Il dì 27 giugno 1814, dopo ricevuta la
santa Comunione, il mio spirito restò sopito. In questo sopimento gli fu
comunicata dal Signore una certa agilità, per cui potei penetrare gli occulti
gabinetti di Dio, e ricevere i favori più singolari del suo paterno amore. Come
padre mi strinse amorosamente al suo seno; come amico mi donò i suoi meriti, in
maniera molto particolare, per mezzo dei quali fui sublimata all’alto posto di
diletta sua sposa.
Eccomi dunque favorita dalla Triade Sacrosanta! Mio Dio, quanta umiliazione
apportano alla povera anima mia i vostri favori! Questi mi rammentano al vivo
la mia ingratitudine. Piena di confusione proseguo, a gloria del medesimo Dio,
l’abbraccio, dunque, dispose il mio spirito a ricevere i meriti di Gesù Cristo;
in modo particolare i meriti mi fecero degna di ascendere all’alto posto di
sposa. Questi sono tre gradi di unione, per cui l’anima mia si sollevò a Dio,
in una maniera tanto particolare che venne a formare le alte compiacenze di un
Dio onnipotente; sebbene sappiamo e crediamo che Dio non può trovare
compiacenza fuori di se stesso. Dunque per parte dell’intima unione, venne a
rimanere la povera anima mia in se stesso, colmandola di grazie e di meriti.
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