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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

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  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 17 – UN MISTERIOSO BASTONE
      • 3. Nel bastone contemplo l’augusta Trinità
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3. Nel bastone contemplo l’augusta Trinità

 

Dal giorno 5 settembre fino al giorno 10, racconta la povera Giovanna Felice. Vado camminando con molta fatica e stento la spinosa strada, provo i cattivi effetti della mia fragilità, dubitavo che in pena dei miei cattivi portamenti il Signore mi levasse dalle mani il prodigioso bastone.

Oh, di quanto conforto mi sei, o sovrano bastone, tu racchiudi in te la magnificenza di un Dio trino ed uno; in te contemplo l’augusta Trinità, tu mi simboleggi gli attributi di Dio, mio Signore, tu mi dimostri la figura del divin Verbo. Oh, quante belle cose in te scolpisco, il nobile prezioso segno della tua croce mi si dimostra in questo misterioso bastone. Ah, Gesù mio, come la povera anima mia si appoggia alla vostra santissima umanità, per vincere e superare gli incomodi del disastroso viaggio e le forti tentazioni, le tetre immaginazioni e fantasmi del tentatore, che con frequenza mi assalgono, mi cagionano una smania interna, che se non fosse lo spirito del Signore che le facesse forte resistenza, commetterei gli eccessi più enormi di impazienza, darei fuoco a me stessa. Provo una collera contro il mio prossimo, particolarmente con le figlie e padre delle suddette. Mi morderei le proprie carni, cose invero del tutto nuove, perché, per grazia di Dio, il mio carattere è pacifico.

A questi assalti lo spirito del Signore mi previene col somministrarmi fortezza, pace e sofferenza, ma ciò nonostante soffro lo strapazzo che mi il demonio, pieno di rabbia, vedendo che non mi può vincere, rabbiosamente tramanda una vampa di fuoco, che mi sento come incendiare, e rende cagionevole il mio corpo. In queste gravi afflizioni, spesse volte sono visitata dallo Spirito del Signore, che mi conforta con dolci parole, e mi assicura che sarò vittoriosa dei miei nemici, benché si scatenasse tutto l’inferno contro di me.

«Figlia», mi sento dire, «se io sono con te, chi sarà contro di te? chi ti potrà nuocere, chi ti potrà sovrastare?». A questa intellettuale intelligenza, il mio spirito riposa in Dio, suo Signore.

 




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