Le parole di questo ministro del Signore penetravano
altamente il mio cuore, mi offrii tutta al mio Signore e al suo divino
servizio. Incominciai a frequentare i sacramenti di Confessione e Comunione
ogni otto giorni; nacque in me un desiderio grande di ricevere più spesso
questo divino sacramento, ma non ardivo dirlo al mio confessore; mi
raccomandavo caldamente al Signore e alla Vergine santissima, che si fossero
degnati di dare forte ispirazione al suddetto.
Vado dunque una mattina a confessarmi, il
confessore mi dice: «Una particolare ispirazione mi obbliga a darvi la santa
Comunione tre volte alla settimana». Di questa grazia ringraziai
affettuosamente Gesù e Maria. Qual profitto mi portò la frequenza della santa
Comunione! non posso esprimere i buoni effetti che produceva in me questo
divino sacramento.
Mi distaccai dalla vanità del mondo, vinsi
molti ostacoli che mi impedivano di andare a Dio, particolarmente i vani
giudizi degli uomini. Questo apportò molto fastidio ai miei parenti, il vedermi
affatto allontanata dai divertimenti del mondo, abbandonare gli ornamenti
femminili, contenta di vestire un abito triviale senza alcun ornamento. Fiera
fu la guerra che mi mosse il demonio, non solo da parte dei parenti e persone
secolari, ma eziandio da persone di buona vita, mentre questi criticavano e
biasimavano la mia condotta, e con consigli mi volevano persuadere che non era
conveniente che una giovane di venticinque anni, come ero io, si fosse
allontanata dal mondo; che si poteva benissimo accordare il divertirsi
lecitamente, senza trasgredire la legge di Dio, mentre la prudenza portava che
non avessi disgustato i parenti, già che questi erano offesi del mio operare.
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