Il dì 23 giugno 1814 la povera Giovanna
Felice nella santa comunione fui introdotta in luogo ameno e delizioso. I santi
Angeli mi condussero in un luogo che io non so spiegare, per la sua sublimità;
questo luogo era abitato da molti sublimi personaggi, che al mio credere sono
custodi di questo luogo, nel vedermi in questo luogo introdotta, mostrano la
più alta ammirazione, lodando e benedicendo Dio, mi inchinavano ossequiosi e si
congratulavano con me per l’alto favore eompartitomi dall’infinità bontà di
Dio, di avermi là introdotta. Le loro congratulazioni mi aumentavano la propria
cognizione, si annientava lo spirito e rendeva onore e gloria al suo Signore,
viepiù si andava inoltrando verso l’amante suo bene, che a braccia aperte stava
aspettando il dolce momento di abbracciare la povera anima mia. In quei
preziosi momenti che unita fui al mio Dio, quali cognizioni mi compartì il mio
Signore, non posso spiegarlo, attesa la mia ignoranza, che non sa ritrovare
termini adatti per spiegarla.
|