Il dì 10 dicembre 1815, nella santa
Comunione, ero tutta afflitta, per essere stata, nell’orazione subito levata,
molto distratta e senza raccoglimento. Riconoscevo la poca diligenza che avevo
usato nel cacciare le distrazioni; chiedevo dunque perdono al Signore, mi
umiliavo, mi confondevo, piangevo amaramente le mie colpe; quando fui
sopraffatta in un momento da interna quiete.
In questo tempo mi si diede a vedere la nostra madre, la santa Chiesa,
sotto la forma di donna veneranda: la vedevo esteriormente tutta adorna, tutta
bella; questa la vedevo supplichevole all’augusto trono di Dio, che qual Madre
pietosa pregava per noi, poveri suoi figli; ma particolarmente pregava per il
clero regolare e secolare.
Mio Dio, con mio sommo timore proseguirò, sebbene sono molti giorni che mi
seguì questo fatto, adesso che scrivo, e ancora sento balzarmi il cuore nel
petto per l’orrore, per lo spavento, ma per non mancare all’obbedienza
proseguo.
Supplichevole, dunque, pregava incessantemente per noi. Macché! Dio,
sdegnato alle sue preghiere, con tono di voce sonora così le diceva, la sua
voce non è sensibile, ma il sentimento era tutto spirituale; per mezzo di
intelligenza intellettuale, mi dava a conoscere quanto sono per raccontare.
La santa Chiesa pregava, e Dio sdegnava le sue preghiere; e, armato di
giustizia, così diceva: «Prendi parte nella mia giustizia, e giudica la tua
causa!».
A queste tremende parole, la veneranda matrona impallidì, e, presa parte
nella giustizia di Dio, di propria mano si spogliava dei suoi adornamenti.
Vidi poi venire tre angeli esecutori della divina giustizia, che davano di
mano a spogliare la veneranda matrona. Si ridusse la forte donna in stato umile
e negletto, priva di forze, tutta spogliata, e quasi era sul punto di cadere.
Allora dall’eterna sapienza le fu somministrato un forte bastone per reggere la
sua debolezza. La divina potenza coprì il capo di lei con ricco cappello,
l’inclita donna aveva perduto ogni splendore, se ne giaceva nelle tenebre, tutta
mesta e dolente per l’abbandono dei suoi amati figli.
Il divino Spirito la circondò con la sua immensa luce. Rivestita che fu
l’inclita matrona di questa luce, tramandò il suo splendore in quattro diverse
parti, dove questa divina luce faceva cose mirabili.
Gli abitatori di questi luoghi erano come addormentati, all’apparire di
questa divina luce si destavano; e, lasciati i loro errori, di volo si
portavano ad onorare l’inclita donna, la nostra cara madre, la santa Chiesa.
Tutti si compiacevano di militare sotto gli auspici di questa eccelsa donna,
tutti confessavano Gesù Cristo Signore nostro.
Al momento compariva la nostra madre, la santa Chiesa, tutta adorna e
gloriosa più di prima. Gli ordini religiosi davano a lei il grande onore,
formavano come un magnifico tempio per sostenerla con tutte le loro forze. Sei
erano le colonne che la sostenevano, queste erano sei corpi di religione,
questi sei ordini erano quelli che rendevano gloriosa la nostra madre, la santa
Chiesa; sollevata a questa onorificenza, tutti venivano ad onorarla, adottando
le massime del nostro santo Evangelo.
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