Il dì 1 aprile 1815, giorno che la Chiesa celebrava
la festa di Maria SS. Annunziata, non avendola potuta celebrare il giorno
prescritto per cagione della settimana santa, dopo il pranzo mi trattenevo in
una chiesa all’adorazione del SS. Sacramento, quando in un momento mi parve di
essere trasportata in luogo solitario, dove tutto spirava mestizia e
afflizione.
Improvvisamente vidi venire molti angeli, che i loro volti e i loro
vestimenti denotavano i gravissimi travagli della nostra Madre, la santa
Chiesa.Poi vidi venire altri tre Angeli, parimenti in lutto vestiti, molto più
mesti dei primi; questi portavano sopra le loro spalle una pietra di smisurata
grandezza, di una bellezza senza pari. Posarono con molto rispetto nel
solitario luogo la suddetta vastissima, bellissima pietra, tutti i suddetti
angeli le fecero d’intorno corona, e, pieni di mestizia, miravano la suddetta e
piangevano.
Quale luttuosa impressione ricevette il mio cuore non lo sto a ridire,
mentre vostra paternità molto bene lo può capire; ma non finì qui. Ecco da
lungi vedo venire altri uomini di santa vita, mesti nel volto e dimessi negli
abiti, miravano la suddetta pietra e piangevano. La loro afflizione dimostrava
gran cosa. Il mio spirito, a questa comparsa, restò molto afflitto ed angustiato;
ma non finì qui la mia pena. Ecco di nuovo vedo apparire molte sacre vergini,
meste e dolenti, pallide nel volto e molli nel pianto, i loro cuori erano
ricolmi di affanno, queste afflitte vergini conducevano con loro una veneranda
matrona, vestita di bruno, mesta nel volto e afflitta nel cuore. A questa vista
il mio spirito raccapricciò, e pieno di timore cercava il significato di quanto
avevo veduto, quando dall’alto dei cieli sentivo balenare i fulmini
dell’irritata giustizia.
Il mio spirito restò stupito per il timore, privo di ogni cognizione.
Il dì 11 aprile 1815, nel raccomandare i bisogni della nostra Madre, la
santa Chiesa, e il Sommo Pontefice, mi parve di avere una notizia interna, la
quale mi dimostrò la gran manovra che si fa dai persecutori della nostra
cattolica religione; questi ribaldi tentano con inganni finissimi di
sovvertire, per mezzo di paliate ragioni, il capo della Chiesa, raccomandiamoci
caldamente al Signore, perché dalle frodi di costoro non resti ingannato.
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