Il giorno 14 novembre, dopo la santa
Comunione, sentendo suonare le campane a morto della chiesa dei Padri Trinitari
di San Carlo alle Quattro Fontane, dove io mi trovavo, non sapendo qual fosse
il motivo di questo suono funebre, si trovava in questo tempo il mio spirito in
sommo raccoglimento, quando mi fu manifestato che suonavano le suddette campane
per suffragare le anime dei Padri Trinitari che si trovavano in Purgatorio.
Mi fu manifestato che nel celebrare la Messa cantata i suddetti Padri
sarebbero liberi dal Purgatorio. Questa notizia molto consolò il mio spirito,
quando da mano invisibile fui trasportata in un certo luogo che io non so
manifestare, dove ebbi la bella sorte di vedere queste anime fortunate, che
tutte ansiose stavano aspettando il felice momento di potersi unire a
quell’immenso bene, che ardentemente bramavano di possedere.
I suddetti
Padri non erano che nel numero di tre o cinque, non potevo bene distinguere
quanti fossero, per la moltitudine di altre anime, appartenenti a questo sacro
Ordine Trinitario, che umilmente si raccomandavano per presto sortire da quelle
pene. Le loro premure destarono in me un gran desiderio di liberarle da quelle
pene. Mi raccomandai caldamente al Signore, affinché degnato si fosse di
consolare tutte le suddette anime.
Il Signore si degnò di esaudire le mie povere preghiere, e mi fece
intendere che ascoltata avessi in suffragio di loro la Messa, che unitamente ai
Padri Trinitari sarebbero liberate ancora queste anime apprtenenti all’Ordine
suddetto.
Nell’Introito tutte queste anime
mutarono aspetto, da pallide e smorte, da affitte e dolenti al momento
divennero floride e vivaci, tutte assorte in Dio, ansiose stavano aspettando il
felice momento di poterlo possedere.
Nel cantare la Dies illa si
misero tutte in bell’ordine, nell’Oremus
fu data loro una certa disposizione, e divennero chiare come l’ambra, furono
purificate nei meriti di Gesù Cristo.
Al Sanctus apparve candida luce,
che le rese quanto mai belle. All’Elevazione
furono per mano degli Angeli condotte al Cielo. Nel dire Benedictus qui venit furono ricevute dall’eterno Dio e annoverate
tra i beati comprensori del Cielo.
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