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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 28 – HO STABILITO IL MIO TRONO NEL TUO CUORE
      • 2. Manifesta le mie eterne misericordie
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2. Manifesta le mie eterne misericordie

 

Il 21 agosto 1815 si tratteneva il mio spirito in umili sentimenti, e tutto annientato in se stesso non poteva comprendere come mai fosse possibile che un Dio immenso, eterno, infinito, potesse trovare in me le sue compiacenze; mentre io mi riconoscevo tanto vile, tanto miserabile. Ma da nuovo raggio di luce fu illuminato il mio intelletto, e così potei conoscere quanto glorioso sia per il mio amorosissimo Signore l’avermi cavato dall’abisso del nulla, e quanta compiacenza abbia il suo infinito amore nell’avermi da questo nulla sottratto. Conobbi ancora come il genere umano davanti al suo tremendissimo cospetto era come non fosse.

A questa cognizione molto bene circostanziata, ma per la mia insufficienza non so manifestare, piena di ammirazione, diceva la povera anima mia: «Mio amorosissimo Dio, e come mai vi siete degnato di trovarmi in questo nulla? Conosco, o mio Dio, che per cavarmi dal nulla impiegaste la vostra infinita potenza, sapienza e bontà infinita».

Intanto lo spirito si andava inoltrando in queste considerazioni, e si stupiva in se stesso, e ardentemente amava l’amante Signore, che si compiaceva, per mezzo di nuova illustrazione, di farmi intendere come è molto glorioso il fine per cui mi ha dato l’essere; e, pieno di compiacenza, mi fece conoscere quante grazie, quanti doni mi aveva compartito, per condurmi al fine glorioso dei suoi disegni.

«Mira», mi disse il mio Signore, «mira quanto mai sono stato sempre liberale con te!». Alle sue parole mi si schierarono alla mente tutte le grazie, tutti i doni, tutte le virtù, in una parola tutte le misericordie generali e particolari e soprannaturali che, dal mio nascere fino al giorno presente, l’eterno Dio si degnò compartirmi. A cognizione tanto particolare, la povera anima mia si stupì; e, sopraffatta dall’ammirazione di tanti favori, lodava, amava, benediceva, ringraziava con particolare affetto il suo Signore.

Dalla considerazione di tanto bene, passai a riflettere alla mia cattiva corrispondenza. Riconobbi la mia ingratitudine; in maniera particolare a questa cognizione fui sopraffatta da dolore tanto eccessivo di avere offeso il mio Dio, che la contrizione provò veramente a spezzarmi il cuore. Veramente il sopravvivere a questa contrizione lo reputo un miracolo della grazia di Dio. La violenza del dolore opprimeva il mio cuore, e dagli occhi tramandai un profluvio di lacrime; ma le mie lacrime vennero interrotte dalla dolcissima voce del mio Signore, che, secondo il solito, così mi parlò: «Non ti stupisca la tua miseria, volgi il tuo sguardo e mira!».

Volgo lo sguardo e vedo nuovamente schierate alla mia mente tutte le opere virtuose, che con la grazia di Dio ho esercitato dal primo uso di ragione fino al momento presente. Mio Dio, qual confusione!

«Scrivi», soggiunse l’amante Signore, «scrivi i buoni effetti che ha prodotto in te la mia grazia». A questo comando mi misi a piangere dirottamente, e umilmente lo supplicai a dispensarmi l’obbedire. Allora si degnò di farmi intendere che il manifestare i suoi favori e tacere le virtù sarebbe lo stesso che descrivere la bellezza, la vaghezza di una pianta infruttuosa, che rende inutili le fatiche del suo lavoratore. «Figlia», proseguì a dire il mio Signore, «diletta figlia, perché vuoi occultare i frutti delle mie fatiche e dei miei sudori? Scrivi liberamente, se mi vuoi compiacere, manifesta le mie eterne misericordie».

 

In brevi parole accenno come ho passato i giorni 21 fino al giorno 26 agosto 1815. Il mio spirito se l’è passata quale figlia amante, riposando dolcemente nelle braccia del celeste mio padre.

Oh, qual contento godeva il mio cuore! niente cercava, niente curava, niente bramava, perché nelle sue braccia trovavo quanto mai possa bramarsi di gaudio, di contento, unitamente ad una interna pace, tranquillità, raccoglimento.

 




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