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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 28 – HO STABILITO IL MIO TRONO NEL TUO CUORE
      • 3. Amore per il prossimo
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3. Amore per il prossimo

 

Il 26 agosto così Giovanna Felice: nella santa Comunione fu sollevato il mio spirito da particolare orazione, dove godetti i casti abbracciamenti del mio Signore. Oh, come in profondo silenzio godevamo scambievolmente uno dell’altra: Dio godeva dell’anima, e l’anima godeva eccessivamente di Dio.

Molto parlavamo senza parlare, molto operavamo senza movimento, ma tutto seguiva per mezzo di profonda cognizione e di particolare agilità e di scienza infusami dall’eterna sapienza, che per particolare predilezione mi partecipava lo stesso suo bene, e unita a lui intimamente mi faceva operare cose così sante, che non posso né so ridire.

L’anima si accese di santo amore e di particolare carità verso i miei prossimi: qual madre pietosa per tutti pregai, e a tutti desiderai di comunicare quel bene. Umile presentai i miei desideri all’augusto trono della divina sua maestà, e tutto amore lo supplicai perché a tutti compartisse la sua carità.

L’amoroso Signore, per compiacermi, così mi parlò: «Diletta mia figlia, e cosa mai ti potrà negare l’infinito mio amore? Sappi che non solo mi sono care le tue preghiere, ma i tuoi desideri saranno molto giovevoli per loro, sempre che questi siano secondo la mia volontà».

A queste parole l’anima fu sopraffatta dalla carità; la veemenza dell’amore incendiava il mio cuore, e l’incendio voleva sollevare il corpo; ma quando mi avvidi di questo, feci al Signore umile preghiera, perché non permettesse al mio corpo di potersi sollevare. Fatta la preghiera, una forza imponente rese immobile il corpo, senza privarlo del minimo grado del bene che godevo, ma tutta incendiata restai dalla bella vampa della sua carità.

 

Dal 16 agosto 1815 fino al 29 il mio spirito ha proseguito a godere la particolare familiarità di Dio. In questi tre giorni, nella santa Comunione, sono stata favorita da Dio con particolari grazie; ma mi mancano i termini per poterle spiegare, per essere queste grazie che riguardano l’intelletto, che per essere illuminato da particolare illustrazione dello Spirito Santo, penetra cose molto mirabili, dove lo spirito si diffonde nella cognizione dell’infinito essere di Dio, e in questa immensità resta perduto affatto.

Subito che tornarono alle potenze dell’anima mia le loro facoltà, desiderai comunicare lo Spirito del Signore a quei sacerdoti che mi somministrano la santa Comunione; presentai il mio desiderio all’altissimo Dio, il quale benignamente mi concesse la grazia, cioè che tutti quei ministri del Signore, che mi comunicheranno, godranno i buoni effetti della grazia, secondo le loro particolari disposizioni.

 




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