso seno, e amorosamente mi ricevette. Propriamente fui immedesimata con lui, gli effetti straordinari che cagionò nella povera anima questa intima unione non è possibile poterlo manifestare, solo dirò che questo è un grado di unione molto particolare.

 




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