Il dì 3 del mese suddetto, i santi Re magi
si degnarono recarmene la notizia, come si è detto di sopra. A questa notizia
la povera anima mia, piena di affetto, rivolta a loro li supplicai che mi
avessero condotto al mio Signore, per poterlo ringraziare; si degnarono questi
gloriosi santi di condurmi sopra un’altura, dove mi parve di vedere la divina
Madre con il divino suo pargoletto, tutto ammantato di luce. Io non osavo
inoltrarmi in questo luogo, che pareva un paradiso, ma i santi Re mi fecero
coraggio, e loro medesimi si degnarono condurmi davanti a Gesù e a Maria.
Il mio povero spirito si prostrò davanti a loro profondamente, e dopo aver
confessato la mia ingratitudine, e riconosciuto il mio nulla, offrii tutto il
mio cuore al mio caro Signore, il quale non sdegnò la mia povera offerta, ma
fece sopra di questo tre impressioni. In queste tre impressioni venivano
significate le tre virtù teologali. L’accrescimento di queste virtù apportò al
mio spirito un bene tanto particolare, che non ho termini di spiegare.
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